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Illegalità

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Illegalità

Messaggioda Robyn il 11/06/2014, 17:31

L'illegalità e la corruzione è una malattia che rischia di penetrare in tutto il corpo sano del paese e sono molto gravi questi provvedimenti sulla responsabilità civile dei magistrati, incostituzionali e che minano l'indipendenza della magistratura.L'illegalità è il frutto della delegittimazione di chi è impegnato sul fronte della legalità
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Re: Illegalità

Messaggioda flaviomob il 16/06/2014, 1:58

Interessante articolo

http://ilmanifesto.info/la-corruzione-i ... formabile/

La corruzione in Italia, ecco perché il sistema non è riformabile


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Re: Illegalità

Messaggioda franz il 16/06/2014, 8:48

Si, interessante, anche se non condivido alcuni punti.
Per prima cosa, l'approccio è di "costume" e mi pare che l'analisi sia molto blanda.
Pur riconocsendo che il problema è politico, ma solo perché è la politica che puo' risolverlo con opportuni provvedimenti, noto un approccio esageratamene assolutorio quando lascia intendere che l'origine è praticamente privata: " la cor­ru­zione sgorga spesso dalla benea­mata società civile: per­vade i mondi dell’impresa, del cre­dito e dell’informazione, il pri­vato non meno che il pub­blico.".

No, secondo me la corruzione nasce quando esiste un certo tipo di potere politico, clientelare, opaco, corrotto. Il pesce puzza dalla testa ed in questo caso la tesa è lo Stato e più precisamente il rapporto tra politica e Pubblica Amminsitrazione.
Chiaro poi che il privato che fa affari con settore pubblico (comparto non da poco per la mole di consumi intermedi, acquisti, investimeti, appalti, commesse) sa che deve ungere le ruote e si specializza per essere parte della catena di relazione dei personaggi che possono agevolare certi affari. Potrebbe rivolgersi alla magistratura? No, perché sarebbe per anni fuori dal giro ed avrebbe giustizia (forse) solo dopo un decennio, quando l'azienda è già fallita. Quindi si paga e si sta dentro il sistema, o al massimo si emigra.

La corruzione è quindi originata da un certo tipo di Stato. Non da tutti. Basta predere la classifica di Transparency per vedere che ci sono Stati con meno corruzione e che quindi è possbile che la funzione pubblica conviva con il provato senza generare fenomeni largamente corruttivi. Noto pero' che esiste anche un filone (anche questo autoassolutorio) che tende ad accreditare l'idea che la corruzione da noi sia piu' evidente perché siano cosi' inapaci da farci beccare piu' di altri. Insomma la corruzione sarebbe ovunque ma altrove saprebbero nasconderla meglio.

Ma venendo al nocciolo, l'ultimo punto "autoassolutorio" è quello che il sistema non sia riformabile.
Per me ci sono due aspetti, Sul piano teorico il sistema è riformabile, basta sapere e volere cambiare sistema. Essendo in democrazia, volere è potere. Sul piano pratico (dato che sappiamo che esistono profonde differenze tra teoria e pratica) è molto piu' difficile visto che il potere è in mano a partiti che di quel sistema fanno parte. Bisognerebbe inserire nuovi strumenti di potere piu' distribuiti (come federalismo e democrazia diretta) per scardinare quel sistema di potere e cambiarlo.

Se lasci tutto in mano da un unico potere centrale, il vaffa è comodo (come l'evasione, che è la forma principale di vaffa) perché lo pagano gli altri. Il federalismo dei piccoli territori invece se da un lato non elimina immediatamente la corruzione, fa in modo che il suo costo ricada all'interno della giurisdizione stessa, senza generare esternalità, e la DD fa in modo che poi i cittadini possano decidere soluzioni diverse, meno costose. Nel giro di una o due legislature, il re è abbastanza nudo da auto riformarsi.
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Re: Illegalità

Messaggioda flaviomob il 16/06/2014, 11:15

Io credo che il problema culturale sulla corruzione (in generale sulla moralità) sia alla radice della degenerazione della politica ma anche della "prassi" di molte imprese (che partono già con l'idea di premurarsi di finanziare partiti politici "a pioggia", sia lecitamente che illecitamente, per iniziare ad oliare gli ingranaggi), dell'evasione diffusa, del cercare di fare "nero" a tutti i costi, di un certo opportunismo, del rivolgersi agli amici degli amici...

Al di là di condanne e prescrizioni, Berlusconi era già invotabile dopo che l'opinione pubblica era venuta a conoscenza della corruzione di un magistrato da parte di Previti, per gli interessi delle aziende di Berlusconi. In un paese normale B&P si sarebbero estinti politicamente, come i dinosauri. Qui invece tutto si tiene.

Ma piano piano cercheremo tenacemente di cambiare le cose:

http://www.riparteilfuturo.it/e-se-denu ... -corrotto/

https://www.expoleaks.it/it

Gli scandali di Expo 2015 a Milano e del Mose di Venezia riaccendono i riflettori sull’emergenza corruzione in Italia.

Scoprire la corruzione non è sempre semplice. Ma capita, soprattutto all’estero, che ci siano cittadini che vogliano denunciare ciò di cui si trovano ad essere testimoni. Si definisce whistleblower, e già il fatto che la parola non abbia un convincente corrispettivo in italiano la dice lunga.

Noi abbiamo provato a raccontare chi è il whistleblowing in questo video. Guardalo e condividilo con i tuoi amici: promuoverai la cultura della trasparenza.

