annalu ha scritto:franz ha scritto:Giusto, ma se l'Università è autonoma, non tocca al governo stabilire chi (quale barone) punire ma deve essere l'Università stessa a sapersi curare. Io ritengo che oggi le inefficenze del sistema superino il 10% della spesa per cui con tagli del 3% in 5 anni, se si smette di giocare al vittimismo ed agitare le piazze, c'è l'occasione per mettere mano a meccanismi virtuosi e bloccare l'endemico magna-magna.
C'è un solo sistema per consentire alle proposte di Franz (ed a quelle di Pagheca) di funzionare: abolire il valore legale dei titoli di studio.
Perché le "clientele" universitarie non si sconfiggono mettendo in competizione le università, in quanto le università potrebbero competere con successo solo per quel che riguarda la facilità con cui si ottiene il titolo, titolo che poi viene utilizzato in concorsi a loro volta clientelari ... ed il cerchio diventa infrangibile.
Quanto ai fondi per la ricerca ... a proposito, a che cosa ed a chi serve la ricerca? In Italia sembra non servire proprio a nessuno, e d'altra parte l'interesse verso la scienza pare in calo in larga parte del mondo, salvo forse alcuni paesi emergenti, come la Cina e l'India.
annalu
saggia considerazione. E come ho scritto altrove sono perfettamente d'accordo con il fatto che andrebbe abolito il valore legale del titolo di studio (cosi' come buona parte degli ordini professionali, una cosa che esiste credo solo da noi tra i paesi industrializzati).
Ma secondo me fai un errore logico piu' sopra.
Non capisco perche' il mettere in competizione le universita' dovrebbe essere alternativo all'eliminazione di titoli di studio. Perche' qui in UK la competizione funziona (non ottimamente, ma bene si)? Perche' il punto e' che un laureato ad Oxford vale di piu' di quello a Leeds ai fini del lavoro.
E vale di piu' non solo per l'ovvia differenza di "nome" tra le due universita', ma perche' la qualita' dell'insegnamento e' migliore ad Oxford, e questo non lo dico io, ma lo dice la review indipendente della qualita' dell'insegnamento e della ricerca che viene svolta ogni 5 anni. Un assessment che ci tiene occupati tutti per mese, a scrivere come si svolgono i corsi, quante pubblicazioni si fanno, quante risorse vi sono per studente, etc.
O si fa un assessment indipendente del sistema, o non si puo' capire chi e' piu' bravo e chi invece ha il rettore piu' influente! Ricordiamoci che la selezione naturale non prevede che venga fuori il migliore, ma il piu' adatto. Il piu' adatto, in assenza di meccanismi di controllo (ed e' qui che casca l'argomento dei superliberisti) non e' necessarimaente il migliore. Puo' essere il piu' corrotto, o quello che fa pagare di meno, o quello che concede i titoli piu' facilmente.
pagheca