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Berlusconi ed il suo gradimento ....

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Re: Berlusconi al massimo del gradimento ....

Messaggioda lucameni il 16/10/2008, 21:16

si davvero sconfortante chi a sinistra (almeno così si dice - a questo punto nonostante legittime perplessità) pensa che l'illegalità sia qualcosa di ininfluente (e inesistente).
E, dispensando tra l'altro quelle patenti di idiozia attribuite al prossimo, pensa di tagliare corto, non solo criticando il Cs, ma pretendendo che la politica del Cs debba prescindere da qualsivoglia critica al berlusconismo.
Veramente sconfortante.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Berlusconi al massimo del gradimento ....

Messaggioda pierodm il 17/10/2008, 2:26

Sarebbe bene che le nostre discussioni sul forum si mantenessero sul piano della correttezza.
Per correttezza intendo una certa semplicità e trasparenza, per cui quando si vuole - legittimamente - dare del coglione a qualcuno, si facesse il nome, senza quell'allusività gesuitica che vorrebbe essere "diplomatica" ma che finisce per essere solo un'ipocrisìa.
Do il buon esempio, chiarendo che parlo di Ranvit e Luca, i quali alludonono ma lo fanno in modo sguincio.

Tra l'altro, specialmente Ranvit, mi ricorda quello che esclamava: "E che cazzo, basta con tutte queste parolacce!"

Veniamo, però, alla sostanza.
Già diversi anni fa, ai primordi della stagione berlusconiana, io scrivevo sull'antenato di questo forum che mi preoccupava più il berlusconismo che Berlusconi in se stesso.
E scrivevo anche che Berlusconi sembrava essere più in sintonia della sinistra con la struttura e la natura di questo elettorato e con il sistema politico-sociale che stava nascendo.
E scrivevo anche che - sul piano della lettura di questo sistema e di questo elettorato - era sufficiente che Berlusconi prendesse solo il quindici o venti per cento dei voti, ossia diversi milioni e non un consenso limitato ad una nicchia che può esistere in qualunque sistema verso qualunque personaggio, anche il più stravagante.
Potrei andare a ricercare quello che scrivevo, sull'archivio che certamente esiste della vecchia ML, ma certamente lo pensavo e certamente devo averlo detto, non so quanto estesamente: non lo pensavo come fatto marginale, ma come valore centrale del fenomeno berlusconiano e dell'analisi politica di quegli anni, che sono ancora i nostri anni di adesso.
Se Ranvit, Luca e altri ci riflettono bene, questa mia lettura delle cose non è affatto in contrasto con la loro tesi: la capacità di offrire soluzioni apparentemente più in sintonia con la "gente", con le sue paure reali o indotte, e il suo fiuto per scegliere le cose da "realizzare" nel modo più clamoroso, e il suo impegno per pubblicizzare quello che fa e nascondere quello che non fa, tutto questo fa parte di quello che consideravo - e tuttora considero - il suo "essere in sintonia" con l'elettorato.

Questo giudizio, tuttavia, non è in contrasto con la necessità di analizzare i due soggetti protagonisti: Berlusconi e la sua coalizione, e i mezzi che usa, e l'elettorato, vale a dire la società italiana, la cultura diffusa che è alla base della "percezione" delle cose reali e di quelle presunte, etc.
Berlusconi e i suoi consulenti questo genere di analisi le hanno fatte, sia pure con ogni probabilità col metodo dei sondaggi e del marketing. Berlusconi fa il pagliaccio e spesso fa lo scemo, ma scemo non è: è solo spettacolo in una politica che lui per primo ha gradatamente ridotto a spettacolo.
Se noi rinunciamo a fare quello che lui ha fatto (o fatto fare) sul piano dell'analisi socio-culturale, e ci limitiamo - credendo di essere furbi - a imitarlo sul piano pragmatico, e oltre tutto prendiamo i suoi cento giorni di governo come lanterna per illuminarci sulle necessità della società italiana e ricamarci sopra, facciamo un errore assurdo, paradossale.
Tra l'altro, non si vede perchè - imitazione per imitazione - Veltroni non vada in qualche consesso inernazionale a fare le corna dietro la testa di Zapatero, o non si travesta da beduino nella festa di compleanno della moglie, o D'Alema non vada in giro con la bandana: non saranno queste, magari, le "sintonie" fondamentali con il popolo italiano?

