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Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non spin

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Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non spin

Messaggioda gabriele il 10/04/2015, 19:16

Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non spinge l’economia”
Economia

Nel World Economic Outlook che uscirà il 14 aprile si legge che non ci sono "correlazioni statisticamente significative" tra la deregolamentazione di assunzioni e licenziamenti e la capacità di crescita dell'economia. Un teorema che lo stesso Fondo, insieme a Bce e Commissione Ue, cavalca da anni. E che è il fondamento teorico del Jobs Act
di Mauro Del Corno | 10 aprile 2015

Fermi tutti, come non detto. Liberalizzare il mercato del lavoro non aiuta la crescita economica. E ad attestarlo è il Fondo monetario internazionale, che compie così una svolta a U rispetto a quanto energicamente professato per anni. La rivoluzione è contenuta in poche righe, mimetizzate a pagina 37 del capitolo 3 del prossimo World Economic Outlook che uscirà in versione integrale il 14 aprile. Vi si legge che “il livello di regolamentazione del mercato del lavoro non ha evidenziato correlazioni statisticamente significative con la produttività complessiva”. Al contrario, spiega l’Fmi, a spingere la crescita sono la liberalizzazione del mercato dei beni, il livello delle competenze dei lavoratori, il livello degli investimenti e le spese per ricerca e sviluppo.

Il peso di questi quattro fattori varia a seconda dei settori produttivi. In ogni caso la palla passa sostanzialmente agli imprenditori. Le conclusioni a cui giungono i ricercatori di Washington si basano sull’analisi dei dati di 16 Paesi del G20 nell’ambito di un più ampio sforzo di ricerca che tenta di spiegare il rallentamento della crescita potenziale nei paesi sviluppati e in quelli emergenti. Ne risulta che a zavorrare l’economia sono l’invecchiamento della popolazione, la debolezza degli investimenti e appunto il basso incremento della produttività, che non dipenderebbe però dal grado di liberalizzazione del mercato del lavoro. Il Fondo tenta poi di correggere il tiro spiegando che non sempre i dati relativi ai diversi Paesi sono facilmente confrontabili. E in modo un po’ contraddittorio continua a suggerire agli emergenti anche la deregolamentazione del mercato del lavoro.

Negli anni recenti la tesi “meno vincoli sul lavoro uguale più crescita economica” è stata sposata con entusiasmo dalle principali istituzioni europee. Basti ricordare la lettera a firma Jean Claude Trichet e Mario Draghi inviata all’Italia il 5 agosto del 2011, in cui si chiedevano tra l’altro misure di liberalizzazione del mercato del lavoro e in particolare “una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti”. Invito pienamente recepito dal governo nel Jobs Act, che secondo il presidente del Consiglio Matteo Renzi “porterà crescita e occupazione” e secondo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan rappresenta “un successo storico”.

Interventi di forte deregolamentazione del mercato del lavoro e di riduzione delle tutele sono stati imposti da Fmi, Bce e commissione Ue anche alla Grecia, che dopo sei anni di feroce recessione ha chiuso il 2014 con un modestissimo +0,6%. E’ improbabile che lo studio dell’Fmi ponga fine a un dibattito che dura da tempo su una materia oggettivamente difficile da indagare, che comprensibilmente scalda gli animi e su cui esistono studi contraddittori. Tuttavia, uno dei tradizionali cavalli di battaglia degli economisti di area liberista viene azzoppato proprio da chi lo aveva cavalcato per anni. Alcune certezze, o presunte tali, iniziano a vacillare ed è possibile che anche le future politiche economiche ne vengano presto o tardi influenzate.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04 ... a/1577281/

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Re: Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non

Messaggioda pianogrande il 10/04/2015, 19:51

Liberalizzare il mercato del lavoro (solamente) non aiuta la crescita economica.
Possiamo anche essere d'accordo.
Non credo infatti che i paesi più poveri del mondo, che stanno sopratutto in Africa, siano fulgidi esempi di posto garantito.
E' chiaro che deve giocare un insieme di altri fattori che, più o meno, l'articolo elenca (manca, per esempio, il funzionamento della pubblica amministrazione).
Ci sono, invece la ricerca e sviluppo e la produttività (la seconda, direi, molto legata alla prima).
Senza voler ricadere in discorsi già fatti, non mi sembra una gran scoperta.
Nel nostro paese, che cosa si è fatto, oltre a una certa misura di liberalizzazione del mercato del lavoro?
Ricerca e sviluppo?
Pubblica amministrazione?
Vabe', non rifaccio tutto l'elenco.
Insomma si è fatto quello che si poteva fare subito e non richiedeva investimenti.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non

Messaggioda franz il 11/04/2015, 15:47

D'accordo con Pianogrande.
Liberalizzare il lavoro ma tenere un'elevata pressione fiscale, burocrazia pesante ed assissiante, decine di migliaia di leggi e regolamenti, non serve.
Ma c'è un altro aspetto da considerare: l'abuso di citazioni su quello che FMI consiglia o non consiglia, sulla base dei paper che pubblica. Sul piano logico poi dire che non ci sono "correlazioni statisticamente significative" non vuol dire affatto che liberalizzare non serve. Dice che non si puo' dimostrare, sul piano della correlazione matematica, che serva o che non serva.

Va notato che ogni pubblicazione emessa dai vari istituti di ricerca, IMF compreso, presenta all'inizio questo ...

Disclaimer: This Working Paper should not be reported as representing the views of the IMF. The views expressed in this Working Paper are those of the author(s) and do not necessarily represent those of the IMF or IMF policy. Working Papers describe research in progress by the author(s) and are published to elicit comments and to further debate.

