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L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PCI

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PCI

Messaggioda gi.bo. il 11/09/2014, 14:25

Compagno contro: «sono gentucola, non mi stupisco»

Il commento. Emilia Romagna nel caos: primarie Pd, tutti indagati

Un comunista d’altri tempi, Secondo Zani, detto Mauro. Classe 1949, è stato segretario regionale del Partito comunista in Emilia Romagna, ha aderito al Pds e poi ai Ds. Si fermò alla nascita del Pd. Mai entrato. “Perché non era neanche lontano parente di quelli che noi eravamo stati. Così me ne andai. Fu traumatico, perché ero cresciuto in sezione, non lasciavo solo compagni di partito ma i fratelli di una storia mia, della mia famiglia, della mia città, Bologna”. Uno di quei nomi, quello di Zani, che giocavano nell’ombra ma che aveva un’importanza vitale per il partitone, nei rapporti col territorio, con le imprese cooperative e, soprattutto, come anello di congiunzione tra Bologna, la città più rossa d’Italia, e Roma.

Partiamo dalla fine?

Sì, dalla fine della sinistra. Che coincide con la nascita del Pd.

Perché?

In quell’atto costitutivo veniva citato più volte Alcide De Gasperi e mai la parola sinistra. Per questo me ne sono andato.

E non le dispiace vedere il Pd in queste condizioni?

Non saprei. Ma a cosa si riferisce? A Matteo Renzi, a quel Matteo Richetti o all’altro, come si chiama? Stefano Bonaccini.

Oggi la notizia sono Richetti e Bonaccini.

Per la questione dei rimborsi, immagino. Non ho ancora ben capito ma non riesco a stupirmi. Forse non mi stupisco perché il partito è senza classe dirigente, dunque può accadere di tutto. Anche quella cosa immorale dei rimborsi.

Li conosce?

No, e non vedo perché dovrei farlo adesso. Sono gentucola, niente altro che gentucola.

Neanche Bonaccini? È stato suo successore.

No, chiese di incontrarmi poi sparì. Però non direi mio successore, lui è stato segretario regionale del Pd, io nel Pd non ho mai messo piede.

Siete politicamente parenti in qualche modo.

No, neanche alla lontana.

Ma di chi è la responsabilità: tutta di Renzi?

Figuriamoci, Renzi porta a compimento un disegno che era iniziato con Veltroni. Ed è quello che si conclude con il patto del Nazareno.

Lei ha capito su cosa si basa quel patto?

Anche uno stupido lo capirebbe: è il progetto di un partito unico nazionale. Con Berlusconi.

Anche D’Alema ci ha messo lo zampino, dunque?

Certo, anche lui.

E Bersani?

Poveretto, a un certo punto l’aveva capito. E si era inventato il riformismo. Che non voleva dire nulla.

Lei sembra pieno di risentimento.

Come non potrei. Ma sono amareggiato, soprattutto. Tuttavia non dispero. Questi con la controriforma costituzionale e la legge elettorale cercano di farci fare un salto indietro di cento anni. Se non l’abbiamo capito è grave. E Renzi, o il Pd, dipende, rappresentano il 20 per cento degli Italiani. Io me ne frego se sbandierano il 40. Quale 40? Sono il venti.

Durerà la generazione dei Renzi, Bonaccini e Richetti?

Vabbè, Bonaccini e Richetti non li calcolo, valgono zero. Per Renzi avevo previsto 20 anni. Visto come si muove mi sono ricreduto: non arriva a primavera.

Articolo di Emiliano Liuzzi pubblicato sul Fatto Quotidiano

di il Fatto Quotidiano 10 - settembre - 2014
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Caro Zani, chi l'aveva mai messo in dubbio chi fossero costoro! Gentucola e basta

hola
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda pianogrande il 11/09/2014, 16:26

Prendo atto che il vecchio PC non c'è più e che non c'è più nemmeno il vecchio PDS e neanche il (i?) DS.

A dire il vero, non trovo altre notizie interessanti in questo articolo.

No!
Trovo offese gratuite compresa quella finale aggiunta dal forumista.

Ma quelle fanno ancora notizia?
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda gi.bo. il 11/09/2014, 18:30

pianogrande ha scritto:Prendo atto che il vecchio PC non c'è più e che non c'è più nemmeno il vecchio PDS e neanche il (i?) DS.

A dire il vero, non trovo altre notizie interessanti in questo articolo.

No!
Trovo offese gratuite compresa quella finale aggiunta dal forumista.

