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Ci mancano i leader

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Ci mancano i leader

Messaggioda pagheca il 30/10/2008, 11:04

Hai ragione quando dici che Berlusconi ha condotto ad una personalizzazione estrema della lotta politica e che questo era un concetto estraneo della sinistra (italiana, moderna direi).

Non sono convinto invece della tua analisi della figura di Berlusconi. Io penso che di lui si possano dire alcune semplici cose:

1) l'unico interesse che ha e' quello di accentrare in se' piu' potere e controllo possibile sulla realta'. Tutto cio' che e' funzionale a questo acquista spazio, tutto quello che non lo e' lo perde. Il comune denominatore della politica e dell'attivita' economica di Berlusconi e' questo e nient'altro. E' chiaro che l'uomo pensa realmente di avere una missione divina.

2) e in questo si differenzia da personaggi come Mussolini, che riteneva invece di avere una funzione ideologica, pubblica. Per questo Berlusconi usa la forza solo quando ce ne e' estremo bisogno, ma senza remore morali. Per questo l'uno si dedicava alla realizzazione di intere infrastrutture delocalizzate (quartieri, reti ferroviarie, intere citta') mentre l'altro si dedica a poche infrastrutture simboliche (il Ponte di Messina) o a gesti visibili (la rimozione dell'immondizia da certe zone). E' il machiavelli per eccellenza. Tutto qui. Anche la sua appartenenza alla Massoneria e' funzionale a questo e non viceversa come molti credono (recentemente, in un articolo a l'espresso che non riesco a trovare, dicevano che Berlusconi in uno dei suoi bagni di folla ha stretto la mano a un paio di turisti spagnoli, dicendo loro una frase che un giornalista ha trovato pari pari in un documento della Massoneria, qualcosa del genere "tenemos a la cabeza de la cividad". L'articolo e' apparentemente stato rimosso dal sito de L'espresso, ma potrei sbagliarmi).

3) l'individuo e' estremamente efficace, e' probabilmente un genio (in negativo, ma pur sempre un genio). Proviamo a pensare come sarebbe l'Italia oggi senza la sua "discesa in campo". Probabilmente avremmo un paese molto piu' democratico e in migliori condizioni, ma visto come sono andate le cose ho difficolta' a pensare che l'ecosistema politico si sarebbe evoluto come e' stato costretto a fare in questi anni. Berlusconi ha affamato la sinistra un po' come le politiche reaganiane delle guerre stellari hanno saputo stressare il sistema sovietico per distruggerlo. Ma ricordiamoci che tutte le esplosioni evolutive provengono da mutazioni improvvise dell'ambiente.

4) il successo di Berlusconi e' dovuto alla sua capacita' estrema di separare con grande attenzione gli interessi IMMEDIATI di una MAGGIORANZA da qualsiasi altro elemento di distrazione. L'Italia puo' vivere benissimo e a lungo in queste condizioni. Alla gente non interessa affatto verificare che l'indice Gini sia uno dei piu' alti del mondo industrializzato, o che una minoranza di genitori con figli handicappati perderanno l'insegnante di sostegno. Quello che interessa alla gente e' verificare che alcuni elementi simbolici, come la presunta violenza degli extracomunitari, sia combattuta. La gente non ha la capacita' di valutare elementi statistici, ma si limita a guardare nel giardino di casa, nel quartiere. E non e' nemmeno in grado di cogliere qualsiasi elemento, ma solo certi che sono visibili ai suoi occhi, come le scritte sui muri.

Detto cio', onestamente ho difficolta' a identificare un modo per battere un avversario simile senza sperare in un suo errore, senza un suo farsi prendere la mano, anche perche' ha dimostrato di saper "crescere" molto piu' a lungo dei classici dittatorielli da strapazzo.

il PD, o qualsiasi forza di (centro)sinistra non e' in grado di esprimere leader perche' la gente non e' piu' in grado di individuarli. Leggete questo articolo su L'Espresso, dal titolo "Walter sfila, Max si defila" http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 6&ref=hpsp. Personalmente io non credo piu' a questi articoli in cui si immagina che al centro della discussione politica vi sia il solito battibecco tra due leader. Ovvero, penso che sia vero che tra le dinamiche personali all'interno di un partito possano esistere problemi di leadership. Ma questo e' normale. Quello che succede pero' e' che tutta l'informazione italiana verte su questo tipo di dibattiti, oscurando completamente tutti coloro, come tanti sindaci in gamba di altrettante citta' italiane, lavorano tanto e bene, affinando una preparazione alla gestione della cosa pubblica che potrebbe essere utile prima o poi. Solo che e' difficile valutare cosa fa un Chiamparino, nel bene e nel male, se tutto viene ridotto ad una polemica personale, molto piu' facile da descrivere di una discussione sui contenuti, e quindi molto piu' comprensibile per una gran parte della gente. Dopo tanti anni, la gente si e' abituata a questo, lo desidera, non sa piu' immaginare altro. Non e' in grado di valutare un politico per quello che e' o che fa perche' entrambe le cose sono di fatto trasparenti all'informazione. La polemica personale sul nulla e' diventata l'aspetto prevalente della discussione. Ogni volta che si propone un gesto concreto che ha migliorato il paese, avete fatto caso che l'ascoltatore prova una specie di imbarazzo? come se non fosse piu' in grado di valutare quello che c'e' di positivo nell'azione politica di governo?