Sull'illegalità, e su altri problemi, che Ranvit e Luca pensano trascurati da chi cerca una lettura più completa del fenomeno politico attuale, ho l'impressione che ci sia una certa frenesìa, che porta cattivo consiglio.
Nessuno nega che l'illegalità sia un problema, e tanto meno che sia percepito come tale in modo grave ed esasperato da molta gente.
Mi sembra però corretto dire che la realtà dei fatti non corrisponde a questa percezione, e che questa sia stata artatamente gonfiata da martellanti campagne comunicative.
Nessuno nega che il centro-sinistra al governo non abbia saputo gestire il problema nel modo migliore, ma è corretto dire che nemmeno la destra riesce a farlo: riesce a darne l'impressione, questo sì, ma il problema dell'immigrazione e dell'integrazione è estremamente complicato, specialmente in una società dove non c'è una sola istituzione che funzioni realmente bene.

Quanto all'illegalità in generale, risulta davvero arduo affermare che consista nella micro-criminalità dei ladruncoli o dei bambini rom, in un paese che vede la camorra che ammazza e la mafia infiltrata nella malavita milanese e romana, con minacce, ricatti, omicidi ed estorsioni.
Se casalinghe e pensionati, nonostante tutto, pensano che la minaccia più grande siano i bambini rom, esiste un problema di opinione pubblica malata, o almeno manipolata, o almeno ristretta a ciò che accade solo sotto il suo naso.
Naso che non sia, però, quello di napoletani e abitanti di Castelammare o Casal di Principe, che i delitti di camorra ce l'hanno proprio a due centimetri dalla bocca, e che non sia quello dei siciliani, nessuno dei quali può invocare l'esimente della manipolazione.
E' notizia di oggi: studenti di una scuola, interrogati dal giornalista sulle minacce della camorra all'autore di Gomorra, hanno detto che a sbagliare era stato lo scrittore, perché "doveva farsi i fatti suoi".
Esiste o non esiste un problema di cultura diffusa, in questo paese?
Questa cultura ha o non ha un peso politico?
Qualcuno ha fatto caso che è passato rapidamente sotto silenzio il fatto che siano stati individuati i mandanti, i fiancheggiatori delle "manifestazioni popolari" al tempo in cui la monnezza napoletana riempiva i telegiornali?

O vogliamo dire che tutto questo, e altro ancora, ha un peso politico e culturale, ma solo quando si fanno i discorsi "intellettuali", ma poi diventa di poco conto quando si scende nella pratica?
Chi pensa questo è il primo artefice del distacco tra intellettualità e pratica, salvo che poi accusa gli altri di fare gli "intellettuali da salotto".

A proposito, e per la cronaca: i miei accenni a siciliani e napoletani valevano solo limitatamente allo stretto argomento e solo come esempio pratico, non volevano essere un'analisi sociologica e umana di quelle popolazioni, che è molto più complessa.
Sarebbe stato più lungo e difficile prendere come esempio di cultura diffusa degradata quella di un certo nord-est, o di un certo affarismo lombardo, o di una latente e perenne sindrome papalina romana, etc etc: ho preso l'esempio più semplice da rappresentare.
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Re: Berlusconi al massimo del gradimento ....

