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Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review)

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review)

Messaggioda franz il 03/01/2015, 10:15

Quanti Sono i Dirigenti Pubblici?
di Corrado Griffa scritto il 01 gennaio 2015

L’ultimo dato certo dei dirigenti in servizio risale al 31.12.2011 (elaborazione Ragioneria dello Stato e Corte dei Conti, seduta del 9.6.2013): 248.870, di cui 38.150 (il 15%) nelle amministrazioni centrali, 136.289 nel servizio sanitario nazionale (SSN: il 55%), 34.073 nelle Università (il 14%), 12.322 nelle Regioni (il 5%).

Dal 2003 si è registrata la tendenza al loro aumento (mentre è diminuito il numero degli impiegati: non è dato sapere se i due fenomeni siano collegati, come sembrerebbe: promozioni, promozioni…):

nel 2003 vi era 1 dirigente ogni 12,3 dipendenti, nel 2013 ve ne erano 11,5; per confronto, in Francia vi è 1 dirigente ogni 33 dipendenti.

Quasi 1 dirigente su 10 ha goduto di progressioni orizzontali nel 2011, con punte del 25% nei ministeri e del 75% nella presidenza del Consiglio dei ministri, che può contare su 119 dirigenti “apicali” (massimo livello) con retribuzione media di 218.680 euro annui e 185 di altri dirigenti (retribuzione media 110.485 euro annui).

Un confronto col Regno Unito evidenzia come i 165 dirigenti di II fascia del MISE ed i 125 del MinSalute guadagnano 110mila euro annui, quanto i 17 dirigenti di I Fascia inglesi; i 300 dirigenti apicali di regioni e province guadagnano 150mila euro annui, quasi 4 volte quanto guadagnano i 4 direttori generali del ministero dell’Economia inglese ed il capo di gabinetto del Foreign Office; altri fulgidi confronti potrebbero seguire.

Nella carriera diplomatica lo stipendio medio è di 200mila euro annui per i quasi 900 diplomatici, mentre i 10.136 magistrati hanno uno stipendio annuo medio di 140mila euro; i 12 cappellani militari di esercito e polizia ne guadagnano quasi 100mila l’anno, ed altri 74 dirigenti/cappellani ne ricevono 60mila (in media).

Secondo l’OCSE, i dirigenti pubblici italiani di alto livello hanno una retribuzione annua lorda doppia rispetto agli altri paesi sviluppati: quasi 650mila dollari contro i 348mila degli inglesi, che sono i più pagati dopo gli italiani.

Il confronto fra retribuzione annua del dirigente pubblico e cittadino medio è impari: 18 volte in più del cittadino medio italiano, contro 9 volte in Inghilterra, 6 in Francia, 5,5 negli USA, 5 in Germania.

Chissà se entrerà mai in vigore il provvedimento del Consiglio dei ministri n.14 del 18.4.2014 con cui si fissa un “tetto massimo” a 240mila euro annui, tetto che in precedenza era di 310mila euro annui, che come si è potuto osservare è stato largamente, ed ampiamente, superato e non rispettato. Come la previsione della “possibilità del licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato termine”, che la riforma si guarda bene dall’indicare. “Capisci a me!”.

http://www.smartweek.it/fatto-del-giorn ... -pubblici/
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Re: Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review

Messaggioda gabriele il 03/01/2015, 10:44

franz ha scritto:Quanti Sono i Dirigenti Pubblici?
di Corrado Griffa scritto il 01 gennaio 2015

L’ultimo dato certo dei dirigenti in servizio risale al 31.12.2011 (elaborazione Ragioneria dello Stato e Corte dei Conti, seduta del 9.6.2013): 248.870, di cui 38.150 (il 15%) nelle amministrazioni centrali, 136.289 nel servizio sanitario nazionale (SSN: il 55%), 34.073 nelle Università (il 14%), 12.322 nelle Regioni (il 5%).

Dal 2003 si è registrata la tendenza al loro aumento (mentre è diminuito il numero degli impiegati: non è dato sapere se i due fenomeni siano collegati, come sembrerebbe: promozioni, promozioni…):

nel 2003 vi era 1 dirigente ogni 12,3 dipendenti, nel 2013 ve ne erano 11,5; per confronto, in Francia vi è 1 dirigente ogni 33 dipendenti.

Quasi 1 dirigente su 10 ha goduto di progressioni orizzontali nel 2011, con punte del 25% nei ministeri e del 75% nella presidenza del Consiglio dei ministri, che può contare su 119 dirigenti “apicali” (massimo livello) con retribuzione media di 218.680 euro annui e 185 di altri dirigenti (retribuzione media 110.485 euro annui).

Un confronto col Regno Unito evidenzia come i 165 dirigenti di II fascia del MISE ed i 125 del MinSalute guadagnano 110mila euro annui, quanto i 17 dirigenti di I Fascia inglesi; i 300 dirigenti apicali di regioni e province guadagnano 150mila euro annui, quasi 4 volte quanto guadagnano i 4 direttori generali del ministero dell’Economia inglese ed il capo di gabinetto del Foreign Office; altri fulgidi confronti potrebbero seguire.

