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La società elitaria

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: La società elitaria

Messaggioda Robyn il 04/11/2008, 18:34

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Che le regole e leggi vadano rispettate è sottinteso.Spesso può succedere magari di infrangere senza accorgersene qualche regola.Spesso questa pretesa delle classi dirigenti nasconde qualche altra cosa.Non si può immaginare in Italia uno stato solo fondato sul dovere come lo immaginano molti nella classe dirigente.E necessario accanto ai doveri lo stato di diritto che non può essere decadente.Io sono e rimango liberale di sinistra Ciao Robyn
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Re: La società elitaria

Messaggioda moderatore il 04/11/2008, 18:59

Robyn ha scritto:xxxxxxxxxxxxxx
Che le regole e leggi vadano rispettate è sottinteso.Spesso può succedere magari di infrangere senza accorgersene qualche regola.Spesso questa pretesa delle classi dirigenti nasconde qualche altra cosa.Non si può immaginare in Italia uno stato solo fondato sul dovere come lo immaginano molti nella classe dirigente.E necessario accanto ai doveri lo stato di diritto che non può essere decadente.Io sono e rimango liberale di sinistra Ciao Robyn




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Re: La società elitaria

Messaggioda pinopic1 il 05/11/2008, 12:02

franz ha scritto:
pinopic1 ha scritto:Nei due post precedenti parlavamo del rispetto delle regole e dello stato di diritto. Qualcosa che viene prima, a monte, della giustizia sociale, dei contratti di lavoro, della politica, di destra e sinistra.

Vero, ma anche va considerato che tante regole ed eccezioni sono funzionali al complicare e rendere ingiustizia o quanto meno ad uno stato corporativo.
Quindi l'osservazione di Paolo mi pare giusta.
Noi, intesi come area generica di sinistra e centro sinistra, abbiamo fatto la nostra parte per ingarbugliare il sistema, almeno sul piano contrattualistico e quando siamo stati al governo (5 anni come Ulivo e CS + altri 2) non abbiamo fatto molto per semplificare il quadro normativo (... non parliamo poi del conflitto d'interessi).

Ciao,
Franz


Non discuto l'osservazione politica di Paolo. Può essere giusta, condivisibile. Ma non siamo al livello del rispetto delle regole.
Si può fare una politica di destra o di sinistra, si può promuovere o no la giustizia sociale, si può perfino essere più o meno corporativi. Tutto è possibile se si rispettano le regole dello stato di diritto, della Costituzione, della democrazia liberale.
Prendiamo le tasse. Politicamente si può scegliere di alleggerire la pressione fiscale o utilizzare la leva fiscale per raggiungere determinati scopi. Sono scelte legittime se sostenute dal consenso popolare. Invece tollerare l'evasione fiscale o addirittura incitare all'evasione fiscale non è legittimo. L'evasione fiscale non è una opzione politica, è una violazione delle regole di base della convivenza civile.
Quanto alla complicazione introdotta dalla sinistra sul piano contrattuale sai benissimo che la sinistra se ne avesse il potere sceglierebbe il contratto unico, uguale per tutti e senza flessibilità. E questo verrebbe considerato un male antico della sinistra.
Insomma va bene la critica e pure l'autocritica, ma decidiamo che se critichiamo una cosa ci asteniamo dal criticare anche il suo contrario. Insomma non cadiamo nel ritornello di quella vecchia canzoncina di Antoine:
Sei bello e ti tirano le pietre
sei brutto e ti tirano le pietre
sei cattivo e ti tirano le pietre
sei buono e ti tirano le pietre
qualunque cosa fai
ovunque te ne andrai
tu sempre pietre in faccia
prenderai.

Ciao.
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Re: La società elitaria

Messaggioda Paolo65 il 05/11/2008, 15:31

Pinopic, qui non è questione di pietre da lanciare sempre e comunque contro il CS.

Se io voto per il CS ,ma questi una volta al governo non riesce a tradurre il suo potenziale politico in fatti concreti a vantaggio del paese,mi pare ovvio che sono stimolato a criticarlo.

