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Amministrazione della giustizia ... e PIL

MessaggioInviato: 05/09/2015, 8:41
da franz
Pil su dell’1% con i processi più veloci
In Italia 27 tribunali super efficienti
Ambrosetti-The European House: gli investimenti esteri salirebbero di 18 miliardi Calano i contenziosi ma pesa l’arretrato. Quasi otto anni per una sentenza definitiva
di Fabrizio Massaro

Se da 590 scendessero a 295 i giorni medi per una sentenza civile di primo grado gli investimenti esteri diretti in Italia potrebbero crescere fino all’1,17% del Pil, pari a 18 miliardi. Se scendessero ai livelli tedeschi (183 giorni) la cifra salirebbe a 25 miliardi. Ma anche se solo venissero ridotti di 6 giorni, il Pil pro-capite guadagnerebbe lo 0,58%, pari a 129 euro l’anno a testa. Invece burocrazie e inefficienze del sistema giustizia costano quasi l’1% di Pil e scoraggiano le aziende estere a investire e i cervelli a rimanere o a rientrare in patria.

Il quadro della giustizia civile in Italia emerge dal rapporto che lo Studio Ambrosetti presenterà al workshop di Cernobbio nel weekend. Eppure la soluzione ci sarebbe, e così pure gli esempi positivi, che sfatano alcuni miti negativi: ci sono 27 tribunali (su 139 in Italia), da Torino a Marsala, da Bolzano a Milano a Termini Imerese, che operano con performance medie superiori agli standard internazionali grazie alla migliore organizzazione del lavoro. Inoltre sta funzionando il nuovo processo civile telematico, diminuiscono del 20% i nuovi procedimenti, è entrato in vigore il tribunale delle imprese. Gli italiani inoltre si rivelano tra i paesi Ue meno litigiosi, specie tra i latini, al pari della Francia e dopo la Germania.

I nodi storicamente più critici restano tuttavia la lunga durata delle cause — 590 giorni per il primo grado e addirittura quasi 8 anni per la Cassazione contro i 6 anni massimi fissati dalla legge Pinto sulla ragionevole durata dei processi e una media Ocse di 788 giorni — e l’enorme numero dell’arretrato, 3,66 milioni di contenziosi, il 30% aperti da oltre 3 anni.

Proprio lo smaltimento degli arretrati smonta un altro luogo comune: che i giudici lavorino poco. Gli uffici giudiziari italiani sono primi in Europa per numero di cause risolte in un anno. Anzi, sottolineano gli analisti di Ambrosetti, «data l’alta produttività, è vero che dai giudici non si può esigere di più rispetto a quello che essi fanno, ma si può pretendere, tramite i dirigenti degli uffici, un metodo di lavoro diverso da quello del passato». Il tribunale deve operare come un’azienda, con valutazioni delle performance, una gestione manageriale, best practice, un approccio pro-business.

Altra nota dolente, la corruzione — percepita dal 97% degli italiani come «dilagante» — per la quale serve un cambiamento culturale. In questo senso va protetto e sostenuto chi denuncia dall’interno, il «whistleblower», e potenziata l’autorità Anticorruzione. Ma in questo scenario la nuova legge sul falso in bilancio non aiuta — sottolinea lo studio — anzi ha ottenuto un effetto pratico contrario per via della esclusione della punibilità di fatti non rispondenti al vero «ancorché oggetto di valutazioni».

http://www.corriere.it/economia/15_sett ... 73e1.shtml

Re: Amministrazione della giustizia ... e PIL

MessaggioInviato: 05/09/2015, 18:26
da pianogrande
Ormai non c'erano dubbi su questo.
L'Italia è il paese della burocrazia parassitaria di cui la giustizia (non solo per proprie colpe) fa parte integrante.
E' vero, i magistrati lavorano tanto e risolvono tanti contenziosi e allora?

Semplice.
Bisognerebbe partire da leggi semplici e (orrore!) loro rispetto garantito (severamente e rigorosamente perseguito).

E' quello il problema e quindi e innanzitutto il problema è politico.

La nostra classe politica (senza mai dimenticare chi la vota e ingrassa grazie ad essa) ne ha fatti tanti di danni tra cui questo.

Siamo il paese dei consulenti, assistenti, patrocinatori, di un cittadino o di una impresa che affoga nella nebulosità dei codici e regolamenti e circolari e delibere e successive modificazioni.

A uno straniero, sopratutto del nord Europa, gli scappa solo da ridere.