La tragedia della scuola crollata,costata 1 morto e tanti feriti alcuni gravi,porta ad alcune riflessioni.
Se le scuole fossero sempre sotto le attenzioni degli amministratori,l'ultima tragedia potrebbe veramente definirsi una fatalità.
Quando invece da almeno un decennio questo non accade e le risorse vanno altrove(quando ci sono)e molti edifici scolastici non sono a norma,allora si tratta di un delitto "preterintenzionale" da addebitarsi alla politica ed agli amministratori.
Inoltre,è da sottolineare che per un decreto,non una riforma,a migliaia sono scesi in piazza,mentre per lo stato decrepito delle nostre scuole,non si ricorda una sola manifestazione che non sia quella dei parenti delle vittime.
Una politica sbagliata può far morire la scuola,ma la non cura degli edifici scolastici,come vediamo,fa morire i ragazzi.
Non dovrebbe esistere una diversa priorità quando si contesta?
Paolo