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Gli scontri di Piazza Navona

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda gabriele il 09/11/2008, 12:06

Scusate, ma io penso che se in piazza c'è gente che si mena, allora vuol dire che le forze dell'ordine non stanno facendo un buon lavoro.

Ad esempio, in Inghilterra i "facinorosi" sono controllati a vista dalle autorità, e non solo per eventi sportivi.

Altra cosa è invece capire se una parte delle forze dell'ordine non fa bene il suo lavoro per incompetenza o per volontà. Perché Francesco se ci si rivolge alla polizia e questa non fa nulla anche in palese evidenza di reato, allora il cittadino cosa può fare se non nascondersi in casa?

Gabriele


Paolo65 ha scritto:In sostanza il principio che deve passare è il seguente:

1.di fronte ai violenti le forze dell'ordine hanno il dovere di usare la forza e se qualcuno va all'ospedale, si tiene i bozzi
2.avendo commesso un reato si va in carcere a meditare sulle proprie responsabilità

Paolo
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda franz il 09/11/2008, 18:28

gabriele ha scritto:Scusate, ma io penso che se in piazza c'è gente che si mena, allora vuol dire che le forze dell'ordine non stanno facendo un buon lavoro.

Ad esempio, in Inghilterra i "facinorosi" sono controllati a vista dalle autorità, e non solo per eventi sportivi.

Altra cosa è invece capire se una parte delle forze dell'ordine non fa bene il suo lavoro per incompetenza o per volontà. Perché Francesco se ci si rivolge alla polizia e questa non fa nulla anche in palese evidenza di reato, allora il cittadino cosa può fare se non nascondersi in casa?

Gabriele

Dalle cronache dei giornali - su repubblica - leggevo che, una volta chiamata, per via dei vistosi scontri con sedie e tavolini, la polizia è arrivata in 3 (tre) minuti.
Segno che prima qualcuno ha chiamato i giovani dei centri sociali e PRC e questi 300 si sono dati vistosamente da fare.
Solo a questo punto la Polizia è stata chiamata ed è intervenuta, dalle vie laterali in cui era, come da prassi consolidata.
Prima, a sentire le ricostruzioni, non era intervenuta perché non c'erano stati scontri ma solo qualche scramuccia individuale tra druppi di destra e sinistra per stabilire a chi spettasse l'accesso in piazza con il rispettivo cammioncino.
Scaramucce che non avevano innescato alcuna richiesta di intervento della Polizia visto che anche i due o tre ragazzi feriti medicati al prontosoccorso non avevano sporto denuncia. Poi, un'ora dopo, l'arrivo dei 300 e l'intervento immediato (3 minuti) della polizia. Se qualcuno ha chiamato la Polizia ed essa ha tardato un'ora ad arrivare, le responsabilità sono evidenti. Se uno invece non chiama la Polizia ma chiama i centri sociali, l'errore politico è suo.

Vedi, se io chiamo la Polizia, questo fatto lascia una evidente traccia in registri e centralini.
La cosa puo' essere facilmente individuata da una commisione di inchiesta.

Ciao,
Franz
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda gabriele il 09/11/2008, 23:44

A me risulta diversa la faccenda.

Altro che scaramucce:

http://tv.repubblica.it/copertina/scuol ... 5719?video




Dalle cronache dei giornali - su repubblica - leggevo che, una volta chiamata, per via dei vistosi scontri con sedie e tavolini, la polizia è arrivata in 3 (tre) minuti.
Segno che prima qualcuno ha chiamato i giovani dei centri sociali e PRC e questi 300 si sono dati vistosamente da fare.
Solo a questo punto la Polizia è stata chiamata ed è intervenuta, dalle vie laterali in cui era, come da prassi consolidata.
Prima, a sentire le ricostruzioni, non era intervenuta perché non c'erano stati scontri ma solo qualche scramuccia individuale tra druppi di destra e sinistra per stabilire a chi spettasse l'accesso in piazza con il rispettivo cammioncino.
Scaramucce che non avevano innescato alcuna richiesta di intervento della Polizia visto che anche i due o tre ragazzi feriti medicati al prontosoccorso non avevano sporto denuncia. Poi, un'ora dopo, l'arrivo dei 300 e l'intervento immediato (3 minuti) della polizia. Se qualcuno ha chiamato la Polizia ed essa ha tardato un'ora ad arrivare, le responsabilità sono evidenti. Se uno invece non chiama la Polizia ma chiama i centri sociali, l'errore politico è suo.

