La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Il problema

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il problema

Messaggioda franz il 12/11/2008, 13:41

Sempre per elencare problemi .....mi pare che ce ne siano parecchi.
Governare significa cercare di risoverli, presentando un progetto credibile.

Vediamo i problemi:
ciao,
Franz


Dall'Annuario Statistico emerge un netto regresso finanziario
il 54% ritiene peggiorata la propria situazione economica

L'Istat fotografa lo stato dell'Italia
sfiduciata e sempre più povera

La popolazione è ancora invecchiata: un quinto è ultrasessantacinquenne
E quasi il 40% è affetta da patologie croniche, a cominciare da artrosi e ipertensione
di ROSARIA AMATO

ROMA - Un paese sempre più povero, insoddisfatto, sfiduciato, vecchio. E' quello che emerge dall'Annuario Statistico Italiano, pubblicato oggi dall'Istat. Oltre 800 pagine di cifre, frutto delle rilevazioni statistiche effettuate prevalentemente nel 2007, ma anche in parte nel 2008. Numeri eloquenti, che mostrano una popolazione costituita per un quinto da ultrasessantacinquenni, che cresce solo grazie all'afflusso degli immigrati, notevolmente impoverita e profondamente scoraggiata.

Situazione economica peggiorata per il 54,5%. La percentuale di persone di 14 anni e oltre che si dichiarano molto o abbastanza soddisfatte per la propria situazione economica registra un vero e proprio crollo: è al 43,7 per cento, contro il 51,2 per cento dell'anno scorso e il 64,1 per cento del 2001. In sette anni il grado di soddisfazione economico è arretrato di oltre 20 punti. Al contrario, la quota di famiglie che giudicano peggiorata la propria situazione economica rispetto all'anno precedente è del 54,5 per cento, contro il 41 per cento del 2007. Scende al 39,4 per cento dal 51,9 del 2007 la percentuale di chi giudica invariata la propria posizione economica. Per il 16,2 per cento è "molto peggiorata" (l'anno scorso la percentuale era del 9,2). Solo l'0,8 per cento delle famiglie ritiene che le proprie risorse economiche siano ottime; di contro l'8,1 per cento degli intervistati le giudica insufficienti.

Al Sud maggiori difficoltà economiche. L'Annuario conferma, ammesso che ce ne sia bisogno, il perenne e sempre maggiore svantaggio economico del Sud. Infatti al Nord la quota di cittadini che dà un giudidizio positivo sulla propria situazione economica è del 51,8 per cento, contro il 43,1 per cento del Centro e il 33,4 per cento del Mezzogiorno. Al Nord è maggiore anche la soddisfazione per il proprio stato di salute: 82,8 per cento contro 77,3 per cento al Sud. E anche per le relazioni familiari, e amicali. Il 18,7 per cento delle famiglie residenti nelle regioni del Mezzogiorno ritiene che nel 2008 la propria situazione economica sia molto peggiorata rispetto all'anno precedente: al Nord tale percentuale scende al 14,9 per cento.

Diminuisce la soddisfazione sul lavoro. In generale però dall'Annuario 2008 emerge una maggiore soddisfazione degli italiani per tutto quello che riguarda la vita privata: famiglia, amici, tempo libero. E un minore apprezzamento per le ricadute dell'economia. A conferma, anche la soddisfazione lavorativa decresce al 74,6 per cento, dal 76,3 per cento nel 2007, in coincidenza con una ripresa del tasso di disoccupazione, che invece l'anno scorso era sceso al 6,1 per cento, il livello più basso dal 1993.

Un italiano su 5 è ultrasessantacinquenne. Alla fine del 2007, come risultava giù dal bilancio demografico annuale pubblicato a luglio, gli italiani erano già 59.619.290, circa 488.000 in più rispetto all'anno precedente, esclusivamente grazie al saldo attivo del movimento migratorio (+494.871 unità) che ha ampiamente neutralizzato l'effetto negativo del saldo naturale (-6868 unità). Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2008 erano 3.432.651, e rappresentano il 5,8 per cento della popolazione totale. La fecondità delle donne italiane è salita nel 2007 a 1,37 figli per donna, il livello più alto registrato negli ultimi anni. Ma questo non ferma l'inesorabile processo di invecchiamento della popolazione: ormai un italiano su cinque è ultrasessantacinquenne.

