Piu' che un pensiero è una provocazione, come uso spesso fare per accedere il dibattito.
Ma spero che l'aspetto provocatorio sia messo da parte e che si discuta poi del concreto.
Il testo è stato trovato in rete, su FB.
PASQUA DI RESURREZIONE della RAGIONE?
In questi 30 anni – quelli del “liberismo selvaggio” che affama i popoli, distrugge il pianeta, aumenta le disuguaglianze – l’umanità sta vincendo la più grande guerra contro la miseria.
La Banca mondiale ha pubblicato un rapporto sulla povertà nel mondo e i dati dicono che la percentuale della popolazione mondiale che vive in condizioni di povertà estrema – ovvero con meno di 1,25 dollari al giorno – è crollata dal 36,4 per cento del totale nel 1990 al 14,5 per cento nel 2011.
E’ la più grande riduzione della povertà nella storia dell’umanità, circa 1 miliardo di poveri in meno, una cifra mostruosa, una rivoluzione silenziosa che forse meriterebbe maggiore attenzione delle boiate sulla decrescita felice e il pauperismo no global.
Secondo le proiezioni della Banca mondiale, con un tasso di crescita globale pari a quello degli anni 2000, nei prossimi 20 anni la povertà si ridurrà ulteriormente fino a scendere al 5 per cento della popolazione mondiale, che vuol dire altri 600 milioni di poveri in meno.
Ma a cosa è dovuto questo portentoso progresso? Nazioni Unite? Fondo monetario internazionale? Qualche programma governativo? Aiuti ai paesi in via di sviluppo?
No. E’ merito della globalizzazione, del libero mercato, dei diritti di proprietà, del rule of law, della caduta di barriere interne ed esterne. In una parola, del capitalismo.
E questo è evidente anche ai più scettici, dato che il contributo più grande alla riduzione della povertà l’hanno dato i popoli di due paesi fino a poco fa (e in parte ancora oggi) prigionieri dello stato e della pianificazione economica, cioè la Cina e l’India.
Chissà se tutto ciò potrà indurre, per questa Santa Pasqua, a una riflessione anche Papa Francesco sul suo anti capitalismo pauperista esposto nella “Evangelii Gaudium”.
Fin qui il testo. Da parte mia osservo che la povertà assoluta, basata su una soglia fissa (1.25 dollari al giorno) non è il massimo come parametro, anche se ha fatto testo per molti anni. Bisognerebbe trovare altri parametri e vedere se sono concordanti o discordanti. La prima ricerca che mi è venuta in mente è quella sulla fame nel mondo.
Ed ho trovato questo: "805 milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza da mangiare. Questo numero è diminuito di 209 milioni dal 1990." Quindi 1/4 di affamati in meno. Che è meno della metà indicata sopra. Tuttavia nel 1990 la popolazione del pianeta era pari a 5 miliardi e 263 milioni. Oggi siamo 7 miliardi e 300 milioni. Quindi nel 1990 il quasi il 20% della popolazione non aveva abbastanza da mangiare. Oggi l'11%. Che è molto vicino alla metà. Una conferma.