Vedi, se io chiamo la Polizia, questo fatto lascia una evidente traccia in registri e centralini.
La cosa puo' essere facilmente individuata da una commisione di inchiesta.

Ciao,
Franz
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda franz il 10/11/2008, 0:03

gabriele ha scritto:A me risulta diversa la faccenda.

Altro che scaramucce:

http://tv.repubblica.it/copertina/scuol ... 5719?video


Gabriele, a parte che manca data ed ora nel filmato, e quindi manca ogni riferimento temporale oggettivo, questo filmato secondo me si riferisce in modo evidente all'episodio dei tavolini e delle sedie, lanciati verso mezzogiorno da quelli dei centri sociali e di PRC, non alla scaramucce avvenute un'ora prima, alle 11. Infatti si vede la polizia che interviene subito.

Ecco la cronistoria completa, apparsa su republica e ripresa dal sito del PD

http://www.ulivo.it/gw/producer/dettagl ... _doc=62967
AREA RASSEGNA STAMPA | Politica | Rassegna stampa

Un camion dei "neri" e uno dei "rossi" così la battaglia per Piazza Navona

Fonte Carlo Bonini - La Repubblica
ROMA - Chi ha cercato la violenza in Piazza Navona? Perché? E le
scelte di ordine pubblico lo hanno forse agevolato (come sostengono
Rifondazione Comunista, l´Idv, e una parte degli studenti) o meno?

Fatta la tara alle intossicazioni di queste ore (per altro
irresponsabilmente rovesciate in rete), alla prima domanda, risponde,
al momento, un mattinale di Questura ancora monco. I due arrestati
(tornati ieri in libertà dopo la convalida per direttissima dei loro
fermi) non condividono nulla. Non l´età: diciannove anni Michele
Baumel, il militante di destra, trentaquattro Gorez Yassir, quello di sinistra.
Non il profilo sociale: giovanissimo mazziere di "Blocco Studentesco"
Baumel, dipendente di Rifondazione Comunista Yassir, ammanettato per
aver spezzato un dito al poliziotto che lo aveva fermato.

Né, a sentire fonti del Dipartimento di Pubblica sicurezza,
aggiungerebbero nulla a quanto già non si sappia sul conto dei neri
del "Blocco" (figlio di "Area non conforme" e "Fiamma tricolore"), le
storie dei suoi 21 militanti fermati, ragazzi tra i 20 e i 25 anni
(quattro sono stati denunciati a piede libero, gli altri soltanto
identificati in attesa che l´esame dei filmati ne documenti le
responsabilità nelle violenze di mercoledì). Un numero, per altro, che
è facile prevedere destinato a salire non appena la Digos avrà
completato l´esame dei video girati in piazza Navona e dunque
l´identificazione di chi sin qui è rimasto ancora senza nome, sull´uno
e l´altro lato della barricata.

