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La pistola fumante del patto del Nazzareno?

MessaggioInviato: 04/01/2015, 21:33
da gi.bo.
Renzi blocca la norma pro Silvio ma è scontro

La norma che avrebbe finito col "salvare" Silvio Berlusconi dagli effetti della condanna per frode fiscale scatena un terremoto. Ma a Palazzo Chigi fanno in tempo a leggere i giornali e cogliere tutto l'imbarazzo generato dal decreto delegato del 24 dicembre, per fare marcia indietro. "Il nostro Governo non fa norme ad personam, non fa norme contra personam" taglia la testa al toro la presidenza del Consiglio. E allora? Che accadrà adesso? Renzi blocca l'invio del testo alla commissione.

E, spiega, "la proposta tornerà prima in Consiglio dei Ministri, poi alle Commissioni, quindi di nuovo in Consiglio per l'approvazione definitiva entro i termini stabiliti dal Parlamento e cioè entro marzo 2015". Se ne parlerà insomma dopo l'elezione del presidente della Repubblica.

Da Arcore trapela insofferenza e irritazione. Soprattutto stupore. Silvio Berlusconi si lava le mani, confida di non aver mai saputo alcunché di quel "codicillo". I grillini cavalcano l'onda del caso e accusano il governo di "regalo di Natale" al leader di Forza Italia. Il mistero e l'imbarazzo restano.

di CARMELO LOPAPA

http://www.repubblica.it/politica/la-si ... 104280447/
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Per questa norma il berlusca avrebbe ceduto su tutto anche sulla nomina del nuovo PdR.
Certo, avrebbe fatto un po' di "palco" su questo ma avrebbe certamente ceduto.
Pero' ancora non mi torna bene questo suo "blocca norma".
Perche riparlarne dopo l'elezione del PdR ? E' la carota ber il Berlusconi perche' non opponga piu' di tanto alla prossima elezione o cos'altro ci sta dietro che ora mi sfugge? ;) ;) :lol:

hola

Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

MessaggioInviato: 04/01/2015, 21:46
da gabriele
Norma salva Berlusconi, Fassina attacca: ‘Renzi dica chi l’ha voluta e chi l’ha scritta’
Politica & Palazzo

L'ex responsabile nazionale Economia del Partito Democratico: "Un articolo non entra per caso in un testo di legge - spiega a IlFattoQuotidiano.it - soprattutto se in precedenza è stata contestata dal Ministero dell'Economia". Sandra Zampa, vicepresidente del Pd: "L'esecutivo faccia chiarezza: individui il responsabile e lo allontani"
di Marco Pasciuti | 4 gennaio 2015

Una norma firmata da una mano ignota che potrebbe garantire l’agibilità politica a Silvio Berlusconi. Dieci giorni dopo l’ok del Consiglio dei ministri al decreto di attuazione della delega fiscale contenente l’ormai famoso articolo 19 bis che ha fatto scoppiare l’ennesima polemica sul governo, non è dato sapere chi abbia materialmente scritto e inserito la norma nel decreto. Di certo si sa solo che la modifica è stata vagliata dal dipartimento affari giuridici della Presidenza del Consiglio, guidato da Antonella Manzione, fedelissima renziana, ex capo dei vigili urbani di Firenze. “Un articolo non entra per caso in un testo di legge – spiega Stefano Fassina a IlFattoQuotidiano.it – soprattutto se in precedenza è stata contestata dal Ministero dell’Economia, che è responsabile del testo in prima battuta. La prima cosa che il governo deve fare è chiarire una volta per tutte chi ha scritto quell’articolo. Esiste una responsabilità precisa sia sul piano tecnico che su quello politico e sarebbe irricevibile da parte del governo una spiegazione che non faccia luce su entrambi i punti: chi ha voluto la norma e chi l’ha scritta e inserita nel decreto”.

