La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Immoralità della morale

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Immoralità della morale

Messaggioda pierodm il 11/12/2008, 8:55

Sarà forse una sindrome tutta mia personale, ma mi sento sempre a disagio, quando si parla di “questione morale”.
Mi somiglia molto ai “cinque minuti della cultura”, ai tempi in cui polemizzavo con un mio caro amico, uno di quelli che avevano fatto per una vita il mestiere di direttore di giornale.
Un direttore vecchio stile – il padre era stato uno dei fondatori dell’agenzia Stefani, precorritrice dell’ANSA, e lui stesso giovanissimo inviato speciale del Popolo nell’Argentina di Peron – uno di quelli che i giornali li dividono in “pastone politico”, cronaca bianca, cronaca nera, sport e appunto “angolo della cultura” – vale a dire mostre di pittura, recensioni teatrali e letterarie.

Che significa, in questo sistema sociale ed economico, “questione morale”?
Mi sentirei probabilmente meno a disagio se si parlasse di “questione giudiziaria”, o di questione di trasparenza, di rispetto della legge: non che sarebbe una questione più semplice, o di più facile determinazione, visto che anche le leggi e le inchieste giudiziarie sono ampiamente discutibili, ma almeno rappresentano una linea di demarcazione convenzionale abbastanza chiara tra lecito e illecito.

Mettendo in mezzo la “morale”, invece, si apre una specie di vaso di Pandora, dalle emanazioni imprevedibili.
La prima domanda che viene in mente è: perché mai dovrebbe esistere una questione morale così pungente solo per la politica? Come si fa a chiedere solo alla politica di essere “morale”, in un sistema sociale ed economico che rifugge – non solo in pratica, ma anche nelle sue teorizzazioni – da qualunque vincolo morale?
E’ “morale” l’ingiustizia sociale programmatica e sistematica?
E’ morale considerare la povertà, la dipendenza servile, la sofferenza esistenziale, come un normale fall-out dello “sviluppo”?
E’ morale considerare il lavoro come una merce?
E’ morale il “mercato”?
E’ morale l’impiego di risorse economiche, intellettuali e produttive enormi per sfornare e diffondere milioni di spot pubblicitari, mentre si deve ricorrere ai Telethon per racimolare uno o due milioncini per la ricerca sul cancro, o per costruire quattro pozzi nel Sudan?
E’ morale che la Chiesa alzi le barricate per le proprie scuole destinate ad accogliere i rampollini della borghesia milanese, mentre i missionari e i volontari cattolici stanno con le pezze al culo?

Io credo che, se questione morale dev’essere, questa cominci molto prima e molto al di là delle eventuali malefatte di un assessore o di un candidato sindaco.

So bene che, a questo punto e anzi dopo le prime quattro righe, qualcuno ha la tentazione irresistibile di ricordare Enrico Berlinguer.
Giusta tentazione, ma probabilmente per ragioni diverse da quelle di qualche amico del forum.
Il momento – l’epoca, sarebbe meglio dire – in cui Berlinguer pose la famosa “questione morale” era l’ultima occasione utile, l’ultima fase di un tempo in cui la politica ancora prevedeva un contenuto, un fine “morale” – era ancora lecito discutere delle cose che ho evocato prima, e farne un caso politico.
Non fu un caso che ad opporsi, anzi a irridere sottilmente, a Berlinguer furono proprio quelle correnti di pensiero, quei personaggi che si sarebbero poi distinti negli anni successivi nella mutazione della nostra politica, nella Milano-da-bere, nella degenerazione tangentizia.
Intendiamoci, la trasformazione in senso affaristico, aziendalistico e programmaticamente immoralistico della società italiana e occidentale, non è da ascivere ai Pillitteri o ai De Michelis, e nemmeno a Craxi, i quali ne cavalcarono con intuito solo l’onda di piena.
Ma questa ormai è storia. La battaglia è stata persa, ed è inutile tornarci sopra, se non per capire meglio la genesi e la natura di quello che viviamo attualmente.
Non importano tanto i possibili “reati” di Berlusconi, e nemmeno se questi reati impressionano o no gl’italiani che partecipano ai sondaggi, se vediamo la vicenda italiana sotto il profilo “morale”.
E’ Berlusconi stesso, ma anche certe teorizzazioni confindustriali, certe politiche del lavoro varate con il consenso attivo della “sinistra”, sono tutte queste cose insieme ad essere immorali, e la società alla quale danno luogo.

