Alla festa del 2 giugno spicca l'assenza della Lega

Da Repubblica.it:
Il presidente alle celebrazioni insieme alle più alte cariche istituzionali
Ma mancano gli esponenti del Carroccio. Bagno di folla per Berlusconi
Napolitano alla Festa del 2 giugno
Assenza della Lega, è polemica
Il capo dello Stato alle forze armate: "Ruolo centrale in un Paese aperto al mondo"
Poi, interrogato sui leghisti non presenti, dirà: "Acuta osservazione..."
ROMA - La celebrazione della sessantaduesima Festa della Repubblica ha due protagonisti. Il primo, ovviamente, è Giorgio Napolitano, che insieme alla più alte cariche istituzionali va prima all'Altare della Patria, e poi assiste alla parata militare di via dei Fori imperiali. Il secondo è Silvio Berlusconi, che nel finale della manifestazione, assediato dai fan, si concede un vero e proprio bagno di follia, camminando tra la gente. Ma è polemica per l'assenza, alla parata, degli esponenti della Lega, come Roberto Maroni, che ha scelto di presenziare a una celebrazione a Varese.
Le parole di Napolitano. Il presidente della Repubblica invia una nota di saluto alle forze armate. Il 2 giugno 1946, vi si legge, è "simbolo e fondamento della democrazia del nostro paese". E ancora, riferendosi ai militari: "Essi costituiscono l'essenza del forte e convinto contributo che il nostro Paese fornisce alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale. Ed è in questa nuova prospettiva di apertura verso il mondo... che le forze armate... rinnovano il proprio fondamentale ruolo di custodi e garanti della Costituzione repubblicana, interpretandone il significato universale nelle innumerevoli missioni a sostegno dei diritti umani". Ieri, Napolitano aveva lanciato duro monito, in cui diceva "basta ribellioni contro lo Stato".
La giornata del capo dello Stato. Oggi il presidente è giunto al Vittoriano accompagnato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa ("c'è consenso, al di la dell'alternarsi dei governi, intorno ad una idea nuova di patria") e dal capo di stato maggiore della Difesa Vicenzo Camporini. E ha passato in rassegna il battaglione Interforze, schierato in piazza Venezia.
Assente Maroni e i ministri del Carroccio. Sulle scale dell'Altare della Patria a ricevere il capo dello Stato ci sono, tra gli altri, il presidente del Senato, Renato Schifani, quello della Camera, Gianfranco Fini ("il messaggio di Napolitano è alto e condiviso", ha commentato), il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il presidente della Corte Costituzionale Franco Bile. Presente anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ricorda come questa sia "una Festa di unità nazionale". Non c'è invece il ministro dell'Interno Roberto Maroni che, all'appuntamento ai Fori Imperiali, ha preferito Varese per festeggiare il 2 Giugno insieme al sindaco leghista.
"L'assenza della Lega? Acuta osservazione". Del fatto che alla parata mancassero gli esponenti della Lega, chiedono conto a Napolitano i giornalisti in un incontro del pomeriggio. "Un'acuta osservazione", risponde il capo dello Stato alla domanda di un cronista. Che poi, indirettamente, ricorda che la festa di oggi dimostra quanto sia forte il sentimento di unità nazionale.
L'assenza era stata notata anche dal parlamentare dell'Idv, Giuseppe Giulietti, che si è detto "molto preoccupato" e ha ricordato le polemiche del carroccio "sulle feste nazionali, la patria e la bandiera". "Rammarico" è stato espresso dall'ex ministro della Difesa, Arturo Parisi (Pd).
Il sarcasmo di Calderori. "Alla parata un nostro ambasciatore c'era e, quindi, sono pretestuose le polemiche sull'assenza della Lega Nord". Lo dice Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, che aggiunge: "Detto questo aggiungo che, personalmente, ho grosse perplessità sulle innumerevoli e onerose manifestazioni di questo genere che si tengono in un paese in cui, come dice l'Istat, una famiglia su tre non riesce ad arrivare a fine mese".
La parata militare. Dopo l'alzabandiera solenne, Napolitano lascia piazza Venezia per passare in rassegna le truppe: la sfilata, che comincia alla 10 e che si svolge sotto la pioggia, davanti ad alcune centinaia di persone, vede il passaggio 7.186 tra militari e civili. Viene ricordato anche l'elicotterista dell'esercito Filippo Fornassi, "caduto ieri nei cieli di Bracciano nell'adempimento del dovere", come sottolinea lo speaker della manifestazione: una frase accolta da un applauso del pubblico. La cerimonia si conclude intorno alle 11,30, con gli onori finali e il passaggio delle nove frecce tricolori.
Berlusconi-show. E in coda, bagno di folla del premier: parte parte della folla lo acclama, gli grida "Silvio santo subito", assediando le auto presidenziali; lui prima resta nella macchina blindata, poi decide di uscire, sale sul predellino e risponde a grandi gesti all'abbraccio dei fan. E si incammina a piedi lungo via dei Fori Imperiali, mettendo a dura prova il nutrito servizio d'ordine.
