Pagina 1 di 1

La violenza negli stadi che fare

MessaggioInviato: 10/05/2014, 12:51
da Robyn
La violenza negli stadi allontana chi magari vorrebbe andare a vedere la partita.Sono sufficenti atti di fanatismo delle tifoserie per allontanare chi magari vorrebbe andare a vedere una partita.La soluzione è semplice.Se un tifoso commette atti di violenza,atti di fanatismo,non entrerà più negli stadi,si guarderà la partita a casa in Tv.Gli stadi vanno muniti di telecamere,misure di sicurezza e filtri all'ingresso per impedire l'ingresso dei violenti e la sosta nei paraggi

Re: La violenza negli stadi che fare

MessaggioInviato: 10/05/2014, 13:54
da pianogrande
Ma è così semplice!
Basta con il pubblico allo stadio.
Le società guadagnano con i diritti televisivi e con la pubblicità e con le scommesse.
I cittadini risparmiano sull'ordine pubblico e togliamo una piattaforma di potere alle mafie.

Re: La violenza negli stadi che fare

MessaggioInviato: 10/05/2014, 14:17
da flaviomob
Più studio, meno stadio.
I facinorosi obbligati a seguire corsi di studio serali, e comunque in concomitanza con le partite. A vita.

Re: La violenza negli stadi che fare

MessaggioInviato: 10/05/2014, 16:34
da pianogrande
flaviomob ha scritto:Più studio, meno stadio.
I facinorosi obbligati a seguire corsi di studio serali, e comunque in concomitanza con le partite. A vita.


Bellissima "più studio meno stadio".
Una correlazione di tipo esponenziale.
Naturalmente riferendosi a questo andazzo, dello stadio.
Fa capire meglio quanto sia importante, per un certo tipo di potere, coltivare l'ignoranza.
Quanto sia importante mandare in malora l'istruzione e gridare ai quattro venti che la cultura non è commestibile (non edibile, come dicono certe etichette di produttori di alimentari amanti della poca chiarezza).

Re: La violenza negli stadi che fare

MessaggioInviato: 12/05/2014, 17:08
da mauri
le leggi da noi magari ci sono... inapplicate, come al solito il clamore asplode quando ci scappano i morti per poi finire nel nulla
ciao mauri


https://it.answers.yahoo.com/question/i ... 019AAq5Dfo
Oggi in Inghilterra il calcio è considerato uno spettacolo per famiglie
i due obiettivi principali nella lotta contro gli hooligans sono: prevenzione e repressione

Il Governo di Tony Blair, nell'estate del 2000, al termine degli Europei disputati in Belgio e Olanda che hanno raccontato violentissimi incidenti creati dai supporters inglesi (che all'estero non devono sottostare alle leggi efficacissime del loro Paese) ha fatto approvare in tempi brevissimi il "Football Disorder Act", un pacchetto di leggi antiviolenza che ha conferito poteri enormi alla polizia. Tra i punti fondamentali di queste leggi la possibilità lasciata alla polizia di sequestrare il passaporto ad una persona sospetta cinque giorni prima di una gara internazionale. Per essere giudicati "sospetti" è sufficiente un tatuaggio. La sinistra ha subito protestato ritenendo tale norma incostituzionale, ma in nome della sicurezza l'accordo sulla legge è stato presto trovato.

Per capire le differenze tra il calcio inglese e quello italiano bastano alcuni dati relativi al rendimento dei loro stadi e ai servizi di sicurezza. Chi si è recato a Newcastle (rivale della Juventus nella Champions League 2002/03) è rimasto sbalordito nell'apprendere che il club incassa dalla ristorazione circa 45 miliardi di lire l'anno. La città non è bella, stadio (circa 53.000 posti) e centro commerciale ne sono le maggiori attrazioni. Si va alla partita anche per mangiare: la media dei pasti distribuiti è 6.500. Il bilancio della squadra allenata da Brian Robson si nutre di bistecche; i cuochi valgono più di Shearer, il mitico centravanti. Nessun club trae dallo stadio quanto il Manchester United