Bene, ammetto che il mio non aggiungere commenti all'articolo di Lopez poteva dar adito a diverse interpretazioni, e mi sembra il momento di chiarire la mia opinione.
Dell'articolo di Lopez condivido il principio di fondo: che il segretario di un partito debba essere eletto dai membri di quel partito, mi sembra una tautologia. Questo lo penso da sempre, dalle primarie per Veltroni e Bersani, quindi mi sembra ridicolo porsi il problema ora, solo per motivi contingenti (e opportunistici).
Sono del tutto d'accordo con Matthelm quando dice:
matthelm ha scritto:Una volta gli iscritti dei grandi partiti come la dc o il pci raggiungevano il milione e passa di iscritti. Rappresentavano una base reale e consistente dei loro votanti. Oggi al pd credo siano circa 400/500 mila! cioè le truppe camellate dei vari capibastone che perpetuano una classe dirigente autoreferenziale e perciò conservatrice. E questo è il male di ogni organismo che andrebbe scoperchiato.
E concordo anche con Pianogrande quando dice:
pianogrande ha scritto:Il PD non ha ormai un granché da dire e preferirebbe dirlo a bassa voce, in ambiente protetto e di fronte a fedelissimi che non avrebbero niente da obiettare (si consiglia caldamente la scritta luminosa "applausi").
Un malato non sempre riesce a curarsi da solo (figuriamoci un quasi cadavere).
Ma mi piacerebbe che il Pd affrontasse una volta per tutte la sua realtà, senza "far finta" di essere un partito maggioritario e democratico.
Si è visto nelle primarie di coalizione che Renzi non riesce a vincere all'interno dell'elettorato Pd, sia pure, formalmente, "aperto". Nel contempo, all'interno del Pd non ci sono figure di spicco, e solo Renzi (forse) potrebbe vincere le elezioni raccogliendo anche i voti di molti delusi del centrodestra, o quanto meno, molti delusi del centrodestra finirebbero con l'accettare volentieri una sua vittoria.
Io non condivido molte delle opinioni espresse da Renzi, ma è ovvio che se dovessi scegliere tra lui e Berlusconi (o tra Renzi e Alfano, o tra Renzi e la Santanché) non c'è dubbio che sceglierei Renzi.
Ma qui sorge il problema.
Renzi non è gradito alle truppe cammellate del Pd (per ora vincenti nell'elettorato pddino), ma lo stesso Renzi per vincere pare non possa far a meno dell'organizzazione del Pd (appunto quelle truppe cammellate). Ora, chiuse o aperte che siano le primarie, Renzi deve decidere cosa vuole fare da grande.
Perché Renzi forse può vincere le elezioni se il Pd lo aiuta, ma non sarà il Pd a vincere le elezioni con Renzi, sarà Renzi a vincerle, con l'appoggio dell'elettorato pddino.
Secondo me, sarebbe ora che in Italia (e non solo nel Pd) si faccia chiarezza.
Domani sera il primo elemento di chiarezza sarà la decisione della Cassazione - che non deve e non può "assolvere" Berlusconi, ma solo verificare che i suoi processi siano stati proceduralmente regolari,
senza entrare nel merito delle sentenze di condanna - e dalle reazioni del governo in caso i processi siano giudicati regolari.
Poi il Pd dovrebbe a mio parere fare il prima possibile un Congresso "vero", dove si fronteggino politicamente le idee di Renzi (e di chi le condivide) da una parte, e quelle di Civati et al. (pur con i loro limiti) dall'altra, con Cuperlo (rappresentante degli "apparati"in senso stretto) che si faccia da parte.
Fatto un congresso serio e vero, la situazione sarà più chiara, e si capirà dove si vuole parare. Il Pd sopravviverà unito o si dividerà? Mi pare secondario, se finalmente si darà priorità agli interessi del paese.
Ma intanto,come mai non si è ancora riusciti a "mettere in sicurezza" una legge elettorale un minimo decorosa?
Annalu