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L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Messaggioda franz il 28/08/2013, 9:52

Parma, l’impianto si accende
Il movimento aveva conquistato
la città promettendone la chiusura

giuseppe salvaggiulo
inviato a parma

A otto anni dalla prima delibera e a quattro dalla prima pietra, con 180 milioni di euro spesi tra valanghe di ricorsi con decine di giudici coinvolti, l’inceneritore di Parma si accende. «Questione di ore», spiegavano ancora ieri sera i tecnici del gestore Iren.

Un impianto come altri 7 in Emilia e 50 in Italia, ma attorno al quale si è consumata una battaglia politica a giudiziaria senza pari. Da un lato comitati locali e associazioni ambientaliste, la Procura che invano ne ha chiesto il sequestro per abuso edilizio e appalto irregolare, e soprattutto il Movimento 5 Stelle, che ne ha fatto il trampolino per il trionfo elettorale dello scorso anno con Federico Pizzarotti, primo e finora unico sindaco di un capoluogo. Dall’altro Pd e Pdl, che attraverso le giunte locali di Liguria, Piemonte ed Emilia controllano Iren, il colosso quotato in Borsa che gestisce il ciclo dei rifiuti. Oggi che il camino comincia a fumare, questi ultimi cantano vittoria. E i primi abbozzano.

Dopo anni di contese furibonde, a Parma si respira un’insolita aria minimalista. Cessati i proclami bellicosi, prevale il realismo. Il fronte del no pare rassegnato. «Abbiamo perso una battaglia, non la guerra» sintetizza Aldo Carfagnini dell’associazione Gestione corretta rifiuti, serbatoio della giunta Pizzarotti. Il sindaco e i Cinquestelle glissano ostentando un profilo istituzionale. Niente manifestazioni, polemiche, iniziative plateali. Nessuna chiamata alle armi. Eppure la crociata, annunciata a pagina 9 del programma elettorale («Da sempre diciamo no all’inceneritore»), fu la carta vincente contro il Pd, sponsor dell’impianto, travolto in rimonta al ballottaggio. Ribadita dopo la vittoria («La nostra volontà è chiuderlo») e declamata tra le «linee programmatiche» nella prima seduta di Consiglio comunale: «Stop alla costruzione dell’inceneritore e sua riconversione in un centro di riciclo e recupero. (...) Concorso d’idee per la riconversione industriale del cantiere dell’inceneritore».

Ma la frase a cui l’opposizione vuole impiccare il sindaco è questa: «L’inceneritore qui non lo faranno mai, e se lo faranno dovranno passare sul cadavere di Pizzarotti». A pronunciarla nientemeno che Beppe Grillo, sceso a Parma meno di un anno fa per arringare la piazza in un’adunata ambiziosamente ribattezzata «Dies Iren - La fine degli inceneritori» in nome della resistenza all’insano connubio partiti-finanza-servizi pubblici e adesso derubricata a «convegno di sensibilizzazione».

Non che Pizzarotti abbia cambiato idea sull’inceneritore. Semplicemente non ce l’ha fatta, a chiuderlo, perché non poteva farcela. «Abbiamo mancato l’obiettivo ma ci abbiamo provato in tutti i modi e quindi non perdiamo noi, ma la città», sostiene l’assessore all’ambiente Gabriele Folli. «Oggettivamente, per noi è una sconfitta», ammette il capogruppo in Consiglio comunale Marco Bosi, «perché è una delle tre questioni, con l’onestà e il debito comunale, su cui avevamo vinto le elezioni. Ma l’opinione pubblica ci riconosce di aver fatto il possibile».

In effetti Pizzarotti, insediatosi quando i lavori erano già al 70%, si è dapprima aggrappato all’inchiesta della Procura, confidando in un sequestro che però è stato respinto da gip, tribunale del Riesame e Cassazione. Poi ha ingaggiato Paolo Rabitti, consulente della Procura di Napoli nelle più delicate indagini sull’emergenza rifiuti, con il compito di rovistare nelle carte a caccia di magagne. Ma l’unico risultato è stato un contenzioso con gli altri Comuni. Nulla di fatto anche con l’idea di riconversione «green» dell’inceneritore sulla base di un progetto olandese sbandierato in campagna elettorale e con quella di bandire una gara per un impianto alternativo senza combustione. L’ultimo tentativo, il 3 luglio, è stato il diniego del certificato di agibilità dell’inceneritore, bloccando le prove per quasi due mesi. Ma Iren ancora una volta ha vinto davanti al Tar (e non è detto che non ne nasca un’altra causa per danni, stimati in 18 milioni).