Nella carriera diplomatica lo stipendio medio è di 200mila euro annui per i quasi 900 diplomatici, mentre i 10.136 magistrati hanno uno stipendio annuo medio di 140mila euro; i 12 cappellani militari di esercito e polizia ne guadagnano quasi 100mila l’anno, ed altri 74 dirigenti/cappellani ne ricevono 60mila (in media).

Secondo l’OCSE, i dirigenti pubblici italiani di alto livello hanno una retribuzione annua lorda doppia rispetto agli altri paesi sviluppati: quasi 650mila dollari contro i 348mila degli inglesi, che sono i più pagati dopo gli italiani.

Il confronto fra retribuzione annua del dirigente pubblico e cittadino medio è impari: 18 volte in più del cittadino medio italiano, contro 9 volte in Inghilterra, 6 in Francia, 5,5 negli USA, 5 in Germania.

Chissà se entrerà mai in vigore il provvedimento del Consiglio dei ministri n.14 del 18.4.2014 con cui si fissa un “tetto massimo” a 240mila euro annui, tetto che in precedenza era di 310mila euro annui, che come si è potuto osservare è stato largamente, ed ampiamente, superato e non rispettato. Come la previsione della “possibilità del licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato termine”, che la riforma si guarda bene dall’indicare. “Capisci a me!”.

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bisognerebbe capire anche quanti di questi dirigenti sono a capo di un ufficio
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review

Messaggioda pianogrande il 03/01/2015, 11:32

I dirigenti, sia nel pubblico che nel privato, fanno parte (insieme ai politici) di quella fortunata categoria che si scambia favori quando, addirittura, non se li fa autonomamente.

I politici si votano lo stipendio, i dirigenti se lo aumentano vicendevolmente.

Come interrompere questo micidiale processo?

Ci vorrebbe un potere estraneo alla cricca.

Ecco un caso in cui l'equilibrio dei poteri viene perfettamente neutralizzato.

Per i privilegi e per definizione non ci può essere equilibrio.
Sarebbe una contraddizione insostenibile.
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Re: Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review

Messaggioda franz il 03/01/2015, 13:53

pianogrande ha scritto:ICome interrompere questo micidiale processo?

Mercato? No?
Una ditta privata con un dirigente ogni 4 dipendeneti (pagato piu' del doppio di loro) semplicemente fallisce, va fuori mercato.
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Re: Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review

Messaggioda pianogrande il 03/01/2015, 14:12

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:ICome interrompere questo micidiale processo?

Mercato? No?
Una ditta privata con un dirigente ogni 4 dipendenti (pagato più del doppio di loro) semplicemente fallisce, va fuori mercato.

Ritengo, per fatti a me noti, che uno dei motivi per cui qualche ditta privata va male (non mi riferisco ai piccoli) è proprio la reciproca generosità dei dirigenti.
Il mercato, in questo caso, non è un deterrente ma, semmai, un acceleratore (nel senso che bisogna arraffare finché dura).
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Re: Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review

Messaggioda franz il 03/01/2015, 14:59

pianogrande ha scritto:Ritengo, per fatti a me noti, che uno dei motivi per cui qualche ditta privata va male (non mi riferisco ai piccoli) è proprio la reciproca generosità dei dirigenti.
Il mercato, in questo caso, non è un deterrente ma, semmai, un acceleratore (nel senso che bisogna arraffare finché dura).

ma erano ditte (per fatti a te noti) a contatto con il mercato vero oppure alle prese con commesse pubbliche o in qualche modo sussidiate o protette dallo Stato?
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Re: Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review

Messaggioda pianogrande il 03/01/2015, 19:47

Sì.
Un po' di paracadute ci può essere stato ma un minimo.
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Re: Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review

Messaggioda franz il 04/01/2015, 10:51

pianogrande ha scritto:Sì.
Un po' di paracadute ci può essere stato ma un minimo.

Secondo me puo' capitare, quando le cose vanno bene, che ci sia una certa esagerazione nella proliferazione dei dirigenti.
Tra l'altro ci sono modelli di management che si basano proprio su un robusto livello di quadri intermedi.
Tuttavia se le cose iniziano ad andare male, per problemi di mercato, se l'azienda vuole sopravvivere deve "liberarsi" degli esuberi. Questo nel privato avviene, pena il fallimento.

