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Expo 2015

MessaggioInviato: 06/08/2014, 17:46
da franz
dopo varie ricerce nel forum noto che non c'è un tread già aperto su expo 2015 (che sia recente) e quindi lo apro adesso.

Le cosche trovano spazio nell'Expo
Pubblicato il rapporto del Comitato antimafia del Comune di Milano che parla di chiare infiltrazioni

MILANO - Sigillato verso l'esterno quasi fosse una misteriosa terra di nessuno, il cantiere dell'Expo 2015, che si estende su una superficie di poco più di 1,7 milioni di metri quadrati tra Rho e Pero, nella zona nordoccidentale di Milano, ieri è tornato alla ribalta delle cronache dopo la pubblicazione del rapporto di 36 pagine del Comitato antimafia del Comune meneghino istituito dal sindaco Giuliano Pisapia, e alla cui presidenza è stato nominato Nando Dalla Chiesa. Il documento presenta ancora una volta una realtà che, al di là dei proclami ufficiali, mette a nudo un sistema dai più volti, anche quello dell'illegalità.

Il documento, è quanto emerge, è già stato trasmesso alla Procura milanese per accertamenti e in realtà fotografa una realtà di cui si è già parlato in un recente passato, ma con una serie di indicazioni aggiuntive. Verrebbe voglia di dire indizi pesanti come macigni, circa presunti movimenti "sospetti" da parte di società e persone affiliate alla 'ndrangheta. Già, la 'ndrangheta: ovvero la criminalità organizzata calabrese. Una realtà, recita il dossier stesso, " che sa imporsi con disinvoltura a dispetto di norme specifiche e di pubbliche promesse".

"Esponenti calabresi che non avrebbero mai potuto giustificare la loro presenza"

Se la stampa italiana pubblica con enfasi il testo dell'Antimafia reso pubblico una manciata di ore fa, anche la Svizzera, e nel Canton Ticino in particolare, l'evolvere dei fatti non può che essere seguito con grande interesse, non foss'altro che proprio sul tema dell'Expo 2015, come noto, il popolo sarà chiamato a esprimersi il prossimo settembre, in particolare sulla proposta di partecipazione del Cantone alla kermesse fieristica, che presuppone l'erogazione di un credito di 3,5 milioni di franchi contro cui, la Lega ha lanciato il referendum. Ma torniamo al documento in questione. Pur non riferendosi direttamente a specifici impresari, imprenditori e padroncini, l'organismo di vigilanza rileva nero su bianco che "sono stati individuati sul terreno esponenti calabresi di imprese che, appalti e subappalti alla mano, mai avrebbero potuto giustificare la loro presenza in quel posto, a conferma di un copione dei lavori diverso da quello ufficiale, soprattutto quando si tratti di alcuni rami di attività, dal celebre movimento terra con le attività connesse fino ai trasporti".

"Legami di lealtà che alimentano le 'ndrine"

Poi, il rapporto, diventa anche più esplicito: "I controlli hanno portato a un certo punto a imbattersi anche (...) in personaggi calabresi i cui cognomi o le cui località di origine o residenza ricorrono influentemente nella fittissima rete di relazioni su cui si costruiscono i legami di lealtà che alimentano le 'ndrine, e il cui affacciarsi può essere ricondotto al caso o alla coincidenza (o all'omonimia) solo dall'ignoranza del fenomeno". Insomma, una serie di constatazioni allarmanti che sollevano una serie di interrogativi. A partire da quello, terra terra, che riguarda il dispositivo di sicurezza, quasi militare, che è stato allestito attorno all'Expo tra i diversi ingressi (blindati e pure videosorvegliati) del maxicantiere situati tra Mazzo di Rho, Bollate e Rho Fiera. Qual è la sua vera funzione?

