mariok ha scritto:Le preferenze non mi sembra abbiano dato una buona prova di democrazia, non solo a livello nazionale, prima che fossero eliminate a seguito di un referendum (molti sembrano averlo dimenticato), ma nemmeno a livello regionale dove sono tuttora in vigore.
Il problema delle preferenze era legato al possibile controllo del voto.
In liste lunghe con la possibilità di dare tanti voti (per esempio 20 preferenze su 80 candidati) la matematica combinatoria ci spiega che Le combinazioni sono cosi' tante che è effettivamente possibile controllare il voto, affidando ad ogni elettore uno schema e controllando nel seggio che la combinazione sia stata votata.
Con liste corte (per esempio tre perferenze su 9 candidati) la matematica dice che il controllo del voto non è possibile.
Poi tutti gli strumenti, dalla pistola alla preferenza, dal cacciavite alla lista civetta possono essere usati bene o usati male ma prefereirei in democrazia che fossero i cittadini a deciderlo e non qualche intellenza che si presume superiore.
La frammentazione non è un valore ma la rappresentanza dei cittadini si'. Se il corpo elettorale è di 50 milioni di elettori, l'1% sono mezzo milione di persone. Se la pensano in un certo modo (e siamo in democrazia) non vedo perché impedirgli il diritto di rappresentanza.