Se non è concesso che entri nell’agenda politica la discussione su questa gigantesca immoralità, non ha senso rispolverare il concetto solo per le miserie di sindaci e assessori: meglio limitarci a parlare di reati, e basta – ché già non è poco da queste parti.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Immoralità della morale

Messaggioda franz il 11/12/2008, 11:21

pierodm ha scritto:Che significa, in questo sistema sociale ed economico, “questione morale”?
...
E’ “morale” l’ingiustizia sociale programmatica e sistematica?
E’ morale considerare la povertà, la dipendenza servile, la sofferenza esistenziale, come un normale fall-out dello “sviluppo”?
E’ morale considerare il lavoro come una merce?
E’ morale il “mercato”?
E’ morale l’impiego di risorse economiche, intellettuali e produttive enormi per sfornare e diffondere milioni di spot pubblicitari, mentre si deve ricorrere ai Telethon per racimolare uno o due milioncini per la ricerca sul cancro, o per costruire quattro pozzi nel Sudan?
E’ morale che la Chiesa alzi le barricate per le proprie scuole destinate ad accogliere i rampollini della borghesia milanese, mentre i missionari e i volontari cattolici stanno con le pezze al culo?

Sicuramente c'è chi ha un atteggiamento morale su tutte le cose del modo ed esagerando c'è anche chi mette le mutande ai cani.
Ma a parte queste estremizzazioni per me è chiaro che l'atteggimaento morale si applica ad alcuni aspetti della vita e non (o meno) ad altri.
Proprio perchè si applica meno ad altri, poi lo si pretende con maggior rigore in un campo come quello della politica.

Dovremmo, prima di procedere, vedere cosa è la morale.
Secondo Bertrand Russell la morale è l'insieme dei convincimenti che ci invengono passati (a volte "impartiti") dai nostri genitori (o dalla nostra governante, aggiungeva) in tenera età.
E abbiamo varie morali, varie etiche, in tempi e luoghi diversi. È un fattore culturale.
La morale nostra di oggi non è quella che viceva nell'impero romano, che non pensava fosse immorale buttare i malfromati dalla famose rupe. La morale nostra oggi è diversa da quella dell'Islam.
La morale quindi si modifica. La morale, essendo un aspetto genitoriale (condivido in pieno l'approccio di Russell, che poi è anche quello freudiano e post freudiano, che parla di "super-io") è sempre indietro coi tempi ed è un fattore di omesostasi (tende a stabilizzare il sitema).
È probabile quindi che una società in rapido cambiamento percepisca di avere problemi morali.

Da noi pero' il problema è diverso.
Da noi amio avviso il problema è di contrasto tra diverse morali.
Una piu' spigliata, che tende a fare qualsiasi cosa per sopravvivere (dove ci sono pochi soldi si deve rubare, lavorare in nero, frodare) ed una piu' rigorosa, che pero' è legata a zone in cui il problama della sopravvivenza immediata è ridotto.

Un paese come il nostro, con gravi divari economici e sociali non puo' non avere anche divari morali.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Immoralità della morale

Messaggioda pierodm il 11/12/2008, 11:54

Confesso: ho riletto un paio di volte il messaggio di Franz, ma non ho capito bene cosa significhi.