Messaggioda anrey il 18/10/2008, 23:42

da questa primavera ho cercato di rileggere la storia italiana tra il 1922 ed il 1924 per capire se la storia si sta ripetendo e mi sto convincendo che e' cosi'. non solo se vediamo tutti i tentativi di riabilitare quel periodo ed i suoi personaggi da parte della destra (e non centro-destra) lega compresa, abbiamo una conferma che siamo all'inizio del nuovo regime.
berlusconi ogni tanto accusa chi e' contro di lui di essere comunista. a questo punto perche' non lo chiamiamo con il titolo al quale aspira e cioè "duce".
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Berlusconi al minimo del gradimento ....

Messaggioda franz il 26/10/2008, 11:30

Governo, primo calo nei consensi
Ma il Pd non ci guadagna

Chi valuta positivamente l'operato dell'esecutivo supera oggi di poco il 40%, a fronte del 60% degli inizi di settembre

La «luna di miele» del Governo con gli elettori è finita? Nessuno può dirlo, ma, certo, il consenso per l'esecutivo guidato da Berlusconi si è notevolmente contratto nelle ultime settimane. In parte, ciò può dipendere dal logoramento solitamente derivante dal tempo trascorso dall'insediamento. In parte, potrebbero aver avuto un effetto, specialmente mediatico, le manifestazioni che hanno connotato di recente il mondo della scuola e dell'università.

Fatto sta che la percentuale di chi dichiara di valutare positivamente l'operato del Governo supera oggi di poco il 40%, a fronte del 60% degli inizi di settembre. E, ciò che è ancora più importante, per la prima volta, la percentuale di chi esprime un giudizio negativo risulta prevalente.

La contrazione della fiducia nell'esecutivo è stata provocata, benché in misura e con modalità diverse, sia dall'elettorato di centrosinistra, sia da quello del centrodestra. In quest'ultimo, ovviamente, i livelli di approvazione sono sempre stati — e rimangono — molto elevati. Ma passano dal 97% rilevato a settembre all'81% registrabile oggi: un decremento relativamente contenuto, ma politicamente assai indicativo. Nello schieramento opposto il fenomeno è altrettanto evidente. A giugno il 35% degli elettori del centrosinistra esprimeva un giudizio positivo per l'operato del Governo. A settembre costoro si erano ridotti al 21%. Oggi sono pari al 12%.

L'opposizione non ha però saputo trarre alcun vantaggio da questo trend. Anche per quest'ultima il consenso risulta in questo periodo fortemente diminuito. Dal 24% di giudizi positivi per l'operato dell'opposizione registrato a luglio, si è scesi al 20% di settembre, al 19% dei primi di ottobre, sino al 16% di oggi. Anche in questo caso, il trend ha riguardato gli elettori di entrambi i poli. L'11% di valutazioni positive per l'opposizione rilevato a settembre tra l'elettorato di centrodestra si è oggi dimezzato, riducendosi al 6%. Ma, quel che è più significativo, il già modesto 36% di giudizi favorevoli all'opposizione emerso agli inizi di settembre tra chi pure aveva votato centrosinistra alle elezioni è divenuto oggi il 29%. In altre parole, l'opposizione gode del consenso di meno di un terzo dei suoi stessi elettori.

Nell'insieme, si assiste dunque ad una vera e propria crisi di fiducia nei confronti di tutti gli attori politici. Che, parallelamente alla crisi economico-finanziaria, ha investito sia il consenso per il Governo (diminuito, come si è visto, in misura più elevata), sia quello per l'opposizione (che ha subito una erosione di minori dimensioni, ma che partiva da un livello complessivo di approvazione assai più modesto). La disistima crescente investe in realtà quasi tutte le istituzioni del nostro sistema, con la significativa eccezione della Presidenza della Repubblica. Per fronteggiare questo fenomeno occorrerebbe un impegno comune di tutte le forze politiche. Ciò che è, ovviamente, assai improbabile.

Renato Mannheimer
http://www.corriere.it/politica/08_otto ... aabc.shtml
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Re: Berlusconi al massimo del gradimento ....

Messaggioda pagheca il 27/10/2008, 10:47

Interessante che pochi giorni dopo l'inizio di questo "argomento" si registri un improvviso calo di consensi per il Governo...

