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Il Senato parte civile contro Berlusconi.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il Senato parte civile contro Berlusconi.

Messaggioda Iafran il 06/02/2014, 8:08

Una notizia che fa onore alle istituzioni.

. . . . . .
http://www.lastampa.it/2014/02/05/itali ... agina.html

Senato parte civile contro Berlusconi per la compravendita di parlamentari
Decisione di Grasso: “Dovere morale”


Ascolta il parere di tutti, ma alla fine decide in totale autonomia, così come il regolamento gli consente di fare: il Senato si costituirà parte civile nel processo sulla compravendita dei parlamentari che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi. E questo perché «è un ineludibile dovere morale» che la Camera Alta partecipi all’accertamento della verità di fatti che la magistratura indica come avvenuti all’interno dell’istituzione.

IL CENTRODESTRA: “ZELO GIUSTIZIALISTA”
La «scelta» del presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso, comunicata in serata via email, fa insorgere il centrodestra che parla di «zelo giustizialista» e di «scelta scorretta che non rimarrà priva di conseguenze». E fa andare su tutte le furie il Cav che parlando con i suoi definisce «turpe» la decisione e convoca lo stato maggiore del partito a Palazzo Grazioli per decidere il da farsi. Nel Pd, infatti, non sono pochi quelli che ora temono possibili ripercussioni sul piano riforme e sull’intesa con Renzi. Il gesto di Grasso, sarebbe il ragionamento espresso dall’ex capo del governo secondo il racconto di alcuni suoi fedelissimi, rappresenta un segnale chiaro: appena torno sulla scena politica cercano di mettermi a tacere. Ma non ci riusciranno perché io non ho nulla da temere.

PROCESSO AL VIA L’11 FEBBRAIO
Al momento, comunque, secondo quanto si apprende, FI non avrebbe ancora deciso quali “contromosse” adottare. Non si esclude una riunione domani, forse congiunta, di tutti i parlamentari azzurri. La protesta avviene non solo per il fatto in se stesso di coinvolgere l’istituzione del Senato nel processo che prenderà il via a Napoli l’11 febbraio prossimo, ma anche perché viene presa nonostante il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama, in mattinata, abbia detto esattamente il contrario con 10 «no» e 8 «sì» e cioè che il Senato non doveva assolutamente costituirsi parte civile. «Confido nell’ascolto», aveva detto Maurizio Gasparri al termine della seduta del Consiglio. «E visto che la maggioranza dei componenti ha detto no alla costituzione di parte civile - aveva osservato Maria Elisabetta Casellati - sarebbe inusuale che Grasso decidesse diversamente». E invece il presidente del Senato sceglie di non cedere tanto alla logica dei numeri (con i centristi Linda Lanzillotta e Antonio De Poli che avevano spostato l’ago della bilancia sul «no» votando insieme a Ncd-Fi-Lega e Gal), quanto alle osservazioni della magistratura che considera l’istituzione come «persona offesa» di fatti «asseritamente avvenuti» al proprio interno e comunque «relativi» alla sua «dignità».

IL PD COMPATTO
Pertanto, spiega Grasso, si pone «un ineludibile dovere morale» di partecipare «all’accertamento della verità, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento». E il coro di proteste che sale da FI e Ncd è unanime. «Grasso ci ha calpestati», commenta Maurizio Gasparri. Da lui «arriva una prova di zelo giustizialista», incalza Raffaele Fitto. «Abbiamo risposto male le nostre speranze», osserva Renato Brunetta. Grasso «non è un presidente super partes», afferma Antonio Leone (Ncd). Maurizio Sacconi (Ncd) confessa di essere rimasto «allibito», mentre Donato Bruno (FI) parla di decisione «presa fuori da ogni regola». Il presidente del Senato, invece, ottiene il sostegno del Pd con Luigi Zanda che sostiene come sia «un dovere morale difendere la democrazia».
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Re: Il Senato parte civile contro Berlusconi.

Messaggioda pianogrande il 06/02/2014, 10:38

Questa storia del "super partes" che significa inerte, imbelle, passivo, è l'ultima genialata della destra in cerca di pacificazione.
Con questa presa di posizione di Grasso (del senato) siamo al minimo tecnico della decenza.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il Senato parte civile contro Berlusconi.