Ma quelle fanno ancora notizia?
Non mi meraviglio piu' di tanto che tu non possa trovare notizie interessanti in questa intervista.
Io, a differenza di te, trovo interessante anche la tua risposta e lo sai il perche?
Perche' si mette in evidenza quali siano le tue origini politiche e di quelli che la pensano come te e che ora hanno in mano il PD e anche le mie.

Come dice lo stesso Zani, tutto questo era prevedibile e non deve meravigliare piu' di tanto quali siano ora siano gli obiettivi di questo partito.
Riformista', come ha tentato di dire lo stesso Bersani cercando di dare una sua giustificazione a quanto succedeva?
Ma quale partito ora non si identifica su questo termine?
Lo stesso vale per il termine democratico. Chi non si direbbe democratico.Chiedetelo a Berlusconi!

Per concludere, credo che queste ns.discussioni siano interessanti almeno per il fatto che mettono in evidenza quali siano le ns. origini politiche. Origini delle quali. io personalmente, non mi vergogno.Altri non lo so. Io parlo per me stesso.

Vedi, l'unica cosa che mi consola e' che il tempo e' sempre galantuomo
Peccato solo che nel frattempo ci fa tornare indietro come al gioco dell'oca con la differenza che questa volta non e' stato un dado a farci tornare indietro ma alcune scelte politiche che hanno ritenuto previlegi alcune ns. conquiste.

Cmq, sarebbe poi ipocrita poi dire: speravo che....credevo che....non pensavo che....

In politica non si possono trovare scuse del genere. Non e' da politici, questo, ma da gentucola.


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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda flaviomob il 11/09/2014, 19:06

C'è chi parla di gentucola, c'è chi parla di... p*rla... le posizioni non mi sembrano così distanti... :lol:

Renzi intanto regge il suo governo sui voti di fiducia, guardate un po' qui (OT):

https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/ ... e6a77da2f5


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda gi.bo. il 11/09/2014, 22:33

flaviomob ha scritto:C'è chi parla di gentucola, c'è chi parla di... p*rla... le posizioni non mi sembrano così distanti... :lol:

Renzi intanto regge il suo governo sui voti di fiducia, guardate un po' qui (OT):

https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/ ... e6a77da2f5
Sempre dall'intervista a Zani:....
Ma di chi è la responsabilità: tutta di Renzi?

Figuriamoci, Renzi porta a compimento un disegno che era iniziato con Veltroni. Ed è quello che si conclude con il patto del Nazareno.

Lei ha capito su cosa si basa quel patto?

Anche uno stupido lo capirebbe: è il progetto di un partito unico nazionale. Con Berlusconi.

Quindi, caro amico questo gradimento non mi prende di sorpresa. Tutta la ex DC e l'elettorato do Berlusconi possno fare queste percentuali di gradimento. Agli italiano basta questo e anche meno. Pero son sempre pronti a cambiar casacca.

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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda flaviomob il 12/09/2014, 1:17

Gi.bo. il grafico* si riferiva, immagino, ai voti di fiducia in parlamento.


Vedi --> http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... 5610.shtml

Significa che il governo è costretto tre volte su quattro a chiedere il voto di fiducia per far approvare le proprie proposte. Direi che è un record più che negativo e segno di grossa fragilità.

Io ho sempre più l'impressione, fatti salvi un paio di nomi, di un governo di dilettanti allo sbaraglio.



*Il grafico è stato riportato da Civati, su facebook.
Ultima modifica di flaviomob il 12/09/2014, 1:38, modificato 2 volte in totale.


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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda pianogrande il 12/09/2014, 1:27

Ecco un'altra notiziona frutto di raffinata ed approfondita analisi.
E' chiaro che chi ha opinioni diverse dalle nostre non può che avere una "provenienza politica" più che sospetta.
Eccola la novità.
Il marchio di infamia su chi non la pensa come noi.
Se questi sono i rivoluzionari innovatori siamo a posto.

Dare dell'ex democristiano al sottoscritto e con tanta sicumera è l'indice più evidente della incapacità di entrare nel merito delle questioni.

Se non si entra nel merito, non si fa politica, si fanno solo chiacchiere a vuoto.

Se Gibo risolve il problema delle mie osservazioni dandomi del democristiano, beato lui.

Non si fa mica tanta fatica a fare politica con questi sistemi.

Sempre appassionato di discussioni produttive, aspetto la prossima rivelazione.
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda gi.bo. il 12/09/2014, 9:31

flaviomob ha scritto:Gi.bo. il grafico* si riferiva, immagino, ai voti di fiducia in parlamento.


