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Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda gabriele il 14/07/2015, 16:03

Grecia, Romano Prodi parla di Atene "sconfitta" e di Europa che "ha perso l'anima". Evitato "il peggio, ma non il male"
Redazione, L'Huffington Post
Pubblicato: 14/07/2015 08:48 CEST Aggiornato: 14/07/2015 08:48 CEST

È un giudizio severo, anche amaro, quello che Romano Prodi riserva all'accordo fra Grecia e creditori. "Abbiamo evitato il peggio, ma non il male" scrive in un editoriale sul Messaggero l'ex presidente della Commissione Europea, che parla da un lato di "cattivo accordo per la Grecia", vittima di una "strategia sbagliata" da parte di Alexis Tsipras, e dall'altro lato di "pessimo segnale per l'Europa".

Secondo Prodi "la Grecia ha perso. Ma ancora di più ha perso l'Europa. Ha perso la sua anima ed ha ipotecato il proprio futuro. Ha perso la sua anima - prosegue l'ex premier - perché è ormai esclusivamente dominata dagli interessi elettorali dei singoli Paesi, senza minimamente rendersi conto degli interessi generali. L'Europa ha perso perché quando ci si mette su questa strada non vi è alternativa al comando del Paese più forte". La Germania, quindi, che ha impresso la sua orma sull'accordo.

"L'Unione Europea ha anche ipotecato il proprio futuro" prosegue Prodi, secondo cui "dopo il caso greco diventerà sempre più difficile elaborare una politica comune fondata su un equilibrato compromesso fra gli interessi dei diversi stati. L'Europa era nata come una Unione di minoranze, nella quale ogni cittadino entrava con pari dignità e pari diritti". In cui la Commissione Europea "esercitava un ruolo di arbitrato e di componimento degli interessi" fra i diversi Paesi, grandi e piccoli, potenti e deboli. "L'indebolimento francese e la possibile uscita della Gran Bretagna hanno cambiato la natura dell'Unione. È chiaro che la Germania ha assunto il ruolo di comando non solo per le debolezze altrui, ma anche per le proprie virtù", ma nel caso greco non è riuscita a "trasformare la sua forza in una leadership capace di farsi carico degli interessi generali".

È la crisi anche delle grandi famiglie politiche europee. Del Partito Popolare Europeo, da cui non è arrivato "nessun richiamo al solidarismo"; del Partito Socialista Europeo, da cui non è arrivato "nessun richiamo alle conseguenze delle politiche sulle persone più deboli".

L'Unione Europea, conclude il Professore, "ha quindi protetto l'euro, ma lo ha fatto ipotecando il proprio futuro. Respiriamo pure perché per ora l'euro è salvo, ma rendiamoci conto che, continuando così, si finisce male".

http://www.huffingtonpost.it/2015/07/14 ... mg00000001
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda pianogrande il 14/07/2015, 19:05

Se continuiamo ad aprire thread sulla Grecia dovremmo anche mettere un indice e una mappa per raccapezzarsi.

Caro prodi.
Il "solidarismo" non può essere a senso unico perché allora il nome giusto sarebbe un altro e non trovo sinonimi che non siano volgari.

Il caso Grecia è un caso semplicissimo di pirateria mafioso-politico-economica che doveva finire anche prima e che, comunque, finirà senza che crolli il mondo.

Questo caso è stato gonfiato dai contestatori a cui non è sembrato vero avere un argomento contro.

- La Grecia ha fatto debiti
- Ha continuato a farne
- Ha chiesto soldi
- Ha continuato a chiederne
- Le hanno detto di cambiare questo buco nero in qualcosa di più affidabile
- Si è sdegnosamente rifiutata e ha cercato anche di ricattare e di farsi beffe dei creditori
- Le hanno detto che poteva anche andare a farsi finanziare da qualche altra parte perché soldi non ne avrebbe avuti più

Quanta filosofia e scienza dell'economia e della politica sprecate!

In Grecia comanda una mafia di furbissimi ed è meglio perderla che tenersela.
Tenersela significa continuare a pagare il pizzo a questa mafia.
Perché?

Tutto qua.
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda flaviomob il 14/07/2015, 21:43

La distanza tra l'intervento di Prodi e il pensiero (medio) del forum è abissale.

