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Primarie aperte per non chiudere il Pd

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Primarie aperte per non chiudere il Pd

Messaggioda Robyn il 29/07/2013, 12:11

Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Primarie aperte per non chiudere il Pd

Messaggioda annalu il 29/07/2013, 12:58

Rispondo con un altro articolo, che non mi pare poi così campato per aria.

Da Il Fatto:

Scusate, ma perché nel Pd dovrebbero decidere i non iscritti al Pd?
di Beppe Lopez | 29 luglio 2013Commenti (276)

Certo, siamo il paese delle anomalie e delle anormalità. Ma su Renzi e sulle primarie nel Pd stanno circolando cose assai strane, purtroppo ormai diventate luoghi comuni, ma assolutamente folli. Ho letto per caso il blog di un tipo sveglio come Andrea Scanzi. E che dice? Dice che Matteo Renzi “rappresenta lo yuppismo, la frivolezza furbina, il piacionismo bipartisan, la ribellione annacquata”, ha “idee politiche sostanzialmente di destra”, “non c’entra niente con la sinistra”, “in un paese normale, sarebbe l’erede naturale (e assai più accettabile) di Berlusconi. In un paese schizofrenico, viene spacciato per leader di centrosinistra”, e poi schizofrenicamente Scanzi stesso ritiene che tutto questo non autorizzerebbe il “sinedrio Pd” a blindarsi per evitare che Renzi arrivi a dominare nel Pd, ma al contrario dovrebbe indurlo a stendere il tappeto per l’ingresso trionfale del piacione di destra. Perciò “l’ostracismo del sinedrio Pd contro Renzi”, anziché apparire conseguente e comunque comprensibile, “è risibile, squallido, masochistico e ferocemente antidemocratico”.

E perché antidemocratico? Perché, nientepopodimeno, gli anti-Renzi pretenderebbero di far votare, per l’elezione del segretario del Pd, gli iscritti del Pd! Mentre è notorio che la democrazia esigerebbe che, per nominare gli iscritti di un partito, debbano votare (e votino abitualmente) anche i non iscritti a quel partito!

Del resto cosa dice il prode e ultrademocratico Roberto Giachetti? “Far votare gli iscritti è una proposta sbagliata!”. E ironizza: “Che votino solo i dipendenti del Pd e gli staff dei ministri, no?”. Peppe Civati non ha dubbi: “Il segretario del partito lo debbono scegliere gli elettori”: dunque, primarie con gli elettori per il segretario, primarie con gli elettori per la candidatura a premier, ancora e sempre gli elettori infine alle elezioni vere e proprie.

E, allora, perché uno si dovrebbe iscrivere a un partito? Fa l’elettore e basta. Forse, in definitiva, si vuole affermare che iscritti al partito e partito non servono più a niente: tutto aperto, tutto liquido, tutto affidato a organizzazioni elettorali e a leader carismediatici.

Ma allora ditelo! E non spacciate per anormalità la cosa più normale e banale che si possa dire (e che ha detto ovviamente Bersani): “Tutte le primarie sono aperte, ciascuna secondo la propria logica. Le primarie per il premier a chi si dichiara elettore del centrosinistra. Quelle per il segretario a chi aderisce al Pd”. Come a dire che se hai sete ti fai una sorsata d’acqua o di altra bibita, e se hai fame ti siedi ad un ristorante o ti fai un panino. Come a dire che, se devi eleggere il capo di un condominio, fai l’assemblea dei condòmini; se devi eleggere invece il capo di un caseggiato composto da più condominii, fai votare tutti i residenti in quel caseggiato; se devi eleggere il sindaco della città, partecipano tutti i condòmini dei tutti i condominii di tutti i caseggiati della città…

E invece no. Troppo banale, troppo antico, troppo politicamente corretto (anzi ormai scorretto), troppo casta. “Sono matti, totalmente matti”, esplode Renzi, forse sinceramente indignato. La linea del trio Bersani-Franceschini-Letta è “quella di far scegliere il segretario solo dagli iscritti”, si rileva sul Corrierone: “il che equivale a dire, come ha spiegato Renzi ai suoi, che alle primarie non potrebbe votare nemmeno Romano Prodi, visto che non ha rinnovato la tessera.