L'unica cosa che mi viene da rispondere è: benissimo, fatta questa premessa - qualunque cosa significhi - vogliamo passare all'argomento in oggetto?
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Immoralità della morale

Messaggioda franz il 11/12/2008, 12:34

pierodm ha scritto:Confesso: ho riletto un paio di volte il messaggio di Franz, ma non ho capito bene cosa significhi.

L'unica cosa che mi viene da rispondere è: benissimo, fatta questa premessa - qualunque cosa significhi - vogliamo passare all'argomento in oggetto?

Se non definiamo la morale, come possiamo discutere della sua immoralità?
Se non stabiliamo i limiti della morale, come discutere della mancanza di morale in certi settori?
O dell'eccesso di richiesta morale in antri?
Se non prendiamo atto delle diverse morali nel paese, come possiamo andare avanti?

Guarda che il problema morale in Italia, ritengo, è proprio questo.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Immoralità della morale

Messaggioda mauri il 11/12/2008, 13:51

scusate ma per me che sono più un pratico sarebbe meglio partire dai "paletti", poi una volta stabiliti quali si può filosofeggiare sulle morali
come insegnante vedo degli adulti che non sanno gestire i figli e ci dobbiamo pensare noi con i ns no a stopparli, vedo persone che credono di poter fare tutto quello che vogliono, che credono di essere immortali
ecco forse il problemi degli italiani sono questi, perdita di paletti, riferimenti che servono per vivere in una società che rispetta altre persone, oggi viviamo nell'individualismo e nel pensare "io sono al centro del mio mondo" e gli altri ruotano intorno, uso le persone quando mi fanno comodo e poi se ne riparlerà
non si pensa che a se stessi e degli altri chi se ne frega
ciao, mauri
mauri
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1961
Iscritto il: 16/06/2008, 10:57

Re: Immoralità della morale

Messaggioda pinopic1 il 11/12/2008, 14:43

Forse potremmo usare una espressione diversa al posto di "questione morale". Più che definire la morale dovremmo definire lo stato e la politica. Il senso dello stato e le finalità della politica, la legittimità del potere e i suoi limiti. Quello che ha tentato di fare il governatore dell'Illinois non sarebbe stato immorale in regime feudale. Ma in regime feudale avrebbe potuto per legge disporre del titolo e venderlo; sarebbe stato funzionale alla società fondata su quel regime, utile, raccomandabile. Non solo non avrebbe causato disfunzioni al sistema ma avrebbe contribuito alla sua efficienza.
In un regime democratico è solo un volgare caso di interesse privato, appropriazione di un bene pubblico, corruzione, perché comportamento non funzionale al sistema e in grado di causarne gravi disfunzioni.
Quindi possiamo parliare di questione di efficienza e funzionalità di un sistema politico ed economico in regime democratico. E di attentati piccoli e grandi all'organizzazione sociale.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Re: Immoralità della morale

Messaggioda Paolo65 il 11/12/2008, 15:10

A mio parere da almeno 30 anni gli amministratori pubblici ed i politici hanno cercato di combinare una politica e dei servizi per i cittadini con i loro vantaggi personali.

Col tempo questa combinazione si è prima squilibrata e poi si è inclinata quasi tutta a favore degli interessi privati e del potere politico.

Oggi gli amministratori ed i politici stanno in affanno perchè è sempre più dura combinare le 2 cose e comunque se c'è da tagliare lo fanno a discapito dei servizi ai cittadini,non certo dei loro previlegi.

Sono convinto che siano arrivati a ritenere che essi abbiano più diritti degli altri,per cui non si sentono neppure in colpa dello sfacelo che ogni giorno producono.

Credono di avere una morale pubblica ma lo possono pensare solo perchè anni di comportamenti immorali li hanno corrotti fino alle midolla.

Paolo
Paolo65
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 693
Iscritto il: 15/07/2008, 14:23

Re: Immoralità della morale

Messaggioda franz il 11/12/2008, 15:41

pinopic1 ha scritto:Il senso dello stato e le finalità della politica, la legittimità del potere e i suoi limiti.