Giusta testimonianza dello scivolamento a destra di quest'ultimo, dell'espressione di idee oltranziste e poco contestualizzate, nello specifico senza tener conto di quello che è il divario tra il passato - nazista e guerrafondaio - di una Germania che tuttavia è stata non solo "perdonata" ma anche "condonata" sul piano del debito a condizioni molto vantaggiose, dopo aver inferto danni e ferite all'Europa infinitamente maggiori di quanto abbia fatto la Grecia e non certo limitate al lato economico. Peraltro il taglio del debito tedesco è avvenuto DUE volte negli ultimi cento anni.

Lo stesso va ricordato per l'Italia: senza il piano Marshall saremmo ancora a lavare le lenzuola nei fossi. Ma la memoria ormai è un bene rottamabile, tenuto in scarsa considerazione. Meglio il moralismo alla Juncker, con la sua macchina per il riciclaggio perfetto che permetteva l'evasione di miliardi di tasse attraverso il Lussemburgo; inutile aggiungere che uno dei maggiori beneficiari era quella Deutsche Bank corrottissima e infarcita di derivati tossici. Già ai tempi passati gli accordi con le banche lussemburghesi per salvare l'oro dei nazisti fecero storia. Meglio il moralismo del collettore di finanziamenti illeciti per conto di Kohl, un certo Schauble.

W il moralismo teutonico! W l'imperatore, il kaiser, il fuhrer! W il partito finanziarista!

E viva, come sempre, anche i ladri (di governo) di casa / cosa nostra -->
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda franz il 14/07/2015, 22:25

gabriele ha scritto:Grecia, Romano Prodi parla di Atene "sconfitta" e di Europa che "ha perso l'anima".

Mah.
1) Ha ragiona ma ... giustamente sconfitta, direi. Io sto dalla parte delle formiche e ritengo che le cicale debbano perdere (a proposito di favole greche). Magari si puo' aiutarle una, due volte. Ma la terza o le si dà un calcio nel deretano o si impongono condizioni che fanno passare la voglia di riprovarci una quarta.

Immagine

2) qui invece Romano Prodi ha torto. L'Europa l'anima non l'ha mai avuta. È sempre stata un'unione d'affari, al minimo comun denominatore economico, prima con il carbone e l'acciaio, poi per altri crescenti interessi. Non si puo' perdere una cosa mai avuta solo perché qualche sognatore giustamente la sperava. Una federazione ha un comune legame, un vincolo e patto tra popoli ed i loro rappresentanti. L'Europa è tutto tranne questo e non lo è mai stata. Nessun tradimento; nessun cambio di strada. Solo che gli illusi improvvisamente si trovano nudi davanti a loro sogni. Ma sia chiaro che in un'europa federale, l'aiuto solidale sarebbe arrivato ad una Grecia distrutta da un terremoto, non ad una Grecia dissestata da decenni di spese a debito truccando i conti pubblici, esentanto i ricchi e prepensionando gli innumerevoli dipendenti pubblici.
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda flaviomob il 15/07/2015, 1:23

E’ stata umiliata l’Europa
Lo sconforto di Prodi: tutti sconfitti «L’Europa non sarà più la stessa»
«Berlino è l’unico comandante in capo. E non fa l’interesse comune»

Intervista di Davide Nitrosi a Romano Prodi su Quotidiano Nazionale del 14 luglio 2015

Bologna – Presidente Prodi, Paul Krugman ha scritto che l’accordo sulla Grecia è stato il colpo fatale per il progetto europeo. E’ d’accordo?

«Non c’è nulla di fatale, ma è sicuramente un colpo bruttissimo. C’è un vincitore e un vinto. Netto, chiaro, preciso».

L’Europa ha perso?

«La visione comunitaria è stata umiliata dalla visione nazionale».

E la Grecia?

«Tsipras ha giocato male, ha pensato di reggere da solo una sfida che era al di sopra dei propri mezzi, ma ha ceduto ad un compromesso che va molto al di là di quelle che erano le pretese della Commissione prima del referendum. Per la Grecia è una sconfitta su tutta la linea. E gli sono stati imposti tempi forzati per l’approvazione in Parlamento….».

L’Europa ha imposto persino un Fondo di garanzia per gli asset patrimoniali alla Grecia.

«E’ l’atto di maggiore sfiducia che si potesse immaginare. Significa: in ogni caso noi non ci fidiamo di voi».

Una Waterloo…

«La Grecia ha perso, ma attenzione, è una sconfitta anche per l’Europa. Difficile che possa tornare ad essere la stessa di prima. Non ci è stata mediazione da parte della Commissione. L’esito finale dell’accordo è andato ben al di là della richiesta della Commissione».

