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Per una buona scuola per la Repubblica

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Re: Per una buona scuola per la Repubblica

Messaggioda albert.z il 23/10/2008, 13:20

Ritenete veramente necessario che le maestre siano laureate?
Per la Scuola materna e la Scuola elementare non basterebbero delle maestre diplomate in un Istituto con 5 anni di corsi, comprendenti didattica, pedagogia, informatica, scienze, laboratorio......., e poi un anno di apprendistato pagato, seguite da maestre esperte?
Secondo me un valido Istituo Magistrale sarebbe piu' che sufficiente e farebbe risparmiare molti soldi alle famiglie delle studentesse e alle casse dello Stato in mancati stipendi a livello universitario ai professori universitari, spese per edifici e personale dell'Università.
Ultima modifica di albert.z il 23/10/2008, 14:27, modificato 1 volta in totale.
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Re: Per una buona scuola per la Repubblica

Messaggioda franz il 23/10/2008, 14:19

albert.z ha scritto:Ritenete veramente necessario che le maestre siano laureate?
Per la Scuola materna e la Scuola elementare non basterebbero delle maestre diplomata in un Istituto con 5 anni di corsi, comprendenti didattica, pedagogia, informatica, scienze, laboratorio......., e poi un anno di apprendistato pagato, seguite da maestre esperte?
Secondo me un valido Istituo Magistrale sarebbe piu' che sufficiente e farebbe risparmiare molti soldi alle famiglie delle studentesse e alle casse dello Stato in mancati stipendi a livello universitario ai professori universitari, spese per edifici e personale dell'Università.

Concordo.
E siccome sono un convinto sostenitore dei benchmark mondiali, la domanda che sorge spontanea è "come fanno negli altri paesi?"
Considerando che noi di laureati ne abbiamo pochi, rispetto agli altri, possibile che dobbiamo impiegarli per la scuola elementare?

Pagheca, come funzina in UK?
Altri?

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Re: Per una buona scuola per la Repubblica

Messaggioda Paolo65 il 23/10/2008, 14:33

Franz, è ovvio( e profondamente sbagliato) che Berlusconi tenti di far passare ogni dissenso come un fatto estremista da ripudiare.

Ma nel merito,cioè sul fatto che le istituzioni pubbliche come la scuola o le stazioni ferroviarie non possono essere bloccate, ha ragione da vendere; ed è per questo che può godere di un certo consenso.

Ezio Mauro fa un'analisi anche condivisibile,ma ripeto fino a che nel merito Berlusconi ha le sue buone ragioni, il discorso dei media in suo potere ha una valenza fino ad un certo punto.

A me piacerebbe che un giornale che si definisce autonomo, dica le cose che ha detto Mauro ma che aggiunga poi, che gli studenti non possono e non debbono occupare la scuola e l'università,invece di indicare in modo generico tutto ciò come "dissenso".

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Re: Per una buona scuola per la Repubblica

Messaggioda albert.z il 23/10/2008, 14:38

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Ultima modifica di albert.z il 24/10/2008, 9:12, modificato 1 volta in totale.
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Re: Per una buona scuola per la Repubblica

Messaggioda albert.z il 24/10/2008, 8:54

Una buona scuola deve essere buona nel complesso e non solo la Scuola materna e le elementari. Sprecare soldi alle elementari con maestre in compresenza è un lusso che non possiamo permetterci e che non porta niente.
Serve invece avere una migliore scuola media, specie la media superiore.
Buona l'idea del grembiulino alle elementari per evitare le spese per vestiti firmati.
Ottimo il giudizio in decimi. Il numero è più chiaro e più semplice.
Ottimo il voto in condotta: non si può tollerare il bullismo.
Va bene il maesteo "prevalente" e gli insegnanti specifici per la religione e l'inglese.
L'uso del computer lo comincerei solo in quinta elementare. Prima non è necessario:esistono i libri e le attività manuali.
No alla compresenza. Si al tempo pieno.
Bisogna anche ridurre gli anni di studio, per arrivare ad un diploma, finendo le superiori un anno prima. Negli altri paesi a 18 anni gli studenti frequentano già l'UNIVERSITA'. Bisogna tagliare gli sprechi, come i corsi di laurea per 1 solo studente ed investire in ricerca vera. Allora può andare bene la laurea breve, in Scienze dell'educazione, per insegnare. Anche se non la ritengo necessaria sia per la materna che per le elementari: è un surplus.Un lusso da paese ricco, senza debito pubblico e una spesa eccessiva per le famiglie degli studenti.