“Ricostruire la genesi del testo è possibile e, soprattutto, è doveroso – continua l’ex responsabile Economia del Partito Democratico – la fonte iniziale è il Mef, mentre il coordinamento legislativo è competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. “E’ una vicenda che , in ogni caso, mette in luce l’approssimazione e la disinvoltura con cui agisce chi maneggia le leggi, il che non non può riverberarsi sull’intero processo legislativo”. “E poi c’è un secondo punto, che è politico – continua Fassina – il testo triplica la soglia per la definizione di reato penale, portandola da 50 a 150mila euro, e stabilisce che chi emette o utilizza fatture false non può essere perseguito se il valore della truffa è inferiore a mille euro. Sono modifiche che vanno eliminate subito perché il principio è sbagliato: più si evade, più si viene premiati”.

Con il polverone ormai alto, il governo ha fermato l’intero ingranaggio e bloccato il decreto chiedendo “agli uffici di non procedere alla formale trasmissione alla Camera del testo”, ma il problema rimane: in pieno periodo natalizio – il 24 dicembre – quando l’attenzione dell’opinione pubblica è allentata dall’inizio delle feste – il Cdm ha varato un testo contenente una norma che potrebbe garantire una nuova vita politica a uno dei due contraenti del Patto del Nazareno e il premier cade dal pero assicurando che “non c’è nessuna norma ad personam o contra personam“, ma che “questa norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l’elezione del Quirinale, dopo che Berlusconi avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone e dimostreremo che non c’è nessun inciucio strano“.

“Disciplinare l’abuso di diritto, dare certezze a investitori e cittadini, stangare i veri colpevoli e smettere di ingolfare i tribunali – si legge nella nota diramata in mattinata da Palazzo Chigi – con questo spirito il Governo ha votato nell’ultima seduta del Consiglio dei Ministri la prima lettura del decreto delegato. Lo ha fatto discutendo articolo per articolo, su tutti i punti in discussione”. Quindi i membri dell’esecutivo erano a conoscenza del’articolo in base al quale l’evasione e la frode sono depenalizzate se l’Iva o l’imposta sul reddito evasa non supera “il 3% rispettivamente dell’imposta sul valore aggiunto o dell’imponibile dichiarato”. Resta da capire se sapevano anche che in base all’articolo 2 del Codice Penale “nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali”. Una combinazione di decreto fiscale e codice penale grazie alla quale Berlusconi potrebbe veder annullata la decadenza dalla carica da senatore scattata in base alla legge Severino dopo la condanna a 4 anni per frode fiscale: una frode che, appunto, risulta molto al di sotto della soglia del 3% di non punibilità.

Nel Pd la norma ha causato diversi mal di pancia. “Bene le rassicurazioni di palazzo Chigi, ma non basta il rinvio a dopo l’elezione al Quirinale. La cosa in sé va rigettata. Non potrei stare un minuto di più in un partito che avallasse una tale porcata. Voglio sapere se, nel confezionare la norma, vi sia stata una ‘manina‘”, attacca Franco Monaco. “Ora, se il premier non ne sapeva nulla, se il Mef dice di non averlo visto, se il ministro della Giustizia ha espresso le perplessità che si leggono sulla stampa, chi ha portato quel testo al Consiglio dei ministri? – domanda Pippo Civati sul suo blog – un’idea ce l’ho: il decreto, conoscendo l’Italia, si è scritto da solo, a insaputa di tutti, secondo la migliore tradizione politica degli ultimi anni, fotografando così la realtà e la responsabilità delle classi dirigenti di questo povero Paese. Che possa riguardare Berlusconi è solo un caso, ovviamente”

“E’ un articolo che avrebbe un effetto talmente eclatante che mi meraviglierebbe che qualcuno pensasse di farlo passare inosservato – spiega a IlFattoQuotidiano.it Sandra Zampa, vicepresidente del Pd – un provvedimento studiato per salvare Silvio Berlusconi è una bomba che prima o poi ti esplode tra le mani e con l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica alle porte e la legge elettorale da approvare siamo in un momento in cui non puoi dare l’impressione di fare qualcosa simile a un inciucio. Ma sono rassicurata dal fatto che il premier ha fermato il decreto. Ora il governo faccia chiarezza: individui il responsabile e lo allontani“.