In queste condizioni e' chiaro che la selezione di leader politici di CS, alternativi come modello al sistema "a bandiera" di Berlusconi (una persona in testa, e tutti gli altri contano zero) e' impossibile. Ma non perche' e' il PD o chi per lui a non saperli esprimere, ma perche' l'elettorato non sarebbe in grado di capire. Andrebbe a cercare fra le righe fazioni e sgambetti, urlatori di professione, populisti, gente in grado di dire qualche frase ad effetto o di mostrare qualche aspetto particolare (e quindi criticabile). Per uscire da questa situazione ci vorrebbe un furbastro che sia in grado di vendere una cosa per ottenerne un altro, di inventare quel famoso grimaldello (di cui parlavo in un altro intervento) in grado di rompere il cerchio e dimostrare che si puo' fare una politica piu' efficiente per la gente senza cadere in una "dittatura della maggioranza" tanto amata da Berlusconi.

saluti
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda ranvit il 30/10/2008, 12:03

Condivido totalmente quanto dice pagheca.

L'unica eccezione che mi sento di fare è il ruolo che potrebbero svolgere quegli esponenti del centrosinistra al governo di Enti Locali con grandi risultati : Chiamparino, Soru, Jilly, De Luca ed altri (anche Vendola). Questi personaggi, temprati alla soluzione dei problemi reali ed avendo perso la cialtroneria tipica dei politici-politicanti, dovrebbero costituire la Direzione del Pd. Al contrario di Pagheca sono certo che potrebbero imprimere al Pd la svolta necessaria per diventare davvero un partito in grado di raccogliere consensi anche nell'elettorato "centrale" e, soprattutto, in grado di governare in caso di vittoria.

Vittorio
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda pierodm il 30/10/2008, 13:13

Sono d'accordo, nell'insieme, con gli ultimi interventi di Bruno e di Pagheca: ma devo dire che a queste loro conclusioni c'eravamo arrivati da tempo, in merito alla figura di Berlusconi e al fatto che abbia conformato lo scenario politico italiano a sua misura, e anche alla debolissima resistenza opposta dalla sinistra a questa metamorfosi.
Per inciso, la fiducia di Ranvit sull'eventuale discesa in campo (nazionale) dei leader locali è illusoria.
Anche Veltroni era un leader "locale" di successo, ma al momento giusto la forza d'urto mediatica di Berlusconi è riuscita a incrinare la sua immagine e a buttare tutto in caciara.
Insisto nella mia convinzione, che cioè una leadership forte nasce da una storia e da una cultura, che il PD è ancora ben lontano dal possedere.
Il fatto che il sistema politico attuale - debitamente trascinato verso il peronismo da Berlusconi - richieda un certo tipo di leadership, provoca un'ulteriore difficoltà: la sinistra vive la situazione schizofrenica di dover cercare una leadership molto personalistica, simile a quella berlusconiana, mentre questo genere di leaderismo è fondamentalmente estraneo alla propria cultura, e a quella dei suoi elettori.
Una schizofrenia che si rispecchia anche in queste nostre discussioni, in cui critichiamo la figura e il modo di fare di berlusconi, e allo stesso tempo lo indichiamo come una specie di esempio da seguire.
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda ranvit il 30/10/2008, 13:33

Ma Veltroni come leader locale non lo avrei citato.
Non mi pare infatti che sia stato un sindaco particolarmente efficace ed efficiente.

Vittorio
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda lucameni il 30/10/2008, 17:54

Ma è ovvio che mancano i "laeder". E non da ora.
Si viaggia tra personaggi che esprimono vecchiume e ragnatele come non mai e presunti riformisti che interpretano il riformismo come repulsione verso chi azzarda denunciare (magari sopra le righe) ladri e truffatori ed invece mancanza di riformismo chi non vuole lisciare il pelo ai citati ladroni.
Non so se sia una berlusconizzazione consapevole, strisciante o che altro.
So solo che qui a sinistra di persone ferme nei cosidetti "valori", intransigenti e nel contempo concreti senza cadere nel cinismo berlusconiano, ne vedo pochine davvero.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda pierodm il 31/10/2008, 10:25

Mi rivolgo a tutti, cioè a tutti quelli che svariano sui limiti e le deficienze dei leader attuali.
Non ci sono leader, sono pochi, deboli, sbagliati, un po' fessi, e si mettono le dita nel naso.
Va be': ma perché sono così?
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda pagheca il 31/10/2008, 10:30

pierodm ha scritto:Mi rivolgo a tutti, cioè a tutti quelli che svariano sui limiti e le deficienze dei leader attuali.
Non ci sono leader, sono pochi, deboli, sbagliati, un po' fessi, e si mettono le dita nel naso.
Va be': ma perché sono così?


