Elezioni comunali.

Inviato:
05/06/2016, 0:46
da pianogrande
Roma mi viene in mente per prima.
Ho per il PD di Roma la stessa stima che ho per il virus HIV.
L'alternativa sono i 5 stelle.
Povera Roma.
Le toccherà fare da cavia a un sindaco 5 stelle o rimanere in mano a quel "piddìromano" detto sopra.
Mammamia!
Re: Elezioni comunali.

Inviato:
05/06/2016, 7:37
da ranvit
Correre per diventare sindaco? "Ma chi ce lo fa fare?"
Meno risorse, rischio flop e pm d'assalto. Altro che elezioni amministrative, fare il sindaco è più difficile e meno remunerativo. Intervista al politologo Luca Verzichelli
di Ermes Antonucci | 05 Giugno 2016 ore 06:18
Roma. Sarà anche vero che le elezioni amministrative di domenica interesseranno ben 1.342 comuni, tra cui città come Roma, Milano, Napoli e Torino, ma mai come oggi la figura del sindaco appare essere così problematica e foriera di grane – piuttosto che di fortune – per coloro chiamati a rivestirne la funzione e per gli stessi partiti. Certo, c’è il rischio di flop elettorale che spaventa per i suoi possibili (relativi) risvolti al livello nazionale. Ma pesano inoltre due cambiamenti più strutturali e profondi. Primo: tra riforme istituzionali e una pur lenta revisione della spesa pubblica, si è già ridotto il numero di posizioni di potere per cui competere. In secondo luogo, la vita degli amministratori è resa difficile dall’offensiva di una parte della magistratura nei confronti della discrezionalità della politica. In una conversazione con il Foglio, Luca Verzichelli, professore di Scienza politica all’Università di Siena, ripercorre in maniera analitica questo “ridimensionamento del ruolo politico dei sindaci”.
Un processo che ha indotto i partiti, nel complesso, a disinteressarsi della competizione comunale, e a riaffacciarsi solo laddove i sondaggi sembravano promettere risultati positivi. A dimostrarlo – dice Verzichelli – è il fatto che i candidati sindaco, anche nelle grandi città, hanno finito per appoggiarsi a liste personali, ormai moltiplicatesi: “La forte focalizzazione sulle liste personali è un segnale abbastanza evidente della debolezza dei partiti centrali”. Quest’ultimi, infatti, non sembrano passarsela bene: “Penso al centrodestra, che si presenta diviso quasi dappertutto, ma anche al Pd e alla sua strana unità interna, piena di tensione, dove il leader Renzi è rappresentativo ma allo stesso tempo molto divisivo”. Poi c’è il Movimento 5 stelle, “un partito che sta dappertutto ma che non penetra in nessuno di questi territori”, tra “difficoltà ex ante di trovare candidati rappresentativi”, vedi il cambio di rotta avvenuto a Milano, e il tema del “controllo ex post sui sindaci eletti, vedi il caso del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti”.
Torniamo ai fattori strutturali e non solo contingenti di indebolimento della figura del sindaco e in generale dell’amministratore locale. Verzichelli, in un saggio apparso sulla rivista il Mulino diretta da Michele Salvati, ha spiegato che la revisione della spesa pubblica avvenuta su input dei mercati e dell’Unione europea e soprattutto la lunga crociata mediatico-istituzionale per ridurre i costi della politica, alla fine, qualche effetto lo hanno avuto. La spending review procede lentamente ma, in tandem con le annunciate strette sulle società partecipate dagli enti locali, ha reso ineluttabile una riduzione delle “posizioni del professionismo politico parallelo”. Poi c’è una tagliola già all’opera, si pensi in particolare agli effetti della legge Delrio che non ha riguardato soltanto le province. “Per avere un quadro, sia pure grossolano, dell’impatto di questa trasformazione normativa, diciamo che, nei venticinque comuni capoluoghi di provincia alle urne nel 2016, la riduzione della posta in gioco si attesta, rispetto al quinquennio precedente, su un valore del 20 per cento”. Un calcolo ottenuto sommando la contrazione dei seggi consiliari (da 1.076 a 86) e delle potenziali nomine nelle rispettive giunte (da 300 a 237) che dovrà avvenire nelle nuove amministrazioni in forza delle recenti disposizioni. Se si tiene conto anche dell’abrogazione dell’elezione popolare dei consigli provinciali, “la riduzione effettiva delle ‘spoglie’ più significative del governo locale può essere stimata attorno al 50 per cento”, sostiene Verzichelli.
“Il ridimensionamento del ruolo politico degli enti locali è nei fatti – dice il politologo – Da un lato abbiamo ridotto i livelli di governo, e questo ci spinge a dover guardare al futuro in un quadro nuovo e innovativo. Dall’altro, negli ultimi tre anni, complice la crisi economica, si è assistito a un rafforzamento delle istituzioni europee e di quelle nazionali, e a un loro parallelo processo di personalizzazione, che in realtà non è un’eccezionalità italiana e di Renzi ma riguarda tutta l’Europa”.
A farne le spese sono stati gli enti locali, in particolare proprio i sindaci, il cui ruolo ora non sembra più attirare come prima le aspirazioni di carriera di tanti politici. Tre settimane fa, non a caso, un gruppo di primi cittadini di centrosinistra ha scritto una lettera pubblica in cui si sottolinea come sia difficile il compito dell’amministratore locale, tra ristrettezze economiche e tentazioni di alcuni magistrati a sostituirsi all’esercizio del loro mandato (si veda il caso Lodi).
“I sindaci – conclude Verzichelli – hanno dimostrato che il loro lavoro, e dunque quello di coloro che si candidano a succedergli, non solo è molto difficile e costretto a confrontarsi con crescenti vincoli di bilancio, ma è reso particolarmente rischioso dal punto di vista della loro esposizione personale, per effetto di una serie di procedure assolutamente complicate. Di questo dovrà occuparsi sicuramente la legislazione ordinaria: bisogna semplificare molto gli aspetti procedurali e amministrativi, altrimenti il risultato sarà un ulteriore allontanamento dalla partecipazione politica locale e quindi dalla politica tout court”.
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Re: Elezioni comunali.

