Poi dice che uno si butta a destra!

Europee, i Cinque Stelle corteggiano gli elettori di destra
Parla il sondaggista Roberto Weber. E dice: 'Siamo a una polarizzazione'. E il partito di Grillo va in cerca dei voti "dell'antisinistra"
di Luca Sappino
Agorà, il talk condotto Gerardo Greco, su Raitre, ha reso noti i risultato del sondaggio settimanale dell’istituto Ixé, diretto da Roberto Weber. La fotografia delude Berlusconi, accontenta Renzi ed esalta Beppe Grillo. Il Movimento 5 stelle è infatti secondo partito, lasciando indietro Forza Italia, con quasi nove punti di scarto. 16,9 per gli azzurri, 25,5 per cento per il Movimento 5 stelle. La sfida in vista delle europee è quindi a due, tra Grillo e Renzi il cui Pd è dato al 32,8 per cento. «Siamo a una polarizzazione» spiega Weber all’Espresso: Grillo contro Renzi, con Renzi nel ruolo del “resto del mondo”. Più alza i toni, Grillo, e più pesca «nell’antisinistra». Ma lo stesso fa Renzi: «perché con le sue tre ore e mezzo al giorno in televisione sostituisce Berlusconi». Ecco cosa ne pensa il sondaggista Roberto Weber.
Il vostro sondaggio realizzato per Agorà fotografa una sfida a due.
«Parrebbe questo. Vediamo se il calo di Forza Italia sarà costante ma è facile supporlo, perché la tendenza ci dice che abbiamo una polarizzazione bipolarista. Da una parte Renzi e il governo e dall’altra chi gli fa l’opposizione, cioè Grillo. La fase è transitoria, ma durerà. Si tornerà alla divisione destra sinistra, ma non ora».
Con lo scontro frontale con Renzi pensa che Grillo raccolga anche nell’elettorato di centrodestra?
«Non c'e dubbio. Più alza i toni in opposizione a Renzi e più Grillo rappresenterà l’alternativa per chi è saldamente di “antisinistra”. Non ci interessa in questo momento decidere chi tra Renzi e Grillo sia più di sinistra, ma Grillo conviene a chi vuole non riconoscersi con l’area del centrosinistra. Anche perché c’è la componente antieuropea a cui Grillo risponde. Questa riguarda anche la sinistra, che rimane comunque scoperta, perché Renzi sul tema fatica di più, nonostante i distinguo».
Renzi deve temere un recupero dei 5 stelle?
«La competizione è a due, ma mi pare che Renzi abbia ipnotizzato il Paese».
Il movimento 5 stelle dice di esser sempre sottostimato nei sondaggi. E’ così?
«Noi non lo sottostimiamo. Facciamo soprattutto indagini telefoniche, molto sui telefonini, e il dato è verosimile. Però anche quando lavoravo in Swg, loro dicevano che erano sottostimati, e non era vero, perché ricordo che abbiamo dato il Movimento 5 stelle anche al 22 per cento. Arrivò al 25 e non mi pare uno scarto così significativo».
Però può crescere ancora.
«Ha margini, certamente. Ad esempio Grillo va fortissimo tra gli under 55. Tra chi ha più di 55 anni, invece, prende meno della metà della media dei voti. Se si concentrasse su questi salirebbe. Anche se dobbiamo notare che la sua fiducia personale è in calo rispetto a un anno fa. E’ passato dal 38 al 30 per cento. Questo perché sono successe alcune cose, i 5 stelle sono ormai nelle istituzioni, e poi perché c’è Renzi che comunque risponde a quella domanda di cambiamento».
Grillo ha dichiarato di puntare a chi annulla la scheda. Dice incredulo: «capite che ci sono due milioni di persone che escono di casa non per votare qualcuno, ma per scegliere bianca o nulla?». Avete analizzato questa intenzione?
«Recuperare il voto degli indecisi è molto difficile. Anche per Grillo. Lo è ancor di più recuperare il voto di chi va e annulla la scheda».
Molto basso è invece Berlusconi, nella vostra rilevazione. Sul dato incide l’incertezza del futuro personale dell’ex premier?
«Non è quello il problema di Berlusconi. Diciamo che quello che stiamo fotografando è un ciclo che si chiude, potremmo dire un declino. Perché c’è Grillo, come abbiamo detto, ma anche perché Renzi soddisfa un bisogno che prima soddisfava Berlusconi. Con le sue tre ore e mezzo al giorno passate in televisione, se fossimo corretti, dovremmo notare che sostituisce Berlusconi».