Vedi --> http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... 5610.shtml

Significa che il governo è costretto tre volte su quattro a chiedere il voto di fiducia per far approvare le proprie proposte. Direi che è un record più che negativo e segno di grossa fragilità.

Io ho sempre più l'impressione, fatti salvi un paio di nomi, di un governo di dilettanti allo sbaraglio.



*Il grafico è stato riportato da Civati, su facebook.
Ops ho letto male? Cmq il concetto non cambia.

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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda gi.bo. il 12/09/2014, 9:51

pianogrande ha scritto:Ecco un'altra notiziona frutto di raffinata ed approfondita analisi.
E' chiaro che chi ha opinioni diverse dalle nostre non può che avere una "provenienza politica" più che sospetta.
Eccola la novità.
Il marchio di infamia su chi non la pensa come noi.
Se questi sono i rivoluzionari innovatori siamo a posto.

Dare dell'ex democristiano al sottoscritto e con tanta sicumera è l'indice più evidente della incapacità di entrare nel merito delle questioni.

Se non si entra nel merito, non si fa politica, si fanno solo chiacchiere a vuoto.

Se Gibo risolve il problema delle mie osservazioni dandomi del democristiano, beato lui.

Non si fa mica tanta fatica a fare politica con questi sistemi.

Sempre appassionato di discussioni produttive, aspetto la prossima rivelazione.
Io non ho detto quale fosse la tua provenienza politica. Ti ho fatto solo una domanda da dove "provieni" poiche sono piu' che evidenti le differenze fra noi due. Differenze che non avrebbero mai potuto fondersi. Coalizzarsi forse si, ma non oltre. Tutto qui. La mia provenienza io, l'ho espressa senza alcuna vergogna.

Quindi, caro amico, non sono da trascurare queste mie domande sulla provenienza politica all'interno del PD. Sono domande che aspettano risposte anche per il fatto che un'analisi su questo credo sia molto interessante e puo' essere proficua
Purtroppo analisi del genere sono state volutamente disattese(fusione a freddo) per molti anni dalla nomenclatura dei ns. politici....e son sicuro che prima o poi su questo si pagherà dazio molto alto.

A tale proposito c'e' un articolo del corriere che cade proprio a pennello, leggilo attentamente:


Corriere 11.9.14
La crisi irreversibile del vecchio apparato e c’è il terrore dei gazebo deserti
di Marco Imarisio

BOLOGNA — «Siamo sempre qui, a metà strada tra camicia bianca e colbacco».

La signora Marisa del ristorante Bertoldo è un’anima divisa tra fornelli e disincanto, con prevalenza della seconda. I volontari della Festa dell’Unità sono abituati alla loro funzione di termometro, in qualche modo sono ormai una categoria dello spirito, l’incarnazione degli umori della sempre citata e poco ascoltata base democratica. «Meglio stare a casa, così le primarie non servono a nulla.

Ci vuole un partito che decide».

Alla fine la presunta giustizia a orologeria potrebbe diventare il grande alibi.

Tana libera tutti, dalle colpe di un pasticcio che è sabbia in un motore che vale il 12 per cento del Pil nazionale e maneggia più fondi europei di qualunque altra Regione. La crisi politica è arrivata ben prima di quella giudiziaria. Il Pd emiliano è un corpaccione che ha compiuto la sua transizione attraverso le varie sigle, in assoluta continuità di uomini e idee.

Le dimissioni di Vasco Errani e la chiusura forzata di un’epoca hanno proiettato il pezzo di Pd più immobile e pesante d’Italia nell’era di Renzi e del suo cambiare verso con gli uomini di sempre, fino a quel momento abbracciati in un matrimonio di convenienza.

La mutazione non è ancora compiuta.

L’addio di Errani ha reso inevitabile la resa dei conti.

Ancora pochi giorni fa, tra gli stand del Parco Nord, uno degli amministratori locali più in vista aveva avvisato il premier. «Matteo, se lasci fare a noi qui succede un casino epocale».

Come non detto. Qui le primarie sono sempre state una liturgia molto partecipata ma senza sorprese. Ma ora l’anomalia di una superiorità senza concorrenti rischia di diventare un’arma a doppio taglio. «Qualcuno vorrebbe far credere che sono le primarie la causa della divisione, quando invece sono soltanto l’unica soluzione».

