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Veneto-Primarie Regionali 2014

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Veneto-Primarie Regionali 2014

Messaggioda gi.bo. il 01/12/2014, 15:59

Rischio boomerang per l’ondivaga Moretti
—  Ernesto Milanesi, VENEZIA, 29.11.2014

Veneto. Primarie per tre, ma seggi dimezzati. L’ex portavoce di Bersani, ora renziana, sfida Robinato (Pd) e Pipitone (Idv)

Rito a rischio boo­me­rang più che prima mobi­li­ta­zione anti-Zaia. Le Pri­ma­rie della (monca) coa­li­zione in Veneto non entu­sia­smano il «popolo di cen­tro­si­ni­stra» chia­mato ai 563 seggi senza nem­meno più l’obbligo di pagare due euro. Tant’è che lo staff ha ordi­nato solo 75 mila schede con i nomi di Ales­san­dra Moretti, Simo­netta Robi­nato e Anto­nino Pipi­tone. Un anno fa per «inco­ro­nare» Renzi segre­ta­rio del Pd vota­rono in 170 mila.

È mani­fe­sta fin dalla vigi­lia la diser­zione dalle 700 urne aperte dalle 8 alle 20 gra­zie ai volon­tari dei cir­coli. I numeri (anche del tes­se­ra­mento 2014) resti­tui­scono spie­ta­ta­mente l’impasse poli­tica. Tanto per comin­ciare, le Pri­ma­rie per la scelta del can­di­dato gover­na­tore hanno dovuto supe­rare un per­corso ad osta­coli: si pre­fe­riva l’«incoronazione» per accla­ma­zione al Naza­reno.
Poi erano annun­ciate a metà dicem­bre, ma sono state anti­ci­pate con ine­vi­ta­bili pro­blemi nella rac­colta delle firme. Infine, rap­pre­sen­tano di fatto un «son­dag­gio» per­ché per­fino Pipi­tone (con­si­gliere regio­nale dell’Idv) pro­viene dalla Mar­ghe­rita. Nes­suno lo ammette,tut­ta­via i vec­chi Ds non dige­ri­scono la scon­tata vit­to­ria di Moretti. Ha debut­tato in poli­tica a Vicenza con i «Popo­lari» di Gior­gio Carollo, che era il segre­ta­rio veneto di Forza Ita­lia. Ma la nuova pri­ma­donna Pd lascia di stucco per la pro­pern­sione ondi­vaga, tanto nelle inter­vi­ste quanto nel pas­sare da por­ta­voce di Ber­sani alla mozione Cuperlo fino ai seggi ren­ziani di Mon­te­ci­to­rio e Rito a rischio boo­me­rang più che prima mobi­li­ta­zione anti-Zaia. Le Pri­ma­rie della (monca) coa­li­zione in Veneto non entu­sia­smano il «popolo di cen­tro­si­ni­stra» chia­mato ai 563 seggi senza nem­meno più l’obbligo di pagare due euro. Tant’è che lo staff ha ordi­nato solo 75 mila schede con i nomi di Ales­san­dra Moretti, Simo­netta Robi­nato e Anto­nino Pipi­tone. Un anno fa per «inco­ro­nare» Renzi segre­ta­rio del Pd vota­rono in 170 mila.
È mani­fe­sta fin dalla vigi­lia la diser­zione dalle 700 urne aperte dalle 8 alle 20 gra­zie ai volon­tari dei cir­coli. I numeri (anche del tes­se­ra­mento 2014) resti­tui­scono spie­ta­ta­mente l’impasse poli­tica. Tanto per comin­ciare, le Pri­ma­rie per la scelta del can­di­dato gover­na­tore hanno dovuto supe­rare un per­corso ad osta­coli: si pre­fe­riva l’«incoronazione» per accla­ma­zione al Naza­reno. Poi erano annun­ciate a metà dicem­bre, ma sono state anti­ci­pate con ine­vi­ta­bili pro­blemi nella rac­colta delle firme. Infine, rap­pre­sen­tano di fatto un «son­dag­gio» per­ché per­fino Pipi­tone (con­si­gliere regio­nale dell’Idv) pro­viene dalla Mar­ghe­rita. Nes­suno lo ammette, tut­ta­via i vec­chi Ds non dige­ri­scono la scon­tata vit­to­ria di Moretti. Ha debut­tato in poli­tica a Vicenza con i «Popo­lari» di Gior­gio Carollo, che era il segre­ta­rio veneto di Forza Ita­lia. Ma la nuova pri­ma­donna Pd lascia di stucco per la pro­pen­sione ondi­vaga, tanto nelle inter­vi­ste quanto nel pas­sare da por­ta­voce di Ber­sani alla mozione Cuperlo fino ai seggi ren­ziani di Mon­te­ci­to­rio e Bruxelles.