Impossibile, tuttavia, non ricollegare l’accaduto al Patto del Nazareno: non è difficile ipotizzare che, se per assurdo il testo fosse diventato legge e Berlusconi avesse avuto la possibilità di recuperare l’agibilità politica, l’elezione del successore di Giorgio Napolitano avrebbe avuto un percorso molto meno irto di ostacoli. A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina diceva qualcuno: il Cdm vara la norma il 24 dicembre, nei giorni successivi Berlusconi apre alla candidatura di Romano Prodi al Quirinale.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... a/1313739/

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Fassina lo mette come secondo punto, ma a me pare il primo punto. Dove vuola andare a parare il Governo? Andiamo verso l'impunità per tutti? Cosa stanno facendo?

Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

MessaggioInviato: 05/01/2015, 15:30
da franz
Troppe leggi orfane e norme sparite
Furbizia o solo ignoranza?
La norma «Salva Berlusconi» e il problema della trasparenza

Al supermercato c’è la tracciabilità del cotechino e si può sapere tutto della filiera di provenienza di un kiwi: nei Consigli dei ministri del governo di Matteo Renzi, invece, sembra difettare la tracciabilità delle norme «orfane» o «desaparecide». Soprattutto nei decreti legislativi, dove deleghe troppo generiche ed estese conferiscono all’esecutivo un potere sottratto a un effettivo controllo parlamentare, persino superiore a quello dei già troppo abusati decreti legge. Sempre più spesso nelle sedute di governo non si capisce chi e perché faccia sparire in uscita norme che in entrata c’erano; o chi invece infili e faccia votare a distratti ministri norme che in entrata non c’erano, e che all’uscita nessuno più nel governo sembra riconoscere o addirittura conoscere.

È successo già tre volte solo nell’ultimo mese. Sull’applicabilità o meno della licenziabilità del Jobs act ai dipendenti pubblici si sono visti un influente senatore (Ichino) affermare che in Consiglio dei ministri fosse entrata una norma poi depennata, due ministri (Madia e Poletti) smentirlo e assicurare che mai vi fosse stata una norma del genere, e infine il premier ammettere che sì, insomma, la norma c’era ma era poi stata tolta in vista di un altro più coerente contenitore legislativo.
Pochi giorni prima, quando il governo aveva (per ora solo) annunciato una già striminzita legge anticorruzione, in Consiglio dei ministri era entrata, ma misteriosamente non era più uscita per mano di non si sa chi, una norma premiale per il primo tra corrotto e corruttore che spezzasse il vincolo d’omertà e denunciasse il complice. E adesso, dopo due casi di norme «desaparecide», eccone uno di legge «orfana»: cinque parole che, nell’attuazione delle delega sui reati fiscali, alla vigilia di Natale paracadutano una inedita «clausola di non punibilità» che, per una serie di rimbalzi procedurali, di sponda avrebbe l’effetto finale di dare a Berlusconi la chance di chiedere la revoca della condanna definitiva per frode fiscale sui diritti tv Mediaset e ritornare alla politica sinora preclusagli da quella legge Severino che come presupposto ha appunto l’esistenza di una condanna definitiva.

Ora Renzi, che in conferenza stampa aveva magnificato il decreto legislativo sorvolando su questa norma, nel più classico degli schemi lideristici annuncia, quasi parlasse di un meteorite piovuto chissà da quale galassia, che lo fermerà e farà riesaminare in un nuovo Cdm.