Quasi il 40% è affetto da patologie croniche. Nonostante nel 2007 il 73,3 per cento della popolazione italiana valuti come buono il proprio stato di salute, c'è una forte incidenza delle malattie croniche. Dichiara infatti di esserne affetto il 39,2 per cento dei residenti in Italia. Quelle maggiormente diffuse sono l'artrosi/artrite (17,9 per cento), l'ipertensione (15,8 per cento), le malattie allergiche (10,6 per cento) e l'osteoporosi (7,3 per cento).

Servizi pubblici difficilmente accessibili. Gli italiani continuano a denunciare, anche nel 2008, la difficile accessibilità dei servizi di primaria importanza, dagli ospedali alle Poste. Le situazione di maggiore difficoltà si riscontra per il pronto soccorso: lamenta difficoltà d'accesso il 55,7 per cento degli italiani. Seguono le forze dell'ordine (40,6 per cento), gli uffici comunali (35,3 per cento), i supermercati (31,5 per cento) e gli uffici postali (27,9 per cento). I tempi di attesa medi oscillano intorno ai venti minuti.
( 12 novembre 2008)
www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il problema

Messaggioda ranvit il 12/11/2008, 14:07

Caro franz conosco molto bene la forbice tra salario lordo e netto.
Ho meccanizzato per anni "Paghe e Stipendi" in varie aziende nel passato e sono poi stato alla Direzione di aziende negli ultimi.
Credo sia necessario evidenziare in busta paga il salario lordo (al lordo anche dei contributi dell'imprese e dei ratei di 13ma e Tfr) in modo che il dipendente (e tutti) possa essere consapevole del suo costo all'azienda.
Credo anche che la forbice andrebbe drasticamente ridotta o quantomeno migliorare altrettanto drasticamente il welfare.

Ma il discorso con pierodm era spostato su altri ragionamenti e quindi ho semplificato.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il problema

Messaggioda pierodm il 13/11/2008, 10:45

Ranvit - 1
Evidentemente, nonostante tutto, non sono stato capace di farmi capire - anche se credo di scrivere semplice e senza parole difficili.

Non ho mai detto che la sinistra è buona e la sinistra cattiva: ho semmai detto il contrario, nel contesto del mio discorso iniziale.
Ho detto invece che un elettorato disinformato, qualunquista, che non crede realmente in niente (per ciò che lo riguarda) e di fronte a un'identità confusa (per ciò che riguarda i partiti) è destinato a produrre "alternanza" a prescindere dai programmi proposti, a causa della noia verso il governo uscente, della speranza "plebea" di una qualche novità miracolosa o della delusione per qualche aspetto scandaloso che il governo uscente non ha proprio potuto nascondere o che una propaganda accorta è riuscita a raccontare, o magari a inventare.

Ranvit - 2
Potrebbe essere, in teoria, giusta, o essere sbagliata, ma l'affermazione per cui cui " quelli 'centrali' proprio perchè tali votano, nella maggior parte, sulla base delle aspettative alla capacità di soluzione dei problemi " mi sembra solo un postulato, anzi un atto di fede. Sul piano più generale, questo concetto ha tutte le caratteristiche del dogma ideologico, basato su un'ovvietà.
L'ovvietà consiste in questo: se un partito ha la ragionevole sicurezza di avere in tasca il 90% dei voti che gli servono per vincere, è logico che il restante 10% sia "decisivo", e si tratta ovviamente di voti che non ha in tasca, che in qualche modo non gli "appartengono".
In un sistema bipolare i voti in tasca sono tendenzialmente quelli che vanno dal centro (punto vituale, ndr) verso destra o verso sinistra, comprendendendo in via teorica tutti gli elettori delle rispettive aree. Quindi quel 10% mancante sta o dall'altra parte o in un'ipotetica zona intermedia e "indecisa".

Tutto il postulato prescinde però da realtà specifiche, ma fonda la propria validità su un bipolarismo molto teorico e generico.
Per esempio, uno o l'altro dei poli può non avere in tasca tutti i voti della propria area: è il caso proprio del PD, che ha una larga falla alla propria sinistra.
Inoltre, gli elettorati non sono tutti uguali, e nemmeno sono uguali i "centristi" e i "moderati", e non sono uguali le ragioni degli eventuali "indecisi", e non è uguale la natura della destra e quindi la natura dell'elettorato che vota a destra.
In sostanza, tutti questi ragionamenti e dogmi sulle geometrie e le dinamiche elettorali, devono tenere conto della realtà specifica, e non galleggiare su modelli teorici con la pretesa di essere universali.

