Congresso prima delle Europee

Congresso prima delle Europee
Pd/ Enrico Morando Intervista a Affaritaliani.it:
Venerdí 21.11.2008
"Dalle elezioni in poi sostengo che sia utile, anzi necessaria, una fase di confronto interno sulla linea politica che si può fare solo in un congresso. Tutto quello che sta accadendo è una conferma di questa mia opinione. Ogni giorno di più". Quando il congresso? "Al più presto possibile, anche prima delle elezioni europee, naturalmente". Così Enrico Morando, senatore e coordinatore del governo ombra del Partito Democratico, intervistato a tutto campo da Affaritaliani.it.
Nel Pd esistono le correnti?
"Non conosco alcun partito che non abbia percentuali da prefisso telefonico che al suo interno non abbia correnti, naturalmente ci sono anche nel Partito Democratico. Questo è ovvio. Non ho mai pensato che l'esistenza di correnti, naturali in una formazione democratica, fossero un male. Ovviamente bisogna che si manifestino in maniera trasparente e nelle occasioni classiche, che sono appunto quelle dei congressi. Anche per dare trasparenza al nostro confronto interno penso che sia assolutamente utile andare a un congresso".
I dalemiani sono in lotta contro Veltroni?
"Mi sembra tutta una discussione confusa. Servono posizioni trasparenti che vadano di fronte agli iscritti e agli elettori del Partito Democratico per metterli in grado di decidere quali sono al momento le posizioni prevalenti e la linea politica da adottare. Tutto il resto si vedrà quando si andrà finalmente al congresso".
Quindi tutte queste polemiche?
"Per nove decimi sono chiacchiere inutili, per la parte utile sono la dimostrazione dell'esigenza del congresso".
Ci sono possibili sostituti del segretario?
"La mia opinione è che la leadership di Veltroni sia stata co-essenziale alla nascita del Pd e in questo momento sia essenziale per la sua ripresa di iniziativa politica e per il suo successo. Il congresso, tuttavia, è la sede anche per verificare se su questo punto e se attorno a questa leadership c'è ancora, come penso, un grandissimo consenso".
Tema delle alleanze. Con chi e per fare che cosa?
"Il congresso serve anche per un chiarimento definitivo su questo punto. La mia opinione è che la linea deve essere quella del partito a vocazione maggioritaria, che poi fa anche delle alleanze se le ritiene compatibili con la proposta di cambiamento del Paese. Il tema delle alleanze viene dopo e non prima della definizione di un progetto".
L'Italia dei Valori è ancora un vostro alleato?
"Non più e non meno di altri. Il tema di fondo è se il progetto del Pd come partito a vocazione maggioritaria che costituisce l'asse all'alternativa di governo al Centrodestra è ancora valido. Se lo è, bisogna mettere a punto il progetto di cambiamento del Paese, rafforzare la nostra leadership e poi vedere se ci sono alleanze compatibili. L'Italia dei Valori è uno degli interlocutori possibili".
Come Casini a Trento...
"L'Udc in Trentino non aveva le liste e non capisco tutto questo accento su quella consultazione locale. Date le caratteristiche del Trentino è stato possibile fare un'ottima alleanza anche con l'Udc, ma ci sono realtà in cui questo sarebbe inutile o dannoso. Non trasformerei gli esperimenti in modelli".
Pd/ Enrico Morando Intervista a Affaritaliani.it:
Venerdí 21.11.2008
"Dalle elezioni in poi sostengo che sia utile, anzi necessaria, una fase di confronto interno sulla linea politica che si può fare solo in un congresso. Tutto quello che sta accadendo è una conferma di questa mia opinione. Ogni giorno di più". Quando il congresso? "Al più presto possibile, anche prima delle elezioni europee, naturalmente". Così Enrico Morando, senatore e coordinatore del governo ombra del Partito Democratico, intervistato a tutto campo da Affaritaliani.it.
Nel Pd esistono le correnti?
"Non conosco alcun partito che non abbia percentuali da prefisso telefonico che al suo interno non abbia correnti, naturalmente ci sono anche nel Partito Democratico. Questo è ovvio. Non ho mai pensato che l'esistenza di correnti, naturali in una formazione democratica, fossero un male. Ovviamente bisogna che si manifestino in maniera trasparente e nelle occasioni classiche, che sono appunto quelle dei congressi. Anche per dare trasparenza al nostro confronto interno penso che sia assolutamente utile andare a un congresso".
I dalemiani sono in lotta contro Veltroni?
"Mi sembra tutta una discussione confusa. Servono posizioni trasparenti che vadano di fronte agli iscritti e agli elettori del Partito Democratico per metterli in grado di decidere quali sono al momento le posizioni prevalenti e la linea politica da adottare. Tutto il resto si vedrà quando si andrà finalmente al congresso".
Quindi tutte queste polemiche?
"Per nove decimi sono chiacchiere inutili, per la parte utile sono la dimostrazione dell'esigenza del congresso".
Ci sono possibili sostituti del segretario?
"La mia opinione è che la leadership di Veltroni sia stata co-essenziale alla nascita del Pd e in questo momento sia essenziale per la sua ripresa di iniziativa politica e per il suo successo. Il congresso, tuttavia, è la sede anche per verificare se su questo punto e se attorno a questa leadership c'è ancora, come penso, un grandissimo consenso".
Tema delle alleanze. Con chi e per fare che cosa?
"Il congresso serve anche per un chiarimento definitivo su questo punto. La mia opinione è che la linea deve essere quella del partito a vocazione maggioritaria, che poi fa anche delle alleanze se le ritiene compatibili con la proposta di cambiamento del Paese. Il tema delle alleanze viene dopo e non prima della definizione di un progetto".
L'Italia dei Valori è ancora un vostro alleato?
"Non più e non meno di altri. Il tema di fondo è se il progetto del Pd come partito a vocazione maggioritaria che costituisce l'asse all'alternativa di governo al Centrodestra è ancora valido. Se lo è, bisogna mettere a punto il progetto di cambiamento del Paese, rafforzare la nostra leadership e poi vedere se ci sono alleanze compatibili. L'Italia dei Valori è uno degli interlocutori possibili".
Come Casini a Trento...
"L'Udc in Trentino non aveva le liste e non capisco tutto questo accento su quella consultazione locale. Date le caratteristiche del Trentino è stato possibile fare un'ottima alleanza anche con l'Udc, ma ci sono realtà in cui questo sarebbe inutile o dannoso. Non trasformerei gli esperimenti in modelli".