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REnzi sulla manifestazione CGIL

MessaggioInviato: 25/10/2014, 9:49
da ranvit
Per la manifestazione di domani “ho grande rispetto”, dice Renzi, “il fatto che Vendola dica che domani sarà annunciato lo sciopero generale dimostra che quella è una piazza di protesta sindacale ma anche politica. Ma io rispetto chi non la pensa come me”. Però “la Leopolda è un’altra cosa, non un luogo di protesta ma di proposta”. E dunque “non metterei i due luoghi in contraddizione: come ascoltiamo il milione di persone che saranno a San Giovanni, così ascoltiamo i 60 milioni che saranno a casa…”. Cioè la maggioranza. “E’ finito il tempo in cui una manifestazione di piazza può bloccare il governo del paese e noi portiamo il paese dove merita in Europa e non a rincorrere virgole e decimali in virtù di lunghe storie del passato…”.

Articolo completo: http://www.huffingtonpost.it/2014/10/24 ... _ref=italy

Re: REnzi sulla manifestazione CGIL

MessaggioInviato: 25/10/2014, 11:47
da Robyn
Secondo me M Renzi non sà tenere unito il csx.Il problema non è se riformare o meno ma come si riforma.A me pare che non si riescano a tenere insieme due componenti i principi liberali,il welfare cioè un modello lib lab,come si sarebbe detto un tempo una formula liberalsocialista,e mi pare che il governo con la riforma costituzionale e con la forma partito rischia di infrangere alcuni principi liberali intoccabili come la separazione dei poteri la distribuzione del potere,la democrazia interna,sù questa strada il rischio non è solo di dividere ma di rivitalizzare le tendenze antiriformatrici perche si turba l'equilibrio

Re: REnzi sulla manifestazione CGIL

MessaggioInviato: 25/10/2014, 12:07
da franz
ranvit ha scritto: “E’ finito il tempo in cui una manifestazione di piazza può bloccare il governo del paese

1) era ora
2) speriamo sia vero

Re: REnzi sulla manifestazione CGIL

MessaggioInviato: 25/10/2014, 17:01
da gi.bo.
franz ha scritto:
ranvit ha scritto: “E’ finito il tempo in cui una manifestazione di piazza può bloccare il governo del paese

1) era ora
2) speriamo sia vero
Certo, una manifestazione non puo' far cadere un governo ma credo che qualche considerazione il governo la possa fare o no?

Renzi, come tutti i parolai di un certo livello han sempre una risposta per tutte le situazioni e, continuo a dire, per tutte le carteassorbenti.

Se questa fosse fallita Renzi sicuramente avrebbe subito detto:
Avete visto? Questo fallimento conferma ancora una volta che il popolo mi sostiene. E sopratutto che lavora
Ora invece difronte alla riuscita della manifestazione dichiara :
E’ finito il tempo in cui una manifestazione di piazza può bloccare il governo del paese.

10+ caro presidente del consiglio. 10+ xchè te lo meriti veramente. Che avresti potuto dire di meglio ? :lol: :lol:

Finisco e chiudo dicendo che finche' la vera sinistra all'interno del PD( la base x intenderci) non sara consapevole dell'errore che sta facendo, l'Italia non potra mai cambiare(in meglio).

Speriamo che questa consapevolezza avvenga al piu' presto altrimenti saran guai x tutti e non bastera' cancellare tutti i diritti conquistati in questi anni per risolvere i guai fatti da questi governi incompetenti e che ostinatamente continuano a salvare altri privilegi che riguardano solo una piccola percentuale della popolazione.
.

hola

Re: REnzi sulla manifestazione CGIL

MessaggioInviato: 25/10/2014, 17:24
da mariok
"vuoi nel sistema dei partiti, vuoi sul tavolo delle proposte politiche, vuoi in lizza per eventuali leadership alternative, oltre il Pd di Renzi - cioè oltre Renzi - non c’è più nulla: solo una tabula rasa"
"Ma proprio in quella solitudine, bisogna dirlo, c’è qualcosa che inquieta: l’ombra di un rischio, il sentore di un eccesso."
Sta principalmente qui, a mio giudizio, il punto insieme di forza e di debolezza del fenomeno Renzi. Quando una situazione è arrivata al livello di incrostazione come quella italiana, l'unica cosa possibile è la "rottamazione". Quella del PD e del sistema dei vecchi partiti è quasi compiuta. Quella più lunga e difficile riguarda ancora gli apparati pubblici, le corporazioni e le varie baronie. Solo se e quando l'opera sarà completata, potremo sperare di vedere qualcosa di nuovo più organico e meno "inquietante", non legato unicamente alla volontà ed alla capacità di un leader.

galli della loggia ha scritto:Il vuoto intorno al leader

di Ernesto Galli della Loggia

C ome unico erede nonché unico sopravvissuto sia pure di secondo grado tra tutti i fondatori della Repubblica, era giusto che solo dal Pd potesse venire la parola fine all’intero universo ideologico del Novecento italiano e delle sue culture politiche. Cosa che sta per l’appunto avvenendo con Matteo Renzi. Ma che certo non poteva avvenire, per esempio, ad opera di Silvio Berlusconi: la fine della Prima Repubblica, del suo intero sistema politico e culturale, non poteva certo venire da uno che non aveva mai sentito neppure nominare «papà Cervi» (il padre dei sette fratelli fucilati nel 1943 dai fascisti). Proprio perché non sapeva praticamente niente del vecchio, delle sue radici, della sua narrazione, delle sue mitologie, Berlusconi non è stato in grado di dare inizio a nulla di nuovo, neppure per davvero alla Seconda Repubblica. Eterno dilettante «impolitico» della scena pubblica italiana, in vent’anni non è riuscito ad essere altro che l’uomo del «prendi i voti e scappa».

