Gabriele, a parte che manca data ed ora nel filmato, e quindi manca ogni riferimento temporale oggettivo, questo filmato secondo me si riferisce in modo evidente all'episodio dei tavolini e delle sedie, lanciati verso mezzogiorno da quelli dei centri sociali e di PRC, non alla scaramucce avvenute un'ora prima, alle 11. Infatti si vede la polizia che interviene subito.
Ecco la cronistoria completa, apparsa su republica e ripresa dal sito del PD
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Un camion dei "neri" e uno dei "rossi" così la battaglia per Piazza Navona
Fonte Carlo Bonini - La Repubblica
ROMA - Chi ha cercato la violenza in Piazza Navona? Perché? E le
scelte di ordine pubblico lo hanno forse agevolato (come sostengono
Rifondazione Comunista, l´Idv, e una parte degli studenti) o meno?
Fatta la tara alle intossicazioni di queste ore (per altro
irresponsabilmente rovesciate in rete), alla prima domanda, risponde,
al momento, un mattinale di Questura ancora monco. I due arrestati
(tornati ieri in libertà dopo la convalida per direttissima dei loro
fermi) non condividono nulla. Non l´età: diciannove anni Michele
Baumel, il militante di destra, trentaquattro Gorez Yassir, quello di sinistra.
Non il profilo sociale: giovanissimo mazziere di "Blocco Studentesco"
Baumel, dipendente di Rifondazione Comunista Yassir, ammanettato per
aver spezzato un dito al poliziotto che lo aveva fermato.
Né, a sentire fonti del Dipartimento di Pubblica sicurezza,
aggiungerebbero nulla a quanto già non si sappia sul conto dei neri
del "Blocco" (figlio di "Area non conforme" e "Fiamma tricolore"), le
storie dei suoi 21 militanti fermati, ragazzi tra i 20 e i 25 anni
(quattro sono stati denunciati a piede libero, gli altri soltanto
identificati in attesa che l´esame dei filmati ne documenti le
responsabilità nelle violenze di mercoledì). Un numero, per altro, che
è facile prevedere destinato a salire non appena la Digos avrà
completato l´esame dei video girati in piazza Navona e dunque
l´identificazione di chi sin qui è rimasto ancora senza nome, sull´uno
e l´altro lato della barricata.
Diverso si fa il discorso sul «perché» della violenza e il suo
contesto di ordine pubblico. Qui, la ricostruzione del Dipartimento di
pubblica sicurezza (che, per altro, questa mattina alle 9, il governo
farà propria, in Parlamento) si fa più articolata.
La scintilla di Piazza Navona avrebbe infatti un suo incipit che
risale al giorno precedente, martedì, quando, in piazza, si rompe
l´accordo che ha sin lì faticosamente tenuto insieme studenti di
destra e sinistra nello slogan «né rossi, né neri, ma liberi
pensieri». Il "Blocco", numericamente inferiore sulla piazza, ma
decisamente più aggressivo, decide di conquistarsi un posto al sole,
marcando politicamente la propria presenza con slogan che onorano il
ventennio e il Duce.
E´ martedì, si è detto. E alla vigilia di un giorno che decide in
Senato il destino del decreto Gelmini, la circostanza è cruciale.
Anche perché - lo sanno gli studenti come la Questura - i cortei
che attraversano e attraverseranno la città non sono autorizzati.
Hanno soltanto un itinerario di massima, perché si è deciso che la
loro spontaneità sia tollerata.
Un corteo o più cortei "spontanei", che non hanno né servizio
d´ordine, né un preciso itinerario, sono un´occasione magnifica per
chi cerca lo scontro o la provocazione. Ed è esattamente quello che
accade mercoledì. Intorno alle 11 del mattino (e dunque un´ora prima
degli scontri), per quel che documentano le relazioni dei funzionari
in servizio di ordine pubblico nella zona di palazzo Madama, gli
studenti hanno infatti raggiunto in modo «disordinato» e «non
autorizzato» il Senato. Almeno in sei mila occupano già piazza Navona.
Funzionari della Digos notano e si avvicinano a due camion che sono in
sosta nella zona di Corsia Agonale. Uno appartiene al "Blocco",
l´altro agli studenti di sinistra. Apparentemente, nessuno al
Dipartimento di Pubblica sicurezza è in grado di ricostruire, né in
quei frangenti, né oggi, come quei due mezzi siano arrivati a Palazzo
Madama, segnalando però che proprio la «spontaneità» dei cortei
avrebbe consentito i loro spostamenti senza controllo.
Si dice solo che si presentano "puliti" (le mazze e i bastoni
tricolori che verranno impugnati dal "Blocco" salteranno fuori da
un´intercapedine nascosta tra il cassone e il motore del camion).
Si aggiunge, che la lite è su chi dei due mezzi debba fare strada
all´altro per assumere la testa della protesta. E´ certo - stando
ancora alle relazioni dei funzionari in servizio di ordine pubblico -
che già in quel momento gli studenti di sinistra accusino il "Blocco"
di essersi abbandonato poco prima a violenze su studenti medi. E
quelli del "Blocco" lamentino di essere stati vittime a loro volta di
un´aggressione organizzata da «quarantenni dei centri sociali».
E´ un fatto (lo si accerterà successivamente) che, all´ospedale santo
Spirito, prima delle 11, siano stati ricoverati, in pronto soccorso,
due militanti di sinistra che per età nulla hanno a che fare con gli
studenti medi (hanno 37 e 28 anni. Il primo è nome noto
nell´antagonismo romano) e che entrambi dicano, pur rifiutandosi di
sporgere denuncia, di essere stati aggrediti dal "Blocco".
E´ un fatto che il "Blocco" si ritiri in un angolo della piazza
assicurando la polizia che rinuncerà al confronto. E che la polizia,
secondo le direttive disposte dal Viminale, si ritiri anche soltanto
dalla vista di chi è in piazza Navona per «evitare inutili punti di attrito».
Quel che accade dopo è stato documentato dai video degli scontri. La
carica che, intorno a mezzogiorno, parte dal settore degli studenti di
sinistra coinvolge almeno trecento ragazzi, verosimilmente mobilitati
da un tam-tam che, tra le 11 e le 12, avverte che «i fascisti vogliono
prendersi la piazza». Il tempo di reazione di Celere e carabinieri
sarà di tre minuti.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)