Se ci crediamo (ovvero: se crediamo che tutti questi sondaggi siano attendibili, cosa sulla quale e' lecito mantenere molti dubbi), il discorso e' chiaro: finche' berlusconi ha favorito una maggioranza (taglio dell'ICI), o danneggiato una minoranza (iniziative contro i Rom), ecco la cosiddetta "luna di miele".

Quando pero' si danneggia una maggioranza, anchne solo potenzialmente, come nel caso dei potenziali tagli alla scuola o al licenziamento dei cosiddetti precari universitari, immediatamente la maggioranza ti si rivolta contro. Simple like that.

E' per questo che e' sbagliato prevedere che il PdL stara' al governo piu' di questa legislatura, perche' non appena si toccano gli interessi immediati di una fetta consistente di elettorato, o si tocca lo status quo, ecco che in Italia parte la rivolta. Il problema e' che questo a sua volta e' frutto dell'immaturita' politica della democrazia italiana. Da un lato si fanno interventi senza un piano, senza una valutazione accurata della situazione (il famoso assessment, ancora lui), senza preoccuparsi di discutere con le parti. Dall'altro la gente si incazza non appena si tocca un sistema, qualsiasi tipo di modifica si voglia fare. Sia pure trasformare una strada in pedonale o mettere una corsia preferenziale per gli autobus o riformare l'uso dei tassinari.

Per questo in Italia, sarei tentato di dire, non c'e' speranza, perche' l'opposizione ti si ritorce contro sempre. Ma non lo dico perche' credo che un'azione di governo intelligente, supportata da una maggioranza parlamentare granitica, se accadesse, potrebbe tirare a lungo abbastanza da fare vedere i risultati a medio termine e sbloccare la situazione, anche dopo un periodo di forte opposizione al governo.

L'altro ostacolo reale e' secondo me la scarsa qualita' dell'informazione. I giornali degli ultimi 3 giorni si sono baloccati tra dichiarazioni di Berlusconi e di Veltroni (cui molti di noi qui sono qui andati dietro...), senza occuparsi dei contenuti della protesta. Come al solito, tutto e' stato trasformato in un penoso battibecco tra protagonisti che vanno a nozze con frasi come quelle di SB (le "insulsaggini" della sinistra). E lui lo sa bene. Secondo me l'ostacolo da scalfire veramente e' anche questo. Un'informazione che tratta la politica come una maestra inetta un classe di asilo per bambini, e' veramente il problema. Ci vorrebbe un nuovo Scalfari in grado di fondare un giornale (online, questa volta) con contenuti seri e a grande diffusione, quello che era la Repubblica degli anni 70.

Ma qui mi sembra di sognare.

saluti
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Re: Berlusconi al massimo del gradimento ....

Messaggioda ranvit il 27/10/2008, 11:52

In parte è vero quelo che dice pagheca ma, appunto, in parte.

Infatti i sondaggi se vedono un fragoroso calo del Pdl, vedono anche un ulteriore calo del Pd.
Questo sta a significare solo che in questo momento la gente è incazzata e che si allontana ulteriormente dalla politica.
Ma se si votasse oggi cosa cambierebbe rispetto a sei mesi fa? Secondo me niente!

Il punto dolente infatti è che il Pd e ancora visto come un'ammasso informe senza idee e proposte concrete sui reali problemi della gente, cui preferire comunque un centrodestra almeno piu' coeso e pragmatico.

Che l'Italia sia un coacervo di anomalie è un dato di fatto. Ma che manchi una classe dirigente seria e fattiva sia a destra come a sinistra è altrettanto un dato di fatto.
In queste condizioni non c'è alcuna possibilità che una maturazione democratica e civile possa avvenire.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Messaggioda franz il 05/11/2008, 8:26

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Scende in campo anche li'

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Re: Berlusconi al massimo del gradimento ....