Sarà interessante vedere come, giacché il dichiarato intento governativo - un fisco amichevole che non usi più il bastone penale su chi tutte le tasse non paga non perché voglia evaderle ma perché non ce la fa per la crisi - pareva già ampiamente (anche troppo) soddisfatto dalle modifiche che nelle singole fattispecie di reati fiscali rendono non punibili la «dichiarazione infedele» fino a 150.000 euro, l’«omessa dichiarazione» fino a 50.000 euro, la «dichiarazione fraudolenta mediante artifici» fino a 30.000 euro di imposta evasa e 1 milione e mezzo di imponibile sottratto al fisco o 5 per cento di elementi attivi indicati, e la «dichiarazione fraudolenta mediante fatture per operazioni inesistenti» fino a 1.000 euro l’anno.

Ecco perché ora non può finire solo con il ritiro dell’articolo 19-bis, ibrida «clausola di non punibilità» che, «per tutti i reati del presente decreto», metteva al riparo chi evade in una modica quantità (come la droga) stabilita in un per nulla modico 3% dell’imponibile dichiarato. Clausola che nel passato calza a pennello alla sentenza di Berlusconi, e che per il futuro equivale tra l’altro anche ad autorizzare (e quasi incentivare) una media-grande impresa, ad esempio da 50 milioni di imponibile, ad accantonare impunemente un milione e mezzo di «fondi neri» utilizzabili per alimentare poi tangenti.

Delle due l’una: o Palazzo Chigi sapeva bene cosa stesse approvando e allora non si capisce perché oggi Renzi faccia precipitosa marcia indietro; oppure non lo sapeva, e allora c’è da preoccuparsi. Come antidoto alla tossicità di questo procedere opaco di legiferare, infatti, un governo che non lesina tweet fatui, e proclama trasparenza online sul buongoverno.it , dovrebbe anche rendere pubblico quali ministri o burocrati o consulenti hanno scritto o interpolato o veicolato quell’articolo 19-bis; quali motivazioni, magari serie, lo argomentavano; chi e dove e quando ha valutato i pro e contro della norma; quali posizioni hanno assunto sul punto i ministri più interessati (Economia, Giustizia, Rapporti col Parlamento, presidenza del Consiglio).

Perché si può fare tutto, anche depenalizzare questo o quel reato, magari pure con benefici indiretti per questo o quel soggetto: ma alla luce del sole, con trasparenza dei percorsi e consapevolezza dei risultati. Per migliorare i quali, forse, ogni tanto non guasterebbe qualche sfottuto «professorone» in più, e qualche fedele ma incompetente in meno.

lferrarella@rcs.it
http://www.corriere.it/politica/15_genn ... e18c.shtml

Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

MessaggioInviato: 05/01/2015, 20:03
da annalu
franz ha scritto:Troppe leggi orfane e norme sparite
Furbizia o solo ignoranza?
La norma «Salva Berlusconi» e il problema della trasparenza
http://www.corriere.it/politica/15_genn ... e18c.shtml

Condivido la preoccupazione per la trasparenza.
Renzi si è assunto la responsabilità (giusto così, la "responsabilità oggettiva" è tutta sua) ma non ha dato nessuna spiegazione illuminante.
Tra l'altro c'è una cosa che non capisco: se non era nella volontà di nessuno favorire Berlusconi (ma anche senza Berlusconi la legge sarebbe pessima), perché mai adesso la si discuterà dopo l'elezione del Presidente della Repubblica?
Così ad occhio, non sapendo né leggere né scrivere, pare come se fosse una specie di ricatto: ti avevo promesso un "segnale favorevole", e te l'ho dato. Ora eleggiamo il PdR che voglio io, e poi il segnale diventerà realtà.
Sto diventando dietrologa? Può essere, ma questa storia mi pare molto brutta.

