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Robyn ha scritto:http://espresso.repubblica.it/affari/2013/05/16/news/la-via-americana-al-reddito-minimo-1.54259

Ottimo ma a leggere bene si parte dal reddito familiare. Il che imploca una profonda riforma del fisco italiano.
Riforma doverosa, sia chiaro.

A parte la riforma del fisco che è da fare
Quello che propone Freidman altro non è che l'integrazione al minimo.Infatti tanto a titolo esemplificativo se esiste un rmg a 500 euro e il datore di lavoro ne offre 700 può anche succedere che uno rifiuti.Se invece esiste un'integrazione al minimo per ex 300 euro che fanno arrivare a 1000 la retribuzione,al lavoratore non conviene rimanere a casa ma andare a lavorare questo è l'incentivo a lavorare.Immaginiamo che venga introdotto il rmg di 500 euro e al sud attraverso la contrattazione aziendale rsu-azienda si stabilisca una retribuzione di 700 euro se c'è l'integrazione al minimo c'è incentivo ad andare al lavoro quindi si elimina l'incentivo a stare a casa.L'integrazione man mano che il reddito offerto sale diminuisce fino ad annullarsi.In questo modo si combatte anche il sommerso perche l'integrazione non esiste se il lavoro non è in regola

L'integrazione non esiste se il lavoro non è in regola significa dare i soldi a chi già ne ha.

La caccia al lavoro nero va fatta con altri sistemi mentre l'aiuto di stato ai disoccupati va dato a chi ne ha davvero bisogno.

L'integrazione al minimo data a chi già lavora mi sembra invece un incentivo ad abbassare i salari.
Tanto varrebbe ridurre direttamente le tasse.

Si tratta di paure che possono rilevarsi ingiustificate per esempio pensiamo al part-time,alla fine dipende sempre da come le cose si regolano se si riesce ad impedire alle frame di insinuarsi nelle fessure