Perfetto. Qui è chiaro che ci sono visioni diverse nel paese sulla finalità della plitica, altrementi non avremmo oggi la maggioranza che abbiamo (che poi per pochi voti diventi minoranza non sposta di molto il problema se questo tocca anche noi, vedi campania & C.). Non parliamo poi del "senso dello stato".

Ma questo, caro pinopic1, sarebbe una discussione razionale. Ottima ma razionale.
Siamo sicuri che quando parliamo di morale noi stiamo facendo riferimento a qualcosa di razionale, o piuttosto ad un vago senso interno, inespresso, nascosto (quasi inconscio) ed in parte irrazionale?

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Immoralità della morale

Messaggioda pinopic1 il 11/12/2008, 15:55

Sarebbe meglio dire "significato" dello Stato più che senso. Ma credo che sia soltanto una convenzione, un'abitudine usare l'espressione "questione morale". Forse anche Berlinguer a suo tempo ha usato una espressione sbagliata. Non so se consapevolmente o meno. Che ha fatto pensare che noi (sinistra) ci consideriamo migliori a prescindere, e diamo giudizi moralistici.
Semplicemente quelle che fanno richiamare la questione morale sono pratiche feudali incompatibili con lo stato di diritto e con un regime democratico. Incompatibili perché così non può funzionare, si producono disfunzioni, inefficienze, inceppamenti.
Anche la servitù della gleba poteva essere utile in un sistema feudale; in un moderno regime democratico non sarebbe solo una ingiustizia (giudizio morale) ma sarebbe una grave causa di inefficienza.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Re: Immoralità della morale

Messaggioda franz il 11/12/2008, 15:58

Paolo65 ha scritto:A mio parere da almeno 30 anni gli amministratori pubblici ed i politici hanno cercato di combinare una politica e dei servizi per i cittadini con i loro vantaggi personali.

Parzialmente vero ma, in quanto parziale, manca una grossa fetta di realtà.
Anche i cittadini hanno cercato di approfittarne. Anzi, lo hanno chiesto a piene mani.
Il clentelismo ha due estremi. Un cliente che chiede (in periferia) ed un potente che agisce, dove ci sono le leve del potere.
Il voto di scambio ha due facce. Favoritismi, assunzioni clientelari, esenzioni, agevolazioni, sconti fiscali.
Per dire, anche i BOT sono stati un modo per togliere soldi a chi pagava le tasse per darli a chi era in grado di prestare soldi allo Stato. Agli amministratori pubblici sarà entrato in tasca forse un 5% o 10% ma il grosso è stato trasferito nelle tasche di qualcuno che ha avuto pensioni finte di invalidità, ha mantenito quelle di anzianità, ha goduto di assunzioni statali, nelle ferrovie o nelle poste, nei comuni e province, nelle regioni, ha goduto della mancanza di controlli statali in decine di migliaia di adempimenti nel campo della sicurezza del lavoro, della sanità, della criminalità, nei cantieri, nelle fabbriche dove si lavora in nero. Senza questi trasferimenti il sistema non sarebbe stato in piedi.

Il problema morale quindi è molto piu' vasto perché include un sistema di mercato fatto di domanda e di offerta.
Cosi' come per il sommerso, forse non fa impressione che considerandolo il nostro PIL aumenterebbe del 28%; mentre invece considerando il volume degli addetti (stima tra 7 ed 11 milioni) la cosa fa molto piu' impressione.

Alla fine pero' noi dobbiamo guardare l'esistenza misera di coloro che richiedono (e si adeguano) a queste prestazioni.
E non fare un facile moralismo. Perché in fondo se lo fanno è perché sono (non tutti, ma molti di loro si') nelle condizioni di doverlo fare. Ed ovviamente chi è al potere in certi luoghi si adegua e se ne approfitta.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 40 ospiti

cron