Al posto della Commissione si è notato l’attivismo di Parigi.

«La mediazione francese è stata un momento strumentale per convincere la Grecia a firmare come se ci fosse l’intervento di un terzo che permettesse di considerare il contenuto dell’accordo come un arbitrato
e non come un’imposizione».

Hollande ha inviato i suoi tecnici finanziari ad Atene: un esproprio dell’autonomia del governo Tsipras?

syriza«Tutto è l’atto di esproprio di un governo: le 48 ore e le conseguenze. Non è certo fuori da ogni ipotesi che in Grecia si vada ad un governo tecnico o alle elezioni. C’è un’interferenza diretta sulle istituzioni di un paese».

Un altro aspetto che dimostra come sia cambiata l’Europa?

«Non c’è più equilibrio in questa Europa, non c’è la possibilità di mediazione delle istituzioni. E se sono mancate in questo caso, mancheranno anche in futuro».

L’Eurogruppo ha assunto il ruolo di governo federale?

«Fosse almeno federale. L’Eurogruppo ha obbedito alla linea tedesca in modo letterale, è un cambiamento della prassi molto forte».

Varoufakis: ha definito l’Eurogruppo “un’orchestra diretta da Schauble”…

«Un’orchestra da Camera… Dieci anni fa l’Europa era un’unione di minoranze, con tanti paesi che componevano insieme la loro volontà unitaria. Adesso c’è un comandante in capo».

Colpa di Berlino?

«Come dico sempre: non per i vizi della Germania ma per le sue virtù e per i difetti altrui. La Gran Bretagna, indicendo il referendum, si è chiamata fuori; la Francia si è sistematicamente indebolita. Ormai c’è un’Europa fatta a piramide».

Berlino è in grado di comandare?

«Nel caso Grecia, ha dimostrato di non sapere gestire la sua forza per il bene di tutti».

E l’Italia? Un ruolo marginale?

«Leggendo le agenzie internazionali, non ci sono stati altri ruoli in questa vicenda».

Per non parlare delle grandi famiglie politiche europee…

«Alt. Non sono esistite. Nessuno dei grandi partiti europei ha ricordato le proprie origini. Non l’origine solidaristica che stava alla base del partito popolare, non la difesa degli interessi dei più deboli che stava alla base del partito socialista. Si sono accodati alla politica del proprio paese».

Che succederà quando si dovrà decidere sul debito dell’Italia o sul rapporto deficit/pil della Francia?

«Non c’è nessuna forza sovranazionale, non c’è un’Europa politica. La metodologia usata nel caso greco sarà quella dominante finché non cambieranno le cose».

Devono cambiare i leader?

«Credo che servirà una lezione della storia purtroppo».

Che cosa significa?

«Vi saranno altri casi in cui si dimostrerà che i singoli paesi lasciati soli non saranno in grado di affrontare le sfide dei grandi protagonisti della storia, ovvero gli Stati Uniti e la Cina. Ho paura che l’Europa potrà riprendersi solo quando avrà la coscienza di sentirsi umiliata».

Pensa all’Ucraina?

«Penso all’Ucraina, ma anche alla sfida delle grandi tecnologie. Quando non avremo più reti in nostro possesso, quando sarà tutto americano o cinese, quando dovremo chiedere il permesso all’America o alla Cina per qualsiasi cosa. Allora l’Europa si sveglierà».

Lei si ricorda com’era Schauble quando stava al fianco di Kohl?

«Schauble ha avuto una fase di grande europeismo, poi lui è cambiato ed è cambiata la Germania. Anche Kohl mi diceva sempre di fare i compiti a casa, però lui ci lasciava la matita e il foglio. La Germania di oggi dice di fare i compiti a casa ma con una politica economica durissima e l’austerità non ti lascia né matita né fogli».

http://www.romanoprodi.it/interviste/e- ... 11660.html


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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda Robyn il 15/07/2015, 3:57

Dopo la vicenda Greca,la Germania per palese
incapacità non ha più la leadership in europa
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda franz il 15/07/2015, 8:57

Lei si ricorda com’era Schauble quando stava al fianco di Kohl?

«Schauble ha avuto una fase di grande europeismo, poi lui è cambiato ed è cambiata la Germania. Anche Kohl mi diceva sempre di fare i compiti a casa, però lui ci lasciava la matita e il foglio. La Germania di oggi dice di fare i compiti a casa ma con una politica economica durissima e l’austerità non ti lascia né matita né fogli».