In alter­na­tiva c’è la tre­vi­giana Rubi­nato, classe 1963, già sin­daco di Ron­cade e ora depu­tato. «Il vero cam­bia­mento è pos­si­bile solo quando la forza di rea­liz­zarlo viene dal basso, dai cit­ta­dini liberi» scan­di­sce in modo elo­quente. E in molti non dimen­ti­cano il «kil­le­rag­gio» nel 2010 della can­di­da­tura di Laura Pup­pato a van­tag­gio del sus­si­dia­rio Giu­seppe Bor­to­lussi (diret­tore della Cgia di Mestre) che finì addi­rit­tura sotto la soglia del 30% dei con­sensi.
Ciò che resta dei dipie­tri­sti veneti incarna la «coa­li­zione». Così si esalta ancor di più l’autosufficienza Pd rispetto alla sini­stra veneta, al mondo dell’associazionismo e ai comi­tati territoriali.

Comun­que, si vota anche a Castel­franco (32 mila abi­tanti in pro­vin­cia di Tre­viso) per il can­di­dato sin­daco: in lizza Laura Viola, Clau­dio Bel­tra­mello e Ales­san­dro Boldo. In Pole­sine, pesa la resti­tu­zione della tes­sera da parte di Vini­cio Pia­sen­tini (sin­daco di San Mar­tino di Venezze e vice pre­si­dente della Pro­vin­cia) in aperta con­te­sta­zione al segre­ta­rio pro­vin­ciale Julik Zanel­lato. E sulle Pri­ma­rie aleg­gia soprat­tutto lo spet­tro dei cin­que depu­tati dis­si­denti sul Job’s Act: Rosi Bindi, pre­si­dente della Com­mis­sione Anti­ma­fia; Mar­ghe­rita Miotto, ex asses­sore regio­nale alla sanità; i vene­ziani Michele Mognato, già vice sin­daco, e Davide Zog­gia, brac­cio destro di Ber­sani in segre­te­ria; Ales­san­dro Zan, che ha abban­do­nato Sel insieme a Migliore. E pro­prio a Vene­zia la par­te­ci­pa­zione diventa ter­mo­me­tro dell’estenuante rin­corsa alle Comu­nali 2015. Con il Pd ingab­biato dai veti incro­ciati, esce allo sco­perto Seba­stiano Bon­zio di Rifon­da­zione: «Mi can­dido alle pri­ma­rie per sin­daco per­ché la città deve ripar­tire dal sociale, dal lavoro e dalla solidarietà».

Nel frat­tempo, a Ca’ Foscari si regi­stra la sol­le­va­zione stu­den­te­sca per la ven­ti­lata offerta del Dipar­ti­mento di Eco­no­mia di una cat­te­dra (diritto com­mer­ciale del turi­smo) all’ex sin­daco Gior­gio Orsoni, arre­stato nell’inchiesta Mose e rien­trato in Uni­ver­sità. Chiosa Marta Canino del col­let­tivo Saperi Cri­tici: «Sem­bra un’exit stra­tegy. Non ci ergiamo a giu­dici, tut­ta­via tra Renato Bru­netta e Paolo Costa sono molte le situa­zioni che il nostro Ate­neo deve ancora chia­rire con la neces­sa­ria trasparenza».

In alter­na­tiva c’è la tre­vi­giana Rubi­nato, classe 1963, già sin­daco di Ron­cade e ora depu­tato. «Il vero cam­bia­mento è pos­si­bile solo quando la forza di rea­liz­zarlo viene dal basso, dai cit­ta­dini liberi» scan­di­sce in modo elo­quente. E in molti non dimen­ti­cano il «kil­le­rag­gio» nel 2010 della can­di­da­tura di Laura Pup­pato a van­tag­gio del sus­si­dia­rio Giu­seppe Bor­to­lussi (diret­tore della Cgia di Mestre) che finì addi­rit­tura sotto la soglia del 30% dei con­sensi.
Ciò che resta dei dipie­tri­sti veneti incarna la «coa­li­zione». Così si esalta ancor di più l’autosufficienza Pd rispetto alla sini­stra veneta, al mondo dell’associazionismo e ai comi­tati territoriali.