In realtà, già dalla fine dell’anno scorso, sfumato il sequestro, Pizzarotti si era reso conto di avere armi per lo più spuntate. E ha aperto una fase nuova, all’insegna della riduzione del danno. Deludendo qualche pasdaran che invocava un blocco d’imperio del cantiere, ha ammorbidito i toni con Iren e aperto la via della collaborazione per spingere la raccolta differenziata (che ha superato il 50%) con il sistema porta a porta da estendere a tutta la città nei prossimi sei mesi. Quanto all’inceneritore, il Comune s’impegnerà nei controlli ambientali, ma senza un fucile puntato.

«Il tempo sarà galantuomo, e non ce ne vorrà neanche tanto», dice l’assessore Folli. Altrimenti il mito della Stalingrado grillina potrebbe andare in fumo con i rifiuti nell’inceneritore.

http://www.lastampa.it/2013/08/28/itali ... agina.html
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Re: L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Messaggioda Robyn il 28/08/2013, 10:26

Gli inceneritori vanno utilizzati solo per quella parte di rifiuti che non si riesce a differenziare,dotandoli di filtri antinquinamento lontano dai centri abitati,esteticamente ben costruiti non riconoscibili e circondati di alberi,non si può pensare di produrre energia con gli inceneritori.Và promossa la raccolta differenziata e vanno bonificate le discariche a cielo aperto.Lo stesso per l'eolico per l'impatto estetico che dà.Meglio minipale nelle gallerie nelle superstrade a fianco dei binari dei treni e nel caso di impianti esistenti a pale trasparenti in modo da limitare l'impatto ambientale ed estetico
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Re: L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Messaggioda pianogrande il 29/08/2013, 0:58

Pizzarotti è un grillino anomalo.
Si sta confrontando con la realtà e con i rischi che questo comporta.
Anche mancare un obiettivo è molto più onorevole che abbaiare alla luna ritirandosi inorriditi dalla politica operativa.
Onore a Pizzarotti che ci prova e si sporca le mani anche con la spazzatura dei suoi concittadini.
Ridicolo e patetico Grillo che ha fatto una promessa elettorale sul cadavere di un altro (mi ricorda un tale che giurava sulla testa dei figli).
Questi sono i grillini che non buttano alle ortiche il voto dei propri elettori.
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Re: L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Messaggioda flaviomob il 29/08/2013, 12:01

Qui il programma M5S per Parma:

http://issuu.com/parma5stelle/docs/prog ... 03/2601345

Sull'inceneritore non ce l'hanno fatta. Certo, sarebbe stato corretto comunicare prima agli elettori che le possibilità per chiudere l'inceneritore, in conformità alla legge e ai contratti già siglati, erano minime e il semplice tentativo poteva (e potrà) comportare penali che ora saranno a carico della collettività.


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Re: L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Messaggioda franz il 29/08/2013, 12:40

flaviomob ha scritto:Qui il programma M5S per Parma:

http://issuu.com/parma5stelle/docs/prog ... 03/2601345

Sull'inceneritore non ce l'hanno fatta. Certo, sarebbe stato corretto comunicare prima agli elettori che le possibilità per chiudere l'inceneritore, in conformità alla legge e ai contratti già siglati, erano minime e il semplice tentativo poteva (e potrà) comportare penali che ora saranno a carico della collettività.

Tutto giusto. Io pero' considero un altro fatto. La "battaglia" contro gli inceneritori così come l'ha impostata Grillo ed il suo movimento (ma non solo lui) è una battaglia ideologica. Nel senso che oggettivamente ci sono nuovi sistemi che inquinano meno dei precendenti e che è molto piu' pericoloso, per il singolo essere umano, la cucina a gas (per i PM10 emessi ad 1 metro di distanza dalla classica casalinga) o usare una fotocopiatrice o una stampante laser in un ambiente chiuso. Pragmaticamente anche considerando la necessità assoluta di raccolta differenziata, alla fine quello che resta (e resta) meglio bruciarlo in un moderno inceneritore smokeless a ricupero di energia che interrarlo in una discarica. Ora se si perde una battaglia pragmatica nulla di grave. Praticamente ci possono essere tante soluzioni valide. Alla fine se ne sceglie una (per forza) e non è un dramma per le altre alternative. Pero' quando si perde una battaglia ideologizzata, sono dolori.
In questo senso Grillo non è diverso da altri che impostano "battaglie" ideologiche e che per questo sono destinati spesso e perdere (e glissare) e qualche volta a vincere (e qui pero' ce la si tira di brutto, direi).
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Re: L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Messaggioda pianogrande il 29/08/2013, 12:41