Franz.
Il comparto burocratico-statale è certamente una zona nera del nostro sistema. Un grosso peso.
Ma non è l'unico.
Il capitalismo e il sistema delle aziende italiano ha anch'esso i suoi pesantissimi vizi - tra cui quello di aver sempre cercato il connubio, l'aiuto e la complicità con il governo e il malgoverno.
La nostra "società bloccata" è tale anche sul piano degli oligopoli e delle grandi rendite di posizione.
Imprenditori e Confindustria, che di tanto in tanto si svegliano, per chiedere con aria virtuosissima una P.A. efficiente e integgerrima, sono un po' come Berlusconi che invoca la libertà di stampa e di emittenza - o come certe dame e cavalieri che nei fil-caciotta anni '70 conversavano amabilmente davanti alla tavola imbandita, e sotto il tavolo trafficavano tra mani, cosce e giarrettiere.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Il problema

Messaggioda pinopic1 il 13/11/2008, 12:49

Considerazioni un pò più tera tera. Gran parte di quelli che definiamo indecisi, moderati o centristi sono equiparabili a quelli che in altri paesi non vanno neanche a votare. Quel 20% -25% di mancati elettori USA che fanno la differenza tra una affluenza eccezionale per quel paese e la normalità per il nostro. Non i più attenti alle soluzioni pragmatiche, ai programmi in grado di risolvere i problemi del Paese, ma al contrario i più indifferenti o per sfiducia o perché non hanno loro particolari problemi che la politica gli possa risolvere o semplicemente perché non avvertono i problemi e non chiedono alla politica di risolverli. Alla fine però vanno a votare e votano in base a suggestioni di varia natura o per voto clientelare (cioè non per risolvere un problema ma per avere un privilegio che non si rifiuta mai).
Se in un sistema bipolare un polo o partito non riesce a conquistare tutti i suoi potenziali elettori, quelli della sua parte, ha voglia a inventarsi formule e slogan per conquistare questo elettorato ad una scelta razionale e utile al Paese. E questo è vero soprattutto per il CS che non sa o non vuole essere populista o che non sa fare marketing
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Re: Il problema

Messaggioda franz il 13/11/2008, 14:03

pierodm ha scritto:Franz.
Il comparto burocratico-statale è certamente una zona nera del nostro sistema. Un grosso peso.
Ma non è l'unico.
Il capitalismo e il sistema delle aziende italiano ha anch'esso i suoi pesantissimi vizi - tra cui quello di aver sempre cercato il connubio, l'aiuto e la complicità con il governo e il malgoverno.
La nostra "società bloccata" è tale anche sul piano degli oligopoli e delle grandi rendite di posizione.
Imprenditori e Confindustria, che di tanto in tanto si svegliano, per chiedere con aria virtuosissima una P.A. efficiente e integgerrima, sono un po' come Berlusconi che invoca la libertà di stampa e di emittenza - o come certe dame e cavalieri che nei fil-caciotta anni '70 conversavano amabilmente davanti alla tavola imbandita, e sotto il tavolo trafficavano tra mani, cosce e giarrettiere.

Su questo sono d'accordo ma è chiaro che le cose sono strettamente collegate.
Un grosso comparto pubblico (e per di piu' inefficente e clientelare) è appetibile per qualunque privato voglia approfittarne.
Soprattutto se gestisce metà delle risorse nazionali.
Quindi il nodo da scioglere, anche per educare certi "finti privati", sta li'.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il problema

Messaggioda pierodm il 13/11/2008, 16:00

Pino. Pic -gia fatto?!
Pinopic ha perfettamente completato ciò che intendevo dire, ma che (sbagliando) avevo lasciato sottinteso - l'avevo però detto e ridetto molte volte in passato, ogni volta che si evocava questo famoso "centro" da conquistare.
I partiti che hanno in tasca il loro 90%, infatti, possono scoprire che la tasca è bucata e che di quella saccocciata tanto sicura rimane un po' poco: che ci fanno, allora, con la manciata di centristi raccattati a così caro prezzo?
Risposta maligna: ci fanno il PD.