Comun­que, si vota anche a Castel­franco (32 mila abi­tanti in pro­vin­cia di Tre­viso) per il can­di­dato sin­daco: in lizza Laura Viola, Clau­dio Bel­tra­mello e Ales­san­dro Boldo. In Pole­sine, pesa la resti­tu­zione della tes­sera da parte di Vini­cio Pia­sen­tini (sin­daco di San Mar­tino di Venezze e vice pre­si­dente della Pro­vin­cia) in aperta con­te­sta­zione al segre­ta­rio pro­vin­ciale Julik Zanel­lato. E sulle Pri­ma­rie aleg­gia soprat­tutto lo spet­tro dei cin­que depu­tati dis­si­denti sul Job’s Act: Rosi Bindi, pre­si­dente della Com­mis­sione Anti­ma­fia; Mar­ghe­rita Miotto, ex asses­sore regio­nale alla sanità; i vene­ziani Michele Mognato, già vice sin­daco, e Davide Zog­gia, brac­cio destro di Ber­sani in segre­te­ria; Ales­san­dro Zan, che ha abban­do­nato Sel insieme a Migliore. E pro­prio a Vene­zia la par­te­ci­pa­zione diventa ter­mo­me­tro dell’estenuante rin­corsa alle Comu­nali 2015. Con il Pd ingab­biato dai veti incro­ciati, esce allo sco­perto Seba­stiano Bon­zio di Rifon­da­zione: «Mi can­dido alle pri­ma­rie per sin­daco per­ché la città deve ripar­tire dal sociale, dal lavoro e dalla solidarietà».

Nel frat­tempo, a Ca’ Foscari si regi­stra la sol­le­va­zione stu­den­te­sca per la ven­ti­lata offerta del Dipar­ti­mento di Eco­no­mia di una cat­te­dra (diritto com­mer­ciale del turi­smo) all’ex sin­daco Gior­gio Orsoni, arre­stato nell’inchiesta Mose e rien­trato in Uni­ver­sità. Chiosa Marta Canino del col­let­tivo Saperi Cri­tici: «Sem­bra un’exit stra­tegy. Non ci ergiamo a giu­dici, tut­ta­via tra Renato Bru­netta e Paolo Costa sono molte le situa­zioni che il nostro Ate­neo deve ancora chia­rire con la neces­sa­ria trasparenza».
http://ilmanifesto.info/rischio-boomera ... a-moretti/
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Il Veneto e' sempre stata una Vandea democristiana . Niente di strano se ora si torna alle origini anche se sotto spoglie diverse.Stessi anche i metodi per raccogliere consensi.
Non si son lasciati sfuggire vecchie abitudini.

Come tutti sapranno anche dalle mie parti esistono forti comunità extracomunitarie che come in tutte le comunità hanno un loro fisso referente per tutte le loro questioni amministrative locali. Niente di male su questo, anzi è un fatto positivo questo lo diventa però meno quando qualcuno ne vuol approfittare. Ed è successo proprio questo dalle mie parti.

Questi giovani rampanti e dalle nuove idee giovani non si son lasciati sfuggire le vecchie abitudini e subito si son messi in contatto con questo referente il quale poi con il telefonino ha messo in moto tutto il suo potere di convincimento.

Dall'interno del seggio ha cominciato il suo convincimento è sempre dall'interno del seggio annotava chi arrivava.

Purtroppo tutto questo lo si è fatto notare agli addetti del gazebo i quali han cercato di giustificare questa presenza come un rappresentante di lista. :shock:

Rappresentante di lista?

Ma non sono elezioni politiche queste , han fatto notare qualcuno. Che ci sta a fare qui?

Non trovando risposta adeguata han fatto riferimento quindi al presidente delle primarie il quale subito lo ha fatto uscire dal seggio.