Arturo Parisi, ex ministro, ma soprattutto inventore delle primarie, vede fortemente a rischio la sua creatura. «Questo è un Pd strano», dice. «Il solido primato del quale ha goduto nella società emiliana, lo obbliga a trasferire al suo interno sia la funzione di governo che quella di opposizione. Una dialettica compressa, se non occultata. Ma senza primarie, è destinata a tramutarsi in conflitto permanente».

L’infermeria della politica emiliana è piena di feriti sul campo di questa battaglia a bassa intensità.

Non è passato il candidato degli amministratori locali, quel Daniele Manca sindaco di Imola stimato da tutti ma troppo bersaniano per passare senza lasciare il segno di una vittoria netta del vecchio apparato della ditta. All’ultimo chilometro prima del traguardo è caduto anche Matteo Richetti, per le stesse ragioni di cui sopra, il suo renzismo spinto e il profilo ipercattolico erano boccone indigeribile per una classe dirigente figlia del vecchio partito.

L’unico prodotto di una sintesi precaria tra l’anima di un Pd che si sente ancora Pds e un renzismo solo di facciata era il placido Stefano Bonaccini, il segretario regionale nato come uomo della ditta e divenuto sostenitore dell’attuale premier dopo i rovesci del 2013. Alla fine doveva rimanere soltanto lui, ultimo Highlander sotto mentite spoglie della centralità di una classe dirigente che si sente in via d’estinzione. La selezione non è stata indolore. Ne sono prova i molti silenzi dei parlamentari d’area e le poche parole di Virginio Merola, sindaco di una Bologna sempre più marginale nel potere locale e vano sponsor della candidatura di Manca. «È possibile risolvere la situazione solo se c’è una volontà vera. Quel che avevo da dire, l’ho già detto a chi di dovere».

Matteo Renzi ha preso nota ma forse non ha capito che quell’Emilia Romagna a lui quasi sconosciuta, poteva diventare la prima, vera grana della sua carriera da segretario nazionale. «Da queste parti» dice Paolo Pombeni, politologo e docente universitario, ex socialista, «permane ancora il vecchio riflesso condizionato della perpetuazione della specie a scapito delle infiltrazioni esterne».

La prova vivente della teoria sarebbe Roberto Balzani, l’ex sindaco di Forlì che combatte una battaglia tutta sua contro il presunto consociativismo eletto a sistema di Errani e al momento rimane l’unico candidato senza ammaccature evidenti di questa corsa surreale. «Non gli perdonano il fatto di essere contro l’apparato».

Anche Gianfranco Pasquino, politologo di area Mulino, si associa ai timori. «Le primarie si devono fare, perché un partito che vuole essere democratico non deve mai stravolgere le sue regole a scapito di un candidato indesiderato come Balzani. Tutto il resto è vecchia politica e bruttissima politica».

A questo porta il vicolo cieco emiliano. A primarie da salvaguardare come Panda ma che rischiano di avere così poca gente da sembrare ridicole. La logica e il sapere degli studiosi della politica, che a Bologna non sono mai mancati, spinge per il salvataggio della «creatura».

Il nostro sondaggio personale alla Festa dell’Unità si conclude con dodici volontari su 12 intenzionati a disertare gli eventuali gazebo.


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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda Iafran il 12/09/2014, 11:00

gi.bo. ha scritto:Lei sembra pieno di risentimento.

Come non potrei. Ma sono amareggiato, soprattutto. Tuttavia non dispero. Questi con la controriforma costituzionale e la legge elettorale cercano di farci fare un salto indietro di cento anni. Se non l’abbiamo capito è grave.

Concordo pienamente.

Il 21% degli italiani (42,8% del 54% dei votanti) è convinto che gli attuali governanti e parlamentari non siano "gentucola", ed hanno le loro ragioni (economiche, sociali, "finalmente un partito con leadership" ... un partito del "si fa e basta, così deve essere, discussioni via, professoroni via ... Matteo lo vuole"). Dici niente a coloro che volevano a tutti i costi un fac-simile del cavaliere ... per il loro partito.

L'altro restante non la pensa così, anzi di questi circa 8,5 milioni hanno preferito normali cittadini, perché ne hanno pieno le tasche di una "classe politica" che la ritengono vampira e che agisce come le pare.
Non è fatta da "gentucola" sprovveduta, ma di fatto è un gruppo di avventurieri al potere, certamente per fare solo i loro interessi non certamente quelli della popolazione.

I più, che lo soffrono (questo gruppo), lo hanno capito; rimangono, pero, i "berlusconiani-renziani" che desiderano il loro posto alla tavola del magna magna.

Offese reali sono quelle che questi avventurieri fanno alla popolazione.
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