Se invece non lo devo fare perchè coloro che non voto, cioè la DX, fa più schifo, allora la gara è tra peggio e peggiore.

Resto convinto che una delle chiavi di volta della vittoria della DX stia proprio in questa presunta gara, che ben percepita dai cittadini, li fa votare per il peggiore ma dal volto brillante di Berlusconi.

Un CS dei fatti concreti e rivolti al bene del paese sono la migliore risposta alla DX o contro qualsiasi avversario politico.

Tu però li hai visti nel CS e li vedi oggi nel PD, questi presupposti concreti?

Io no.

Paolo
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Re: La società elitaria

Messaggioda pinopic1 il 05/11/2008, 16:01

Ma le ragioni delle difficoltà che incontra il CS quando gli capita di andare al governo le abbiamo analizzate un milione di volte.
La mia posizione è sempre stata che il sistema elettorale che obbligava a formare grandi coalizioni era fatto su misura per rendere difficile la vittoria e ancora di più l'efficacia dell'azione di governo del CS.
Lo sappiamo che le differenze nel CS sono maggiori che nel CD e che nessuno nel CS è disposto a rinunciare a un briciolo della propria identità in cambio del potere. Per loro invece il potere prima di tutto.
Inutile che continuiamo ad arrovellarci sui mali della sinistra e a rimproverare alla sinistra di non essere la destra. O di non saper fare la destra per darla a intendere agli elettori e far cambiare i sondaggi.
Nel caso specifico dell'ultima discussione che hai aperto sul prof. Ichino. Come si fa a dire che la molteplicità di contratti di lavoro l'ha voluta la sinistra? Se mai la sinistra radicale avrebbe voluto mantenere solo il contratto a tempo indeterminato per tutti senza flessibilità.
Poi al governo non c'è la destra? Come può il CS attuale, cioè il PD, concretizzare le proposte di Ichino se neanche funziona più il Parlamento?
Se alla destra piacciono le proposte Ichino le copia e le approva per decreto chiamandole legge Brunetta.

Noi ne abbiamo già discusso nel forum. Abbiamo convenuto che bisogna abbandonare l'idea di tutelare il posto di lavoro in cambio della tutela del lavoratore con robusti ammortizzatori sociali. Ti ricordi?
Ma i robusti ammortizzatori sociali per tutelare il lavoratore che rinuncia alla difesa del posto di lavoro costano comunque molto. Ti sembra il momento? Non basta togliere qua e la e trasferire ai nuovi ammortizzatori sociali. Specialmente se si continua a tollerare l'evasione fiscale da primato mondiale e una quota pari a più del 6% di PIL di economia criminale e quindi sommersa; senza parlare dell'economia sommersa non legata alle organizzazioni criminali. E senza parlare dell'azione di freno che ha sull'economia meridionale la presenza delle mafie. E senza parlare della vergogna che tutti dovremmo provare a vivere in un paese dove un giornalista deve nascondersi per sfuggire alla fatwa lanciata contro di lui dai boss della camorra. Vergognarci dobbiamo, tutti!
Ma qualunque persona che non si fosse assuefatta a questa situazione troverebbe folle parlare di altro e trovare altrove responsabilità e soluzioni. Il problema è che ci siamo assuefatti e non ci rendiamo più conto della enormità di tutto questo.
E il costo della politica, della miriade di enti inutili, di società pubbliche e miste messe lì soltanto per gestire denaro pubblico a fini politico-clientelari?
Non volevamo eliminare province, comunità montane, paghe ai consiglieri di circoscrizione, commissari straordinari, consulenti, incentivi per il marsala all'uovo e il moscato passito, mogli e suoceri di segretari di partito che amministrano ASL e ospedali? Che fine ha fatto tutto questo? Adesso ci teniamo anche la linea aerea Roma- Scajola?
Troppo difficile vero? Meglio riflettere sui mali della sinistra.

