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Veltroni all'attacco del governo

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Veltroni all'attacco del governo

Messaggioda franz il 18/10/2008, 20:29

Dal leader del Pd duri giudizi sulla Gelmini e sulle classi per immigrati
"Occorrono garanzie per le pmi e tutela ai rischi di cassa integrazione"

Scuola, fascismo e crisi economica
Veltroni all'attacco del governo

"In un consiglio municipale due esponenti del Pdl hanno fatto il saluto romano"
"La manifestazione del 25 ottobre esprimerà il disagio di un Paese che vuole cambiare"

ROMA - "So per certo che molte scuole chiuderanno e questa riforma favorirà la dispersione scolastica. Hanno fatto tagli agli unici due settori dove non si dovevano fare: scuola e sicurezza". Duro attacco al governo da parte del segretario del Pd. Walter Veltroni, partecipando ad un comizio presso il circolo del Pd nel quartiere romano di San Basilio, ha parlato di un "brutto clima" nel Paese. "E non solo dal punto di vista dei valori - ha sottolineato il leader del Partito democratico -. Cosa vuol dire che un immigrato non può stare in classe con gli italiani, queste classi differenziate sono un atto di chiusura che farà crescere gli immigrati nell'odio. Non ci si ricorda che noi siamo un Paese di immigrati. Si vuole instillare il seme dell'odio".

Gelmini: "Sembriamo di sinistra". "Questo governo sembra essere un governo di sinistra per come ha a cuore i bisogni della gente", aveva detto in precedenza il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, nel corso di un intervento al convegno della fondazione 'Magna Carta' a Norcia. Il ministro ha difeso punto per punto la riforma della scuola a partire dal maestro unico. Una formula - ha detto - che "esiste in tutti i paesi europei, mentre il cosiddetto modulo è una anomalia tutta italiana".

Maria Stella Gelmini ha difeso il voto in condotta, che ha assicurato "non ha volontà sanzionatoria, ma di crescita complessiva della persona". Ha assicurato che non sarà tagliato il tempo pieno: "Ho 35 anni - ha detto - non ho figli, ma sono una donna e capisco i problemi delle donne che lavorano, in molti casi per ambizione in altri per necessità. E quindi sarebbe assurdo fare un provvedimento di questo genere. Durante le ore di lezione ci sarà un solo insegnante e gli altri due - ha assicurato Gelmini - saranno 'spalmati' in altri orari".

Secondo la Gelmini sulla riforma della scuola "si stanno raccontando molte bugie: si è detto addirittura che ci saranno 87 mila licenziamenti". Frutto di disinformazione, secondo il ministro, anche le polemiche sulle classi ponte per gli immigrati, proposte in una mozione della Lega: "non si tratta di ghettizzare nessuno ma di affrontare il problema dell'aiuto verso chi viene da un paese straniero: sto cercando risorse per fare dei corsi di lingua italiana per i bambini immigrati in difficoltà".

Fascismo.
Ma Veltroni, nel corso del suo comizio a Roma, ha parlato anche del rischio fascismo. "C'è un brutto clima nel Paese - ha ribadito Veltroni -. C'è un clima di intolleranza pericolosissimo. Pensate - ha ricordato il leader del Pd - che in un consiglio municipale due esponenti del Pdl hanno fatto il saluto romano: è il simbolo con il quale venivano prese molte persone e portate alle Fosse ardeatine. E' il saluto con il quale torturavano a via Tasso". Poi Veltroni ha ricordato le polemiche sull'antifascismo: "Non voglio vivere in un Paese in cui il presidente del Consiglio a chi gli chiede dell'antifascismo risponde che lui ha da lavorare. L'antifascismo è un valore fondante della nostra democrazia".

