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Sul concetto di Giusta Causa

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda franz il 04/10/2014, 10:26

Una vigilessa che era stata licenziata perché aveva rubato una borsetta in discoteca, ed era stata identificata grazie alle telecamere di sorveglianza, ha ricevuto un indennizzo da parte del tribunale perché il licenziamento era "illegittimo". Il fatto è accaduto a Genova e il furto risale alla notte tra il 5 e il 6 gennaio 2013.

I suoi superiori, che non erano intervenuti fino a quando la notizia non era apparsa sui giornali, l'avevano prima sospesa e solo dopo licenziata. Ma il ricorso della donna è stato parzialmente accolto, visto che il giudice non ha ordinato la riassunzione ma ha optato per un indennizzo di 18 mensilità. Come scrive Il Secolo XIX, il magistrato ha preso questa decisione in seguito alla spiegazione della vigilessa, che ha dichiarato di avere agito perché in quel periodo aveva "grossi problemi psicologici". Erano stati i vigilantes della discoteca a smascherare la donna, che si era andata a nascondere in bagno con la refurtiva. Dunque adesso si scopre che un licenziamento, anche se impartito a causa di un furto, può non essere legittimo.


A mio avviso questa è la classica deformazione italica.
Se il datore ritiene che è venuto meno un rapporto di fiducia (e che dire di un vigile che ruba!) la sua decisione di licenziare dovrebbe essere inappellabile. Non c'è giudice che possa ripristinare un rapporto di fiducia. A questo punto l'art 18 diventa principalmente lo strumento a tutela di furbi, approfittatori ed anche ladri, i quali ricevono un indennizzo ed eventualmente il reintegro (anche se non in questo caso).
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda Robyn il 04/10/2014, 11:18

certo,adesso solo perche c'è questo caso,togliamo oltre alla possibilità di ricorrere al giudice anche l'indennizzo.Quelli come te si credono furbi.La riforma dell'articolo 18 così come è non và bene perche il lavoratore ha sempre diritto a fare ricorso.L'unica possibilità per evitare il reintegro è incrementare di 6 mensilità le 24 già esistenti se il datore di lavoro si rifiuta di fare la reintegrazione per gmo e disciplinari,non vale in tutti gli altri casi dalle discriminazioni alla maternita ai motivi sindacali etc.Non vanno bene neanche i tre anni di reiterazione dei contratti a termine ne servono due,non và bene la mancanza del rmg
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda flaviomob il 04/10/2014, 11:42

Ci sono esempi di errori giudiziari, nell'ipotesi che poi i fatti siano realmente quelli riportati e non una descrizione "di parte".
Gli errori giudiziari però valgono per tutti e ci sono anche lavoratori che saranno danneggiati da sentenze opposte.
E non è corretto giudicare la bontà di una legge partendo solo da situazioni in cui l'ingiustizia è determinata dall'arbitrarietà del giudice, non dalla norma. Che in questo caso specifico, peraltro, non ha portato all'applicazione della reintegrazione.

Ma io mi domando, in soldoni, Franz (e tutti)...

Se voi aveste un grosso capitale da investire e in Italia non esistesse più l'articolo 18 - RISPONDETE CON SINCERITA' - tra tutti i paesi del mondo in cui investire, scegliereste proprio l'Italia..?


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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda ranvit il 04/10/2014, 12:24

Se voi aveste un grosso capitale da investire e in Italia non esistesse più l'articolo 18 - RISPONDETE CON SINCERITA' - tra tutti i paesi del mondo in cui investire, scegliereste proprio l'Italia..?


Domanda che semplifica troppo....le ragioni per cui s'investe o meno sono tante, cosi' come le cause della poca voglia di farlo in Italia da parte di uno straniero. Diciamo che a parità di altri pro e contro la presenza dell'art.18 fa cambiare location 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda Robyn il 04/10/2014, 12:46

I poteri economici non si devono mai mettere in mezzo sono in grado di fare solo riforme sbilenche.Siamo in grado di fare da soli,meglio soli che male accompagnati.Grazie della partecipazione
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda diffidente il 04/10/2014, 22:29