Ci ho pensato e credo di aver capito. Non c'è più il governo Prodi quindi queste cose non interessano più, parlare della casta non serve più, anche i vaffaday... non c'è gusto. E anche Grillo non si diverte più senza Prodi.
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Re: La società elitaria

Messaggioda Paolo65 il 06/11/2008, 14:48

Da un punto dobbiamo partire oggettivamente: se hanno vinto di nuovo Berlusconi e la DX, significa che il CS è stato inefficace, che di errori ne sono stati fatti molti ;ed oggi sono sotto gli occhi di tutti gli errori che il CS ed il PD continuano a fare.

Posso passare i prossimi anni di governo a dire e gridare contro i presunti danni che sta facendo la DX al governo,ma se continuo a vedere il karakiri politico in atto nel PD e quindi nel CS, saranno solo grida nel deserto inutili.

Non mi chiedere di "tapparmi il naso" e gridare contro la DX, anche se il PD è un rottame, perchè è chiedermi troppo dopo le illusioni e le delusioni di questi anni.

Ti posso solo assicurare che voterò PD anche se a guidarlo fosse Pulcinella, perchè da democratico sono consapevole che senza uno straccio di opposizione, la democrazia sarebbe solo formale ed un regime autoritario potrebbe prenderne il posto.

La mia ottica è lavare prima i panni in famiglia e poi vedere cosa succede altrove: se a casa ho panni puzzolenti trovo poco utile gridare che il vicino di casa è un lercio e non lava bene il marciapiede.

Paolo
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Re: La società elitaria

Messaggioda ranvit il 06/11/2008, 17:17

Paolo65 ha scritto:Da un punto dobbiamo partire oggettivamente: se hanno vinto di nuovo Berlusconi e la DX, significa che il CS è stato inefficace, che di errori ne sono stati fatti molti ;ed oggi sono sotto gli occhi di tutti gli errori che il CS ed il PD continuano a fare.

Posso passare i prossimi anni di governo a dire e gridare contro i presunti danni che sta facendo la DX al governo,ma se continuo a vedere il karakiri politico in atto nel PD e quindi nel CS, saranno solo grida nel deserto inutili.

Non mi chiedere di "tapparmi il naso" e gridare contro la DX, anche se il PD è un rottame, perchè è chiedermi troppo dopo le illusioni e le delusioni di questi anni.

Ti posso solo assicurare che voterò PD anche se a guidarlo fosse Pulcinella, perchè da democratico sono consapevole che senza uno straccio di opposizione, la democrazia sarebbe solo formale ed un regime autoritario potrebbe prenderne il posto.

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Paolo


Concordo al 100% con Paolo!
E il punto è che moltissimi elettori, non militanti la pensano allo stesso modo!
Per non considerare quelli che avrebbero potuto votare Pd ma hanno finito con il votare Pdl!

Vittorio

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Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La società elitaria

Messaggioda pinopic1 il 06/11/2008, 17:57

Io invece gli elettori persi non li vedo proprio. Il CS non è mai arrivato al 50% e non ha mai preso più voti del CD. Gli italiani che votano per la destra sono proprio gli italiani secondo la tradizione.
In democrazia si vince e si perde, non è questo il problema. Io vorrei poter stare tranquillo anche quando governa la destra. Ma Berlusconi e i berlusconismo e la Lega non sono qualcosa di normale in un sistema politico democratico. Lo dimostra il fatto che voi, Paolo e Ranvit, votate per il CS. In un paese normale votereste per il CD. Siete simpaticamente di destra, destra liberale. Vi trovereste perfettamente a vostro agio con Sarkozy; forse Bush no, ma MC Cain scommetto che vi piace; e anche la Merkel.
Voi sognate un CS senza la sinistra, per questo non vi piace il PD. Ma non sarebbe centrosinistra, senza la sinistra.
Paolo vuole un sistema bipartitico, ma questo implica un partito di CS con dentro la sinistra. Se non vuoi la sinistra dentro lo stesso partito con il centro, allora vuoi due partiti distinti, uno di centro e uno di sinistra. Ma così addio bipartitismo, ci sarebbe per lo meno un quadripartitismo.

