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Scalfari è rinsavito....ora parla bene di Renzi
E' un po' tardi ma meglio cosi'.



http://www.repubblica.it/politica/2016/ ... 135884616/
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Ora sembra avere abbracciato l’idea di rafforzare l’Europa e sostiene nel documento inviato a tutte le Autorità europee (del quale abbiamo già riferito domenica scorsa) la creazione d’un ministro delle Finanze unico nell’eurozona, esattamente quello voluto da Draghi. Quel documento lo ha già illustrato nella riunione del Partito socialista europeo svoltasi qualche giorno fa a Parigi su sua convocazione e che si concluderà prossimamente a Roma. La sua nuova figura politica è caratterizzata dall’avere impugnato esplicitamente il manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli. A questo punto è la sinistra italiana che si schiera in Europa per la Federazione insieme ai socialisti europei. Questo è il vero compito della sinistra moderna: puntare sull’Europa federata, un Parlamento federale ed una presidenza federale eletta dai cittadini europei. Ci vorranno anni, ma occorre partire subito. L’obiettivo d’una Federazione, oltre a rappresentare uno degli Stati continentali tra i più importanti del mondo, dev’essere quello ereditato dal lascito di Lincoln: i Paesi più ricchi aiutino i più poveri sia all’interno del proprio continente sia all’esterno di esso. Questo dovrebbe essere il futuro dell’Europa. Sempre che il popolo tedesco e chi lo guida comprendano qual è la loro missione.

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A me sembra invece che Scalfari sia coerente. E' un convinto europeista (unica cosa che personalmente condivido delle sue posizioni), è piuttosto Renzi che ha cambiato il suo atteggiamento in proposito.

Credo che Napolitano e Padoan lo abbiano ben consigliato: gli va dato il merito di saper anche rivedere le sue posizioni.

mariok ha scritto:A me sembra invece che Scalfari sia coerente. E' un convinto europeista (unica cosa che personalmente condivido delle sue posizioni), è piuttosto Renzi che ha cambiato il suo atteggiamento in proposito.

Credo che Napolitano e Padoan lo abbiano ben consigliato: gli va dato il merito di saper anche rivedere le sue posizioni.

Questo è il tuo legittimo parere.
Invece io credo che nessuno puo' fare tutto in un momento.....anche il Padreterno ha impiegato 7 giorni

E vorrei vedere un altro Premier capace di fare quello che sta facendo Renzi, tutto sommato in poco tempo!
L'Italia è un Paese immobile da decenni avviluppato com'è da una inestricabile ragnatela di lacci e lacciuoli oltre che da una massa di politici cialtroni, la presenza dei cattolici piu' arretrati d'Europa, da cittadini cui in larga parte non sta bene mai niente: ognuno pensa che le sue idee siano le uniche giuste!!!



Ps per quanto riguarda Scalfari.....fino a qualche settimana fa non c'era editoriale che non sparasse a zero su Renzi...

ranvit ha scritto:Scalfari è rinsavito....sostiene .... la creazione d’un ministro delle Finanze unico nell’eurozona, esattamente quello voluto da Draghi

Ma quale Draghi. La proposta originale è franco-tedesca.
http://www.corriere.it/economia/16_febb ... 1d82.shtml

Insomma...è nato prima l'uovo o la gallina??
Nell'articolo postato, tra le altre cose, si legge:


Il ritorno del ministro unico
Nel luglio scorso era stato proprio un membro del comitato esecutivo della Bce, Benoît Cœuré, a premere per questa strada. «Così l’Ue non funziona bene, tutti pensano solo ai propri interessi e non a quelli comuni» aveva detto in un’intervista al quotidiano francese Le Monde, in cui aveva sottolineato quanto fosse controproducente il meccanismo decisionale che governa la zona Euro, «basato su un principio intergovernativo che non è più appropriato». Lo stesso Mario Draghi ha messo in evidenza più volte la necessità di un ministro del Tesoro unico che rappresenti i 19 paesi dell’eurozona che adottano l’euro. Ora c’è chi spera che l’accelerazione impressa da Germania e Francia possa portare dei risultati concreti. A Bruxelles, l’11 e il 12 febbraio sono attesi l’Eurogruppo e e l’Ecofin e a questo punto non è escluso che i ministri delle Finanze dei 19 Stati membri possano cogliere l’occasione per parlarne ancora direttamente. Il tema dell’unione fiscale è infatti tra i più longevi della storia comunitaria: già nel 1989 si discuteva di questa necessità ma a complicare la partita ci sono sempre stati gli interessi politici dei singoli Paesi. Un ministro delle Finanze europeo significa anche una cessione di sovranità su questioni considerate dai singoli governi di importanza strategica.

Certo che una Unione tra stati comporta una "cessione di sovranità".

Solo che, alla sovranità che subentra, tutti gli stati partecipano ed è quella partecipazione il vero nodo del problema e non la cessione (messa in comune) di poteri che non poteva non esserci.

Ogni accordo internazionale, se vogliamo, è una cessione di sovranità.

Il problema vero, però, è cosa c'è scritto nell'accordo ed il rispetto dell'accordo.

Tra l'altro, anche parlando solo di "Comunità Economica", non si vuole cedere sovranità neanche sulla gestione economica?

Ricordiamoci che non può essere una decisione verticistica. Nei paesi democratici, su una decisione del genere i cittadini vengono consultati. E l'utlima volta, sulla Costituzione europea, non è andata molto bene....

Nei referendum in Francia e nei Paesi Bassi, svoltisi rispettivamente il 29 maggio e il 1 giugno 2005, la maggioranza degli elettori ha votato "no" al testo della Costituzione

https://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_europea

Se serve un referendum lo si faccia.

Si discuta senza paura del problema.

Tutto tranne che fermarsi o tornare indietro.

Nel nostro paese i trattati internazionali non possono essere sottoposti a referendum ma non credo sia vietato fare un referendum prima di firmare il trattato.

Tra l'altro questo, più che un trattato internazionale sarebbe una modifica della struttura dello stato per cui un referendum sarebbe sacrosanto.

Le discussioni potrebbero far maturare la gente e far vedere l'Europa possibile sotto una luce diversa dal no euro e amenità del genere.

pianogrande ha scritto:Se serve un referendum lo si faccia.

Si discuta senza paura del problema.

Tutto tranne che fermarsi o tornare indietro.

Nel nostro paese i trattati internazionali non possono essere sottoposti a referendum ma non credo sia vietato fare un referendum prima di firmare il trattato.

Tra l'altro questo, più che un trattato internazionale sarebbe una modifica della struttura dello stato per cui un referendum sarebbe sacrosanto.

Le discussioni potrebbero far maturare la gente e far vedere l'Europa possibile sotto una luce diversa dal no euro e amenità del genere.

Quoto tutto perché concordo su tutto. Se l'esito di un referendum simile in tutta l'europa fosse legato ad un bel "dentro o fuori" ogni cittadino sarebbe confrontato con una decisione "drammatica", di quelle appunto che fanno maturare la gente.
Se il referendum invece è se fare il passettino in piu', si o no, molti preferirebbero stare a metà strada come ora.
La scelta deve essere dicotomica. Cosi' non si puo' piu andare avanti. O dentro un'unione federale seria, con chi ci sta, o fuori. Chi sta fuori al massimo potrà poi concordare qualche accordo bilaterale.