Il Prof. Alberto Bisin è una eccellenza del nostro Paese, un economista di notevole spessore , oggi in forza alla NY University. Scrive per Repubblica ed è uno dei pensatori del famoso blog Noise from Amerika . Accetta di buon grado di rispondere a 4 domande. Credo valga la pena riflettere.
1) PERCHE’ IN ITALIA NESSUNO RIESCE A TAGLIARE LA SPESA PUBBLICA?
La domanda e’ complessa. Innanzitutto piu’ la spesa pubblica e’ larga ed inefficiente, piu’ la politica vive di spesa pubblica. Vi sono intere aree del paese, geografiche cosi’ come settoriali, in cui ii) la spesa pubblica e’ essenzialmente l’unica forma di reddito per la maggior parte di chi in queste aree vive, e inoltre ii) la sua inefficienza ne rende la distribuzione arbitraria. In questi contesti, la politica controlla la distribuzione della spesa e senza questo controllo non avrebbe ragione di esistere nelle forme e nelle persone in cui al momento esiste. Naturalmente questo meccanismo diventa estremo qualora esso si trasformi in illegalita’ e corruzione diffusa, ma funziona anche senza arrivare a questo.
Ma non e’ solo questo, vi e’ anche una questione che non so quanto sia norma sociale o addirittura norma formale: i diritti acquisiti sono inviolabili, o difficilmente violabili – intendendo per diritti solo quelli derivanti dalla spesa pubblica. Non si considera diritto acquisito quello di essere tassato come in passato. Cioe’, le tasse si possono aumentare a piacimento – siamo addirittura arrivati ad aumenti retroattivi, credo – ma la spesa non si puo’ ridurre perche’ e’ stata “acquisita”. Non solo i politici ma credo tutti sembrano avere questa concezione. Forse e’ abitudine, non so. Ma e’ un fenomeno che ha effetti gravissimi.
2) PERCHE’ I PARTITI MOSTRANO MEDIOCRITA’ OPERATIVA FERMANDOSI AI PICCOLI NUMERI SENZA MOSTRARE CORAGGIO VERSO UNA POLITICA CHE ABBIA VISIONE DEL FUTURO?
Evidentemente non pensano che una tale politica sarebbe premiata nelle urne. E forse hanno ragione. In Italia se sommiamo chi riceve sussidi dallo stato a chi non li riceve ma pensa che tutto cio’ che e’ statale e’ buono e giusto e a chi pensa che i problemi del nostro paese siano esterni (che sia la Germania, l’Euro, gli Stati Uniti, la Cina, o satana) abbiamo certamente la maggioranza. Lacrime e sangue non pagherebbero che nel medio lungo periodo, …. ma gli italiani si sono convinti che allora saremo tutti morti.
3) LE TASSE NON SCENDONO, PERCHE’? SOLO UN LIVELLO DI TASSAZIONE DEL 30% PUO’ INDURRE SVILUPPO. E’ COSI’ DIFFICILE “CONTRATTARE” IL LIVELLO DI CONTRIBUZIONE CON LE SINGOLE IMPRESE AGENDO ALLA BASE DEL PROBLEMA ED EVITANDO DI RINCORRERE L’EVASIONE?
Non c’e’ un numero aureo, 30 o 40 o 20%. E’ difficile eccome “contrattare” il livello di contribuzione e nessuno garantisce che questo limiti in modo sostanziale l’evasione. Uno stato inefficiente e’ anche uno stato che non sa farsi pagare. Anche quella e’ spesa pubblica distribuita dalla politica. I politici del Nord che urlano allo stato ladro, che promettono rivolte fiscali, e giustificano l’evasione fanno proprio questo, distribuiscono spesa ai propri elettori proteggendo la loro evasione politicamente, o promettendo di farlo.
4) CHE SENSO HA AVERE REGIONI ED ENTI A STATUTO AUTONOMO O SPECIALE ? E PERCHE’ IL LAVORO PUBBLICO IN ITALIA NON HA PARI DIRITTI E DOVERI DI QUELLO PRIVATO?
Le regioni a statuto speciale non hanno nessun senso, sono spesa pubblica assistenziale, al Nord come al Sud. Il lavoro pubblico dovrebbe avere uguali diritti e doveri, certo. E’ di sua natura meno esposto alla competizione e di questo naturalmente approfitta. Non solo, ma e’ anche molto difficile misurarne la produttivita’. Li’ sta la chiave dell’inefficienza del sistema pubblico ed e’ per questo che ad esempio gli insegnanti stanno combattendo cosi’ strenuamente contro ogni misura di valutazione e i giudici fanno lo stesso nascondendosi sotto un’interpretazione così estesa da essere assurda della loro sacrosanta indipendenza.
Grazie Professor Bisin
Gaetano Memmola http://www.budriopress.it/?p=6969
Note su profilo del Prof. Bisin
Nato a Milano, Bisin si è laureato presso l’Università Bocconi nel 1987. sotto la supervisione del professor Mario Monti. Dopo il servizio militare, intraprende studi di Economia presso la University of Chicago, dove riceve un Master nel 1990 e un Ph.D. nel 1993 sotto la supervisione di Jose’ Scheinkman e Gary Becker. Nel 1993 partecipa al Review of Economic Studies Tour e vince una delle prime Human Capital and Development Fellowship della Unione Europea, che utilizzato per un anno di ricerca alla Paris School of Economics, allora centro di ricerca economica della École Normale Supérieure di Parigi. Tra il 1993 e il 1996 è Assistant Professor presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston. Nel1996 si trasferisce alla New York University, dove è ora Full Professor.