Sindaco di Comacchio espulso da Grillo: "Deriva fascista"

Cacciato con una mail perché si è candidato alla Provincia: "Non sono andato contro le regole, e qui c'è da difendere il territorio"
di ANNALISA CUZZOCREA
Ha parlato di "deriva squadrista e fascista", il sindaco di Comacchio, dopo essere stato cacciato dal Movimento 5 stelle con un post scriptum sul blog. Ha accusato Beppe Grillo di aver mangiato a sbafo l'anguilla, quando è andato a trovarlo, ma di non aver speso i soldi di una telefonata per avvisarlo di quel che stava per succedere. Marco Fabbri, 31 anni, ha ricevuto l'e-mail della Casaleggio Associati qualche giorno fa: "Dicono che avrei disatteso le previsioni dello Statuto, secondo cui non ci dobbiamo candidare alle province. Peccato non fosse scritto da nessuna parte".
In realtà il Movimento è contro le province da sempre.
"Lo ero anch'io, ma non se ne parla né nel non statuto del 2009 né in quello pubblicato in fretta e furia nel 2013. L'unico appiglio è il programma nazionale, che però non tiene conto della legge Delrio, della trasformazione delle province grandi in città metropolitane e di quelle piccole in aree vaste, con elezioni di secondo livello e nessuna carica aggiuntiva".
Non si è votato sul blog?
"Solo riguardo alle città metropolitane, e lì - a sorpresa - la base ha deciso di farci partecipare. Sulle province avranno evitato per non avere sorprese. Il punto è che qui da noi la Regione ha delegato alla provincia funzioni importanti, come il turismo e l'ambiente".
Perché non lo ha spiegato a loro?
"Loro chi? Con chi dovrei parlare? Casaleggio non ho ancora capito chi sia, che ruolo abbia. Grillo ho scoperto con quello statuto improvvisato che è il presidente, quindi adesso siamo un partito vero, ma non saprei come contattare chi si occupa delle espulsioni. Non credo sia lui, credo che l'input arrivi dalle persone di cui purtroppo si circonda".
Ha scritto di una deriva fascista. Perché?
"Perché decidono tutto i vertici e non c'è modo di comunicare con loro. I metodi che usano sono ben lontani dall'essere democratici, e non me ne sono accorto adesso. Nel Movimento un sindaco deve pensare a fare bene il sindaco, ma le avevo già notate, le ingerenze di parlamentari e consiglieri comunali che credono di valere più di uno. C'è qualcosa che va ripensato, se in tutt'Italia si continuano a cacciare persone senza una valida ragione".
Sul territorio è più difficile di un tempo?
"Qui non possiamo permetterci di non dialogare con nessuno, io non posso rifiutarmi di parlare con chi guida il paese vicino perché è leghista. Bisogna governare, prendersi delle responsabilità. Si fanno tanti errori, io so di farne, ma li riconosco e vado avanti".
Ha sbagliato a candidarsi alle provinciali nel listone con gli altri partiti?
"No, se non lo avessi fatto avrei fatto perdere a Comacchio un'occasione unica. Siamo un posto turistico, puntiamo a 5 milioni di presenze, non potevamo permettere che in provincia qualcun altro decidesse per noi. Mi sono confrontato con la giunta e con i consiglieri: andremo avanti senza il simbolo. Abbiamo ancora due anni e mezzo per portare a termine il nostro programma"
http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... ef=HREC1-1
di ANNALISA CUZZOCREA
Ha parlato di "deriva squadrista e fascista", il sindaco di Comacchio, dopo essere stato cacciato dal Movimento 5 stelle con un post scriptum sul blog. Ha accusato Beppe Grillo di aver mangiato a sbafo l'anguilla, quando è andato a trovarlo, ma di non aver speso i soldi di una telefonata per avvisarlo di quel che stava per succedere. Marco Fabbri, 31 anni, ha ricevuto l'e-mail della Casaleggio Associati qualche giorno fa: "Dicono che avrei disatteso le previsioni dello Statuto, secondo cui non ci dobbiamo candidare alle province. Peccato non fosse scritto da nessuna parte".
In realtà il Movimento è contro le province da sempre.
"Lo ero anch'io, ma non se ne parla né nel non statuto del 2009 né in quello pubblicato in fretta e furia nel 2013. L'unico appiglio è il programma nazionale, che però non tiene conto della legge Delrio, della trasformazione delle province grandi in città metropolitane e di quelle piccole in aree vaste, con elezioni di secondo livello e nessuna carica aggiuntiva".
Non si è votato sul blog?
"Solo riguardo alle città metropolitane, e lì - a sorpresa - la base ha deciso di farci partecipare. Sulle province avranno evitato per non avere sorprese. Il punto è che qui da noi la Regione ha delegato alla provincia funzioni importanti, come il turismo e l'ambiente".
Perché non lo ha spiegato a loro?
"Loro chi? Con chi dovrei parlare? Casaleggio non ho ancora capito chi sia, che ruolo abbia. Grillo ho scoperto con quello statuto improvvisato che è il presidente, quindi adesso siamo un partito vero, ma non saprei come contattare chi si occupa delle espulsioni. Non credo sia lui, credo che l'input arrivi dalle persone di cui purtroppo si circonda".
Ha scritto di una deriva fascista. Perché?
"Perché decidono tutto i vertici e non c'è modo di comunicare con loro. I metodi che usano sono ben lontani dall'essere democratici, e non me ne sono accorto adesso. Nel Movimento un sindaco deve pensare a fare bene il sindaco, ma le avevo già notate, le ingerenze di parlamentari e consiglieri comunali che credono di valere più di uno. C'è qualcosa che va ripensato, se in tutt'Italia si continuano a cacciare persone senza una valida ragione".
Sul territorio è più difficile di un tempo?
"Qui non possiamo permetterci di non dialogare con nessuno, io non posso rifiutarmi di parlare con chi guida il paese vicino perché è leghista. Bisogna governare, prendersi delle responsabilità. Si fanno tanti errori, io so di farne, ma li riconosco e vado avanti".
Ha sbagliato a candidarsi alle provinciali nel listone con gli altri partiti?
"No, se non lo avessi fatto avrei fatto perdere a Comacchio un'occasione unica. Siamo un posto turistico, puntiamo a 5 milioni di presenze, non potevamo permettere che in provincia qualcun altro decidesse per noi. Mi sono confrontato con la giunta e con i consiglieri: andremo avanti senza il simbolo. Abbiamo ancora due anni e mezzo per portare a termine il nostro programma"
http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... ef=HREC1-1