Tutto, alla fine, è a carico della collettività Flavio.
Anche le eventuali emissioni inquinanti e lo spreco di risorse.
Pizzarotti ha, comunque, ancora molto da battagliare su questo fronte con la raccolta differenziata i cui vantaggi vanno, appunto, alla collettività.
Questa è, comunque, politica operativa ed orientata al cittadino a differenza delle str.... volevo dire sparate di Grillo.
Questo ultimo è l'aspetto che più mi piace.
Il comune di Parma sembra farcela a sopravvivere al disastro della destra.
Bravo Pizzarotti!
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Re: L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Messaggioda Robyn il 29/08/2013, 17:06

L'inceneritore di Parma potevano farlo più bello è un vero e proprio scempio
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Re: L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Messaggioda flaviomob il 29/08/2013, 19:50

Certamente Pizzarotti non ha avuto vita facile, dovendo anche risanare un bilancio comunale tra i più disastrati della penisola, ma impugnare degli atti o negare la concessione di autorizzazioni sapendo che la conseguenza quasi certa è il pagamento di penali a carico dei bilanci pubblici non mi sembra una grande idea. A meno che M5S si offra di risarcire alle casse comunali gli importi corrispondenti: tutto sommato, credo che i parlamentari grillini possano farcela.

===

"Quasi OT", riprendendo quanto scrive Franz:



Inquinamento indoor, aria in cucina più irrespirabile che in centro

Adottare delle misure anti-inquinamento è fondamentale sia fuori che dentro casa. Se pensiamo di essere completamente al sicuro da contaminanti e sostanze altamente tossiche, una volta varcata la soglia di casa, ci sbagliamo. Un recente studio condotto dall’Università di Sheffield lo conferma: alcune delle nostre cucine sono addirittura più inquinate delle strade e del centro cittadino.

I ricercatori hanno misurato la qualità dell’aria sia all’interno che all’esterno di tre edifici residenziali con diversi tipi di cucine: fornello a gas ed elettrico. Dai dati raccolti è emerso che nelle cucine con i fornelli a gas ci sono concentrazioni di biossido di azoto tre volte superiori a quelle misurate all’esterno e ben al di sopra di quelle raccomandate dalle linee guida per la qualità dell’aria adottate in Gran Bretagna.

Il professor Vida Sharifi, prima firma dello studio, pubblicato sul Journal of Environment, ha sottolineato che spendiamo il 90% del nostro tempo a rendere le abitazioni confortevoli, calde e sicure, ma raramente pensiamo a proteggerci dall’inquinamento indoor. L’energia è solo una delle fonti dell’inquinamento indoor, ma è significativa. Isolare le nostre case, rendendole impenetrabili può ridurre notevolmente i costi del riscaldamento ma ci rende anche più esposti ad alti livelli di inquinamento indoor, con impatti anche gravi sulla nostra salute.

In special modo per anziani, bambini e malati cronici l’inquinamento indoor è altamente nocivo. Oltre al biossido di azoto (NO2), nelle cucine con fornelli a gas sono state riscontrate alte percentuali di composti organici volatili (VOCs) e particelle solide sufficientemente piccole da penetrare nei polmoni (di 2,5 micron o ancora più sottili, note come PM2.5). Non esistono linee guida che fissino i livelli di polveri sottili ritenuti non rischiosi in casa.

Ma secondo gli autori, dal momento che trascorriamo sempre più tempo nelle nostre abitazioni e sempre meno all’aperto, dovremmo preoccuparci maggiormente della qualità dell’aria che si respira in casa. Far arieggiare gli ambienti e acquistare delle piante anti-inquinamento sono sicuramente due misure incisive per migliorarla.

http://www.ecoblog.it/post/18237/inquin ... -in-centro


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Re: L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Messaggioda Robyn il 29/08/2013, 22:41

E cosicchè l'inceneritore di Parma sarebbe il posto dove organizzare
le gite turistiche degli studenti di scuola media e dei turisti stranieri
"Ecco come potete osservare questo è il camino ispirato alla famiglia dei
camino instauratasi in Firenze agli inizi del 1400"con passeggiata
dei trinità dei monti in Roma del 1700
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Re: L’M5S perde la battaglia dell’inceneritore

Messaggioda franz il 30/08/2013, 0:20

Idea interessante, quella delle gite degli studenti delle medie o dei licei. valida sul piano didattico.
Per i turisti non credo, dato che sono già abituati. Nel centro di vienna ed anche dentro la città di zurigo ci sono da tempo degli inceneritori. C'è anche un motico pratico. Piu' corto è il tragitto di raccolta verso l'inceneritore, minore è l'inquinamento prodotto dai compattatori, che rappresentano il 95% delle emissioni nocive legate alla raccolta dei rifiuti (discarica, differenziata e/o inceneritore che sia).
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