04 aprile 2014
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... a-1.160022
Parla il sondaggista Roberto Weber. E dice: 'Siamo a una polarizzazione'. E il partito di Grillo va in cerca dei voti "dell'antisinistra"
di Luca Sappino
Agorà, il talk condotto Gerardo Greco, su Raitre, ha reso noti i risultato del sondaggio settimanale dell’istituto Ixé, diretto da Roberto Weber. La fotografia delude Berlusconi, accontenta Renzi ed esalta Beppe Grillo. Il Movimento 5 stelle è infatti secondo partito, lasciando indietro Forza Italia, con quasi nove punti di scarto. 16,9 per gli azzurri, 25,5 per cento per il Movimento 5 stelle. La sfida in vista delle europee è quindi a due, tra Grillo e Renzi il cui Pd è dato al 32,8 per cento. «Siamo a una polarizzazione» spiega Weber all’Espresso: Grillo contro Renzi, con Renzi nel ruolo del “resto del mondo”. Più alza i toni, Grillo, e più pesca «nell’antisinistra». Ma lo stesso fa Renzi: «perché con le sue tre ore e mezzo al giorno in televisione sostituisce Berlusconi». Ecco cosa ne pensa il sondaggista Roberto Weber.
Il vostro sondaggio realizzato per Agorà fotografa una sfida a due.
«Parrebbe questo. Vediamo se il calo di Forza Italia sarà costante ma è facile supporlo, perché la tendenza ci dice che abbiamo una polarizzazione bipolarista. Da una parte Renzi e il governo e dall’altra chi gli fa l’opposizione, cioè Grillo. La fase è transitoria, ma durerà. Si tornerà alla divisione destra sinistra, ma non ora».
Con lo scontro frontale con Renzi pensa che Grillo raccolga anche nell’elettorato di centrodestra?
«Non c'e dubbio. Più alza i toni in opposizione a Renzi e più Grillo rappresenterà l’alternativa per chi è saldamente di “antisinistra”. Non ci interessa in questo momento decidere chi tra Renzi e Grillo sia più di sinistra, ma Grillo conviene a chi vuole non riconoscersi con l’area del centrosinistra. Anche perché c’è la componente antieuropea a cui Grillo risponde. Questa riguarda anche la sinistra, che rimane comunque scoperta, perché Renzi sul tema fatica di più, nonostante i distinguo».
Renzi deve temere un recupero dei 5 stelle?
«La competizione è a due, ma mi pare che Renzi abbia ipnotizzato il Paese».
Il movimento 5 stelle dice di esser sempre sottostimato nei sondaggi. E’ così?
«Noi non lo sottostimiamo. Facciamo soprattutto indagini telefoniche, molto sui telefonini, e il dato è verosimile. Però anche quando lavoravo in Swg, loro dicevano che erano sottostimati, e non era vero, perché ricordo che abbiamo dato il Movimento 5 stelle anche al 22 per cento. Arrivò al 25 e non mi pare uno scarto così significativo».
Però può crescere ancora.
«Ha margini, certamente. Ad esempio Grillo va fortissimo tra gli under 55. Tra chi ha più di 55 anni, invece, prende meno della metà della media dei voti. Se si concentrasse su questi salirebbe. Anche se dobbiamo notare che la sua fiducia personale è in calo rispetto a un anno fa. E’ passato dal 38 al 30 per cento. Questo perché sono successe alcune cose, i 5 stelle sono ormai nelle istituzioni, e poi perché c’è Renzi che comunque risponde a quella domanda di cambiamento».
Grillo ha dichiarato di puntare a chi annulla la scheda. Dice incredulo: «capite che ci sono due milioni di persone che escono di casa non per votare qualcuno, ma per scegliere bianca o nulla?». Avete analizzato questa intenzione?
«Recuperare il voto degli indecisi è molto difficile. Anche per Grillo. Lo è ancor di più recuperare il voto di chi va e annulla la scheda».
Molto basso è invece Berlusconi, nella vostra rilevazione. Sul dato incide l’incertezza del futuro personale dell’ex premier?
«Non è quello il problema di Berlusconi. Diciamo che quello che stiamo fotografando è un ciclo che si chiude, potremmo dire un declino. Perché c’è Grillo, come abbiamo detto, ma anche perché Renzi soddisfa un bisogno che prima soddisfava Berlusconi. Con le sue tre ore e mezzo al giorno passate in televisione, se fossimo corretti, dovremmo notare che sostituisce Berlusconi».
04 aprile 2014
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... a-1.160022