La fine, invece, poteva venire solo da chi, seppure giovane d’età, sapeva bene (o abbastanza bene), però, che cosa sono stati Alcide Cervi, Gramsci, il Pci, la cultura cattolica, che cosa è stata la vicenda politica del Paese, la sua saga più o meno autentica, i suoi tabù e i suoi non detti. E naturalmente poteva venire solo da chi fosse in grado di abbattere la fortezza della Sinistra: perché era dietro queste mura che si era da tempo rifugiato tutto l’ establishment repubblicano; perché, scomparsa la Democrazia cristiana e tutti gli altri, solo i lontani eredi dell’antico Partito comunista hanno custodito fino a oggi l’ultima fiammella dell’esarchia ciellenistica, origine del sistema. Infine perché se si vuole davvero cambiare l’Italia, la prima cosa è una rivoluzione culturale contro un insieme di stereotipi del passato che hanno il loro habitat elettivo proprio a sinistra.

Questa rivoluzione dall’alto (l’ennesima «rivoluzione passiva» della nostra storia) è quella a cui si è dedicato Matteo Renzi smantellando virtualmente il Pd (hanno ragione i suoi avversari interni): gettandone via pezzi della storia, distruggendone i luoghi comuni della tradizione, le idee ricevute del suo «popolo». Lo fa quasi sempre con poco garbo, è vero, spargendo sulle ferite aceto anziché miele, ma si spiega: se in tanto tempo i padri, i vari D’Alema e Bersani - che avevano tutto il garbo necessario - non sono stati capaci di cambiare nulla, cercando invece di far sopravvivere tutto con la speranza che funzionasse ancora, allora è inevitabile che i figli procedano senza guardare troppo in faccia a nessuno.
Ma proprio per le cose appena dette, smantellando il Pd, cioè smantellando la Sinistra esistente, Renzi manda all’aria tutto, perché era su quella Sinistra che storicamente ormai tutto si reggeva. Inevitabilmente, cioè, egli smantella anche la Destra. Mostrando l’obsolescenza dell’una mostra l’inconsistenza pure dell’altra, che in Italia è stata sempre priva di una vita propria.

Accade così che per circostanze riguardanti in buona misura la vicenda italiana, e dunque indipendenti dalla sua volontà, Renzi abbia ben poche speranze di essere un ricostruttore. Per cercare di rimettere in moto la storia del Paese egli ha dovuto per forza sbarazzarsi del Pd: ma facendolo vede farsi il vuoto intorno a sé. Oggi infatti, vuoi nel sistema dei partiti, vuoi sul tavolo delle proposte politiche, vuoi in lizza per eventuali leadership alternative, oltre il Pd di Renzi - cioè oltre Renzi - non c’è più nulla: solo una tabula rasa . Non a caso al presidente del Consiglio arride un consenso plebiscitario che non conosce confini di Destra e Sinistra, avendoli egli cancellati virtualmente tutti ed essendo rimasto di fatto l’unico in campo. Il suo successo si accompagna dunque alla solitudine. È la solitudine di un giovane vincitore, certo. Ma proprio in quella solitudine, bisogna dirlo, c’è qualcosa che inquieta: l’ombra di un rischio, il sentore di un eccesso.
25 ottobre 2014 | 07:59
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Re: REnzi sulla manifestazione CGIL

MessaggioInviato: 25/10/2014, 17:53
da ranvit
Cosi' e'!

Da dire che non s'intravede chi altri, oltre che Renzi, possa tentare di realizzare questa opera titanica....

Spero ci riesca...

Re: REnzi sulla manifestazione CGIL

MessaggioInviato: 26/10/2014, 8:56
da flaviomob
La manifestazione è stata solo un preludio.

Il vero momento di scontro sarà lo sciopero generale. Se sarà un successo, Renzi dovrà fare i conti con pressioni fortissime.

Re: REnzi sulla manifestazione CGIL

MessaggioInviato: 26/10/2014, 9:03
da ranvit
Manifestazione, sciopero.....contano i voti ;)

Se Renzi venisse disarcionato i guai maggiori sarebbero proprio per chi oggi manifesta e desidera scioperare...loro non andranno mai al Governo, vi si siederebbe la troika :oops:

Re: REnzi sulla manifestazione CGIL

MessaggioInviato: 26/10/2014, 9:07
da flaviomob
Non è detto che debba essere disarcionato, molto pragmaticamente sarà indotto a più miti consigli, dato che in fondo dell'articolo 18 agli imprenditori non frega un granché. Chi non investe o delocalizza lo fa per altri motivi.

Re: REnzi sulla manifestazione CGIL

MessaggioInviato: 26/10/2014, 9:11
da ranvit
sarà indotto a più miti consigli


Tu dici? Invece io penso che rilancerà :lol: