forum.perlulivo.it

pur partendo dalla presunzione di innocenza (che forse sarebbe messa subito in un cassetto se il caso fosse capitato a Brunetta, Monti, Berlusconi, Salvini o altri dell'altra parte) la notizia è ghiotta e sta scatenando le ironie del web.

Gatte da pelare, 4 amici al bar (tutti evasori) ed altre facezie. Ma che colpiscono sul vivo.
Alcuni ricordano le battaglie di Gino Paoli (comunista DOC) contro la pirateria musicale, da presidente della SIAE.
Ma come, combatti l'illegalità e poi ti beccano con 2 milioni in Svizzera? Alla faccia del comunista!

http://www.corriere.it/spettacoli/15_fe ... a31d.shtml

http://www.corriere.it/foto-gallery/spe ... a31d.shtml

Come non ironizzare su questa gatta da pelare?

Non mi scandalizza il "portare i soldi in Svizzera" ma il fatto che siano soldi in nero (evasione fiscale).
Anche se fossero rimasti in Italia, la gatta non avrebbe cambiato dimensioni.

Luciano De Crescenza diceva: se non sei comunista a vent'anni sei senza cuore. se sei comunista a quaranta, sei senza cervello. Paoli lo abbiamo scoperto non comunista a ottanta. Insomma, ha tenuto duro un po' di più.

Tristezza.
Al tavolo di quel bar, non c'è rimasto nessuno.

Ma come, combatti l'illegalità e poi ti beccano con 2 milioni in Svizzera?

Se ne deduce che la Svizzera fomenta l'illegalità

I comunisti? Beh, tanta gente si definiva comunista e poi è finita a votare il Pd. De gustibus.

Non fate quello che faccio, fate quello che dico... chi lo diceva?

flaviomob ha scritto:

Ma come, combatti l'illegalità e poi ti beccano con 2 milioni in Svizzera?

Se ne deduce che la Svizzera fomenta l'illegalità

I comunisti? Beh, tanta gente si definiva comunista e poi è finita a votare il Pd. De gustibus.

Non fate quello che faccio, fate quello che dico... chi lo diceva?

No, non mi pare che Paoli sia finito nel PD.
Le ultime tracce sono qui (su wiki):

Nel 1987 Paoli si presenta alle elezioni politiche, venendo eletto come deputato fra le file del Partito Comunista Italiano (poi PDS), anche se in Parlamento si iscrive al Gruppo Indipendente di Sinistra in quanto non si è mai tesserato in alcun partito politico. Nel 1992 dà l'addio all'attività politica professionale, non venendo rieletto parlamentare nelle liste del PDS.

Inoltre:

Il 6 luglio 2011 è tra i principali firmatari dell'appello promosso dalla SIAE, atto a sostenere l'azione affinché venga difesa e approvata, nella sua prima e più stringente stesura, la delibera AgCom (presieduta da Corrado Calabrò) 668/2010[7]; delibera che dichiara lo scopo di combattere possibili violazioni del diritto d'autore e di proteggere gli interessi economici legati all'industria discografica e del multimediale in rete.
È stato eletto presidente della SIAE il 17 maggio 2013[8]. Il suo programma resta quello di combattere la pirateria e di favorire il diritto d'autore.

PS1: Compagni che sbagliano?

PS2: Per prima cosa bisogna vedere se i soldi versati erano illegali (ripeto che si parte dalla presunzione di innocenza) e poi è chiaro che per qualsiasi banca nel mondo se "Vincenzo o'Animale" apre un conto è una cosa, Gino Paoli, persona rispettabilissima, nota e sicuramente benestante, un'altra.

PS3: una piccola chicca. Anche io ho un conto in Svizzera. E allora?

Tra loro ci sono trafficanti d'armi e di stupefacenti, finanziatori di organizzazioni terroristiche...

http://www.huffingtonpost.it/2015/02/09 ... 42752.html

Bombardare Ginevra?

flaviomob ha scritto:Bombardare Ginevra?

Oh, i soliti guerrafondai

La cuoca di Briatore

21/02/2015
MASSIMO GRAMELLINI

Non bastasse il caso del serioso Gino Paoli, di cui nessuno avrebbe mai osato supporre che fosse un cantante d’evasione, i soliti maligni sospettano che anche dietro i 39 milioni di dollari rintracciati sul conto svizzero della cuoca di Flavio Briatore si nasconda una truffa per eludere il fisco. In pochi sono disposti a riconoscere al raffinato gourmet anglo-cuneese il legittimo desiderio di ingaggiare a qualsiasi prezzo la chef migliore del pianeta per commissionarle il suo piatto preferito, la Caviella, una crema di caviale alle nocciole da spalmare su banconote da cento euro leggermente tostate.
Il particolare che la signora non fosse a conoscenza del cospicuo lascito sembra avere incuriosito i magistrati, biliosi e inappetenti come tutti i comunisti, mentre testimonia soltanto la bravura del manager battente bandiera monegasca nel motivare le maestranze. Chiunque sarebbe stato capace di spadellare meraviglie in cambio del prodotto interno lordo del Ghana o dell’ingaggio di Cristiano Ronaldo. Invece la cuoca di Briatore cucinava soltanto per il piacere di strappare un rutto griffato di soddisfazione al suo committente. Poiché la signora risulta al momento disoccupata in quel di Brescia, si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di lasciarle la disponibilità del conto di cui era l’inconsapevole beneficiaria. Del resto ogni epoca ha gli imprenditori che si merita. Michele Ferrero seppe arricchire una provincia intera. Che Briatore arricchisca almeno la sua cuoca.

flaviomob ha scritto:

Tra loro ci sono trafficanti d'armi e di stupefacenti, finanziatori di organizzazioni terroristiche...

http://www.huffingtonpost.it/2015/02/09 ... 42752.html

Bombardare Ginevra?

Manca il petrolio

Sono facezie e ci auguriamo tutti che Gino risulti pulito (visto che lo stimiamo come artista), ma tanto per la cronaca il "comunista" ligure al comune di Genova appoggiò un candidato consigliere Udc (ex PLI), tal Enrico Musso, poi eletto. Dal 2008 al 2013 senatore - attenzione attenzione - del PDL.
Un paio d'anni fa invece il cantautore si riavvicinò al PD, esprimendo parole di stima per la candidatura di Bersani.
Reiterando però la stima per Musso nel 2012, candidato sindaco sotto la Lanterna, con una lista indipendente.

Comunisti che... ondeggiano

(Ma "onda su onda" non era di Lauzi?)

Gino Paoli si giustifica dicendo che era prassi ai festival dell'unità essere pagati in nero.
http://genova.repubblica.it/cronaca/201 ... 107749408/

Non sono quindi facezie (almeno, ... due milioni sono 4 miliardi di vecchie lire, per stare ai tempi in cui c'era il PCI e le feste dell'unità. Non sono bruscolini) e di fatto Gino Paoli quindi ammette.

Ma ammette anche un'altra cosa, che pero' tutti noi sapevamo da tempo, almeno chi non ha fatto come gli struzzi.
Per pagare in nero il PCI aveva fondi neri. E tutti immaginiamo da dove venissero. Mosca dice niente, URSS, CCCP?

Quello che non si poteva immaginare è che cantanti "compagni" che ufficialmente cantavano gratis o con dei cache' "popolari" in realtà incassavano in nero (da fondi sovietci) una parte abbastanza rilevante, tanto da diventare miliardari in lire. E che venissero depositati in Svizzera poi è solo la cigliegina finale (e beffarda) sulla torta.