governo al capolinea?

Sono ormai troppi gli episodi che mostrano una situazione fuori controllo.
Solo per citare i più recenti, ieri il caso Azzollini, al di là del merito specifico, ha evidenziato il fatto che la maggioranza di governo e con essa il PD sono ormai una maionese impazzita.
Oggi, l'approvazione di un emendamento contro il governo (peraltro poco rilevante) al ddl sulla Rai con il voto determinante di 19 senatori PD, ha dato conferma del fatto che il dissenso interno non riguarda questioni di principio o di "coscienza" ma ha i tratti di una vera e propria guerriglia di un gruppo di guastatori contro il presidente del consiglio/segretario.
Renzi ormai, come osservato in altro thread, è irriconoscibile, costretto a delle deviazioni in calcio d'angolo (come l'invenzione della libertà di coscienza sul caso Azzollini) per non essere clamorosamente sfiduciato ed essere costretto a trarne le conseguenze.
Una legge elettorale "dimezzata" (valida cioè solo per la camera) rende impraticabile il ricorso alle urne, unica alternativa al protrarsi di un pantano che espone il paese a grandissimi rischi nei confronti dei mercati (con un macigno di un debito pubblico in continuo aumento) e della Unione europea.
Mi sembra insomma che si vada delineando una situazione drammatica, per certi versi simile alla paralisi del 2011, con l'aggravante che non c'è oggi un Napolitano capace di metterci una pezza attraverso l'invenzione del super-tecnico gradito al mercato ed alla Ue, anche perché la storia non si ripete mai.
Non vorrei cedere ad un eccessivo pessimismo, ma non mi sembra improbabile che nel 2016 la parte della Grecia tocchi a noi, con tutte le differenze dimensionali del caso.
La cosa più drammatica è che non si vedono all'orizzonte possibili alternative.
Come ne usciremo?
Solo per citare i più recenti, ieri il caso Azzollini, al di là del merito specifico, ha evidenziato il fatto che la maggioranza di governo e con essa il PD sono ormai una maionese impazzita.
Oggi, l'approvazione di un emendamento contro il governo (peraltro poco rilevante) al ddl sulla Rai con il voto determinante di 19 senatori PD, ha dato conferma del fatto che il dissenso interno non riguarda questioni di principio o di "coscienza" ma ha i tratti di una vera e propria guerriglia di un gruppo di guastatori contro il presidente del consiglio/segretario.
Renzi ormai, come osservato in altro thread, è irriconoscibile, costretto a delle deviazioni in calcio d'angolo (come l'invenzione della libertà di coscienza sul caso Azzollini) per non essere clamorosamente sfiduciato ed essere costretto a trarne le conseguenze.
Una legge elettorale "dimezzata" (valida cioè solo per la camera) rende impraticabile il ricorso alle urne, unica alternativa al protrarsi di un pantano che espone il paese a grandissimi rischi nei confronti dei mercati (con un macigno di un debito pubblico in continuo aumento) e della Unione europea.
Mi sembra insomma che si vada delineando una situazione drammatica, per certi versi simile alla paralisi del 2011, con l'aggravante che non c'è oggi un Napolitano capace di metterci una pezza attraverso l'invenzione del super-tecnico gradito al mercato ed alla Ue, anche perché la storia non si ripete mai.
Non vorrei cedere ad un eccessivo pessimismo, ma non mi sembra improbabile che nel 2016 la parte della Grecia tocchi a noi, con tutte le differenze dimensionali del caso.
La cosa più drammatica è che non si vedono all'orizzonte possibili alternative.
Come ne usciremo?