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Licio Gelli e la P2: «Il mio erede? È Berlusconi»

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Licio Gelli e la P2: «Il mio erede? È Berlusconi»

Messaggioda franz il 01/11/2008, 9:16

Adesso ha un programma tutto suo su Odeon tv e sfrutta la rinnovata ribalta per passare il testimone. Licio Gelli, capo della loggia massonica P2, non ha dubbi: per l'attuazione del Piano di Rinascita democratica della P2, «l'unico che può andare avanti è Berlusconi». L’investitura arriva durante la conferenza stampa di presentazione di Venerabile Italia, il programma che Gelli condurrà sull’emittente tv: «L'unico che può andare avanti è Berlusconi: non perché era iscritto alla P2, ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora mostra un po’ di debolezza perché non si avvale della maggioranza parlamentare che ha».

Sembra una barzelletta. Invece è una vergogna. Soprattutto perché a Gelli viene regalata una tribuna tutta per sé. Il tema del programma sarà la storia d'Italia. Il capo della loggia massonica P2 racconterà la sua versione, magari sulla strage di Bologna, per cui è stato condannato per depistaggio. O sulla repubblica di Salò a cui aderì, o su Gladio, o su qualsiasi delle pagine grigie (se non nere) dalla storia del nostro paese a cui Gelli è legato.Il programma ha già degli ospiti, Anche questi poco fantasiosi: per la prima puntata Giulio Andreotti, Marcello Veneziani e Marcello Dell'Utri. Si parlerà di fascismo.

Forse, per chiarire il contesto, è utile ricordare la sua fedina penale. Licio Gelli è stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati: procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato, calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola, tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna e Bancarotta fraudolenta (per il fallimento del Banco Ambrosiano è stato condannato a 12 anni). Se lui considera Berlusconi il suo erede più credibile non abbiamo troppo di che stare tranquilli. Anche perché, come se non bastasse quello che sta facendo, Gelli dà anche consigli al suo “figliol prodigo”: «Se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza. Non mi interessa la minoranza, che non deve scendere in piazza, non deve fare assenteismo, e non ci devono essere offese. Ci sono provvedimenti che non vengono presi perché sono impopolari, e invece andrebbero presi: bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato».

Pubblicato il: 31.10.08
Modificato il: 31.10.08 alle ore 19.43
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Gelli, la P2 e il Piano di rinascita nazionale
Scoppia il caso sull'ex Venerabile in tv

"Solo Berlusconi può proseguire il mio progetto. Usi la sua maggioranza"
Il Pd insorge e attacca: "Il presidente del Consiglio non ha nulla da dire?"


FIRENZE - Nell'attuazione del Piano di rinascita democratica "l'unico che può andare avanti è Berlusconi". Lo ha detto l'ex Gran maestro della P2. Licio Gelli, a Firenze, dove ha presentato il programma tv 'Venerabile Italia'. Gelli sarà protagonista di una ''ricostruzione inedita'' della storia del Novecento in Italia: dalla Guerra di Spagna agli anni Ottanta, dalla P2 al crack del Banco Ambrosiano. La conduttrice e autrice del programma Lucia Leonessi ha raccolto le testimonianze di Gelli a Villa Wanda, di Giulio Andreotti, Marcello Veneziani e Marcello Dell'Utri. Lo stesso Gelli sarà in studio per l'ultima puntata, dedicata alla sua attività di poeta. Le otto puntate da lunedì prossimo fino a dicembre andranno in onda su Odeon Tv.

Gelli, nel corso della conferenza stampa, ha risposto alle domande dei cronisti su passato e presente d'Italia, passando dalla riforma della scuola alla politica, fino alle vicende giudiziarie di Marcello dell'Utri.

Politica.
A proposito del giudizio di Berlusconi e del suo Piano di rinascita democratica, Gelli ha chiarito che il premier è "l'unico che può andare avanti non perché era iscritto alla P2 ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in momento di debolezza perché usa poco la maggioranza parlamentare". Gelli ha quindi precisato di non condividere il governo Berlusconi "perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza''. Gelli ha anche commentato il cosiddetto 'Lodo Alfano': "L'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai''.

Fini. ''Avevo molta fiducia in Fini - ha detto Gelli - perché aveva avuto un grande maestro, Giorgio Almirante. Oggi non sono più dello stesso avviso, perché ha cambiato''.

