PD,Soluzione finale per chi non si adegua-Raus !!

[gi.bo.]

“Voi sparirete, perché siete antropologicamente diversi”
(Wanda Marra).
16/10/2014 di triskel182
PD ALLA RESA DEI CONTI: L’OBIETTIVO È LA CANCELLAZIONE DELLA SINISTRA INTERNA.

C’è un problema di coerenza nella classe dirigente del Pd”.

Parola del responsabile economico del partito, Filippo Taddei. Che a Rainews24 la mette così: “Nel partito ci sono anime, correnti e culture politiche divergenti. C’è una difformità antropologica e una delle due componenti è destinata a sparire. È quella che prima era impegnata nell’antiberlusconismo e poi è stata travolta da Renzi”.

Mai dichiarazioni furono più esplicite di come la maggioranza renziana vede le minoranze.

Persino gli uomini del presidente si stupiscono: “Ha detto così?” Ma spingere fuori dal partito chi si ostina a opporsi è un obiettivo. ULTIMO terreno di scontro, la fiducia sul jobs act.

Prossimo, la manifestazione della Cgil a Piazza San Giovanni, con mezzo partito (da Civati a D’Attorre, passando per Fassina e Damiano) che sarà in piazza. “Chi nel Pd sceglie di manifestare contro il governo dovrà prendersi la responsabilità di spiegare questa scelta ai cittadini”, commentano duri dagli alti piani dem.

Perplessità e rabbia nelle minoranze: “Ma che me la deve mettere in mezzo Taddei l’antropologia? Posso discutere con Levy Strauss”, dice Bersani.

E D’Attorre: “Questo partito è più mio che loro”. Idem, Cesare Damiano. A proposito di difformità antropologica, i renziani ragionano più o meno così: tranne che nello Spi, nelle organizzazioni territoriali del sindacato ormai i dirigenti Pd sono minoranza rispetto a quelli di Sel e Prc.

E pronosticano sconfitte della Cgil come accadde al sindacato con la marcia dei quarantamila nell’80, o con la scala mobile nell’85. Polemizza Dario Parrini, renzianissimo segretario toscano: “C’è una sinistra molto acrimoniosa, e per fortuna molto minoritaria, che ha sempre cercato di indebolire il riformismo di governo”.

E alla Cgil: “Polemizzate col Pd; polemizzate con Renzi. Ma mantenetevi fermi contro questa misera demagogia”.

Che “la sparizione” di un certo dissenso (antico, marginale, “piccolo” ) la vorrebbe Renzi è chiaro.

Per schiacciarlo, la strategia è raffinata quanto diabolica.

SCONVOCATA l’Assemblea dei senatori prevista per oggi che deve valutare il non voto sul lavoro di Ricchiuti, Mineo e Casson.
I tre non saranno espulsi (“figuriamoci se Matteo gli regala lo status di martiri”, spiegano i renziani), ma “avvertiti”. Un ammonimento.

Ci sarà martedì, dopo la direzione in programma lunedì per discutere la forma partito. Una richiesta della stessa minoranza che Renzi ha accolto.

E che sfrutterà a suo vantaggio.
I gruppi parlamentari sono sollecitati a serrare i ranghi. Nessun nuovo regolamento immediato. Ma un percorso verso un partito più aperto, in cui contino tanto gli elettori, quanto i tesserati. Un partito funzionale al governo (lo raccontano così).
Nel frattempo, si pensa a modifiche dello Statuto, per rendere meno larghe le maglie in cui si può votare in dissenso dalle decisioni dellamaggioranza (per ora, si parla di questioni etiche e principi fondamentali della Costituzione).

E poi, si ricorda la circolare di Bersani, che ai futuri candidati fece sottoscrivere l’impegno a votare secondo mandato.

Sanzioni possibili?
Se si vota no alla fiducia, l’espulsione è automatica, ragionano i renziani.

E chi non partecipa al voto?
Misure allo studio. Tra cui quella di cancellare i ribelli ostinati dall’anagrafe degli iscritti e togliergli la tessera. La minaccia, sotterranea, per Renzi, è quella che funziona di più. E la principale è la condanna all’irrilevanza.

Ancora i renziani. “Ma Civati perché non va in Sel? Perché nel Pd da oppositore ha un palcoscenico maggiore”.

Poi, c’è la certa espulsione dalle liste future.

QUANTO FUTURE?
Nella strategia di Renzi, il voto è un’opportunità sempre aperta. Nella road map che partirà con la direzione di lunedì, l’approdo è un’Assemblea nazionale (in programma tra 3 o 4 mesi, ma chissà). Che voterà un Pd a immagine e somiglianza del leader. Pronto all’uso per eventuali elezioni.

Da Il Fatto Quotidiano del 16/10/2014.

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Bene l'articolo di Wanda Marra anche se un po' in ritardo.

La situazione e' abbastanza vecchiotta. Direi vecchiotta di anni in cui decisi subito di lasciare questo partito.

La situazione era piu' che lampante. Si sapeva fin dall'inizio come sarebbe andata a finire. Ora il fiorentino loquace ha accorciato i tempi. Tempi risaputi xchi voleva capire. Per altri forse no.

hola

[ranvit]

Speriamo che se ne vadano presto

[Iafran]

Persino gli uomini del presidente si stupiscono: “Ha detto così?” Ma spingere fuori dal partito chi si ostina a opporsi è un obiettivo. ULTIMO terreno di scontro, la fiducia sul jobs act.