Il centrosinistra non vincerà mai se non cambia la cultura del Paese. Fino a quando la cultura dominante sarà l'irrisione delle regole, la furbizia, l'opportunismo, l'individualismo, il CS non vincerà; e neanche la destra liberale avrà spazio. Continuerà a vincere la fauna che abbiamo attualmente al governo.
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Re: La società elitaria

Messaggioda pierodm il 06/11/2008, 18:06

Ognuno di noi ha le sue proprie fissazioni, legittimamente, e pensa che ci sia un tema assolutamente predominante su tutti gli altri.
Ma credo che bisognerebbe starci attenti, perché si rischia di far diventare tutti gli argomenti uguali, ossia occasione per ripetere le stesse cose. Anzi, la stessa cosa.
Qui si parlava della società elitaria, ovvero delle ragioni per cui la nostra è una società bloccata, e in estensione di tutto ciò che è a monte della dimensione strettamente politica - centrodestra, centrosinistra, etc, che entrano in gioco semmai quando e come s'inseriscono nello sfruttamento o nell'incomprensione di questo stato di cose.

La nostra società non è tanto elitaria, quanto semmai familistica.
Noi non abbiamo una tradizione di elite - borghesi o aristocratiche - che, pur con i gravi vizi del classismo, abbiano saputo interpretare il ruolo di classe dirigente, assumendo allo stesso tempo i privilegi del ruolo e perpetuandoli di generazione in generazione.
Noi abbiamo le famiglie, che sono cosa diversa. Famiglie, alcune potenti e ricche, altre meno, fino ai livelli piccolo borghesi e popolari.
Essere "famiglia" significa avere lo sguardo rivolto all'interno di se stessa, laddove tutto ciò che "fuori" dalla famiglia è qualcosa da godere, da sfruttare, da vivere come cosa "altra", senza applicare a questo rapporto lo stesso parametro "etico" che vale invece all'interno della famiglia stessa.
Un'estensione della famiglia è, in seconda battuta, la filiera dell'appartenenza campanilistica, che si verifica quando per esempio dalla provincia si viene nelle città dove si esercita il potere: si arriva con la famosa "raccomandazione" da far valere presso il compaesano annidato nella burocrazia. Ma è robetta, a livello di impiegatucci ministeriali.
Nelle professioni l'appartenenza alla famiglia è un fattore determinante, che può coincidere con l'appartenenza di classe, specialmente nel sud: incide infinitamente di più questo genere di appartenenza che le relazioni sviluppate negli ambienti universitari, e non parliamo nemmeno della competenza e del merito guadagnati in questi stessi ambienti.

Il classismo, in questo tipo di società, esiste ed è forte, ma è mascherato da una cultura e una pratica populistica, fintamente democratica, che la DC seppe interpretare benissimo con il suo clientelismo "aperto": nessuna tessera di partito, ma anzi un circuito di raccomadazioni e di filtri gestito dai notabili - nelle forme sopra accennate - o dai parroci del paese.
Naturalmente, stiamo parlando soprattutto del sud dell'Italia, e in parte del centro, mentre il fenomeno è attenuato nel nord. O meglio, meno evidente, in quanto esiste una forte economia di piccola e media impresa che sembra sciogliere la società dai vincolo classisti e familistici: "sembra", però, perché anche qui l'impresa si tramanda spesso per vie familiari.
Una rete economica sicuramente più permeabile, ma che per tante ragioni non è molto meno bloccata del resto della società.
pierodm
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Re: La società elitaria

Messaggioda pinopic1 il 06/11/2008, 18:46

Il problema è che la tua analisi verrà interpretata come un discorso da intellettuale, senza ricadute sulla realtà sociale ed economica. Si preferisce concentrare invece l'attenzione sulla efficienza o inefficienza di questo o quel partito come se la società fosse il risultato dell'azione dei partiti e non il contrario.
Abbiamo la sinistra che possiamo avere in queste condizioni e la destra che ci meritiamo.
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