Il problema è che non avviene nel settore pubblico.
Se qui sopra ho indicato un settore, la sanità, dove abbiamo 1 dirigente e 4 sottoposti (medici, infermieri, amministrativi, tecnico di laboratorio) e quindi il 20% del personale ha funzione dirigente (e per completezza di informazione si beccano il 25% degli stipendi, pari a 10 miliardi sui 40 della spesa del personale).
Ma vediamo ora un caso in cui i superiori sono piu' dei sottoposti: l'esercito italiano.
http://it.wikipedia.org/wiki/Esercito_Italiano



Ufficiali delle Forze Armate
Nelle Forze Armate italiane è stata osservata un’anomalia: i comandanti sono più dei sottoposti. Un rapporto della Fondazione ICSA contava, nel 2011,94 mila ufficiali e sottoufficiali rispetto ai 83.400 uomini e donne della truppa. Un confronto con altri Paesi mostra come le forze armate italiane potrebbero essere comandate da un numero inferiore di ufficiali con un conseguente risparmio per le finanze pubbliche. Il costo di un ufficiale – in termini di salario, pensioni e benefici vari – è chiaramente superiore a quello di un soldato semplice.

Numero di generali
Tra Esercito, Marina e Aeronautica ci sono 425 generali per 178 mila militari. Negli Stati Uniti sono in 900, il doppio, ma comandano delle forze armate che, con 1.408.000 uomini, sono quasi dieci volte più numerose di quelle italiane. Risulta inspiegabile, ad esempio, il motivo per cui il numero dei generali di Corpo D'Armata, 64, sia superiore a quello dei Corpi d'armata, circa una trentina. O perché l’Aeronautica impieghi 20 generali di Divisione per tre divisioni effettive. Secondo il rapporto della fondazione ICSA in Italia basterebbero 150 generali per svolgere gli stessi compiti che vengono svolti dai 425 generali attuali.

Numero di sottoufficiali
Se si considera il numero di sottufficiali il quadro che emerge è persino peggiore: nel 2011 erano in servizio 57.000 marescialli su 177.000 militari. La consistenza del Modello professionale di difesa è stata determinata con il DLGS 215/01, modificato dalla Legge 226/04. Quel decreto ipotizzava una forza complessiva di 190.000 militari professionisti e volontari. Per un esercito di tale consistenza, il decreto ipotizzava la presenza di 25.400 marescialli. Oggi ce ne sarebberp quindi almeno 32.000 in più rispetto a quanto pianificato nel 2001.

Spesa per il personale: un confronto con la Germania
La spesa per il personale risulta eccessiva anche in un confronto di spesa con la Germania. In particolare, nel 2009 l’Italia ha speso per la difesa 0,5 punti di PIL (0,3 nel 2010) più di Berlino[1]. Quasi tutto il differenziale nella spesa militare è dovuto alla spesa per i dipendenti, che è stato pari a 0,4 punti in più. Il risultato è che la Germania spende il 45% della spesa militare per il personale, mentre l’Italia il 65%.

Questa eccessiva spesa per il personale potrebbe essere il risultato della sovrarappresentazione, all'interno delle Forze Armate, dei comandanti rispetto ai sottoposti, che contribuisce a rendere le retribuzioni medie nelle Forze Armate superiori rispetto alle retribuzioni medie nel pubblico impiego[2]. Nel 2011 la retribuzione media nelle Forze Armate era pari a 39.699 euro, contro 34.851 pagati in media al personale nel Pubblico Impiego. Ma l'alta spesa per il personale potrebbe anche essere il risultato di un organico troppo numeroso. Sempre utilizzando come benchmark la Germania, si osserva che il numero di militari e di esponenti delle forze dell’ordine nei due Paesi è simile, nonostante la popolazione tedesca sia circa un terzo maggiore di quella italiana. In entrambe i casi sono circa 250.000 effettivi, su una popolazione che è circa 60 milioni per l’Italia e 80 per la Germania.

Approfondimenti
La Repubblica - Un esercito di ufficiali e poca truppa: http://inchieste.repubblica.it/it/repub ... -46186503/
Fondazione ICSA - Rapporto Difesa 2011: http://www.fondazioneicsa.it/UserFiles/ ... 282%29.pdf

Fonte: http://wikispesa.costodellostato.it/Uff ... rze_Armate
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Re: Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review

Messaggioda pianogrande il 04/01/2015, 11:13

Non intendevo fare un confronto tra chi è peggio tra pubblico e privato.
Le cose che non vanno, non vanno e basta.

La situazione dell'esercito, poi, la considero addirittura comica.
Tra un po', ufficiali e graduati si schiereranno per rendere omaggio all'unico soldato semplice sfuggito alla promozione.
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Re: Pubblico impiego: troppi dirigenti (vedi spending review

Messaggioda franz il 04/01/2015, 11:23

pianogrande ha scritto:Non intendevo fare un confronto tra chi è peggio tra pubblico e privato.
Le cose che non vanno, non vanno e basta.

La situazione dell'esercito, poi, la considero addirittura comica.
Tra un po', ufficiali e graduati si schiereranno per rendere omaggio all'unico soldato semplice sfuggito alla promozione.

Pianogrande, non è un problema di chi è meglio ma di chi paga.

Se una ditta privata si gonfia di dirigenti, questo lo si paga nei prezzi di vendita di beni e dei servizi.
Sei libero di cambiare fornitore, se c'è concorrenza.

Ma il costo del pubblico lo pagniamo tutti con le tasse e non si sfugge, se non emigrando o evadendo.
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