Annalu

Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

MessaggioInviato: 05/01/2015, 21:00
da franz
annalu ha scritto:Tra l'altro c'è una cosa che non capisco: se non era nella volontà di nessuno favorire Berlusconi (ma anche senza Berlusconi la legge sarebbe pessima), perché mai adesso la si discuterà dopo l'elezione del Presidente della Repubblica?
Così ad occhio, non sapendo né leggere né scrivere, pare come se fosse una specie di ricatto: ti avevo promesso un "segnale favorevole", e te l'ho dato. Ora eleggiamo il PdR che voglio io, e poi il segnale diventerà realtà.
Sto diventando dietrologa? Può essere, ma questa storia mi pare molto brutta.

Annalu

Mi sono posto la stessa domanda.
Era li' in canna e la avrei espressa volentieri in serata.
In ogni caso stante l'attuale situazione legale SB non è eleggibile a PDR, con o senza cambiamenti alla norma incriminata.
Quindi la soglia "elezione PDR" non sembra avere alcuna influenza.
Trasparenza vorrebbe che si potesse capire perché, dichiarando che legame non c'è, Renzi un legame temporale lo pone.

Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

MessaggioInviato: 05/01/2015, 21:37
da flaviomob
Diciamo che la norma apparsa e poi scomparsa ci dovrebbe far capire la tragica involuzione del PD nazionale (qualche sacca locale ancora resiste, per fortuna,ma qualche altra è già "schiantata"): una formazione ambigua, facilmente "scalabile" anche da destra (Forza Italia) e dal malaffare.

http://pdiverso.wordpress.com/2015/01/0 ... -personam/

http://www.globalist.it/Detail_News_Dis ... za-Italia-

Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

MessaggioInviato: 08/01/2015, 2:05
da flaviomob
da ESPRESSO

http://paterlini.blogautore.espresso.re ... /?ref=fbpe
Le Nuvole
di Piergiorgio Paterlini
06 gen La vera infamia del decreto (anche senza B.)

Quando dico che questo governo è cialtrone e improvvisato ma soprattutto di destra, ha cioè una passione irrefrenabile per i ricchi e per l’ingiustizia, e non per i poveri e non dico per l’uguaglianza ma almeno per un po’ di redistribuzione della ricchezza, so quel che dico, e non c’è niente di ideologico in questa analisi, mentre tanta – anzi solo – ideologia c’è in Matteo Renzi e nei suoi boys (& girls), consiglieri maggiordomi con la schiena perennemente inclinata.

Bisogna capirlo – e spiegalo bene – il famoso decreto fiscale. Perché in quel decreto – proprio al di là di come sia andata, di chi e perché l’abbia scritto e al di là anche di Berlusconi – c’è davvero tutto. Tutto ciò che c’è da sapere e che non si può perdonare a questo governo.

Due casi classici.

Il primo. Sono un cittadino con un miliardo di euro di imponibile. Evado 25 milioni di euro. 25 milioni! Ma fa meno del 3%.

Il secondo. Sono un cittadino con un imponibile di 15mila euro (migliaia di partite Iva hanno questo livello di reddito, anche meno, con una tassazione reale che si aggira attorno al 73% del cosiddetto “lordo”). Evado 500 euro. 500 euro (poco più del 3%).

Ecco. Il secondo evasore, quello povero per essere chiari, quello che evade meno del costo di tre viaggi andata e ritorno Roma-Milano (506 euro sul Frecciarossa), commette un reato – secondo questo governo – infinitamente più grave del primo evasore.

Ora Renzi e il suo staff parlano di 1,5%, 1,8%, 2,%. Ma cosa cambia? Anzi, nella riconferma del principio c’è tutto – ancora una volta – ciò che c’è da sapere. L’ossessione di questo governo non è il lavoro, non sono i giovani, sono – lo ha detto Renzi oggi – “non penalizzare i grandi gruppi industriali”. Evadono milioni? Non vanno perseguiti ma tutelati.

Non si dovrebbe mai evadere e qui non si giustifica nessuno, ma vale la pena ricordare che chi ruba del cibo per fame o una maglia per ripararsi dal freddo può non essere condannato (è successo in questi giorni, due volte a Piacenza, una a Reggio Emilia).