Diverso si fa il discorso sul «perché» della violenza e il suo
contesto di ordine pubblico. Qui, la ricostruzione del Dipartimento di
pubblica sicurezza (che, per altro, questa mattina alle 9, il governo
farà propria, in Parlamento) si fa più articolata.
La scintilla di Piazza Navona avrebbe infatti un suo incipit che
risale al giorno precedente, martedì, quando, in piazza, si rompe
l´accordo che ha sin lì faticosamente tenuto insieme studenti di
destra e sinistra nello slogan «né rossi, né neri, ma liberi
pensieri». Il "Blocco", numericamente inferiore sulla piazza, ma
decisamente più aggressivo, decide di conquistarsi un posto al sole,
marcando politicamente la propria presenza con slogan che onorano il
ventennio e il Duce.
E´ martedì, si è detto. E alla vigilia di un giorno che decide in
Senato il destino del decreto Gelmini, la circostanza è cruciale.
Anche perché - lo sanno gli studenti come la Questura - i cortei
che attraversano e attraverseranno la città non sono autorizzati.
Hanno soltanto un itinerario di massima, perché si è deciso che la
loro spontaneità sia tollerata.

Un corteo o più cortei "spontanei", che non hanno né servizio
d´ordine, né un preciso itinerario, sono un´occasione magnifica per
chi cerca lo scontro o la provocazione. Ed è esattamente quello che
accade mercoledì. Intorno alle 11 del mattino (e dunque un´ora prima
degli scontri), per quel che documentano le relazioni dei funzionari
in servizio di ordine pubblico nella zona di palazzo Madama, gli
studenti hanno infatti raggiunto in modo «disordinato» e «non
autorizzato» il Senato. Almeno in sei mila occupano già piazza Navona.

Funzionari della Digos notano e si avvicinano a due camion che sono in
sosta nella zona di Corsia Agonale. Uno appartiene al "Blocco",
l´altro agli studenti di sinistra. Apparentemente, nessuno al
Dipartimento di Pubblica sicurezza è in grado di ricostruire, né in
quei frangenti, né oggi, come quei due mezzi siano arrivati a Palazzo
Madama, segnalando però che proprio la «spontaneità» dei cortei
avrebbe consentito i loro spostamenti senza controllo.
Si dice solo che si presentano "puliti" (le mazze e i bastoni
tricolori che verranno impugnati dal "Blocco" salteranno fuori da
un´intercapedine nascosta tra il cassone e il motore del camion).

Si aggiunge, che la lite è su chi dei due mezzi debba fare strada
all´altro per assumere la testa della protesta. E´ certo - stando
ancora alle relazioni dei funzionari in servizio di ordine pubblico -
che già in quel momento gli studenti di sinistra accusino il "Blocco"
di essersi abbandonato poco prima a violenze su studenti medi. E
quelli del "Blocco" lamentino di essere stati vittime a loro volta di
un´aggressione organizzata da «quarantenni dei centri sociali».

E´ un fatto (lo si accerterà successivamente) che, all´ospedale santo
Spirito, prima delle 11, siano stati ricoverati, in pronto soccorso,
due militanti di sinistra che per età nulla hanno a che fare con gli
studenti medi (hanno 37 e 28 anni. Il primo è nome noto
nell´antagonismo romano) e che entrambi dicano, pur rifiutandosi di
sporgere denuncia, di essere stati aggrediti dal "Blocco".

E´ un fatto che il "Blocco" si ritiri in un angolo della piazza
assicurando la polizia che rinuncerà al confronto. E che la polizia,
secondo le direttive disposte dal Viminale, si ritiri anche soltanto
dalla vista di chi è in piazza Navona per «evitare inutili punti di attrito».

Quel che accade dopo è stato documentato dai video degli scontri. La
carica che, intorno a mezzogiorno, parte dal settore degli studenti di
sinistra coinvolge almeno trecento ragazzi, verosimilmente mobilitati
da un tam-tam che, tra le 11 e le 12, avverte che «i fascisti vogliono
prendersi la piazza». Il tempo di reazione di Celere e carabinieri
sarà di tre minuti.
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda gabriele il 11/11/2008, 22:23

Francesco,

mi trovi assolutamente d'accordo nel condannare il lancio di tavolini o di oggetti rinvenuti sul posto contro chicchessia. Queste forme di violenza sono intollerabili. Però spranghe e oggetti offensivi usati come armi, volontariamente portati ad una manifestazione, sono un grosso problema, non solo dal punto di vista dell'ordine pubblico ma soprattutto politico. Perché se qui "facinorosi" erano lì per menar le mani, allora qualcuno deve spiegarmi chi li ha mandati. Ovviamente se questa cosa non la si vuol vedere non la si veda...se bisogna mettere tutto solamente sotto il piano dell'ordine pubblico e della pubblica decenza, lo si faccia, ma io non ci sto.

