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art 139

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

art 139

Messaggioda Robyn il 23/07/2014, 12:33

La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale
Qual'è la "forma"repubblicana?la forma repubblicana è quella parlamentare,quindi riguarda il divieto del ritorno alla monarchia e alla repubblica presidenziale.La Spagna in suo articolo costituzionale afferma che la Spagna è una monarchia parlamentare.Mi fà ridere un'artico dello statuto albertino"sua regia autorità il re di nostra certa scienza"
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Re: art 139

Messaggioda mariok il 24/07/2014, 16:42

In questi giorni se ne sentono e se ne leggono di tutte e di più.

Come questa, secondo cui USA e Francia non sarebbero repubbliche. A parte il fatto che la forma parlamentare (che non coincide con la "forma repubblicana") non mi pare al momento in discussione.

Fa il paio con quella di Padellaro di oggi, secondo il quale il governo pretenderebbe di "procedere a tappe forzate" verso una riforma tanto importante.

E' abbastanza facile la stima secondo la quale di questo passo la discussione al senato si concluderebbe a metà 2015. E queste, secondo Padellaro, sarebbero "tappe forzate".

A me sembra che, stando alle reazioni, Renzi stia colpendo nel segno.
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Re: art 139

Messaggioda Robyn il 24/07/2014, 17:27

Ciao mariok
Secondo me sull'elezione indiretta ci sono troppe resistenze allora bisogna trovare delle soluzioni innovative.L'elettore per il senato vota con una scheda a parte dove esprime il voto di lista e una sola preferenza.Per poter essere eletti direttamente bisogna raggiungere il 60% dei voti della lista in cui il candidato è inserito,cioè il numero di preferenze deve essere uguale o maggiore al 60% dei voti di lista.In questo sistema nessuno sarà eletto direttamente,perche nessuno raggiungerà il 60% dei voti della lista.Allora si procede all'attribuzione dei seggi indirettamente sù base puramente proporzionale.La lista A per esempio avrà ottenuto il 20% quindi avrà il 20% dei seggi regionali.Poi all'interno della lista risultano eletti quelli che hanno ottenuto più preferenze.L'elezione non è diretta perche nessuno ha raggiunto il 60% dei voti di lista in cui è inserito quindi l'elezione sarà indiretta e non si potrà rivendicare il voto di fiducia ed altri poteri in futuro.Però questo a patto che il numero dei senatori sia di 190 perche con pochi seggi è facile che un partito conquisti la maggioranza piena dei seggi a danno dei partiti più piccoli,quando invece nessun partito deve avere la maggioranza,ma solo quella relativa,per evitare che unilateralmente faccia le riforme costituzionali e della legge elettorale
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Re: art 139

Messaggioda mariok il 24/07/2014, 20:22

Personalmente sono per l'abolizione tout-court del senato di cui non vedo obbiettivamente l'utilità. Né mi sento democraticamente più garantito dalla sua sopravvivenza.

Al più si potrebbe costituzionalizzare la conferenza Stato-regioni e quella Stato-autonomie locali. Inoltre si potrebbe rafforzare la rappresentanza da parte delle autonomie locali, magari affiancata dall'elezione diretta di "grandi elettori", per l'elezione del presidente della repubblica e degli organi di garanzia.

Ma tutto ciò richiederebbe un confronto pacato e leale sulle migliori soluzioni. Cosa impossibile, come provano i toni forti e strumentali da parte degli oppositori a questa riforma, che puntano chiaramente al fallimento di Renzi a fini politici ed al mantenimento dello status quo.
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Re: art 139

Messaggioda Robyn il 25/07/2014, 10:25

Il senato differenziato può avere una sua funzione e una sua utilità per quando riguarda certe garanzie.Il bicameralismo perfetto non ha solo rallentato il processo legislativo ma si è dimostrato meno garantista.Infatti se fosse stato differenziato e senza una maggioranza nè il csx nel il cdx sarebbero riusciti in passato a fare le riforme costituzionali e la legge elettorale a maggioranza semplice.Lo stesso richiamo delle leggi può avere una sua logica purche abbia solo una funzione di tipo riflessivo e non sia d'ostacolo alla camera,che può rigettare tutti i cambiamenti.Se fosse stato differenziato fin dall'inizio il cdx non sarebbe riuscito ad imporre la sua morale per quel che riguarda la legge sulla procreazione assistita.Grasso parla di riservare al senato anche i diritti civili,ma quali?Se questo evita che una maggioranza imponga la sua morale,allo stesso tempo non può trasformarsi in una inazione legislativa su questi temi,quindi si cercheranno maggioranze ampie
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Re: art 139

Messaggioda franz il 25/07/2014, 10:47

Robyn ha scritto:.Il bicameralismo perfetto non ha solo rallentato il processo legislativo ma si è dimostrato meno garantista

Questo perché il bicameralismo attuale sarà anche "perfetto" ma è gestito in modo imperfetto, alla cinofallica come tante cose in Italia. Ove esiste il bicameralismo perfetto ci sono ovviamente possibilità che le due camere abbiano idee diverse e divergenti su un certo tema. Questo pero' non lo si risolve con il rimpallo infinito della legge tra le due camere ma con apposite istanze di mediazione (così è in germania e svizzera) e queste istante di mediazione a volte sono citate nella costituzione.
Se si volesse risolvere il problema del rallentamento, la soluzione c'è e consiste nel buttare via l'acqua sporca, non il bambino.
Si fa un articolo costituzionale in cui si afferma la costituzione di una commissione di conciliazione formata da rappresentanti di entrambe le camere, eventualmente si decidea camere unite.
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Re: art 139

Messaggioda Robyn il 25/07/2014, 19:51

La formulazione così come prevista adesso và bene non si discosta da quando avviene in altri paesi.Se una legge è fatta male può essere richiamata dal senato che introduce dei cambiamenti che possono essere accettati o rigettati dalla camera.Se la linea della camera è intransigente interviene il Presidente della Repubblica che rimette legge al parlamento per una seconda lettura.Se la camera riproduce la stessa legge di prima il senato richiama la legge e introduce dei cambiamenti.Se l'intransigenza della camera si perpetua rigettando tutti gli emendamenti a questo punto interviene la corte costituzionale che cancella parti della legge o l'intera legge.Altra cosa importante è che non si può sacrificare la rappresentanza sull'altare del consenso.Dire che con cento senatori la situazione si riequilibria diminuendo il numero dei deputati è sbagliato,perche se da un lato si riequilibria il Presidente della Repubblica,dall'altro si disequilibrano altri contrappesi importanti come lo scarto dei tre quinti per l'elezione dei membri del csm e corte costituzionale ed altri equilibri ancora.Quindi la soluzione non è diminuire il numero dei deputati ma aumentare il numero dei senatori.La diminuzione del numero dei parlamentari si può anche fare ma và fatta in modo intelligente facendo un leggero taglio alla camera portandola a 618 e il taglio dei senatori portandoli a 190 facendo rimanere i delegati che possono essere del parlamento europeo.Altro disequilibrio si crea se il senato non è eletto in modo puramente proporzionale e se il suo numero scende sotto i 190.Per quando riguarda la camera è giusto che un partito abbia la maggioranza e riesca a decidere ma l'efficenza và sempre coniugata con le garanzie e non bisogna mai pensare che per avere efficenza bisogna sacrificare le garanzie e fare asso piglia tutto oppure sacrificare la democrazia.La cosa più importante è far capire agli italiani che la democrazia ha i suoi costi e che i risparmi più che sulla rappresentanza vanno realizzati da altre parti
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