Partiti. Quanto ai partiti, ai giornalisti che gli chiedevano se ci sia una forza politica che ha messo in pratica il Piano rinascita democratica, Gelli ha risposto che ''tutti si sono abbeverati, tutti ne hanno preso spunto'', però, ha notato, ''i partiti veri non esistono più, non c'è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perché la morte non si augura a nessuno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perché non ha una struttura partitica''.

Riforma Gelmini. "In linea di massima sono d'accordo con la riforma Gelmini perché ripristina un po' di ordine", ha detto l'ex Gran maestro della P2. "Il maestro unico è molto importante - ha spiegato - perché, quando c'era, conosceva l'alunno. Poi il tema dell'abbigliamento è importante perché l'ombelico di fuori non dovrebbe essere consentito, e poi la confidenza tra alunno e professore dovrebbe essere limitata".

"Studenti in aula e non in piazza". E a proposito della manifestazioni di piazza "non ci dovrebbero essere, gli studenti dovrebbero essere in aula a studiare - ha sottolineato Gelli -. Nelle piazza non si studia; se viene garantita la libertà di scioperare dovrebbe essere tutelato anche chi vuole studiare, e molti in piazza non ne hanno voglia. Dovrebbe essere proibito di portare i bambini in piazza perchè così non crescono educati".

"Dell'Utri? bravissimo". "Marcello Dell'Utri è una bravissima persona, onesta e di profonda cultura, non credo che sia mafioso", ha detto l'ex Gran maestro. "C'è una sentenza che Dell'Utri si trascina dietro - ha aggiunto - e che sarà tirata fuori al momento opportuno perché tutto è guidato. La magistratura prende decisioni su teoremi e non su prove e su Dell'Utri il processo non ha fatto chiarezza".

Magistratura.
"Se oggi in Italia c'è un potere forte, costituzionale, è la magistratura, perché quando sbaglia non è previsto risarcimento del danno".

Stragi e terrorismo. "Le stragi ci sono sempre state e ci saranno sempre perché non c'è ordine: infatti sono arrivate dopo gli anni '60. Se domani tornassero le Br ci sarebbero ancora più stragi: il terreno è molto fertile perché le Br potrebbero trovare molti fiancheggiatori a causa della povertà che c'è nel paese". Secondo Gelli "le stragi sono frutto di guerra tra bande".

Massoneria. "In Italia - ha sottolineato Gelli - poteri forti ora non ce ne sono e non ce ne sono mai stati. Oggi la massoneria non esercita nessun potere. Ci sono tre, quattro comunioni che contano e che dovrebbero chiedere che gli elenchi dei massoni non debbano essere consegnati al commissariato". "La P2 era riservata, non segreta, ed è stata perseguitata per distogliere l'attenzione da altre questioni".

Reazioni. Per Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, è "sconcertante che dal Popolo delle Libertà non giunga una parola a commento delle dichiarazioni di Gelli che, tra le tante cose gravi dette, indica nell'attuale capo del governo l'unico erede del Piano di rinascita democratica". "E' dall'inizio della legislatura che sosteniamo questa tesi: il programma di governo di Berlusconi ed il piano di Gelli sono la stessa cosa", afferma il capogruppo alla Camera dell'Idv, Massimo Donadi. "Tornano i fantasmi del passato ed è inquietante che in vada in onda l'autocelebrazione di Licio Gelli e un nuovo tentativo di inquinare la vita pubblica", afferma Rosy Bindi, del Pd, vicepresidente della Camera.

(31 ottobre 2008)
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Re: Licio Gelli e la P2: «Il mio erede? È Berlusconi»

Messaggioda franz il 01/11/2008, 9:56

Penso che questo caso possa diventare una sorta di cartina al tornasole del modo di fare e pensare dei politici italiani, soprattutto nelle reazioni isitintive, a caldo.

Su La Stampa leggo:
Il Pd attacca: «È gravissimo che un personaggio come Gelli possa nuovamente parlare in pubblico di questioni così importanti per la vita del nostro Paese. Ma è altrettanto grave che dal Popolo delle Libertà non giunga un commento o una voce a prender le distanze».«Ma possibile che Berlusconi non senta nessun imbarazzo? Viene quasi il sospetto che questo silenzio sia una sorta di assenso alle farneticanti teorizzazioni del capo della P2. Mi auguro che arrivi al più presto una presa di distanza da parte del Cavaliere e dei suoi portavoce. L’Italia - conclude Finocchiaro - ha bisogno di trasparenza, legalità e rispetto della democrazia e non certo di nuovi veleni».