Mi chiedo. Come si può arrivare a tanto? Come e a quale mente può venire un’idea così aberrante? A quale livello di fanatismo si deve arrivare perché nessuno, tra i fedeli, alzi un sopracciglio? Come si può sostenere che sottrarre alle risorse di un Paese 25 milioni di euro da parte di chi non ne ha certo bisogno sia infinitamente meno grave che “nascondere” 500 euro da parte di un morto di fame? Renzi potrà anche parlare di errore e ritirare il decreto, ma questa enormità – “strutturale”, mentale, ideologica – non potrà né negarla né correggerla. Mai. Marchia e marchierà per sempre lui e il suo governo, insieme al jobs act, all’inedito disprezzo per la Cgil (non priva di colpe ed errori, per carità, ma il rispetto è un’altra cosa) e a tutte le altre magnifiche e progressive “riforme”.

Cito Gianluigi Pellegrino su Repubblica: “La norma, prima ancora di ogni finalità sospetta, è del tutto indifendibile nel merito. Un autentico sgorbio grave quanto odioso. Stabiliva espressamente che un ricco che froda al fisco milioni di euro se ne esce con una semplice sanzione amministrativa. Mentre per uguale o minore evasione un cittadino comune deve essere punito severamente con la galera. Una norma che contraddiceva gli obiettivi indicati più volte da Renzi: punire i grandi evasori senza per questo mostrare ai cittadini un fisco nemico. Qui si faceva l’esatto contrario. Il furto del ricco dovrebbe al più essere un’aggravante”.

Se questo governo riuscirà a non essere ricordato come uno dei più odiosi e antipopolari della storia repubblicana sarà soltanto perché siamo da sempre – incrollabilmente, statisticamente, elettoralmente – un Paese di destra.

Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

MessaggioInviato: 08/01/2015, 8:44
da franz
Perfettamente d'accordo, a parte l'ultimo paragrafo.
La cosa non sta in piedi, è indifendibile e credo che in nessun paese ci sia una norma del genere.
Il fatto che ci sia la "manina di Renzi" è scontato. Circondato come è da Yes man nessuno gli avrà fatto notare l'errore grossolano. La norma caso mai va rovesciata, con importi fissi come soglia iniziale e multe che crescono con l'imponibile evaso.
Quanto al finale, per quelli di sinistra siamo un paese di destra, per quelli di destra siamo un paese quasi comunista, per i liberali siamo un paese illiberale. La verià sta in mezzo ma ne parleremo un'altra volta.

Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

MessaggioInviato: 08/01/2015, 11:23
da pianogrande
La colpa è sempre degli altri ma siamo un popolo di inaffidabili.

Riusciamo a difendere i nostri inaffidabili politici solo citando la altrettanta inaffidabilità di quelli del campo avverso.

Anche a livello individuale.
In una lite tra due persone, per esempio, sentiremo il reciproco elenco delle brutture.

Qualcosa di cui andare orgogliosi ci manca da tempo (troppo).

Re: La pistola fumante del patto del Nazzareno?

MessaggioInviato: 08/01/2015, 13:53
da mariok
pianogrande ha scritto:La colpa è sempre degli altri ma siamo un popolo di inaffidabili.

Riusciamo a difendere i nostri inaffidabili politici solo citando la altrettanta inaffidabilità di quelli del campo avverso.

Anche a livello individuale.
In una lite tra due persone, per esempio, sentiremo il reciproco elenco delle brutture.

Qualcosa di cui andare orgogliosi ci manca da tempo (troppo).

Vero. E purtroppo ciò si riflette anche nelle scelte elettorali.

Quanti alle ultime elezioni hanno votato PD per evitare il peggio? Credo molti. Ed ancora, probabilmente, saremo costretti a farlo.

Ormai, dai tempi di Montanelli ("mi turo il naso e voto DC") siamo costretti a scegliere il meno peggio (errore grammaticale, purtroppo inevitabile).