Falso reddito minimo

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Titoli di giornali, televisioni, schede di approfondimento, annunci roboanti: "il governo introduce la sperimentazione del reddito minimo garantito". Niente di più falso. Anzi, la solita volontà di prendere in giro ancora una volta milioni di italiani. Non si sperimenta il reddito, ma nient'altro che una nuova forma di social card, simile a quelle già sperimentate dai governi Berlusconi e Monti (che aveva stanziato 50 milioni all'anno, 10 in più della proposta del governo Letta!).

Non è reddito, ma una nuova forma di elemosina, ridicola per costi e platea dei beneficiari. Una mancia per pochissime famiglie. Famiglie e non persone. Mentre il reddito minimo è lo strumento di liberazione delle persone e di ripensamento di un welfare centrato sulle famiglie che oramai non regge più.

Non è reddito, è carità per pochi. Chiamate le cose con il loro nome. Perché siamo stufi della superficialità e della cattiva fede di chi ci governa. Ad aprile abbiamo consegnato una proposta popolare alla Camera, ci sono tre disegni di legge depositati da Sel, Pd e M5S. Una maggioranza è possibile. Fare finta di non vederlo vi rende solo doppiamente responsabili.

Maria Pia Pizzolante, portavoce rete TILT