Piu' che di leader parlerei di buoni politici (parlamentari inclusi, o vogliamo adeguarci al modello del politico "preso a prestito dalla societa'" che in realta' e' una ballerina o un avvocato?). Vorrei ricordare che in quasi tutti i PN (paesi normali...) i politici importanti sono persone con una preparazione politica nel senso di persone abituati alla gestione della cosa pubblica.

Ho cercato di spiegare nel mio intervento sopra perche' secondo me questo non puo' accadere oggi in Italia. Il principale imputato e' l'informazione che ha abituato a scambiare la politica con un battibecco permanente.

saluti,
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Prodi doveva acollaborare? Pericolosi vuoti di memoria.

Messaggioda Sandra Zampa il 17/11/2008, 10:59

Vi scrivo di nuovo, anche se solo per segnalarvi una mia lettera sul Corriere. Ci tengo che voi la leggiate e che ne discutiate qui, perche' anche voi avete vissuto, oltre due anni fa, quello che ho vissuto io. La Storia ha bisogno di testimoni.

A presto, vi tengo d'occhio ;-)


Prodi avrebbe dovuto collaborare con la destra? Bassanini deve avere avuto un vuoto di memoria
Lettera al Corriere della Sera, sull’intervista a Franco Bassainini del 16 novembre.

Caro direttore,
leggo con autentica sorpresa alcuni passaggi dell’ intervista a Bassanini. Tra le altre colpisce davvero l’affermazione secondo la quale, all’indomani delle elezioni del 2006, il premier Romano Prodi avrebbe commesso “il grave errore” di rifiutare “la collaborazione” con la coalizione di centro destra guidata dal suo sconfitto leader Silvio Berlusconi.

Al di là delle valutazioni sull’opportunità politica di questa opzione, non credo si possa permettere che la storia venga riscritta magari per ragioni di convenienza e, soprattutto, tradita con la diffusione di affermazioni non vere. E poiché penso che il bene del Paese richieda il rispetto della verità, la verità che certamente anche Bassanini dovrebbe ricordare è che per settimane e mesi, da parte delle forze di centrodestra e dei suoi leader, fu messa in atto una delegittimazione radicale di coloro che avevano vinto.

Credo non ci sia italiano che non ricordi l’accusa contro Prodi e tutte le forze del centrosinistra di avere fatto ricorso a “brogli” elettorali. Un’accusa ripetuta e ripetuta fino alla pretesa di un rigoroso controllo di 60.000 verbali e la riapertura di “un milione e 100.000 schede annullate”. Un’accusa ripetuta anche al termine delle verifiche e dopo che la Cassazione aveva proclamato la vittoria dell’Unione. Un’accusa paradossale se si pensa che la responsabilità delle operazioni elettorali faceva capo all’esecutivo guidato da Berlusconi.

Fu lo stesso Berlusconi a denunciare, ancora il 22 maggio (a Porta a Porta), che la Cassazione aveva fatto male il proprio lavoro e a sostenere che, poiché i brogli c’erano effettivamente stati, occorreva accertarli e tornare alle urne. A quanto pare solo Bassanini non ricorda che Berlusconi si recò dal Capo dello stato a denunciare le irregolarità nel voto e che minacciò, con il sostegno di suoi parlamentari, di affidare le sue ragioni alla piazza.

Al Presidente del Consiglio Prodi, fu negato da Berlusconi anche il gesto di cortesia istituzionale della telefonata di congratulazioni. Quella che Mc Cain ha fatto a Obama rivolgendosi a lui come al “suo Presidente” e che ha tanto colpito la pubblica opinione. Quanto alla rivelazione della paternità del cosiddetto “piano Rovati”, anticipato nel corso di una cena a casa di amici e su cui centrodestra e media italiani hanno tanto esternato e speculato, ho provato a ricordare consultando anche i giornali di allora, se nei giorni delle polemiche, Bassanini si fosse fatto vivo al riguardo. Giudichi il lettore se non sia peggio il pieno di memoria di oggi o il vuoto di memoria di ieri.