Messaggioda Giovigbe il 06/02/2014, 11:37

In altri post ho espresso la mia indignazione verso i "pifferai magici" che trovano spesso inaspettato ascolto anche presso menti che dovrebbero essre ben altrimenti "avvisate".

L'intervento di Iafran mi permette di segnalare un altra categoria verso la quale và la mia avversione e il mio sospetto: i "voltagabbana" oppure gli "uomini (donne) per tutte le stagioni" . Nel caso specifico la Lanzillota è passata per sopravvivere politicamente) dal PD a Rutelli e poi a Monti.

Ora sembra (ma questi sono "boatos" giornalistici) che dopo aver contribuito con i suo voto alla decadenza del pregiudicato ha ora deciso di salvarlo dalla costituzione di parte civile del senato perché questo atto potrebbe minare i fragili equilibri dell'accordo fra Renzi e il pregiudicato medesimo e quindi - con questo passo - tende ad acquistare benemerenze presso il nuovo capo del PD in vista di un suo "ritorno a casa"
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Re: Il Senato parte civile contro Berlusconi.

Messaggioda mariok il 06/02/2014, 12:37

A proposito di "boatos" giornalistici, anch'io ho letto l'articolo del Fatto, che riportava il teorema del "gioco delle parti".

"Un gioco delle parti, dunque, in vista di un futuro politico sulla via del Nazareno? Difficile pensare il contrario, anche per il fatto che il solo voto negativo del centrista Antonio De Poli, annunciato come tale proprio dopo il ritorno a casa di Casini, sarebbe potuto sembrare troppo poco per puntellare la decisione di Grasso verso il no. Con il voto della Lanzillotta, insomma, quella di Grasso diventa quasi una scelta inevitabile. E chissà che questo non gli dispiaccia poi più di tanto…"

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02 ... zi/870266/

Teorema purtroppo (per loro) smentito dai fatti.

Più che "boatos" giornalistici, mi sembra la solita propaganda per il M5S alla quale ormai il Fatto si è da tempo dedicato.
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Re: Il Senato parte civile contro Berlusconi.

Messaggioda Giovigbe il 06/02/2014, 13:01

mariok ha scritto:A proposito di "boatos" giornalistici, anch'io ho letto l'articolo del Fatto, che riportava il teorema del "gioco delle parti".

"Un gioco delle parti, dunque, in vista di un futuro politico sulla via del Nazareno? Difficile pensare il contrario, anche per il fatto che il solo voto negativo del centrista Antonio De Poli, annunciato come tale proprio dopo il ritorno a casa di Casini, sarebbe potuto sembrare troppo poco per puntellare la decisione di Grasso verso il no. Con il voto della Lanzillotta, insomma, quella di Grasso diventa quasi una scelta inevitabile. E chissà che questo non gli dispiaccia poi più di tanto…"

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02 ... zi/870266/

Teorema purtroppo (per loro) smentito dai fatti.

Più che "boatos" giornalistici, mi sembra la solita propaganda per il M5S alla quale ormai il Fatto si è da tempo dedicato.


il boatos è stato certamente smentito per cò che riguarda Grasso mentre e politicamente ragionevole per ciò che concerne la Lanzillotta
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Re: Il Senato parte civile contro Berlusconi.

Messaggioda mariok il 06/02/2014, 13:14

Il senso esplicito dell'articolo era relativo ad un presunto "gioco delle parti", secondo cui il PD, con la complicità della Lanzillota e di Grasso, avrebbe messo in piedi una manfrina per salvare il caimano senza "rendersi ridicolo di fronte al proprio elettorato".

Quello che è certo, per il momento, è che i fatti hanno dimostrato che si trattava di un'illazione falsa.

Quali siano poi le intenzioni della Lanzillotta e se troveranno una qualche disponibilità nel PD, lo vedremo. Ma non mi sembra un grande esempio di giornalismo continuare ad inanellare illazioni su illazioni chiaramente di parte.
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Re: Il Senato parte civile contro Berlusconi.

Messaggioda mariok il 06/02/2014, 13:17

Ciò che mi sembra più importante osservare è che, comunque la si pensi, tutta la vicenda si tradurrà in una farsa con l'ormai certa prescrizione dell'eventuale reato.
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Re: Il Senato parte civile contro Berlusconi.