C'è poi l'altro aspetto della questione, anche questo citato molto opportunamente da Pino: la qualità e la natura di quegli "indecisi".
Non è una faccenda marginale, perché da questo aspetto discende il genere di messaggio, di programma, di contenuti che si cerca di ... iniettare ... nel partito per renderlo commestibile a quei palati centristi.
Un problema questo che va al di là del solo momento elettorale, ma che investe la sostanza stessa del partito.
Per essere chiaro, e non commettere ancora un peccato di "fiduciosa omissione": una cosa è un partito attento a usare un linguaggio mirato a farsi capire da tutti, o a cambiare le proprie priorità in base ai mutamenti della situazione, e altra cosa è inseguire i sondaggi e le opinioni di chi ha posizioni radicalmente diverse, o incompatibili con la propria storia e con quelle della maggioranza del proprio elettorato.

In altri tremini: se i centristi da conquistare sono quelli che vogliono predere a calci nel culo gl'immigrati, i lavoratori che scioperano, gli studenti; se sono quelli che giustificano i celerini del G8 di Genova; quelli che considerano secondario il conflitto d'interessi di Berlusconi; quelli che vedono i mali d'Italia concentrati nel sindacato e nella sinistra; quelli che l'Irak bisognava fare la guerra ... quelli che le staminali sono farina del diavolo ..., che bisogno c'è di conquistarli per andare al governo e accontentarne i desideri?
Per questo basta e avanza il governo Berlusconi-Fini-Bossi, o se preferite LaRussa-Carfagna-Gelmini.

Franz.
Ben vero, anche perché il governo, la P.A. e la politica è quello su cui possiamo intervenire, mentre la natura e i comportamenti del capitalismo italiano non rientrano nella sfera diretta delle nostre facoltà.
Però, si capisce bene che questo implica un forte interventismo statale, se pensiamo che sia la politica a dover ... iniettare ... fiale di saggezza e di virtù nel sistema capitalistico nostrano.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Il problema

Messaggioda ranvit il 13/11/2008, 16:17

I voti "centrali" e non "centristi" da conquistare sono quelli che già in altre occasioni hanno votato per il Cs (politiche del '96 e 2006), ma che questa volta schifati dalla rissosità e dalla totale ignavia nell'affrontare i reali e quotidiani problemi della gente, hanno deciso di votare per il Cd.

Si tratta di persone, come dice pierodm "che vogliono predere a calci nel culo gl'immigrati, i lavoratori che scioperano, gli studenti; se sono quelli che giustificano i celerini del G8 di Genova; quelli che considerano secondario il conflitto d'interessi di Berlusconi; quelli che vedono i mali d'Italia concentrati nel sindacato e nella sinistra; quelli che l'Irak bisognava fare la guerra ... quelli che le staminali sono farina del diavolo ..."?
Non credo affatto che sia cosi'!
Nel Cs europeo, il Pse spesso al governo nei vari Paesi, questa fetta di elettorato vota alcune volte per il Pse (determinandone la vittoria) altre per il Ppe. E non mi pare che in questi Paesi le cose vadano tanto male!

D'altronde senza questi voti, in un sistema bipolare, si resta eternamente all'opposizione.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il problema

Messaggioda franz il 13/11/2008, 16:20

pierodm ha scritto:Ben vero, anche perché il governo, la P.A. e la politica è quello su cui possiamo intervenire, mentre la natura e i comportamenti del capitalismo italiano non rientrano nella sfera diretta delle nostre facoltà.
Però, si capisce bene che questo implica un forte interventismo statale, se pensiamo che sia la politica a dover ... iniettare ... fiale di saggezza e di virtù nel sistema capitalistico nostrano.

Mah, un intererventismo statale .... sullo Stato, è il meno che possiamo auspicare. :D
Piu' che arrovellaresi su come intervenire nella sfera privata, che come dici non è immediatamente e direttamente sotto il nostro dominio, lo stato dovrebbe chinarsi sul problema di intervenire su se stesso.
Questo sarebbe infatti sarebbe sotto il suo completo dominio di azione.
Se lo facesse bene, eliminando disfunzioni, sprechi, diseconomie, sarebbe un modo notevole per intervenire "indirettamente" su tutta la nazione e sulle sue performances generali.
Se poi dando il buon esempio, questo fosse anche una "iniezione" di buon comportamento per tutti, .... viva!
Io non mi farei certo problemi.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Precedente

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 48 ospiti