Nel caso del report legato all'economic Outlook il testo varia leggeremente ma il succo non cambia:

Except where expressly stated, the findings, interpretations, and conclusions expressed in the Materials on IMF Sites represent the views of the authors thereof and are not necessarily those of the IMF or of its Management, Executive Board, or member countries. The IMF does not endorse the accuracy, completeness, or reliability of any information provided on IMF Sites by third parties or of any information in third-party websites and publications that may be linked to IMF Sites or referred to within them. Reliance upon any such Materials shall be at the User’s own risk.

Quindi indpendentemente da quanto piacciano le idee espresse (al Fatto o altre testate o a persone qui presenti) non è IMF che dice A ma gli studiosi che pubblicano lo studio. Questo chiarisce, se ce ne fosse bisogno, come mai puo' capitare che alcune pubblicazioni IMF o OECD dicano cose anche diverse od opposte ad altre pubblicate della stessa organizzazione. I gionalisti (o giornalai) che non leggono i disclaimer se ne escono con cazzate tipo "inversione di rotta del Fondo Monetario" ma dimostrano solo la loro ignoranza. Chiaramente se 20 paper dicono costantemente A ed uno solo dice il contrario, certi giornali pubblicano con enfasi solo quest'ultimo.
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Re: Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non

Messaggioda trilogy il 11/04/2015, 18:47

gabriele ha scritto:Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non spinge l’economia”

Economia

[..]Nel World Economic Outlook che uscirà il 14 aprile si legge che non ci sono"correlazioni statisticamente significative" tra la deregolamentazione di assunzioni e licenziamenti e la capacità di crescita dell'economia. Un teorema che lo stesso Fondo, insieme a Bce e Commissione Ue, cavalca da anni. E che è il fondamento teorico del Jobs Act
di Mauro Del Corno | 10 aprile 2015 ...


Non sono riuscito a leggere "l'originale" cosa ha realmente scritto il Fondo monetario.

Mi sembra però che la traduzione iniziale girata sui giornali sia ""il livello di regolamentazione del mercato del lavoro non ha evidenziato correlazioni statisticamente significative con la produttività complessiva”, Poi è diventata quella riportata sopra. E sono affermazioni differenti....
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Re: Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non

Messaggioda gabriele il 11/04/2015, 21:57

trilogy ha scritto:
gabriele ha scritto:Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non spinge l’economia”

Economia

[..]Nel World Economic Outlook che uscirà il 14 aprile si legge che non ci sono"correlazioni statisticamente significative" tra la deregolamentazione di assunzioni e licenziamenti e la capacità di crescita dell'economia. Un teorema che lo stesso Fondo, insieme a Bce e Commissione Ue, cavalca da anni. E che è il fondamento teorico del Jobs Act
di Mauro Del Corno | 10 aprile 2015 ...


Non sono riuscito a leggere "l'originale" cosa ha realmente scritto il Fondo monetario.

Mi sembra però che la traduzione iniziale girata sui giornali sia ""il livello di regolamentazione del mercato del lavoro non ha evidenziato correlazioni statisticamente significative con la produttività complessiva”, Poi è diventata quella riportata sopra. E sono affermazioni differenti....


Per forza, deve ancora uscire ;)

"Nel World Economic Outlook che uscirà il 14 aprile"

Aldilà delle riflessioni filtrate, penso che i 4 fondamentali che sono stati descritti siano una base di partenza che possono portare condivisione fra le varie forze politiche.

La domanda allora è la seguente: a che punto siamo e cosa si sta facendo in tal senso?
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Re: Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non

Messaggioda trilogy il 12/04/2015, 0:01

Beh in sostanza il FMI non dice nulla di sostanzialmente nuovo. Che l'istruzione, la ricerca tecnologica, l'innovazione, gli investimenti siano gl'ingredienti per la crescita di lungo periodo lo dicono tutti. Poi si fa poco o nulla di concreto.
Sulla liberalizzazione beni, idem, ma le resistenze dei settori protetti sono fortissime.
Poi è difficile concretizzare gli elementi sopra senza una certa flessibilità del mercato del lavoro.
Quando liberalizzi ci sono imprese che crescono e imprese che chiudono.
Attività produttive che crescono e attività che vengono abbandonate perchè non rendono.
Professioni e specializzazioni che hanno una domanda crescente sul mercato del lavoro e altre che non hanno più domanda.
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Re: Lavoro, l’Fmi ci ripensa: “Liberalizzare il mercato non

Messaggioda franz il 12/04/2015, 15:16

trilogy ha scritto:Beh in sostanza il FMI non dice nulla di sostanzialmente nuovo. Che l'istruzione, la ricerca tecnologica, l'innovazione, gli investimenti siano gl'ingredienti per la crescita di lungo periodo lo dicono tutti. Poi si fa poco o nulla di concreto.
Sulla liberalizzazione beni, idem, ma le resistenze dei settori protetti sono fortissime.
Poi è difficile concretizzare gli elementi sopra senza una certa flessibilità del mercato del lavoro.

Ci sono azioni che promuovono attivamente la crescita e la produttività (l'istruzione, la ricerca tecnologica, l'innovazione, gli investimenti) e ci sono azioni che la deprimono (eccesso di regolamentazione, di burocrazia, di tassazione).
Capirlo non è un problema collegato ad un'analisi statistica di regressione lineare ma di semplice buon senso economico, che chiunque lavori (e non faccia il parassita) è in grado di comprendere.
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