Io ritengo doveroso chiedere che il Presidente del Consiglio commenti, come richiesto.
Ma trovo fuori dalle righe scandalizzarsi del fatto che uno possa nuovamente parlare in pubblico di questioni importanti.
Se parlava di oroscopi o di ricette toscane andava tutto bene, mentre la politca come vetrina spetta solo ai soliti noti?

Bada bene che anche l'Unità si profila per la condanna morale (Sembra una barzelletta. Invece è una vergogna) ed elenca le condanne subite. Dimenticando che Adriano Sofri, condanato in via definitiva come mandante dell'assassinio di un commissario di Pubblica Sicurezza scrive da tanti anni ottimi articoli su tutti i giornali. E fa bene. Ho spesso letto ottime cose, nei suoi articoli. Mi dispiace ma Finocchiero ha sbagliato intervento. E di brutto. Non ho bisogno di politici che mi dicano chi leggere ed ascoltare, e soprattutto che dicano chi puo' e non puo' parlare in TV.

Chiariamoci, in Italia esiste l'istituto della interdizione dai pubblici uffici (temporanea o perpetua) ma non mi risulta che esista quello della interdizione dai "pubblici o privati mezzi di comunicazione". Quindi Gelli come Sofri hanno tutto il diritto costituzionale di intervenire sui media che li ospitano. Credo sia preferibile un Gelli che parla, mettendo tra l'altro in imbarazzo "fratello 1816", che uno che trama nell'ombra. Il moralismo mi pare fuori luogo.

Berlusconi credo che ne approfitterà per annunciare che la Sinistra ha emesso un "editto bulgaro" contro Gelli.
Poi non è escluso che gli convenga pagarlo per fargli rinunciare alla trasmissione.

Staremo a vedere, ma intanto non ci smentiamo mai.
Differentemente da Berlusconi, che come sappiamo, si smentisce fin troppo spesso. Da solo.

Ciao,
Franz
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Re: Licio Gelli e la P2: «Il mio erede? È Berlusconi»

Messaggioda pagheca il 01/11/2008, 10:09

ci sono parecchi aspetti raccapriccianti della vicenda. Alcuni sono stati sottolineati gia' (sia sul forum che sulla stampa). Un'altro pero' e' il seguente: ma possibile che in Italia per fare qualcosa di nuovo non resta altro che riesumare vecchi cariatidi, personaggi nati all'inizio dell'altro secolo di cui e' lecito pensare "ma non era morto?"? Possibile che siamo condannati a rivedere sempre le stesse dannate faccie, gli stessi maledetti fantasmi del passato, per la paura che il nuovo non interessi a nessuno? Per la paura di rischiare di questo dannato paese?

Pensate alla certezza con cui quando c'e' un problema di audience si ritirano fuori i Pippo Baudo o Mike Buongiorno, al modo con cui alle elezioni non si riesce ad avere fiducia in null'altro che personaggi come Silvio Berlusconi o Fausto Bertinotti (con tutta la grandissima stima che ho per lui, penso che sia stata una colpevole mancanza di coraggio non candidare uno con la meta' dei suoi anni). Pensate al fatto che si da' per scontato che un presidente della repubblica non possa avere meno di 80 anni. Tra i giornalisti sembra che si debba essere sempre protetti da qualche vecchio. Con tutto il rispetto e la stima che ho per lui, parlo di uno come Biagi che fino all'ultimo momento comunque si dava per scontato che avesse il suo spazio in TV. E nel frattempo, quanti giovani, bravi giornalisti, hanno visto uno spazio negato e la possibilita' di crescere rimandata? Sulla stampa gli editorialisti sono gli Scalari, i Bocca, gente che ha visto di tutto e che NON PUO' avere nulla di veramente nuovo da dire. Ancora, con tutto il rispetto, ma gli spazi sono quelli che sono, e quindi per uno che scrive, dirige, partecipa, ce n'e' sempre uno che non scrive, non dirige, non partecipa.