Certo è uscito ma si è messo appena fuori dal gazebo e ha continuato la "sua mission" come li era stata richiesta.

Purtroppo questo capita ancora dalle mie parti anche se i vecchi personaggi son stati sostituiti velocemente da una "nuova" generazione.
Come a dire che cambiando il numero degli addendi si possa cambiare il prodotto.

Certo, per i soliti merli questo può succedere sempre ma purtroppo non tutti sono merli. Quelli che lo fanno sono coscienti di farlo in modo poco onesto.

Lo ho fatto notare ad mio amico pidiino il quale si è sorpreso della mia domanda rispondendomi che così fan tutti.
Certo, e' possibile che sia come dici te ma voi non volevate appunto cambiare tutto questo col vostro ricambio generazionale o volevate forse sostituirvi x dividervi il malloppo?

La risposta: Voi siete i soliti estremisti comunisti che criticano tutto e tutti.

Che potevo rispondermi mentre se ne stava allontanandosi? Gli ho gridato amennnnn.

Avanti Savoia.....


Hola
Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo(Giordano Bruno)
gi.bo.
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Re: Veneto-Primarie Regionali 2014

Messaggioda Salemi il 01/12/2014, 16:47

Vedo che mi hai anticipato aprendo un 3D dedicato, in quanto ho appena postato il problema di fondo in altro 3D, evidenziando il nodo sostanziale delle presenze.

DISASTRO PRIMARIE. Autentico flop nel Veneto.

Da oltre 170 mila votanti del 2012, ai 32 mila di ieri.



Per l'Emilia si era avanzata la scusa che era una regione rossa. Ma qui è bianca da sempre, ma il calo dei partecipanti è ultra sensibile.

Certamente qualcosa vuole significare. Cosa????
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Re: Veneto-Primarie Regionali 2014

Messaggioda Salemi il 01/12/2014, 16:58

Anche tu però, affondare il coltello nella carne viva.


Lo ho fatto notare ad mio amico pidiino il quale si è sorpreso della mia domanda rispondendomi che così fan tutti.
Certo, e' possibile che sia come dici te ma voi non volevate appunto cambiare tutto questo col vostro ricambio generazionale o volevate forse sostituirvi x dividervi il malloppo?

La risposta: Voi siete i soliti estremisti comunisti che criticano tutto e tutti.

Che potevo rispondermi mentre se ne stava allontanandosi? Gli ho gridato amennnnn.

Avanti Savoia.....



Adesso che è arrivato il loro turno di sedersi al tavolo per dividersi il malloppo, vuoi creargli problemi di coscienza????
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Re: Veneto-Primarie Regionali 2014

Messaggioda ranvit il 01/12/2014, 17:46

Serve un decrittatore... :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Veneto-Primarie Regionali 2014

Messaggioda gi.bo. il 01/12/2014, 19:58

ranvit ha scritto:Serve un decrittatore... :lol:
Per chi non capisce o non vuol capire,credo proprio di si. Amen

Hola
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Re: Veneto-Primarie Regionali 2014

Messaggioda ranvit il 01/12/2014, 20:09

:lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Veneto-Primarie Regionali 2014

Messaggioda gi.bo. il 01/12/2014, 20:20

Caro Vittorio in mancanza di motivazioni valide usi le faccette come tua ultima chance.
In questo modo rischi si implodere su te stesso.Amen

Hola e chiudo
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Re: Veneto-Primarie Regionali 2014

Messaggioda Salemi il 01/12/2014, 21:12

Veneto come l’Emilia Primarie flop del Pd
(Emiliano Liuzzi).
01/12/2014 di triskel182


Benino in Puglia, male in Veneto. A conferma, come avvenuto in Emilia Romagna, che gli elettori sono disgustati dalla questione della malapolitica: a Bologna e dintorni hanno influito l’inchiesta sul consiglio regionale e la condanna in appello per falso ideologico del presidente, Vasco Errani, a Venezia quella delle tangenti per il Mose. È questo il mondo del Pd alle prese con le primarie, un tempo una grande conquista (secondo Matteo Renzi), oggi uno strumento superato (ancora Renzi). In Veneto il partito ha puntato tutto su Alessandra Moretti, una delle nuove stelle del partito del nuovo corso. I bookmakers di periferia la davano ampiamente favorita, e così è stato, con una percentuale che ha superato il 64 per cento. Ma l’affluenza al voto è stata molto bassa: qualcosa come 30 mila persone (fonte Pd, ovviamente, e su 20 mila iscritti, ma erano primarie aperte e di coalizione) sono quasi niente rispetto ai 170 mila quando si sfidarono Renzi e Bersani e, ironia della sorte e misteri della politica, Moretti faceva la portavoce dell’allora segretario del Pd.