Whistleblower vuol dire letteralmente “suonatore di fischietto”: si tratta di quel lavoratore che denuncia un illecito di cui è venuto a conoscenza all’interno dell’organizzazione in cui lavora, pubblica o privata che sia. Negli Stati Uniti chi denuncia è protetto da leggi federali e nazionali e, in molti casi, viene addirittura ricompensato dallo Stato.

In Italia, invece, come anche in altri Paesi d’Europa, c’è ancora tanta strada da fare. Una buona notizia in questo senso viene dal web. In questi giorni, sulla scia dello scandalo Expo, ha visto la luce Expoleaks: una vera e propria piattaforma per il whistleblowing promossa da IRPI - Investigative Reporting Project Italy e da Wired Italia. Si tratta di uno strumento a disposizione di chi voglia e abbia il coraggio di raccontare in totale anonimato a dei giornalisti indipendenti eventuali illeciti di cui è venuto a conoscenza sul lavoro.

I rischi corsi da chi si oppone alla corruzione sono ancora troppo alti. Spesso chi denuncia viene visto come un traditore e le ripercussioni sulla vita lavorativa e privata sono ingiustificabili: mobbing, minacce e isolamento diventano pratiche subite quotidianamente.

Si può e si deve fare di più per tutelare chi ha il coraggio di denunciare e per promuovere la cultura della trasparenza e della cooperazione. Aiutaci a diffondere questa iniziativa: abbiamo già convinto 62 nuovi parlamentari europei - e tra loro 22 sono italiani - ad impegnarsi a Bruxelles e Strasburgo per una direttiva sul whistleblowing.

Non possiamo più accettare che chi rompe il muro dell’omertà perda il lavoro o rischi la vita.


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Re: Illegalità

Messaggioda franz il 16/06/2014, 13:08

La cultura genera e produce rapporti economici o i rapporti economici generano la cultura?
Probabilmente sarò un poco rimasto materialista (molto poco) ma quel poco mi dice "la seconda che hai detto".
La stuttura (economica) genera la sovrastruttura (politica, istituzionale, religiosa). Quest'ultima puo' agire da blocco, tappo, ma solo fino ad un certo punto. Darle potenzialmete troppo potere a mio avviso è un'altra forma di alibi per non voler cambiare.
In fondo se la scusa è una certa cultura (un "siamo fatti così") è un buon alibi per non aspettarsi cambiamenti rapidi.
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Re: Illegalità

Messaggioda flaviomob il 16/06/2014, 13:38

Anche le culture cambiano, soprattutto in un'era caratterizzata dall'esplosione di nuove forme di comunicazione (e informazione) peer-to-peer in un contesto di globalizzazione avanzata.

Dobbiamo piuttosto domandarci che cosa si oppone al mutamento della cultura italiana, che ruolo può avere in questo l'Europa, che conseguenze registriamo dopo trent'anni di oligopolio nel campo della tv privata, la questione più generale della proprietà dei mezzi d'informazione.

Weber riconduce buona parte di quanto stiamo discutendo alla cultura generata da differenti tipologie di confessioni religiose (in effetti la corruzione nei paesi protestanti è statisticamente molto meno pesante che in quelli cattolici) e da ciò fa discendere anche i rapporti economici.

Del resto se anche la Chiesa cattolica pare determinata a cambiare radicalmente (ci riuscirà papa Francesco?), forse possiamo pensare che anche la nostra cultura sia in grado di farlo, ma certamente andando a toccare interessi enormi e una quantità di persone che con il "gioco sporco" ha marciato per mezzo secolo.


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Re: Illegalità

Messaggioda franz il 16/06/2014, 15:20

Ho come l'impressione che la Chiesa cambi e/o voglia cambiare in funzione di spinte che sono globali/mondiali mentre l'Italia tenda a non cambiare (all'omeostasi) in funzioni di considerazioni puramente nazionali.

Giusto chiedersi cosa si opponga alla lenta ed inevitabile mutazione della cultura italiana.
Se posso dare qualche piccolo e minimo spunto, forse il solo fatto che le energie migliori e piu' fresche (i giovani laureati) se ne vadano a frotte dal paese non aiuta chi rimane a cambiare, almeno fino a quando non potranno (e vorranno) tornare.
Esiste un'emorragia continua di cervelli, risorse, capitali, aziende.
Ma anche esiste un'emorragia continua nel non voto (astensione) per chi si arrende. Per non parlare dell'emorragia di risorse fiscali, per l'evasione.
L'Italia è quindi vittima delle Strategie di Exit (leggere http://it.wikipedia.org/wiki/Strategia_di_uscita ) attuate da milioni di persone. Esse sono, legittime e meno legittime: emigrazione, evasione, astensione dal voto.
Cosa puo' fare l'europa? Per me nulla, se non indicare la via maestra delle riforme. Il destino è nelle mani di chi è rimasto.
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Re: Illegalità

Messaggioda ranvit il 16/06/2014, 16:19

Appoggiamo lo sforzo titanico di Renzi...e l'Italia si riprenderà!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Illegalità

Messaggioda pianogrande il 16/06/2014, 16:23

In Italia, il malaffare ha preso in mano lo stato (e viceversa).
Chi può fare il primo passo al di fuori dello stato?
Ci sta provando anche il Vaticano (almeno, il papa).
Ma anche il Vaticano sembra soffrire della stessa malattia dell'Italia.

La mitica "prima pietra" chi può scagliarla, nel nostro paese?

Un singolo cittadino?

Una associazione?

Un movimento?

Vedete qualcosa all'orizzonte?

Anche in politica è arrivato un "papa" e giura che per i corrotti è finita.

Bella lotta!

Suggerimenti?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Illegalità

Messaggioda ranvit il 16/06/2014, 16:29

Suggerimenti?


Cominciamo con il dare a Renzi la possibilità di provarci!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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