Gabriele

Ovviamente, lanciar

franz ha scritto:
gabriele ha scritto:A me risulta diversa la faccenda.

Altro che scaramucce:

http://tv.repubblica.it/copertina/scuol ... 5719?video


Gabriele, a parte che manca data ed ora nel filmato, e quindi manca ogni riferimento temporale oggettivo, questo filmato secondo me si riferisce in modo evidente all'episodio dei tavolini e delle sedie, lanciati verso mezzogiorno da quelli dei centri sociali e di PRC, non alla scaramucce avvenute un'ora prima, alle 11. Infatti si vede la polizia che interviene subito.

Ecco la cronistoria completa, apparsa su republica e ripresa dal sito del PD

http://www.ulivo.it/gw/producer/dettagl ... _doc=62967
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ROMA - Chi ha cercato la violenza in Piazza Navona? Perché? E le
scelte di ordine pubblico lo hanno forse agevolato (come sostengono
Rifondazione Comunista, l´Idv, e una parte degli studenti) o meno?

Fatta la tara alle intossicazioni di queste ore (per altro
irresponsabilmente rovesciate in rete), alla prima domanda, risponde,
al momento, un mattinale di Questura ancora monco. I due arrestati
(tornati ieri in libertà dopo la convalida per direttissima dei loro
fermi) non condividono nulla. Non l´età: diciannove anni Michele
Baumel, il militante di destra, trentaquattro Gorez Yassir, quello di sinistra.
Non il profilo sociale: giovanissimo mazziere di "Blocco Studentesco"
Baumel, dipendente di Rifondazione Comunista Yassir, ammanettato per
aver spezzato un dito al poliziotto che lo aveva fermato.

Né, a sentire fonti del Dipartimento di Pubblica sicurezza,
aggiungerebbero nulla a quanto già non si sappia sul conto dei neri
del "Blocco" (figlio di "Area non conforme" e "Fiamma tricolore"), le
storie dei suoi 21 militanti fermati, ragazzi tra i 20 e i 25 anni
(quattro sono stati denunciati a piede libero, gli altri soltanto
identificati in attesa che l´esame dei filmati ne documenti le
responsabilità nelle violenze di mercoledì). Un numero, per altro, che
è facile prevedere destinato a salire non appena la Digos avrà
completato l´esame dei video girati in piazza Navona e dunque
l´identificazione di chi sin qui è rimasto ancora senza nome, sull´uno
e l´altro lato della barricata.

Diverso si fa il discorso sul «perché» della violenza e il suo
contesto di ordine pubblico. Qui, la ricostruzione del Dipartimento di
pubblica sicurezza (che, per altro, questa mattina alle 9, il governo
farà propria, in Parlamento) si fa più articolata.
La scintilla di Piazza Navona avrebbe infatti un suo incipit che
risale al giorno precedente, martedì, quando, in piazza, si rompe
l´accordo che ha sin lì faticosamente tenuto insieme studenti di
destra e sinistra nello slogan «né rossi, né neri, ma liberi
pensieri». Il "Blocco", numericamente inferiore sulla piazza, ma
decisamente più aggressivo, decide di conquistarsi un posto al sole,
marcando politicamente la propria presenza con slogan che onorano il
ventennio e il Duce.
E´ martedì, si è detto. E alla vigilia di un giorno che decide in
Senato il destino del decreto Gelmini, la circostanza è cruciale.
Anche perché - lo sanno gli studenti come la Questura - i cortei
che attraversano e attraverseranno la città non sono autorizzati.
Hanno soltanto un itinerario di massima, perché si è deciso che la
loro spontaneità sia tollerata.