Alle medie e superiori occorre più laboratori, più matematica e informatica.
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Re: Per una buona scuola per la Repubblica

Messaggioda franz il 24/10/2008, 10:01

albert.z ha scritto:No alla compresenza. Si al tempo pieno.

Per me la scuola deve essere federalista e quindi organizzata su base locale.
Scuola e sanità sono le principali competenze locali nei paesi federali.
Se a Milano vogliono il maestro unico in classi di 20 bambini mentre a Bologna vogliono i moduli 3 docenti su due classi di 15 mabini e 4 ore di compresenza con il tempo pieno, che lo facciano. Devono poter fare scelte diverse.
Basta che la spesa scolastica sia pagata con le imposte locali.

La democrazia deve prevedere che Milano e Bologna (dico per dire, potrebbero essere Cuneo e Frosinone) compiano localmente scelte diverse su come organizzare la loro scuola.
Scelte diversi con costi diversi e risultati piu' adatti e/o graditi localmente,

Poi col tempo si potrà fare una comparazione delle varie sperimentazioni e dei costi-benefici.

Ma soluzioni diverse implicano costi diversi per cui la proposta leghista di federalismo fiscale basata su costi standard è una solenne castronata, inesistente nei paesi federali che conosco.
Non è federalismo fiscale. È leghismo fiscale.

Ciao,
Franz
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Re: Per una buona scuola per la Repubblica

Messaggioda Paolo65 il 24/10/2008, 13:02

Franz ha toccato indirettamente uno dei punti più controversi di questo governo. Si fa la riforma federale, o presunta tale e poi si abolisce dal centro l'ICI,la tassa che più di tutte andava lasciata a discrezione dei comuni.

Anche sulla scuola e qui concordo ancora con Franz, il governo si mostra poco federalista.

Il ministero dia le regole fondamentali,ad esempio quali materie sono obbligatoriamente da studiare in tutto il paese ai vari livelli d'istruzione, e poi lasci la massima libertà agli istituti di gestirsi il resto: orario lungo,corto,continuato,corsi supplementari tipo cucina o taglio e cucito ecc.

Anche la scuola come la sanità dovrebbero essere gestite di prima mano dalle regioni,le quali si devono prendere la loro responsabilità politica davanti ai cittadini.

Paolo
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Re: Per una buona scuola per la Repubblica

Messaggioda franz il 24/10/2008, 14:30

Paolo65 ha scritto:Anche la scuola come la sanità dovrebbero essere gestite di prima mano dalle regioni,le quali si devono prendere la loro responsabilità politica davanti ai cittadini.

..... mmmmmm (mumble mumble) io no, alle regioni non farei organizzare nememno un corso di cucito.
Le regioni che controllino, il "fare" non spetta a loro ma a comuni e province.
Vedendo come sono organizzati i paesi federali, non dovrebbe essere un mistero che la scuola d'infanzia e quella elementare sono compentenza precisa dei comuni. Ovunque. L'educazione primaria è compito locale, a livello piu' basso. Come cavolo potremmo pensare una regione enorme come la Lombardia possa gestire asili nido e scuole elementari?

L'educazione secondaria è compito prettamente statale, dove per statale dicasi il länd, il cantone, lo stato.
E per quelli grandi ci sono le contee, i distretti. Senza i quali non è possibile comprendere l'organizzazione statale.

Per le unversità (sistema terziario) esse di solito sono autonome e quindi per definizione "non dipendono" ma se ricevono finanziamenti pubblci questi provengono anche qui principalmente dai cantoni, stati, länder. Anche nella piccola svizzera le università sono cantonali (la dimensione di un cantone è equivalente a quella di una provincia italiana). Solo i due politecnici (Zurigo e Losanna) sono federali, tutto il resto è cantonale.

Per la cronaca, anche la sanità nei paesi federali è gestita al livello basso, comunale e distrettuale (contea, distretto) con una supervisione statale (cantone, länder) che si limita alla pianificazione generale ed al controllo.

Per esempio in germania e svizzera gli ospedali sono costruiti dai comuni (da soli, quelli grandi, o in consorzio, quelli piccoli) e non certo dalla capitale nazionale o dagli stati che compongono la federazione. Ovviamente i comuni in quei paesi hanno fondi fiscali propri che nemmeno qui ce li sognammo ma appunto, partiamo dal fatto che il federalismo leghismo fiscale del governo non ha nulla a che vedere con l'organizzazione politico tributaria di uno stato federale e lo stesso dicasi per le proposte su scuola e sanità.

E' solo una solenne presa per i fondelli. Bisognerebbe farlo sapere all'elettorato leghista.

Ciao,
Franz
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