Inviato:
05/06/2016, 10:15
da mariok
mah! e come mai sono in tanti a candidarsi, anche spendendo un mare di soldi nella speranza di farcela?
Re: Elezioni comunali.

Inviato:
05/06/2016, 10:32
da pianogrande
Ormai, da parte del foglio, l'attacco ai magistrati che cercano di fare il loro dovere è diventato così stucchevole che non si riesce neanche a leggere il resto che è comunque così vuoto da avere tutta l'aria di un semplice contorno/copertura/appiglio utile solo per poter parlare contro l'assurda pretesa di rispetto delle leggi.
Re: Elezioni comunali.

Inviato:
05/06/2016, 10:42
da mariok
A giudicare dall'alto numero di aspiranti alla carica di sindaco, consigliere comunale o persino municipale, pare che motivi per candidarsi ce ne siano ancora.
Non mi pare possa dirsi lo stesso sui motivi per andare a votare.
Io per esempio ne sto ancora cercando uno per recarmi stamattina a "fare il mio dovere di cittadino", ma non riesco a trovarlo.
Re: Elezioni comunali.

Inviato:
05/06/2016, 11:02
da pianogrande
mariok ha scritto:A giudicare dall'alto numero di aspiranti alla carica di sindaco, consigliere comunale o persino municipale, pare che motivi per candidarsi ce ne siano ancora.
Non mi pare possa dirsi lo stesso sui motivi per andare a votare.
Io per esempio ne sto ancora cercando uno per recarmi stamattina a "fare il mio dovere di cittadino", ma non riesco a trovarlo.
E questo è il punto più dolente; drammatico, del discorso e non credo valga solo per Roma.
L'offerta politica è precipitata a livelli davvero avvilenti.
Il problema di non avere nessuno degno del nostro voto è il principale problema in una elezione.
Perché debbo andare a votare se mi fanno schifo tutti?
Il fatto che non emergano soluzioni alternative valide dà una idea piuttosto precisa del potere che c'è dietro a questa classe politica che finirà per apparire sempre più di facciata mentre la vera guerra per il potere si svolge in altri ambiti.
Ecco un articoletto che mi sembra molto illuminante per il nostro futuro nemmeno tanto lontano.
http://www.repubblica.it/speciali/polit ... ef=HREC1-1
Re: Elezioni comunali.

Inviato:
05/06/2016, 11:40
da ranvit
Io non vado a votare...a Salerno il candidato è "una testa di legno" di De Luca e a me non sta bene per niente. Era ora di cambiare e mettere fine all'era De Luca e del suo "cerchio magico" che, nonostante abbia fatto bene per 20 anni, si è ormai rinsecchito non prospetta piu' alcunchè di innovativo.
Le alternative sono il nulla: centrodestra diviso in sei, M5S non presente per volontà di Grillo (in conseguenza della divisione in tre cordate dopo le "primarie"), sinistra radicale praticamente inesistente.
Cio' detto, è evidente che c'è un mare di gente che ci prova a fare il politico: un reddito alto, la necessaria nullità lavorativa (cialtroneria), la necessità di favorire gli amici, etc etc
Ovvio che un Sindaco ci deve pur essere ma resta il problema evidenziato anche dal Foglio.
PS Pianogrande, il Foglio è un giornale che dice pane al pane e vino al vino, al contrario delle maggior parte dei giornali che come direbbe Pannella fanno tutti parte del "regime partitocratico". Si possono non condividere tante cose dl Foglio ma disprezzarlo è un errore intellettuale.
In particolare per quanto riguarda la Magistratura....è indubbio che in Italia ci sia una sua eccessiva preponderanza abbinata ad uno status economico-istituzionale che li mette al riparo dai troppi errori che fanno!
Re: Elezioni comunali.

Inviato:
05/06/2016, 12:24
da pianogrande
Ranvit.
La "preponderanza" della magistratura non ti fa venire il minimo dubbio che ci sia altrettanta preponderanza di reati o comunque di malaffare sopratutto in politica?
Il fatto che la magistratura sia quasi quotidianamente attaccata dal fatto che è un giornale dalla parte del berlusca che di malaffare e reati ce ne ha fatti digerire a tonnellate non ti fa venire qualche altro dubbio?
La stampa berlusconiana (Ferrara in testa), che aveva evidentemente già il colpo in canna, ha cominciato ad attaccare la magistratura il giorno dopo l'elezione di Berlusconi nel 94.
Anche questo è "pane al pane".
Re: Elezioni comunali.

Inviato:
05/06/2016, 12:30
da pianogrande
trilogy ha scritto:http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/16_giugno_03/lago-como-paratie-mose-indagata-petrocelli-segretario-generale-campidoglio-dirigente-legalita-d9e6c22a-295f-11e6-aa4c-a2d9e3978e50.shtml
La moralizzazione portata a Roma dagli inviati speciali di Renzi ha portato ad un unico risultato e cioè il siluramento di Marino che poteva essere l'unica speranza di riscossa.
E questa ulteriore notizia non è certo incoraggiante.