Crisi economica.
Veltroni ha anche ribadito le proprie preoccupazioni per la situazione economica a causa della crisi dei mercati finanziari: "Il Paese è fermo, gli annunci roboanti stanno a zero. Le piccole e medie imprese sono in difficoltà, se si fermano loro il rischio è che si fermi il Paese. Delle cose che ha detto Berlusconi, una è davvero inaudita: che non ci saranno effetti della crisi sull'economia reale. Ovvio che ci sono, c'è il rischio di recessione". Proprio per questo, Veltroni chiede "correzioni al decreto per introdurre maggiori garanzie per le pmi e maggiore tutela ai rischi di cassa integrazione".

Tasse. "Dov'è la riduzione delle tasse? Il governo non ha alibi - ha incalzato il numero uno del Pd -, quando hanno iniziato a governare la situazione era buona, ma loro dicono che le diminuiranno nel 2014 quando non saranno più al governo". Veltroni ha ricordato come l'esecutivo su Alitalia "ha buttato via 1,5 miliardi di euro che potevano essere pagati da Air France, ai quali vanno sommati i 2 miliardi di euro per l'Ici: insieme facevano una bella cifra che poteva essere utilizzata".

La manifestazione del 25. Quanto alla manifestazione del 25 ottobre: "Sarà una grande manifestazione, serena e forte, forte perché verrà per unire il Paese. Una manifestazione di popolo che esprimerà il disagio di un Paese che vuole cambiare".

"Le cose stanno già cambiando - ha continuato Veltroni - speriamo che il voto negli Usa renda il cambiamento più rapido. L'Italia comincia ad accorgersi della realtà drammatica di un Paese che non ha più bisogno di chiacchiere e favole, ma un drammatico bisogno di cambiamento".

"C'è la realtà di un Paese in sofferenza - ha concluso Veltroni - che fa fatica ad arrivare a fine mese: non vorrei che parlassimo d'altro, vorrei dare voce al disagio che cresce".
(18 ottobre 2008)
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Re: Veltroni all'attacco del governo

Messaggioda lucameni il 18/10/2008, 21:02

L'opposizione non può limitarsi a dire "No".
Deve far dimenticare l'immobilismo (anche ideologico) dell'Unione e mostrarsi come opposizione responsabile e propositiva.
Ma questo da alcuni presunti - molto presunti - riformisti viene interpretato coma una declinazione di sinistra del berlusconismo; e impossibilità ad attaccare duramente le iniziative del cavaliere: ovvero evitare come la peste di parlare di conflitto d'interesse e legalità, e tanto meno abrogare le sue leggi vergogna.
Non sarebbe "riformista", ci dicono personaggi come Ostellino, già fautori di una legge ex Cirielli.
Indubbiamente una strana idea di opposizione, di liberalismo e di democrazia.
Peraltro visto che in 14 anni leggi sul conflitto d'interesse non sono mai state fatte, fermo restando l'esistenza di quella del 1957, dando per buona questa interpretazione dovremmo concludere che la nostra sinistra, malgrado periodi "al lupo al lupo", è stata d'un riformismo inenarrabile: Berlusconi ha fatto quello che mai in altro paese del mondo democratico sarebbe stato permesso ad alcuno.
Tant'è, assodato che essere propositivi non vuol dire appecoronarsi, censurarsi ed essere omissivi (atteggiamenti del resto coerenti con l'appartenenza alla casta parlamentare), finalmente Veltroni pare aver abbandonato quel fare british che ha fatto la fortuna di Berlusconi alle ultime elezioni (Veltroni ha scordato che siamo in Italia e non in GB; paese decisamente meno anomalo del nostro).
Ora si decidano a fare opposizione vera (e propositiva).
Speranza vana?
14 anni tra chiacchiere antiberlusconiane, cui mai sono seguiti atti concreti, e pietosissimi inciuci, non contribuiscono ad una prognosi rassicurante, ma è meglio non rassegnarsi del tutto.
Su Veltroni: non ti dico "facci sognare" e nemmeno "dì qualcosa di sinistra" (nel mio dna c'è poca sinistra).
Però, come hai fatto adesso, qualcosa dilla.
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