On. Sandra Zampa
portavoce di Romano Prodi
Bologna, 16 novembre 2008

Ho inserito qui http://www.sandrazampa.it/?p=575 alcuni link. Ma sono sicura che, oltre alla vostra memoria, avrete tanti altri documenti su cui basare le vostre riflessioni.
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Grande Coalizione

Messaggioda franz il 17/11/2008, 11:15

Vi è un atteggiamento al limite della schizofrenia in un Berlusconi che prima sbraita sui brogli, chiede il riconteggio e poi chiede anche la grande coalizione.
Eppure lo ha fatto.

http://www.repubblica.it/2006/04/sezion ... -voti.html

Il premier contesta i risultati del voto: "Verificheremo i dati"
E lancia l'idea di un governo comune "per il bene del Paese"

Berlusconi: "Nessuno ha vinto
serve una Grande Coalizione"

"L'Italia è spaccata. Irresponsabili i festeggiamenti di Prodi e Fassino
Sono disposto a un accordo con la sinistra anche in caso di vittoria"

ROMA - Alla fine ha parlato. Per ultimo e dopo una riunione fiume con i suoi e cambiando pelle. Silvio Berlusconi si è presentato davanti ai giornalisti a Palazzo Chigi e, abbandonando i toni della campagna elettorale, ha detto due cose destinate a sconvolgere il già scosso paesaggio del post elezioni. La prima, che nessuno può dire di aver vinto le elezioni. Anzi, che la Cdl ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti in Senato e che soltanto la nuova legge elettorale ha dato più seggi agli avversari. Inoltre, visto che l'Unione ha vinto alla Camera con poco meno di 25 mila voti, il centrodestra procederà nella verifica già annunciata con l'intento di scoprire eventuali irregolarità o difetti di comunicazioni tra seggi e Viminale dopo lo spoglio.

Poi ha detto la seconda cosa, politicamente molto impegnativa: "Con il Paese diviso in due, 50%-50%, occorre sedersi a un tavolo e fare come in Germania". Tecnicamente si chiama Grosse Koalition, grande coalizione: un accordo politico che mette insieme le forze di entrambi gli schieramenti per dare vita a un governo di unità nazionale.

Berlusconi dice di non avere "ambizioni personali" lasciando capire di essere disponibile a fare un passo indietro, ma di pensare "al bene del Paese" e si dice pronto a incontrare Prodi "quando ci sarà la certezza dei numeri". E se la verifica del voto desse la maggioranza alla Cdl? "Anche in quel caso - risponde Berlusconi - sarebbe 50%-50%, io mi siederei comunque al tavolo".

L'invito di Berlusconi è chiaro: "Occorre ragionare sull'unità", anche perché "sul voto degli italiani all'estero ci sono molte irregolarità ed il voto potrebbe non essere valido". Per Berlusconi "è interesse di tutti i cittadini, un governo che coinvolga tutte le forze. Sarebbe da irresponsabile escludere dal gioco democratico la metà del Paese".

"Oggi - continua Berlusconi - nessuno può dire di avere vinto". Berlusconi ha criticato "lo spettacolo di questa notte di Prodi e Fassino, dai quali ci sarenmmo aspettati un atteggiamento molto più responsabile".

Chi si attendeva in Berlusconi dai toni accesi e infuocati come nei giorni della campagna elettorale è rimasto spiazzato. Il Cavaliere, affiancato dagli alleati Fini, Cesa e Maroni, ha vestito i panni del politico responsabile disposto a collaborare con gli avversari per il bene del Paese. E ha trovato addirittura il tempo per scusarsi di quel "coglioni" pronunciato nel mezzo di una campagna elettorale "con toni accesi": "Chiedo venia anch'io se davanti a un gruppo di imprenditori amici ho usato una parola che non è nell'elenco delle finezze" e che "non era rivolto agli elettori di sinistra ma ai mie amici elettori".

Anche l'offensiva sulla verifica del voto è esposta in termini pacati e senza mai adombrare nessuna ipotesi di brogli, parola che il premier aveva usato negli ultimi giorni di campagna elettorale.

La conferenza stampa non è ancora che finita che arriva la prima reazione all'annuncio del premier. "E' grave - si legge in una nota - insinuare che l'esito elettorale sia stato falsato, alterato o manipolato e ciò dimostra la volontà di sovvertire l'ordine reale dei fatti: la vittoria indiscutibile del centrosinistra. Berlusconi accetti la legge elettorale imposta dal centrodestra: oggi, con un solo voto in più si vince". Ma intanto l'esca è lanciata.

(11 aprile 2006)
http://www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda ranvit il 17/11/2008, 12:00

Berlusconi è quello che è. Con le buone o le cattive ce lo dobbiamo tenere, ci piaccia o no....visto che non siamo capaci di sconfiggerlo elettoralmente.

Concordo con Bassanini!
Forse non si sarebbe riusciti comunque a fare una grande-coalizione, ma bisognava tentare. L'alternativa è stata distruttiva per il Cs.

Vittorio
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