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Non c'è alternativa al licenziare i dipendenti pubblici

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Non c'è alternativa al licenziare i dipendenti pubblici

Messaggioda franz il 02/08/2014, 18:20

Luttwak: non c'è alternativa al licenziare i dipendenti pubblici
Di Pietro Vernizzi

«La via d’uscita per rispondere a una disoccupazione giovanile a livelli tragici è licenziare i dipendenti pubblici che svolgono mansioni improduttive e tagliare le tasse. Se i sindacati vogliono bloccare l’unica via di salvezza per la Repubblica Italiana, lo Stato ha il dovere di combatterli». Parole di Edward Luttwak, economista, politologo e scrittore americano, proprio quando, grazie al Def, si torna a parlare di spending review, con Carlo Cottarelli che aveva fatto intendere di aver predisposto «ipotesi concrete di revisione della struttura dello Stato», con esuberi di dipendenti pubblici che, secondo una stima preliminare, sarebbero pari a 85mila entro il 2016.

Domanda. Professor Luttwak, può essere questa la strada per risanare la nostra economia?
Risposta. Per comprenderlo, dobbiamo guardare all’esempio britannico. Il governo di Cameron ha trovato l’unica via d’uscita dalla crisi che affligge i paesi europei. Ha licenziato 490 mila dipendenti pubblici, impiegati nell’apparato burocratico e amministrativo, senza mandare a casa un solo poliziotto, insegnante o infermiera. Invece di aumentare la disoccupazione, siccome questo provvedimento è stato immediatamente usato per tagliare le tasse sul consumo e sui redditi, ha favorito la creazione di nuovi posti di lavoro. Ciò ha attratto persone di altri paesi Ue in cerca di lavoro, soprattutto per le mansioni più qualificate, e ha aumentato i consumi.

D. Quali sono state le conseguenze per l’occupazione?
R. In questo modo Cameron ha creato 1,5 milioni di posti di lavoro, facendo scendere la disoccupazione al di sotto del 7%. In particolare, è stata rilanciata l’occupazione giovanile, tanto è vero che Londra è piena di neolaureati italiani che puliscono i bagni. Il paradosso è che i giovani italiani si rifiutano di fare i camerieri nel loro Paese, ma una volta all’estero accettano qualsiasi offerta di lavoro.

D. Ma non esistono altre soluzioni meno «lacrime e sangue»?

R. Quella adottata da Cameron è l’unica ricetta possibile per rilanciare l’economia. Occorre licenziare un grande numero di dipendenti pubblici, tagliare immediatamente le tasse e sostenere i consumi. In questo modo gli ex lavoratori nell’amministrazione che prima erano improduttivi possono essere «riciclati» in occupazioni produttive. Nei bar e nei ristoranti molte mansioni sono svolte da extracomunitari, ma gli italiani in questi ruoli sarebbero ancora più adeguati se non si rifiutassero di accettare queste offerte. Una volta espulsi dal settore pubblico improduttivo non potranno più rifiutare e si metteranno a lavorare. Il lavoro è in se stesso una virtù, mentre fare finta di lavorare, come avviene in tanti uffici pubblici, rappresenta un vizio.

D. Davvero Renzi avrà il coraggio di tagliare 85mila posti di lavoro nello Stato entro il 2016 come ipotizzato da Cottarelli?

R. Questo non lo so, ma non esiste altra soluzione. Quando un Paese ha accumulato 2 mila miliardi di debito pubblico, non ci si può indebitare ancora di più. E quando un Paese non stampa la sua moneta non può nascondere tutto con l’inflazione. Le alternative quindi sono solo due: rimanere paralizzati con questi livelli di disoccupazione oppure rilanciare l’intera economia tagliando le tasse. Per farlo occorre licenziare un gran numero di dipendenti del settore amministrativo, politico e burocratico.

D. La legge italiana consente di licenziare i dipendenti pubblici?
R. Se è necessario, andrà cambiata la legge o persino la Costituzione, ma non esiste altra via d’uscita. Bisogna rilanciare l’economia e non si può farlo senza tagliare le tasse. L’unico modo per farlo consiste nel tagliare la spesa pubblica, cioè licenziare la massa impiegatizia inutile che in Italia è composta perlomeno da 700 mila dipendenti. Nell’era della tecnologia, tutti i tribunali italiani usano ancora la carta, mentre dovrebbero essere già digitalizzati.

D. I sindacati italiani saliranno sulle barricate...
R. Nel Regno Unito sono saliti sulle barricate e hanno organizzato un’enorme manifestazione a Trafalgar Square. Il capo della Polizia di Londra ha detto ai suoi uomini che quando alle 17 sarebbe uscito dal suo ufficio, non voleva trovare un solo manifestante nella piazza, e così è stato. Per rispondere ai sindacati va quindi usato il numero di poliziotti e il livello di forza che sono necessari. Se i sindacati vogliono bloccare l’unica via di salvezza per la Repubblica Italiana, lo Stato deve combattere i sindacati.
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Re: Non c'è alternativa al licenziare i dipendenti pubblici

Messaggioda pianogrande il 03/08/2014, 0:43

I dipendenti "improduttivi" vanno, tutti, licenziati.

Si creano, in partenza, due problemi di definizione e realizzazione:

Problema 1) Chi sono gli "improduttivi".

Problema 2) Licenziarli "tutti".

Ci sarebbe anche un terzo problema e cioè far lavorare diversamente quelli che restano; insomma: riorganizzare, ristrutturare, ammodernare etc. etc.

A dire il vero, quest'ultimo è il primo problema.
Se venisse risolto questo la dichiarazione di improduttività passerebbe da pura teoria (con questa organizzazione) a dato reale (con una organizzazione nuova/diversa).

Da che parte si comincia?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Non c'è alternativa al licenziare i dipendenti pubblici

Messaggioda franz il 03/08/2014, 8:17

Ottima impostazione.
Per esempio cominciamo dall'inizio: Problema 1) Chi sono gli "improduttivi".
Normalmente sono i manager, o dirigenti che siano, a dover individuaree chi è produttivo e chi no ma nel caso del settore pubblico è verosimile ipotizzare che le sacche di improduttività si annidinino proprio nel management, gonfiato a dismisura da promozioni clientelari e nepotistico. Il primo passo dovrebbe quindi essere il commissariamento (una serie manager esterni) ed il rinnovo del managemet interno, assumendo figure di management vero e licenziando tutti i vari figli, nipoti, mogli e mariti dei potenti di turno che non abbiano le capacità adatte al ruolo. Questo nuovo management poi individuarà chi licenziare tra i dipendnenti.

Problema 2) Licenziarli "tutti".
Nel disegno iniziale della riforma del governo Monti c'èra il sussidio di disoccupazione universale. Il settore pubblico è stato però escluso dalla riforma, quindi non paga l'onere me nemmeno puo' beneficiare del sussidio. La soluzione sta qui.Sussidio di disoccupazione per tutti, settore pubblico compreso, che valga un certo periodo (da uno a due anni).

riorganizzare, ristrutturare, ammodernare
So che il rischio è di innescare una discussione tipo "uovo / gallina" ma questo per me è compito del nuovo management (perché questo è principalmente il compito di un management non parassitario). La sostituzione del management è la condizione di base per la soluzione di questo problema.
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Re: Non c'è alternativa al licenziare i dipendenti pubblici

Messaggioda pianogrande il 03/08/2014, 11:17

Spingendo a fondo la tua analisi Franz, la radice del problema diventa il potente di turno.

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