Non sono un economista,ma mi sembra quantomeno strano che l'art 18 sia l'ancora che tiene bloccata l'Italia nelle secche della crisi. A mio parereil rapporto di lavoro non può prescindere dall'etica personale, io lavoratore mi impegno e cerco di fare il massimo per fare il mio dovere e tu amministratore rispetti i tuoi doveri verso di me. Senza art 18 ci sarebbe una situazione troppo sbilanciata e lascerebbe i lavoratori,soprattutto i più deboli, alla mercè del boss,che potrebbe fare quello che vuole anche senza pagare lo stipendio. Chi è insostituibile non rischia,perchè nessuno sano di mente licenzia chi gli fa guadagnare i soldi,ma i lavoratori insostituibili sono pochi e in genere sono anziani e lavorano nel manifatturiero artigianale,dove le "mani d'oro" sono pochissime e sono coccolate,ma nel mondo del lavoro impiegatizio non è così. I giovani,poi, quasi mai hanno abilità da essere diventati necessari. Ora, un datore di lavoro, se può, manda via chi è iscritto al sindacato,con l'eccezione forse dell'UGL perchè i politici locali di destra,se un loro elettore è licenziato e va a piangere dal boss di partito, chiamano il patron dell'azienda, e così ha tutti lavoratori docili che anche se non ricevono mai lo stipendio o hanno buste paga illegittimamente ridotte non si lamentano. Se noi togliamo l'art 18 i lavoratori perdono tutti i diritti e non sono molto diversi dai malcapitati sfruttati dai "caporali" nei campi di pomodori. Negli USA non c'è l'art 18,ma chi è licenziato senza motivo di crisi aziendale- cioè "scelta discrezionale"-può fare causa per discriminazione o violenza privata presso una corte statale e,dato che c'è la giuria popolare, spesso vince,tanto è vero che i licenziamenti "discrezionali" sono pochi e sempre con cospicue buonuscite. Da noi setogli l'art 18, non resta niente! Il bello è che chi lavora queste cos le sa e se il PD vota questa proposta le elezioni non credo che le vincerà
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda trilogy il 05/10/2014, 11:38

Rfilessione interessante e che sostanzialmente condivido ma che ha delle conseguenze.

[..]Chi è insostituibile non rischia, perchè nessuno sano di mente licenzia chi gli fa guadagnare i soldi,ma i lavoratori insostituibili sono pochi e in genere sono anziani e lavorano nel manifatturiero artigianale,dove le "mani d'oro" sono pochissime e sono coccolate,ma nel mondo del lavoro impiegatizio non è così. I giovani,poi, quasi mai hanno abilità da essere diventati necessari.[..]

D’accordo.Ma dal punto di vista dell’azienda significa che questa deve tenersi anche i lavoratori che in realta’ non le servono più. Questo ha delle conseguenze pratiche: visto che le risorse sono limitate, l’azienda non potra’ assumere chi gli serve veramente, magari perché ha modificato il processo produttivo. Questo ha effetto sulla produttività, l’innovazione e l'occupazione dei giovani. L’azienda finisce per restare nana o chiudere.

Nessuno licenzia lavoratori insostituibili, vero. Perché non insegnare ai lavoratori, in particolare i giovani, a diventare insostituibil? È una competenza che in larga misura, si può apprendere e che torna molto utile anche se si cambia lavoro. C’è un libro divertente sull’argomento” business model you” è scritto da oltre 300 professionisti ( è tradotto in italiano).

Ma Il vero problema che c’è dietro allo scontro sull'articolo 18 è un mercato del lavoro che non funziona. Se perdi il posto non ne trovi un altro. Allora cerchiamo di costruire un mercato del lavoro dove c’è la possibilità di muoversi da un posto all’altro. E dove nella fase di passaggio c'è un sussidio univrsale che copre il lavoratore.
Il reintegro conserverebbe la sua funzione in caso di discriminazione.
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda pianogrande il 05/10/2014, 11:57

D'accordo con Trilogy.

Infatti, che cosa è una discriminazione?
Partendo dal principio che normalmente non esiste una sola persona che sa fare un lavoro necessario (in quel caso il termine discriminazione non avrebbe senso) quando ne esistano almeno due o più si prende quello biondo con gli occhi azzurri o si manda a casa quello che ha la tessera della LIGC o quella che spera che sia un maschietto e di poterlo mantenere coi suoi mezzi.

La teoria che la discriminazione non è possibile perché se un lavoratore è bravo non lo tocca nessuno non la avevo letta neanche sul diario di De Amicis e sarebbe una bellissima novità.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda ranvit il 05/10/2014, 12:07

Ma Il vero problema che c’è dietro allo scontro sull'articolo 18 è un mercato del lavoro che non funziona. Se perdi il posto non ne trovi un altro. Allora cerchiamo di costruire un mercato del lavoro dove c’è la possibilità di muoversi da un posto all’altro. E dove nella fase di passaggio c'è un sussidio univrsale che copre il lavoratore.
Il reintegro conserverebbe la sua funzione in caso di discriminazione.




Premesso che se il mercato del lavoro non funziona, una delle cause principali è proprio l'art.18....concordo totalmente.
Ed è proprio quello che prevede il jobs act! 8-)
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Re: Sul concetto di Giusta Causa

Messaggioda flaviomob il 05/10/2014, 13:56

Tutto giusto ma, come hanno già detto Bersani ed altri, la flexicurity è costosa.

Un sussidio di disoccupazione che dopo un pò scende a 700 euro al mese non permette di sopravvivere ad una famiglia che ha anche solo un mutuo o un affitto da pagare.


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