Un paradosso”. Cioè, paradossale sarebbe l’obbligo di iscriversi ad un partito – come a qualsiasi altro organismo o club o circolo – per concorrere a determinare le decisioni di quel partito, e non invece, al contrario, la pretesa di volervi contare senza nemmeno iscriversi. Ma così va il mondo: al contrario.

Tutti indignati, allora. Persino Scanzi, insieme al veltroniano Andrea Martella: “Quello di far votare solo gli iscritti è un’idea sciagurata e contraria al Dna del Partito democratico”. E al renziano Davide Faraone: “Sembra di essere tornati al Partito comunista”.

Il buon Epifani, per evitare spaccature, cerca una mediazione e propone: il segretario sia eletto non solo dagli iscritti ma “anche dagli aderenti”. Che forse sarebbero gli iscritti dell’ultimo momento o con modalità più o meno differenti da quelle degli iscritti veri e propri. No, ai sostenitori delle primarie allargate questo non basta. E non lo chiedono ovviamente a Berlusconi o a Grillo o a Monti o a Casini, ma al Pd. Appunto, all’unico partito – poverino – non personale e democratico rimasto sulla piazza, perciò diviso, rissoso, penetrabile come un panetto di burro (via via, dai Vendola, dalle Bonino, dai Renzi, ecc.) e, sì, autolesionista. Sino al punto di far votare non solo iscritti e aderenti, ma anche simpatizzanti, antipatizzanti, rottamatori e, perché no? infiltrati per decidere del proprio destino.

Tutto questo, ovviamente, a prescindere dal fatto che gli anti-Renzi vogliano limitare il corpo elettorale del segretario agli iscritti al Pd, fra i quali ritengono di poter contare su una solida maggioranza, e che Renzi e i renziani vogliano invece ampliarlo all’area – come direbbe Scanzi – dello yuppismo, della frivolezza furbina, del piacionismo bipartisan, della ribellione annacquata, delle idee politiche sostanzialmente di destra e del berlusconismo più o meno consapevole, nella quale ritengono di poter acquisire loro la maggioranza.

Ma non a prescindere da un piccolo particolare: che si deve eleggere il segretario di quegli iscritti e non il leader di quell’area.
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Re: Primarie aperte per non chiudere il Pd

Messaggioda matthelm il 29/07/2013, 13:33

Una volta gli iscritti dei grandi partiti come la dc o il pci raggiungevano il milione e passa di iscritti. Rappresentavano una base reale e consistente dei loro votanti. Oggi al pd credo siani circa 400/5oo mila! cioè le truppe camellate dei vari capibastone che perpetuano una classe dirigente autoreferenziale e perciò conservatrice. E questo è il male di ogni organismo che andrebbe scoperchiato.
E poi bando alle discussioni strumentali, perché i Veltroni o i Bersani sono stati eletti con elezioni aperte??? Quindi non nascondiamoci dietro finte regole. Se sbaglierà questo passaggio il pd si ridurrà in poco tempo ad un cespuglio di sinistra ma allora sarebbe opportuno che si sciogliesse.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Primarie aperte per non chiudere il Pd

Messaggioda flaviomob il 29/07/2013, 14:01

Esiste uno statuto che viene applicato fin dalla nascita del PD e prevede le primarie per la scelta del segretario.
Forse l'errore è stato violarlo per le primarie di coalizione, in cui Renzi ha avuto una forte visibilità quando non era ancora maturo per essere leader (e infatti è rimasto un punto di riferimento solo per una minoranza all'interno del PD, riscuotendo consensi più legati all'area centrista). Ora però ha ragione il sindaco fiorentino a reclamare il rispetto delle regole su cui il PD è stato fondato. Dopo il disastro dei 101 traditori, almeno quello!