Il 40,8% delle ultime elezioni deve aver dato alla testa ai giovanotti, o c'è altra spiegazione?
Si conferma che lo sport nazionale dei Fratelli d'Italia sia il salto sul carro del vincitore, chiunque sia.
Mi dispiace che molti cittadini, pur di non tradire il PD, accolgano a braccia aperte chi ben si "mimetizza da PD".
Non c'è manco bisogno che i destri (i Gasparri, i Brunetta, etc.) cambino casacca e deludano i loro elettori, "i mimetizzati da PD" fanno bene il lavoro (sporco per il sistema democratico) che loro possono gongolare e godersi lo spettacolo.
Il "cuculo-destro" si è intrufolato nel nido dei "passeri della sinistra" che, fatto fuori la prole legittima, si è fatto allevare e quanto prima volerà per altre mete.
Per ciascun dissidente che va via dal sedicente "PD", ce ne sono 20, forse 100, di nuovi aspiranti "lecca-piedi dell'uomo del carro vincente".
Gli oppositori di Renzi non difettano di onestà, difettano forse di forza contrattuale, di numeri apparenti. Se questi, dopo un'opportuna autocritica per l'esagerato menefreghismo sociale (che, prima, li ha portato lontani dai problemi della gente comune), si rivolgessero con onestà ai lavoratori, alle mamme, alle famiglie, ai disoccupati, ai precari, ai pensionati, ai cittadini delusi ... incomincerebbero ad avere seguito e sgonfierebbero i palloni gonfiati di moderna ed extra autorefeRENZIalità.
Gli appuntamenti con i sindacati dovrebbero incominciare a dare qualche frutto.
Auguri agli onesti "buoni" ... per il bene di tutti (avventurieri esclusi).

[flaviomob]

Renzi non ha assolutamente il potere di mettere fuori chi vuole lui. Ci sono le parlamentarie, che gli piaccia o no.

Civati ha avuto i voti ad hoc sul territorio per trovarsi proprio lì dov'è.

Renzi no.

E' stato eletto segretario e ora fa un altro mestiere senza essere passato dalle elezioni politiche.
Può darsi che il successo del PD alle europee lo renda più forte, può anche darsi di no, se non ottiene risultati tangibili.

In ogni caso non lo autorizza a pontificare, anche se sta a Roma.

[gi.bo.]

Renzi non ha assolutamente il potere di mettere fuori chi vuole lui. Ci sono le parlamentarie, che gli piaccia o no.

Civati ha avuto i voti ad hoc sul territorio per trovarsi proprio lì dov'è.

Renzi no.

E' stato eletto segretario e ora fa un altro mestiere senza essere passato dalle elezioni politiche.
Può darsi che il successo del PD alle europee lo renda più forte, può anche darsi di no, se non ottiene risultati tangibili.

In ogni caso non lo autorizza a pontificare, anche se sta a Roma.

In ogni caso non lo autorizza a pontificare, anche se sta a Roma.

Certo, non lo dovrebbe fare ma lo fa con l'appoggio del nuovo PD.

Ha ragione Salemi quando dice:Questo Renzi fa allontanare 100 PD di sinistra mane fa entrare 500 dal FI e co.

Quindi, che dovrebbero fare costoro messi in stan-by e quindi inoffensivi per poi essere cacciati?
Aspettare ancora per essere qualificati da chi li ha eletti come una componente un po a sinistra del nuovo FI ?

hola

[Robyn]

La democrazia in Italia non è ancora molto forte,l'Italia fà parte dei paesi latini
La maggioranza deve sempre accettare le critiche a prescindere da quali che siano,con un di più di tolleranza e rispettare il dissenso,cioè deve esserci sempre il consenso sul dissenso.La minoranza a seguito di un voto di maggioranza,ad esclusione di alcune materie delicate,vota come la maggioranza che è cosa diversa dall'adeguamento o allineamento perche la si può pensare diversamente e la maggioranza aggiunge e integra ciò che condivide delle idee della minoranza,così funziona un partito,la democrazia.Per la mamma i figli piccoli hanno sempre ragione rispetto a quelli più grandi.Inoltre non si può usare il termine antropologia poiche solo nella DDR e in Russia i dissidenti venivano costretti a rinnegare quello che pensavano

[flaviomob]

Non so se Renzi paghi uno e prenda cinque, ma la realtà dei fatti è che al senato ad ogni votazione rischia grossissimo. Ormai si muove sul filo del rasoio di quattro - cinque voti.

[ranvit]

Non so se Renzi paghi uno e prenda cinque, ma la realtà dei fatti è che al senato ad ogni votazione rischia grossissimo. Ormai si muove sul filo del rasoio di quattro - cinque voti.

Renzi non ha alcuna intenzione di santificare i dissidenti cacciandoli....non ce ne è bisogno, si stanno scavando la fossa (politicamente) da soli: gli italiani non ne possono piu' di questo tipo di politici inconcludenti.
Se poi capita il patatrac....si va votare cosi' i quattro gatti dll'opposizione interna diventeranno....due

[flaviomob]

Non gli basta nemmeno il voto a favore dei "dissidenti": per salvarsi in Senato gli è servito anche il voto di un ex cinque stelle, altrimenti andava sotto.

[ranvit]

E qual'è il prolema?