Sorveglianza da zona militare, ma sono indicate "falle nel sistema dei controlli"

Il dispositivo di sorveglianza messo in piedi, giorno e notte, con investimenti non secondari da parte della Regione Lombardia, di Palazzo Marino e del Governo di Roma, ha davvero l'obiettivo prioritario di limitare i fenomeni criminali sulle aree sensibili dell'Expo dopo lo scandalo tangenti? Così, perlomeno, dovrebbe essere. Fatto sta, che, pur forte di un supercommissario (nominato con tanto di decreto governativo) qual è Raffaele Cantone, Nando Dalla Chiesa a otto mesi dal termine dei lavori dell'Expo 2015, ha rimarcato pubblicamente "manifeste falle nel sistema dei controlli dei cantieri", così come predisposto da Ministero dell'Interno, Prefettura e dal vertice dell'Expo stessa. Ma lo scandalo delle tangenti, non avrebbe dovuto chiudere definitivamente il cerchio dell'illegalità attorno al cantiere del secolo?

www.cdt.ch

Re: Expo 2015

MessaggioInviato: 06/08/2014, 20:01
da pianogrande
Il fatto è che "il cerchio di Illegalità intorno al cantiere del secolo" non si chiama 'ndrangheta ma si chiama Italia.
E' dura chiuderla definitivamente.
Si chiama spaghetti, mandolino, mafia e tanta, tanta ignoranza e arroganza.

Così siamo messi, cari svizzeri del Canton Ticino.
La vostra "Lega" ci guarda da nord come la lega de noiantri guarda il sud dell'Italia.
Gli ricordate così che non c'è nord senza sud e che ogni nord (escluso quello dell'orso bianco) è il sud di qualcos'altro.

E siccome mi piace esagerare, ormai questo disgraziato paese è tutto sud.

Se vuole un po' di nord, deve andare a cercarselo all'estero.
Magari anche da voi.

Ormai, nell'italietta della 'nduja per tutti, il nord è solo nella testa del patetico duo Salvini Maroni.

Expo: il sonno della ragione genera mostri

MessaggioInviato: 02/01/2015, 16:59
da franz
12.05.14
Roberto Perotti lavoce.info

Il problema di Expo 2015 non è la corruzione né i ritardi. Il vero problema è che non avrebbe dovuto esistere. Quando, in preda ad una ubriacatura retorica collettiva, si rinuncia ad una seria analisi costi benefici, chi ci perde è la collettività.

Nel luglio 2009, il sindaco di Milano Letizia Moratti scriveva:
“[L’Expo] è un progetto che si propone non solo obiettivi di crescita economica, ma anche di rafforzamento del dialogo interculturale e di responsabilità sociale nei confronti di paesi colpiti dal dramma della fame e della povertà. … Milano deve essere uno snodo cruciale … un punto di riferimento per il sistema Italia e il mondo intero. … [L’Expo dovrà essere] la proposta corale e condivisa di nuovi paradigmi per l’esistenza del mondo“.
(Da: “Con l’Expo ritorneranno i tempi di super Milano”, Il Sole 24 Ore, 24 luglio 2009. Grassetto aggiunto.)

PERCHÉ L’EXPO È UN GRANDE ERRORE

Né la corruzione né i ritardi sono il problema principale di Expo 2015. Il problema principale è che l’Expo non sarebbe dovuto accadere. Esso è nato e cresciuto sull’onda di un’orgia di retorica come quella ben rappresentata nella citazione qui sopra. (1)
Sia chiaro: la decisione di fare l’Expo è stata prima di tutto politica ed emotiva, e sarebbe stata presa in ogni caso. Tuttavia questa ubriacatura collettiva è stata supportata e legittimata da stime economiche azzardate, che ne hanno avallato i voli pindarici. Accettate acriticamente dai mezzi di informazione, ripetute e tramandate poi in innumerevoli occasioni, sbandierate da politici e commentatori, queste stime hanno instillato il miraggio di centinaia di migliaia di posti di lavoro e di altri enormi benefici economici a costo zero.
Questo breve contributo si ripropone di ricostruire come tutto ciò sia potuto accadere. Una versione più estesa in formato ebook può essere scaricata gratuitamente qui.

L’ EXPO: UN GRANDE BONUS PER MILANO E L’ITALIA?

La Tabella 1 illustra le previsioni degli effetti economici di Expo 2015, come riportate sul Rapporto di Sostenibilità 2013. La prima colonna riporta la spesa iniziale per le sole infrastrutture dell’Expo, quali i padiglioni, l’anfiteatro etc., ed escludendo quindi le opere infrastrutturali connesse. Questa spesa ammonta a 3,2 miliardi.