Ecco, noi consideriamo tutto questo normale, anzi, spesso necessario. E invece non lo e'. Uno come Gelli, oltre ai motivi sottolineati, perche' deve occupare uno spazio su una tv? Ma chi se lo fila Gelli, ma vada a ringraziare chi sa lui perche' e' libero di andarsene in giro invece di marcire in galera come dovrebbe...

saluti
pagheca
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Re: Licio Gelli e la P2: «Il mio erede? È Berlusconi»

Messaggioda franz il 01/11/2008, 10:24

Concordo con pagheca, il nostro è un paese di cariatidi. Hai dimenticato Pansa e Cossiga ma provvedo io.
Si diceva ieri che anche la nostra Università è invasa ed intasata da anziani settantenni ed ottantenni ed è una con l'età media dei docenti piu' elevata nel mondo occidentale.
I giovani per contro o vengono tacciati di "bamboccioni" (da un vetusto padoa-schioppa) o vanno bene solo per apparire in certe trasmissioni TV di intrattenimento.

Ma una discussione su questo "carattere nazionale" pur utilissima credo che ci porterebbe lontano rispetto al tema Gelli, che riguarda la libertà di espressione anche di chi in passato ha tramato ed è stato condannato.
Magari facciamo in un altro thread.

"Ma chi se lo fila Gelli?" ti chiedi ed hai ragione. Io non mi filo i grandi fratelli, le isole dei famosi, le talpe, amici e vari altri programmi ma non per questo mi scandalizzo, non dico che è "gravissimo" che ci siano certi format.
Che ognuno parli. Esiste eventualmente un codice civile ed un codice penale, se dice cose contro la legge.

Ciao,
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Re: Licio Gelli e la P2: «Il mio erede? È Berlusconi»

Messaggioda ranvit il 01/11/2008, 10:56

Concordo al 100% con franz e con pagheca.

Davvero insopportabili certi atteggiamenti della classe dirigente di Cs, soprattutto degli ultimi tempi.

Ovviamente il guaio piu' grande non è il fastdio provocato a franz, pagheca e ranvit, ma quello agli elettori (a parte le oche giulive starnazzanti).

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Licio Gelli e la P2: «Il mio erede? È Berlusconi»

Messaggioda Paolo65 il 01/11/2008, 19:20

Se fossi Berlusconi sarei imbarazzato per le uscite di Gelli. Non per quello che ha affermato,perchè sono convinto che almeno il 50% degli italiani più o meno condivide le sue affermazioni,ma proprio per il fatto che l'abbia fatto un pluricondannato, un personaggio grigio e losco come Gelli.

Sul fatto che abbia trovato un palcoscenico in TV non mi meraviglia,visto che siamo nell'era dello spettacolo e uno come Gelli fa audience,ma è l'ennesimo segnale del degrado civile di questo paese.

In un paese serio un qualsiasi Gelli non trova una TV che gli permetta di avere la sua piazza, se la dovrebbe comprare per sbattercela!

Detto ciò, se il paese è maturo, Gelli non può fare paura....meno che a quelli che hanno degli scheletri negli armadi.

Paolo
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Re: Licio Gelli e la P2: «Il mio erede? È Berlusconi»

Messaggioda annalu il 01/11/2008, 20:29

Non mi preoccupa Gelli che parla in TV, ma mi preoccupa che qualcuno desideri che parli, e che parli ora.
E ancora più mi preoccupa che possa dire di considerare Berlusconi il suo erede, e Berlusconi non reagisca pubblicamente (e magari in provato se ne compiace pure!).

Il problema, a mio parere, è che Gelli sia uscito con certe dichiarazioni proprio in questo particolare momento, che non mi sembra dei più sereni.
Ci stiamo abituando al fatto che Mangano possa venir impunemente dichiarato eroe (mentre un aeroporto intitolato a Falcone e Borsellino infastidisce), ci stiamo abituando a che Berlusconi faccia insider trading consigliando acquisti di azioni nominandole, oppure che attacchi la RAI e dica agli imprenditori dove fare pubblicità ... ora dobbiamo accettare anche che Berlusconi venga definito da Gelli suo erede ed attuatore, e che Berlusconi stesso consideri la cosa naturale se non peggio.

Gelli non può più fare paura, ma Berlusconi sì, perciò le dichiarazioni di Gelli mi inquietano.

annalu

PS. A proposito di P2, non finiremo mai di ringraziare Tina Anselmi, che era arrivata a custodire dei documenti nella propria abitazione, per poterli sorvegliare a vista. Una vera grande donna.
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Re: Licio Gelli e la P2: «Il mio erede? È Berlusconi»

Messaggioda Bruno Suppo il 02/11/2008, 9:25

Io credo semplicemente che il fatto che Gelli parli e si permetta di esternare pubblicamente ed impudicamente dica quelle cose significa che sentono di avere ormai vinto e di avere il paese in pugno.

Temo che sia vero!
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