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La consulta boccia il porcellum

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12 ... ni/801064/

Bella giornata per la democrazia ed ottima occasione per discutere di legge elettorale.
Renzi vuole il doppio turno di collegio.
Ottimo per riportare i candidati sul territorio e toglierli dalle grinfia dei vari padroni dei partiti.
Molto meno efficace per "capire subito chi ha vinto" come lo stesso Renzi prometteva pochissimo tempo fa.
A quello scopo ci vuole il doppio turno nazionale che alla fine assegnerebbe la maggioranza ad un partito o una coalizione.
Solo così si capisce subito chi ha vimto.
Al di fuori del doppio turno nazionale, siamo ancora al democristianissimo sistema proporzionale.

La sentenza della corte costituzionale fà chiarezza e ci libera da liste bloccate e premio di maggioranza,non sono più possibili partiti di proprietà e senza democrazia interna direi una bella luce sulla democrazia.Quindi se non è possibile più il premio di maggioranza"legge acerbo"l'unica possibilità è il collegio uninominale e dal momento che non possono esserci più liste bloccate,nel collegio servono le primarie di collegio

Il collegio uninominale, se senza correttivi a livello nazionale, equivale pari pari al proporzionale puro.
L'unico vantaggio è l'esigenza di lavorare sul territorio per i candidati.
Non è una differenza da poco ma non basta per sapere subito chi ha vinto.
Sopratutto in un sistema tripolare, il puro e semplice collegio uninominale equivale a strane intese (leggi governicchi) in eterno.

E' un'aberrazione che la Consulta possa pronunciarsi solo ora su di una legge che ha determinato le modalità di svolgimento delle elezioni fin dal 2006. Alcune leggi fondamentali per la vita democratica vanno vagliate dalla Corte costituzionale esattamente un istante dopo che vengono promulgate e, se dichiarate incostituzionali, devono decadere immediatamente.

Il collegio uninominale è compatibile con una legge che non prevede il finanziamento pubblico dei partiti,perchè fare campagna elettorale nel collegio costa poco o niente,è un sistema semplice e pratico ci si può organizzare con pochi mezzi con il web,la posta elettronica dei depliants per il programma ed inoltre facilita il contatto diretto con gli elettori per la ridotta dimensione.I partiti le loro unità fisiche possono possono organizzarle nel collegio è più pragmatico non porta a partiti ideologici,monotematici,di classe o sù base etnica o religiosa,è in sintesi una democrazia più moderna

Per il collegio servono le primarie di collegio che tutti i partiti che concorrono per quel collegio devono fare per legge
Per es chi vuoi che venga canditato nel collegio?le liste per le primarie di collegio devono essere per metà di sesso femminile e per metà di sesso maschile per rispettare la parità di genere,e bisogna essere residenti nel collegio in modo tale da evitare di essere paracadutati dall'alto

A me pare che il pronunciamento della Consulta, che piaccia o no, affossi l'idea dei "premi di maggioranza" e metta a rischio anche i sistemi di elezione dei consigli regionali.

flaviomob ha scritto:A me pare che il pronunciamento della Consulta, che piaccia o no, affossi l'idea dei "premi di maggioranza" e metta a rischio anche i sistemi di elezione dei consigli regionali.

Ma il doppio turno (nazionale, lo ripeto fino alla noia) non è un premio di maggioranza.
E' la decisione finale (una maggioranza forte è indispensabile che venga fuori) presa dagli elettori e non dai padroni dei partiti e con l'elettore ormai fuori gioco.
Il doppio turno c'è anche col proporzionale.
La differenza sta nel protagonista della decisione finale.

La legge elettorale che si potrebbe fare è il mattarellum con qualche variante.Se nessuno conquista la maggioranza dei seggi,per raggiungere la maggioranza il partito o l'alleanza di maggioranza relativa potrebbe pescarli nel 25% della correzione proporzionale in modo da avere quei 25 o 30 deputati in più che gli permettono di governare

In un sistema con tre grossi partiti più o meno equivalenti, il doppio turno potrebbe non esprimere alcuna maggioranza in parlamento.