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Re: Primarie aperte per non chiudere il Pd

Messaggioda lodes il 29/07/2013, 14:02

L'articolo del Fatto mi conferma nella idea che certi giornalisti sarebbe meglio che facessero un altro mestiere. Lo dico perchè Diamanti -che non è un giornalista- pur scrivendo da cane - spiega molto bene i motivi -seri- che stanno alla base della discussione sulle regole e anche su come eleggere il segretario. In ballo c'è l'idea di partito, c'è soprattutto il tentativo si uccidere definitivamente ogni pur minimo riferimento al PD veltroniano che poi era il tentativo, fallito, di creare un "nuovo partito" riformista e di governo. L'articolo del FATTO banalizza -quasi ridicolizza- tutto questo, ma soprattutto non aiuta il lettore a capire gli esatti termini della questione. E' anche grazie a questi giornalisti che l'informazione in Italia non riesce a svolgere il proprio ruolo di controllo e organizzazione della pubblica opinione.
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Re: Primarie aperte per non chiudere il Pd

Messaggioda pianogrande il 29/07/2013, 19:54

Il PD non ha ormai un granché da dire e preferirebbe dirlo a bassa voce, in ambiente protetto e di fronte a fedelissimi che non avrebbero niente da obiettare (si consiglia caldamente la scritta luminosa "applausi").
Un malato non sempre riesce a curarsi da solo (figuriamoci un quasi cadavere).
Questo è ormai il destino del PD.
Dimostrare la legge fisica secondo la quale la risultante di forze uguali e contrarie è zero.
Questa enunciazione è già ottimista perché presuppone che le forze ci siano ancora.
!.000 - 1.000 è si uguale a zero come zero meno zero ma le realtà che ci stanno dietro sono molto diverse.
Il coma del PD, secondo voi, è 1.000 meno 1.000 o zero meno zero?
Ho paura della risposta.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Primarie aperte per non chiudere il Pd

Messaggioda annalu il 29/07/2013, 21:11

Bene, ammetto che il mio non aggiungere commenti all'articolo di Lopez poteva dar adito a diverse interpretazioni, e mi sembra il momento di chiarire la mia opinione.
Dell'articolo di Lopez condivido il principio di fondo: che il segretario di un partito debba essere eletto dai membri di quel partito, mi sembra una tautologia. Questo lo penso da sempre, dalle primarie per Veltroni e Bersani, quindi mi sembra ridicolo porsi il problema ora, solo per motivi contingenti (e opportunistici).
Sono del tutto d'accordo con Matthelm quando dice:
matthelm ha scritto:Una volta gli iscritti dei grandi partiti come la dc o il pci raggiungevano il milione e passa di iscritti. Rappresentavano una base reale e consistente dei loro votanti. Oggi al pd credo siano circa 400/500 mila! cioè le truppe camellate dei vari capibastone che perpetuano una classe dirigente autoreferenziale e perciò conservatrice. E questo è il male di ogni organismo che andrebbe scoperchiato.

E concordo anche con Pianogrande quando dice:
pianogrande ha scritto:Il PD non ha ormai un granché da dire e preferirebbe dirlo a bassa voce, in ambiente protetto e di fronte a fedelissimi che non avrebbero niente da obiettare (si consiglia caldamente la scritta luminosa "applausi").
Un malato non sempre riesce a curarsi da solo (figuriamoci un quasi cadavere).

Ma mi piacerebbe che il Pd affrontasse una volta per tutte la sua realtà, senza "far finta" di essere un partito maggioritario e democratico.
Si è visto nelle primarie di coalizione che Renzi non riesce a vincere all'interno dell'elettorato Pd, sia pure, formalmente, "aperto". Nel contempo, all'interno del Pd non ci sono figure di spicco, e solo Renzi (forse) potrebbe vincere le elezioni raccogliendo anche i voti di molti delusi del centrodestra, o quanto meno, molti delusi del centrodestra finirebbero con l'accettare volentieri una sua vittoria.
Io non condivido molte delle opinioni espresse da Renzi, ma è ovvio che se dovessi scegliere tra lui e Berlusconi (o tra Renzi e Alfano, o tra Renzi e la Santanché) non c'è dubbio che sceglierei Renzi.