(2 giugno 2008)
Il presidente alle celebrazioni insieme alle più alte cariche istituzionali
Ma mancano gli esponenti del Carroccio. Bagno di folla per Berlusconi
Napolitano alla Festa del 2 giugno
Assenza della Lega, è polemica
Il capo dello Stato alle forze armate: "Ruolo centrale in un Paese aperto al mondo"
Poi, interrogato sui leghisti non presenti, dirà: "Acuta osservazione..."
ROMA - La celebrazione della sessantaduesima Festa della Repubblica ha due protagonisti. Il primo, ovviamente, è Giorgio Napolitano, che insieme alla più alte cariche istituzionali va prima all'Altare della Patria, e poi assiste alla parata militare di via dei Fori imperiali. Il secondo è Silvio Berlusconi, che nel finale della manifestazione, assediato dai fan, si concede un vero e proprio bagno di follia, camminando tra la gente. Ma è polemica per l'assenza, alla parata, degli esponenti della Lega, come Roberto Maroni, che ha scelto di presenziare a una celebrazione a Varese.
Le parole di Napolitano. Il presidente della Repubblica invia una nota di saluto alle forze armate. Il 2 giugno 1946, vi si legge, è "simbolo e fondamento della democrazia del nostro paese". E ancora, riferendosi ai militari: "Essi costituiscono l'essenza del forte e convinto contributo che il nostro Paese fornisce alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale. Ed è in questa nuova prospettiva di apertura verso il mondo... che le forze armate... rinnovano il proprio fondamentale ruolo di custodi e garanti della Costituzione repubblicana, interpretandone il significato universale nelle innumerevoli missioni a sostegno dei diritti umani". Ieri, Napolitano aveva lanciato duro monito, in cui diceva "basta ribellioni contro lo Stato".
La giornata del capo dello Stato. Oggi il presidente è giunto al Vittoriano accompagnato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa ("c'è consenso, al di la dell'alternarsi dei governi, intorno ad una idea nuova di patria") e dal capo di stato maggiore della Difesa Vicenzo Camporini. E ha passato in rassegna il battaglione Interforze, schierato in piazza Venezia.
Assente Maroni e i ministri del Carroccio. Sulle scale dell'Altare della Patria a ricevere il capo dello Stato ci sono, tra gli altri, il presidente del Senato, Renato Schifani, quello della Camera, Gianfranco Fini ("il messaggio di Napolitano è alto e condiviso", ha commentato), il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il presidente della Corte Costituzionale Franco Bile. Presente anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ricorda come questa sia "una Festa di unità nazionale". Non c'è invece il ministro dell'Interno Roberto Maroni che, all'appuntamento ai Fori Imperiali, ha preferito Varese per festeggiare il 2 Giugno insieme al sindaco leghista.
"L'assenza della Lega? Acuta osservazione". Del fatto che alla parata mancassero gli esponenti della Lega, chiedono conto a Napolitano i giornalisti in un incontro del pomeriggio. "Un'acuta osservazione", risponde il capo dello Stato alla domanda di un cronista. Che poi, indirettamente, ricorda che la festa di oggi dimostra quanto sia forte il sentimento di unità nazionale.
L'assenza era stata notata anche dal parlamentare dell'Idv, Giuseppe Giulietti, che si è detto "molto preoccupato" e ha ricordato le polemiche del carroccio "sulle feste nazionali, la patria e la bandiera". "Rammarico" è stato espresso dall'ex ministro della Difesa, Arturo Parisi (Pd).
Il sarcasmo di Calderori. "Alla parata un nostro ambasciatore c'era e, quindi, sono pretestuose le polemiche sull'assenza della Lega Nord". Lo dice Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, che aggiunge: "Detto questo aggiungo che, personalmente, ho grosse perplessità sulle innumerevoli e onerose manifestazioni di questo genere che si tengono in un paese in cui, come dice l'Istat, una famiglia su tre non riesce ad arrivare a fine mese".
La parata militare. Dopo l'alzabandiera solenne, Napolitano lascia piazza Venezia per passare in rassegna le truppe: la sfilata, che comincia alla 10 e che si svolge sotto la pioggia, davanti ad alcune centinaia di persone, vede il passaggio 7.186 tra militari e civili. Viene ricordato anche l'elicotterista dell'esercito Filippo Fornassi, "caduto ieri nei cieli di Bracciano nell'adempimento del dovere", come sottolinea lo speaker della manifestazione: una frase accolta da un applauso del pubblico. La cerimonia si conclude intorno alle 11,30, con gli onori finali e il passaggio delle nove frecce tricolori.
Berlusconi-show. E in coda, bagno di folla del premier: parte parte della folla lo acclama, gli grida "Silvio santo subito", assediando le auto presidenziali; lui prima resta nella macchina blindata, poi decide di uscire, sale sul predellino e risponde a grandi gesti all'abbraccio dei fan. E si incammina a piedi lungo via dei Fori Imperiali, mettendo a dura prova il nutrito servizio d'ordine.
(2 giugno 2008)