Se si dovesse fare un bilancio e un raffronto fu più brava in quell’occasione. Moretti se l’è vista con la deputata di Treviso, Simonetta Rubinato e contro l’outsider Antonino Pipitone, candidato dell’Idv e consigliere regionale. Alla fine non c’è stata storia, anche grazie alla visibilità che gode l’europarlamentare vicentina. DIVERSA la situazione in Puglia dove l’affluenza è arrivata a circa cento mila persone. Che devono decidere tra il segretario del Pd, Michele Emiliano, renziano, l’assessore regionale alla Legalità, Guglielmo Minervini (anche lui del Pd), e il senatore Dario Stefano, sostenuto dal Sel. Nessuno canta vittoria, anche perché le primarie sono un gradino, ma poi c’è da vedersela alle urne. In Veneto, soprattutto, una Regione che da anni è governata dal centrodestra, prima con Giancarlo Galan e poi con Luca Zaia, che comunque è uno dei governatori più apprezzati d’Italia, almeno secondo le rilevazioni sul gradimento che vengono fatte periodicamente. Zaia, poi, è della Lega, dunque del partito che in questo momento gode di un’ascesa trainata dalla politica contro gli stranieri. Messi insieme questi due fattori è molto difficile azzardare delle previsioni. IN PUGLIA il centrosinistra, nonostante lo strappo traumatico e irrimediabile tra Emiliano e il presidente della Regione, Nichi Vendola, cerca di raccogliere l’eredità del governatore uscente, non certo immune da errori e cadute, ma rimasto comunque a piede libero, e di questi tempi è già molto. C’è la questione dell’Ilva e tutto quello che ne è venuto fuori, ma almeno dal punto di vista del turismo estivo (magra consolazione, ma alcune realtà non hanno neanche quella), è cresciuta. Il tasso di disoccupazione è al 19,8 per cento, livelli mai raggiunti in passato, dietro solo a Sicilia, alla Campania e alla Calabria, ma il Pd resta, insieme a Forza Italia, un partito molto strutturato e presente sul territorio. Spaccato in molte correnti, ma strutturato. Piuttosto difficile, per tornare alle primarie, capire come può andare a finire in termini di percentuale. IL CANDIDATO che unisce il partito è Emiliano, che ha già vinto la corsa per la segreteria e si aspetta di avere una conferma, ma le percentuali non potrebbero essere così alte come è stato per la Moretti. L’affluenza alta lo aiuta, oltre alla visibilità televisiva della quale ha sempre goduto, anche come sindaco di Bari.

Da Il Fatto Quotidiano del 01/12/2014.
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Re: Veneto-Primarie Regionali 2014

Messaggioda Iafran il 02/12/2014, 0:38

Salemi ha scritto:DISASTRO PRIMARIE. Autentico flop nel Veneto.

Da oltre 170 mila votanti del 2012, ai 32 mila di ieri.

Per l'Emilia si era avanzata la scusa che era una regione rossa. Ma qui è bianca da sempre, ma il calo dei partecipanti è ultra sensibile.

Certamente qualcosa vuole significare. Cosa????

Un certo sapone, tanti anni fa, seduceva tre volte; Renzi, invece, 5 volte e arriva anche alle persone ... che non ti aspetti: i "simpaticoni dell'ex cavaliere" ne hanno subito il fascino e si sono presentati ai gazebo (scuoting riuscito)!
Adesso, ne potevano fare a meno e ne hanno fatto a meno.
Un'altra buona parte di "diserzione" (dei 140 mila che mancano all'appello) possiamo attribuirla, comunque, ai "meriti" conquistati sul campo dai nostri rappresentanti che sono arrivati a disgustare anche le persone più resistenti.
Ma le diserzioni, come le astensioni sono secondarie: l'importante è vincere (anche se dovesse rimanerne uno).
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