Ma qui sorge il problema.
Renzi non è gradito alle truppe cammellate del Pd (per ora vincenti nell'elettorato pddino), ma lo stesso Renzi per vincere pare non possa far a meno dell'organizzazione del Pd (appunto quelle truppe cammellate). Ora, chiuse o aperte che siano le primarie, Renzi deve decidere cosa vuole fare da grande.
Perché Renzi forse può vincere le elezioni se il Pd lo aiuta, ma non sarà il Pd a vincere le elezioni con Renzi, sarà Renzi a vincerle, con l'appoggio dell'elettorato pddino.

Secondo me, sarebbe ora che in Italia (e non solo nel Pd) si faccia chiarezza.
Domani sera il primo elemento di chiarezza sarà la decisione della Cassazione - che non deve e non può "assolvere" Berlusconi, ma solo verificare che i suoi processi siano stati proceduralmente regolari, senza entrare nel merito delle sentenze di condanna - e dalle reazioni del governo in caso i processi siano giudicati regolari.
Poi il Pd dovrebbe a mio parere fare il prima possibile un Congresso "vero", dove si fronteggino politicamente le idee di Renzi (e di chi le condivide) da una parte, e quelle di Civati et al. (pur con i loro limiti) dall'altra, con Cuperlo (rappresentante degli "apparati"in senso stretto) che si faccia da parte.
Fatto un congresso serio e vero, la situazione sarà più chiara, e si capirà dove si vuole parare. Il Pd sopravviverà unito o si dividerà? Mi pare secondario, se finalmente si darà priorità agli interessi del paese.

Ma intanto,come mai non si è ancora riusciti a "mettere in sicurezza" una legge elettorale un minimo decorosa?

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Re: Primarie aperte per non chiudere il Pd

Messaggioda ranvit il 30/07/2013, 8:11

Condivido quanto dice annalù, tranne questa affermazione: "Perché Renzi forse può vincere le elezioni se il Pd lo aiuta, ma non sarà il Pd a vincere le elezioni con Renzi, sarà Renzi a vincerle, con l'appoggio dell'elettorato pddino."
....che significa? :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Primarie aperte per non chiudere il Pd

Messaggioda Robyn il 30/07/2013, 10:38

Le regole per il congresso già ci sono,primarie aperte e contemporaneità leadership,premier non capisco sù che cosa stia discutendo il PD.Basta semplicemente fissare la data del congresso e applicare le regole che ci sono la discussione non andrebbe neanche proseguita.Inoltre le regole determinano delle consuetudini e se queste cambiano continuamente il paese entra in confusione.Le primarie non vanno percepite come un corpo estraneo al partito ma devono stare dentro la sua logica.Fra le primarie e la leadership c'è il partito che è il corpo intermedio che incanala la partecipazione in forma democratica.La partecipazione un tempo era limitata ai soli iscritti ma i partiti con il tempo hanno perso vitalità chiudendosi sempre di più in un recinto.Invece le primarie aperte danno vitalità ai partiti,quelli che non sono tesserati dal momento che partecipano è come se fossero tesserati e quindi si rientra nella logica del partito a diffusa partecipazione.Senza la partecipazione la democrazia e i partiti declinano.La partecipazione è il problema di tutte le democrazie europee non è che siamo solo noi ad allargare la partecipazione.L'importante è che la democrazia con tutti i suoi cambiamenti conservi quelli che sono gli asset fondamentali,Loche è sempre valido
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Re: Primarie aperte per non chiudere il Pd

Messaggioda Iafran il 30/07/2013, 11:58

A me non interessa come elegge il suo segretario un "partito" a cui non mi sento di appartenere. Vale per il PD, per quello di Casini, di Monti, di Fini o di altri.
Esprimerò, poi, il mio parere al momento delle elezioni politiche.
Se poi si vuole sostenere personalmente il "Paese di Pulcinella" ... si può andare a votare qualsiasi candidato a qualsiasi segreteria ... anche contemporaneamente ... Faremo morire dal ridere gli altri europei. :lol:

(Ma noi siamo più realisti e trasformeremo l'Italia, di punto in bianco, in un Paese presidenziale ... alla faccia dei partiti democratici)
Ultima modifica di Iafran il 30/07/2013, 12:07, modificato 1 volta in totale.
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