Direte che la notizia andrebbe messa su sorridere
O magari che è la solita spiritosata di lercio.it
Invece è vera. Pur con qualche precisazione nell'ultimo paragrafo.
Ha 97 anni e il Tribunale dopo 13 anni rinvia la causa al 2018: denunciato il Ministero
Reggio Calabria, i legali raccontano: Carlo M. vuole ottenere dall'Inps un pensione d'invalidità. Ma visti i ritardi della giustizia rischia di morire prima
21 aprile 2015
REGGIO CALABRIA - Tredici anni per ottenere la sentenza di primo grado, e udienza d'appello fissata per il prossimo 2018. Ma lui non può attendere ancora perché di anni ne ha già 97 anni e la fine del processo rischia di non vederla. E' per questo che avrebbe dato mandato a due avvocati di ricorrere alla "legge Pinto" e chiedere al Ministero della Giustizia il risarcimento del danno subito per l'irragionevole durata del processo.
La storia raccontata dall'agenzia Agi ha i contorni dell'inverosimile e vede come protagonista il signor Carlo M., 97 anni, impigliato in una causa civile contro l'Inps dal lontano 2002. L'uomo, residente in provincia di Reggio Calabria, aveva ricorso alla sezione lavoro del tribunale per ottenere una pensione d'invalidità. Negli anni infatti le sue condizioni di salute erano peggiorate e riteneva di poter integrare la pensione sociale con qualche euro in più. Un'integrazione che secondo i certificati medici legali gli sarebbe spettata di diritto. Tuttavia, dopo un decennio di processo civile, in cui si sono avvicendati ben tre avvocati e due giudici, il signor Carlo sarebbe riuscito ad ottenere solo la sentenza di primo grado che gli negherebbe la pensione per una questione di pura forma. Niente integrazione d'invalidità a causa di un difetto di notifica del ricorso introduttivo all'Inps, non considerato valido. Da qui la scelta di ricorrere in appello. L'amara sorpresa giovedì scorso, quando la Corte ha disposto il rinvio dell'udienza al 2018.
I dettagli della vicenda emergono su indicazione dello studio legale Notaro-Conte, che ne ha dato la notizia ai media. I due legali - Silvia Notaro e Francesco Conte - come agenzia Agitalia si sono già occupati in passato di casi abbastanza controversi poi rivelatisi non del tutto fondati. Uno dei più recenti è la vicenda di un secondo caso di provette di embrioni scambiati nel reparto di trattamenti dell'infertilità dell'ospedale Pertini di Roma. In quel caso i medici denunciarono un tentativo di truffa da parte dei due coniugi che avevano sporto denuncia, con il patrocinio proprio degli stessi due legali che per loro avevano chiesto un risarcimento di un milione di euro.
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/0 ... 112492055/