Immagine

Dati in miliardi di euro
Fonte: Rapporto di Sostenibilità 2013, pagg. 76-77.
Basato sullo studio: L’indotto di Expo 2015, a cura di A. dell’ Acqua, G. Morri, E. Quaimi, rapporto di ricerca per Camera di Commercio Milano, ed. Expo 2015.

La spesa iniziale attiva una produzione totale addizionale di 23,6 miliardi (colonna 2) e un Pil (o valore aggiunto) addizionale di 10,1 miliardi. (2) L’occupazione extra creata è di 191.000 lavori equivalenti a tempo pieno annuali totali (cioè, per esempio, 19.100 all’anno per 10 anni, colonna 4).
L’aumento totale di produzione e dl Pil è il risultato di tre effetti. Il primo è l’aumento diretto di domanda, pari alla spesa iniziale nella colonna 1. Il secondo è l’effetto indiretto di questa spesa: per produrre i beni e servizi domandati nella colonna 1, sono necessari altri beni e serivizi; la produzione di questi ultimi richiede a sua volta altri beni e servizi, etc. Si attiva quindi un effetto moltiplicativo che può essere misurato con la famosa metodologia delle tavole di input-output. Il terzo effetto è quello indotto, cioè la maggior spesa per consumi che si crea in seguito al maggior reddito prodotto dagli effetti diretti e indiretti.
Ci sono poi i flussi turistici: i visitatori – se ne aspettano 20 milioni – consumeranno beni e servizi, con gli effetti moltiplicativi visti sopra. Infine, ci sono gli effetti “legacy”, cioè “eredità”: l’Expo farà nascere nuove aziende, con effetti positivi su domanda e imprenditorialità. Aumenterà l’attrattività di Milano, generando nuovi investimenti esteri, e turismo aggiuntivo, sia congressuale sia culturale, anche una volta che l’Esposizione sarà finita.
A tutto questo vanno aggiunti gli effetti delle opere infrastrutturali connesse. Queste sono, in realtà, la parte di gran lunga maggiore di Expo 2015. Come si evince dalla Tabella 2, queste includono, o avrebbero dovuto includere, linee metropolitane, strade come la Brebemi e la Pedemontana, e innumerevoli altre opere.
Gli effetti di questi investimenti sono stati stimati in un altro studio, del centro studi CERTeT dell’Università Bocconi, e sono mostrati nella Tabella 2 (risultati molto simili appaiono nel documento di candidatura di Milano). Come si vede, l’aumento stimato della produzione e del Pil è enorme.

Immagine

Dati in miliardi di euro
Fonte: Studio del CERTeT – Università Bocconi. Autori: Angela Airoldi, Tatiana Cini, Giacomo Morri e Enrico Quaini., coordinamento di Lanfranco Senn.

I numeri della Tabella 1 e 2 sono stati citati migliaia di volte negli organi di stampa e di informazione in generale, e nel dibattito politico. Vale quindi la pena studiarli meglio.

PERCHÉ I RISULTATI ATTESI SONO SOVRASTIMATI

Cosa c’è di sbagliato in questa metodologia? Essa ignora che tutte le risorse usate hanno un costo. Di conseguenza, questa metodologia fornisce sempre, in qualsiasi circostanza, dei valori positivi. In altre parole, qualsiasi progetto di investimento valutato con questa metodologia mosterà sempre un aumento della produzione e del Pil. Perché allora non raddoppiare l’investimento iniziale, o triplicarlo, o quadruplicarlo?
Il primo costo da considerare ovviamente è che i soldi non piovono dal cielo. Per investire 3,2 miliardi prima o poi bisogna alzare le tasse di circa 3,2 miliardi (questo non significa che l’Expo non possa essere finanziato in deficit, ma solo che prima o poi bisognerà ripagare il debito alzando le tasse). (3) Ma alzare le tasse riduce la produzione e il Pil.
Come altro esempio, si prendano i flussi turistici. Si attendono 20 milioni di visitatori, di cui circa 15 milioni italiani. I loro consumi non sono tutti aggiuntivi. Ovvviamente nei due giorni che visita l’Expo il visitatore riduce altri tipi di consumi: se non avesse visiato l’Expo, magari sarebbe andato al ristorante nella sua città, oppure allo stadio, oppure a un museo. Tutti questi consumi mancati dovrebbero essere conteggiati in riduzione dei consumi aggiuntivi.
...