Messaggioda Iafran il 07/02/2014, 23:52

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02 ... to/871835/

Riforme: quel pericoloso sovversivo di Grasso e il triste avvenire del Senato di Fabio Marcelli

La situazione in Italia precipita sempre più verso la tragicommedia totale. Se non ci fosse da ridere, ci sarebbe da piangere. O viceversa, se volete, a seconda dei desideri e delle inclinazioni di chi la consideri. Noi, che siamo coinvolti a fondo in tale spiacevole situazione, siamo ovviamente più portati verso il pianto. Al quale però deve seguire l’indignazione, salutare moto di reazione dell’animo che si apre all’iniziativa e alla lotta, dura quanto deve essere vista la situazione.
L’ultimo indizio di questo scivolamento progressivo del Paese nel baratro è costituito dalla reazione delle varie componenti della destra alla sacrosanta richiesta del presidente del Senato di proporre la costituzione di parte civile dell’istituzione nel processo contro Berlusconi per la compravendita dei senatori. Scelta irreprensibile e coraggiosa, assunta contro il parere dell’Ufficio di presidenza. Scelta inevitabile per tentare di restituire un minimo di dignità a un’istituzione che oggi si vorrebbe abolire, assestando un nuovo colpo alla democrazia e alla rappresentanza dei cittadini italiani.
L’attacco contro la democrazia italiana viene condotto da qualche tempo secondo linee convergenti. Da un lato, mediante la corruzione, da parte di chi, come Berlusconi, è accusato di essersi dedicato alla compravendita di deputati e senatori. Dall’altro, mediante teorizzazioni di stampo autoritario sulla necessità di un governo forte, con le mani slegate, frutto di una sorta di investitura plebiscitaria popolare. Ho più volte sottolineato come questa retorica di bassa lega miri a far passare l’idea, totalmente infondata, che i problemi del nostro Paese derivano dall’assenza di istanze in grado di decidere in virtù di un eccesso di democrazia. E’ vero esattamente il contrario. La democrazia partecipativa e plurale è l’unica via d’uscita alla crisi attuale. Occorre rafforzare e non già indebolire, come da tempo sta avvenendo, i diritti dei cittadini nei vari campi: politico, civile, economico, sociale, culturale, ambientale. Nulla di più sbagliato che pensare che un uomo solo al comando possa risolvere i problemi del Paese. Gli esempi della storia, per chi la conosce, stanno a lì a dimostrare che esito catastrofico abbiano avuto queste panzane.
Non è del resto casuale se i corruttori e gli autoritari siano in fondo le stesse persone. Oggi l’abbraccio fra queste due categorie, entrambe ugualmente nocive per la nostra democrazia e il nostro futuro, è rappresentato dalla forte sintonia fra Renzi e Berlusconi. Demagogicamente, i due furboni vorrebbero abolire il Senato per avere meno intralci da un lato e dall’altro mostrare un piglio modernizzatore e risparmiatore in omaggio all’altra abusata retorica sui costi della politica.
Questi ultimi vanno invece ridotti decurtando drasticamente le spettanze di tutti coloro che operano nella sfera della rappresentanza. I loro poteri non vanno invece diminuiti, ma semmai sottoposti a costante scrutinio popolare in nome dei principi di trasparenza.
Come affermato dal costituzionalista Mario Dogliani sul manifesto di oggi, la “riforma” del Senato abborracciata da Renzi e C. costituisce “un pasticcio mai immaginato”. L’ideologia che la permea è quella del risparmio a tutti i costi ed è di natura sostanzialmente antidemocratica. Si dovrebbe invece pensare, come propone Dogliani, a una differenziazione delle funzioni, in modo tale da fare del Senato una seconda Camera, su un piede di parità con la prima e con compiti di controllo, ispezione e inchiesta, e legami con le autorità indipendenti.
Ma appare difficile che proposte di buon senso e scientificamente fondate come queste facciano breccia nella mente dei due furboni. I quali sono interessati più che altro ad apparire dei rottamatori in grado di recepire l’indignazione popolare sui benefici eccessivi attribuiti ai parlamentari a fronte di una crescente inutilità delle loro funzioni.
Berlusconi sarà contento. Non è riuscito a comprarsi tutto il Senato ma perlomeno potrà eliminarlo. Vedremo che fine farà la sacrosanta decisione del presidente Grasso, a fronte delle scomposte proteste della destra e del tiepido appoggio del suo partito, più interessato che mai all’inicucio sulle cosiddette riforme costituzionali.
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