Un corteo o più cortei "spontanei", che non hanno né servizio
d´ordine, né un preciso itinerario, sono un´occasione magnifica per
chi cerca lo scontro o la provocazione. Ed è esattamente quello che
accade mercoledì. Intorno alle 11 del mattino (e dunque un´ora prima
degli scontri), per quel che documentano le relazioni dei funzionari
in servizio di ordine pubblico nella zona di palazzo Madama, gli
studenti hanno infatti raggiunto in modo «disordinato» e «non
autorizzato» il Senato. Almeno in sei mila occupano già piazza Navona.

Funzionari della Digos notano e si avvicinano a due camion che sono in
sosta nella zona di Corsia Agonale. Uno appartiene al "Blocco",
l´altro agli studenti di sinistra. Apparentemente, nessuno al
Dipartimento di Pubblica sicurezza è in grado di ricostruire, né in
quei frangenti, né oggi, come quei due mezzi siano arrivati a Palazzo
Madama, segnalando però che proprio la «spontaneità» dei cortei
avrebbe consentito i loro spostamenti senza controllo.
Si dice solo che si presentano "puliti" (le mazze e i bastoni
tricolori che verranno impugnati dal "Blocco" salteranno fuori da
un´intercapedine nascosta tra il cassone e il motore del camion).

Si aggiunge, che la lite è su chi dei due mezzi debba fare strada
all´altro per assumere la testa della protesta. E´ certo - stando
ancora alle relazioni dei funzionari in servizio di ordine pubblico -
che già in quel momento gli studenti di sinistra accusino il "Blocco"
di essersi abbandonato poco prima a violenze su studenti medi. E
quelli del "Blocco" lamentino di essere stati vittime a loro volta di
un´aggressione organizzata da «quarantenni dei centri sociali».

E´ un fatto (lo si accerterà successivamente) che, all´ospedale santo
Spirito, prima delle 11, siano stati ricoverati, in pronto soccorso,
due militanti di sinistra che per età nulla hanno a che fare con gli
studenti medi (hanno 37 e 28 anni. Il primo è nome noto
nell´antagonismo romano) e che entrambi dicano, pur rifiutandosi di
sporgere denuncia, di essere stati aggrediti dal "Blocco".

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secondo le direttive disposte dal Viminale, si ritiri anche soltanto
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Quel che accade dopo è stato documentato dai video degli scontri. La
carica che, intorno a mezzogiorno, parte dal settore degli studenti di
sinistra coinvolge almeno trecento ragazzi, verosimilmente mobilitati
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda franz il 11/11/2008, 23:01

gabriele ha scritto:Francesco,
mi trovi assolutamente d'accordo nel condannare il lancio di tavolini o di oggetti rinvenuti sul posto contro chicchessia. Queste forme di violenza sono intollerabili. Però spranghe e oggetti offensivi usati come armi, volontariamente portati ad una manifestazione, sono un grosso problema, non solo dal punto di vista dell'ordine pubblico ma soprattutto politico. Perché se qui "facinorosi" erano lì per menar le mani, allora qualcuno deve spiegarmi chi li ha mandati.

Ognuno ha i mandanti che si merita.
ovviamente quelli di destra hanno l'ovvio mandante che possiamo immaginare ... ma quelli di sinistra, che dovrebbero essere colti, possibile che non abbiamo mai sentito parlare delle Leggi della Stupidità Umana?
Quelli chi li ha mandati?
La cosa mi preoccupa assai di piu' di quelli di destra perché li' ogni persona intelligente la risposta riesce a trovarla da sola, senza nemmeno tanti sforzi (si spera).
È 'sti altri altri bischeri dell'altra parte che è lecito chiedersi chi li ha mandati.

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