Segue su http://www.lavoce.info/archives/19567/p ... de-errore/

Re: Expo 2015

MessaggioInviato: 05/01/2015, 21:47
da flaviomob
Evidentemente esiste per dare "da mangiare" a qualcuno...

http://www.giuliocavalli.net/2015/01/05 ... in-peggio/

Infiltrazioni mafiose in un'azienda su otto!

Re: Expo 2015

MessaggioInviato: 06/01/2015, 1:39
da pianogrande
E così, l'expo delle mafie si potrà fregiare anche del titolo di expo delle ca...e.

Andiamo benissimo!

L'Italia mostra il meglio di sé.

In fondo, in fondo, non è proprio questo il compito della expo?

Missione compiuta!

Re: Expo 2015

MessaggioInviato: 06/01/2015, 11:27
da franz
pianogrande ha scritto:L'Italia mostra il meglio di sé!

Una su otto mi pare uno specchio fedele del paese in cui il nero è tra il 25 ed il 28% e di cui il fatturato criminale è circa il 10% del PIL. Va detto pero' che sette su otto sono risultate pulite ed anche che quando gli operai e le ditte vengono da certe zone ad alta densità criminale (nell'articolo si parla di un piccolo paese del crotonese) è quasi impossibile non avere parenti (stretti o non) con criminali.

Qui si apre pero' un problema. L'ostracismo verso chiunque sia imparentato, cosa ovvia in un piccolo paesino, non crea l'effetto contrario e cioè di spingere sempre di piu' la manovalanza verso la criminalità?
Non vi sembra che siamo un po' all'eccesso? Una cosa è condannare una persona per un reato commesso ed accertato, altro è condannarlo negandogli un lavoro (ma non era un diritto?) solo perché è parente di un delinquente cosa facilissima al Sud, soprattutto in certe zone come il crotonese e tante altre un po' a macchia di leopardo. Da notare che nel caso degli operai del crotonese la ditta in se pareva pulita. Il fatto che pero' le maestranze fossero quasi tutte dello stesso paesello (dove non c'è economia e quindi o si emigra o ci si dedica ad attività poco lecite) ha indotto ad indagare. Indagando su persne ce vengono da certe zone trovi sempre qualche cosa. A me la cosa pero' puzza un po' di razzismo ... in fondo siamo o non siamo in Lombardia?

Re: Expo 2015

MessaggioInviato: 06/01/2015, 12:45
da flaviomob
La direttiva antimafia non interviene sulle parentele dei dipendenti ma dei soci delle aziende.

Re: Expo 2015

MessaggioInviato: 06/01/2015, 12:50
da franz
flaviomob ha scritto:La direttiva antimafia non interviene sulle parentele dei dipendenti ma dei soci delle aziende.

Il link che hai fornito, che originariamente è un articolo di Repubblica, così riporta:
E anche la terza azienda appare a prima vista specchiata, ma ha assunto – attenzione: i detective solitamente sono scettici riguardo alle coincidenze – esclusivamente operai che arrivano da un piccolo paese del crotonese. È una forma di campanilismo oppure c’è altro? E chi sono questi lavoratori? Vengono censiti e “radiografati”: o sono uomini con precedenti penali, oppure risultano legati (si legge) “a cosche di grande spessore criminale”. Tra i “paesani”, infatti, c’è chi si occupa di prostituzione, chi viene trovato con armi e, un giorno, sul cantiere appare, nonostante non c’entri nulla, un pregiudicato condannato per il 416 bis, l’associazione mafiosa.
Via dall’Expo e dintorni anche questa ditta.

Dall'articolo quindi appare che la ditta era "specchiata" ma i dipendenti no.

Re: Expo 2015

MessaggioInviato: 07/01/2015, 11:07
da flaviomob
Può darsi che i prestanome di questa azienda siano tutti puliti e che i sospetti, giustamente, derivino dai bei tomi impiegati come dipendenti che magari hanno in mano il reale controllo della società.

Re: Expo 2015

MessaggioInviato: 16/03/2015, 16:32
da franz
Tutto quello che avreste voluto sapere su Expo 2015 ... e che non avete mai osato chiedere ;)

http://www.linkiesta.it/grande-bluff-expo-milano-2015