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Ma quali "larghe intese"? Sono finite!

MessaggioInviato: 18/11/2013, 15:30
da franz
Riporto da NfA (autore Sandro Brusco)

L'effetto principale della scissione del PdL sarà di cambiare la maggioranza governativa rendendo più facile per alcuni sottogruppi di senatori diventare determinanti. Questo significa che per tali sottogruppi sarà più facile estrarre concessioni. Per i numeri uso senza vergogna wikipedia, che su queste voci mi pare molto più informata e tempestiva del giornalista politico medio. Prima della scissione il governo Letta contava al Senato su 237 voti dei 315 dei senatori eletti (ossia non a vita). Prima della scissione il PdL contava 91 senatori. Gli esatti numeri dopo la scissione non sono ancora noti ma si parla di 30-35 senatori nel nuovo gruppo ''alfaniano', ossia circa 60 fedeli berlusconiani dovrebbero passare all'opposizione. La nuova maggioranza quindi si riduce a qualcosa tra 175-180 senatori. Questo significa che una coalizione che comprenda tra 20 e 30 senatori può far cadere il governo. Questo avrebbe enormemente accresciuto il potere di Scelta Civica, se fosse rimasto un gruppo omogeneo. Al momento invece la situazione è molto confusa; si possono formare sottogruppi nel PD, sottogruppi a base regionale etc. Sono numeri da guardare più attentamente una volta che si è chiarito chi sta con chi.

Re: Ma quali "larghe intese"? Sono finite!

MessaggioInviato: 18/11/2013, 15:44
da pianogrande
Prima della scissione tutti i berlusconiani avrebbero agito come un sol voto e questo faceva sì che a decidere fosse unicamente Berlusconi.
Il Berlusconi dei consigli nazionali fatti da uno che parla e tutti gli altri che ascoltano (ed applaudono).
La situazione sarebbe, quindi, notevolmente migliorata.
Il problema che io mi pongo è un po' diverso.
Questi qua si sono davvero divisi?
La mia modesta opinione è che sia un giochino per gonzi per evitare, al momento, il completo isolamento del berlusca per poi ricomporsi quando il suddetto lo chiederà (anzi, lo comanderà).
Se fosse così, non sarebbe cambiato assolutamente niente e me lo fa pensare il fatto che questi dissidenti siano i fedelissimi come Quagliariello, Formigoni, Alfano (Alfano!), Cicchito (quello che tuonava contro le critiche dei giornalisti seminatori di odio dopo il fatto del duomo di Milano).
Mi sembrano dei dissidenti molto poco dissidenti e non mancano di ricordarlo a tutti ad ogni occasione.
Il vero pericolo, insomma, è l'ennesima presa per il c... del vecchio marpione e bravissimo venditore di specchietti e perline colorate.
Starò a vedere con molta curiosità.

Re: Ma quali "larghe intese"? Sono finite!

MessaggioInviato: 18/11/2013, 22:37
da franz
pianogrande ha scritto:La mia modesta opinione è che sia un giochino per gonzi ...

Per gonzi tipo "Destra di Lotta e di Governo"?
Opps :-)