Tutto ciò però ha una logica. Più il tempo passa senza fare i compiti a casa e più si riducono gli spazi di manovra di chi è costretto a fare tutto all'ultimo minuto. Il caso greco è emblematico. Sono riusciti a perdere sei mesi (per colpa della fiducia immeritata che Tsipras dava a Varoufakis e quindi tutto sommato per colpa di entrambi) ed ora l'accordo trovato è peggiore di quello che volevano rifiutare sei mesi fa. O anche solo 15 giorni fa. L'economia greca, dopo diversi sacrifici, presentava nel 2014 una leggera ripresa (maggiore di quella italiana) ma ora dopo sei mesi di giochi diplomatici, di passi indietro nelle riforme, di tasse non pagate dai greci, di capitali fuggiti, la grecia è piombata nell'abisso. Una cosa è cercare di salvare una persona da un'unghia incarnata, altro è non fare nulla e poi dover amputare una gamba. Certo, l'amputazione è umiliante, ma come sappiamo il medico pietoso fa la piaga puzzolente.
I compiti a casa con matita e foglio andavano bene quando dovevi medicarti ogni sera l'unghia. Ma se non lo fai, allora l'amputazione è una cosa che prevede che si prenda in mano con forza la situazione.

Francamente Prodi mi delude, se non capisce questo. Contemporaneamente altri paesi, sottoposti alla stessa logica del rigore e delle riforme strutturali, sono usciti dalle difficoltà che manifestavano 3 anni fa. Abbiamo già parlato di Dublino ma anche portogallo e spagna ora stanno migliorando. Certo, non sono ancora pienamente rientrati dalla crisi e la disoccupazione, pur in calo, è ancora alta. Anche loro potrebbero pero' ripiombare nel baratro se fossero sommersi dal voto populista. E questo vale anche per l'Italia. Mi pare che in questo forum in maggioranza lo si sia capito.
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda flaviomob il 15/07/2015, 9:09

Il medico ha già fallito in questi quattro anni, dove ha imposto cure che hanno fatto implodere il PIL ed esplodere il debito pubblico: il paziente è morto.


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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda gabriele il 15/07/2015, 10:15

flaviomob ha scritto:Il medico ha già fallito in questi quattro anni, dove ha imposto cure che hanno fatto implodere il PIL ed esplodere il debito pubblico: il paziente è morto.


Magari fosse così. Il paziente viene tenuto in vita in stato vegetativo. I greci galleggiano per colpa loro, ma chi li sta facendo galleggiare tenendoli in pugno è un'europa malata
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda mariok il 15/07/2015, 10:50

Non mi sembra che Prodi si schieri con la Grecia, come gli anti-europeisti tifosi interessati della Grecia vogliono far credere.

Anche se non usa il termine "meritatamente" mi sembra che non sia indulgente con la serie di errori inanellati dalla Grecia di Syriza.

Quanto all'Europa, mi sembra che non dica nulla di nuovo rispetto a quanto va ripetendo da sempre: essa "è ormai esclusivamente dominata dagli interessi elettorali dei singoli paesi, senza minimamente rendersi conto degli interessi generali".

Ci sarebbe semmai da dire che sì è vero, ormai dominano gli "interessi elettorali dei singoli paesi", ma ciò vale per la Germania come per la Grecia, la Francia e tutti gli altri.

D'altra parte la critica di Prodi all'Europa non ha nulla di anti-tedesco; infatti afferma che "è chiaro che la Germania ha assunto il suo ruolo di comando non solo per le debolezze altrui ma anche per le proprie virtù".

La sua voce è apprezzabile in quanto è ormai l'unica in Italia (e forse in Europa) che ha l'onestà intellettuale di sostenere che l'unica via di uscita è una maggiore integrazione politica dell'Unione.

Niente a che vedere con questo miscuglio di nazionalismi, pulsioni anti-germaniche (che addirittura vanno ad equiparare l'attuale governo democraticamente eletto della Merkel con il regime nazista), nostalgie per le monete nazionali, per le "svalutazioni competitive" e perché no (il passo è breve) per il ritorno politiche protezionistiche, non a caso teorizzate da Krugman nuova bandiera "dell'altra europa".

Una melassa maleodorante in cui si confondono e competono tra loro per la conquista della "pancia del popolo", vecchi e nuovi populismi di destra e di sinistra.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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