Messaggioda pinopic1 il 05/11/2008, 18:44

Mi chiedevo: se devono rubarmi mille euro, preferisco che lo facciano entrando in casa di notte o con una truffa bancaria? La seconda se proprio non posso evitare di perdere mille Euro.
Preferisco subire una rapina a mano armata o un furto con destrezza in metropolitana? Sempre la seconda.
Forse la sinistra non capisce che la paura fisica, l'insicurezza anche piccola ma tangibile allarma il pensionato e la casalinga più dei grandi reati della grande criminalità più distante o dalla quale ci si può tenere distanti.
Non è bello ma è così, è umano che sia così.
Quindi sono problemi diversi la lotta alla grande criminalità e la sicurezza dei cittadini più indifesi rispetto alla microcriminalità. Senza amplificare e strumentalizzare come fa la destra ma anche senza minimizzare.
Non c'entra niente questa digressione con la politica della destra in questo campo, che è di pura suggestione propagandistica.
Solo per dire che la sinistra non dovrebbe snobbare il problema e affrontarlo civilmente intervenendo dove il livello di degrado è evidente.
Senza contrapporre alle preoccupazioni per la microcriminalità l'osservazione che esiste la grande criminalità finanziaria, le mafie ecc. Che ci costa di più la corruzione che i furti in casa. Non è una questione di soldi.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Berlusconi ed il suo gradimento ....

Messaggioda franz il 13/11/2008, 10:45

Sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it: esecutivo e premier perdono il 4%
Anche Tremonti cede 4 punti. Ne risente il Pdl, a -2%. Significativa ripresa per il partito di Veltroni

Governo e Berlusconi, in calo la fiducia
In crisi i ministri: Gelmini perde il 5%
Il premier continua ad avere un buon gradimento personale

di ALESSANDRA VITALI

ROMA - La vicenda Alitalia che sembrava risolta e invece è caos, una riforma della scuola che continua a incassare proteste e malcontento, la crisi finanziaria, l'assenza di interventi ad ampio spettro per sostenere imprese e famiglie, le gaffe sul piano internazionale. Un inverno freddo per Silvio Berlusconi e il suo governo.

Il sondaggio realizzato dall'istituto Ipr Marketing per Repubblica.it rivela un significativo calo di fiducia nei confronti del premier e del suo esecutivo. Che diventa vistoso nel caso di alcuni ministri. Come quel 5% in meno per Maria Stella Gelmini. Diminuisce la fiducia anche nel Popolo delle libertà, il Partito democratico cerca di rimontare dopo i momenti difficili dei mesi scorsi.

I RISULTATI DEL SONDAGGIO IPR

La luna di miele con gli elettori sembra essere già finita: anche se il Cavaliere mantiene un significativo gradimento. A soffrire della contrazione sono sia l'esecutivo che Berlusconi, in qualità di presidente del Consiglio. Entrambi perdono quattro punti percentuali. L'offuscamento della fiducia nei confronti del premier si riflette anche sul Pdl. Che pur rimanendo il partito che riceve maggiore fiducia, subisce un'erosione di quattro punti.

Due punti guadagna invece il partito di Walter Veltroni, in significativa ripresa dopo la flessione dei mesi passati. Due punti percentuali in più accordati anche alla Lega, stabile di fatto fin dall'inizio della legislatura. Nessuna variazione per Italia dei valori e Udc.

Evidenti le flessioni per i ministri. La crisi e i timori di recessione non giovano a Tremonti, che cede il 4%. Tra fannulloni, tornelli e sostegno al pacchetto anticrisi del titolare del Tesoro, va male anche al sempre popolare Brunetta, che perde 3 punti percentuali. A registrare un -2% sono Matteoli (Infrastrutture e trasporti), Prestigiacomo (Ambiente) e Calderoli (Semplificazione legislativa).

Disastroso l'esito per il titolare dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini: -5%. Un risultato che va oltre le previsioni, anche quelle dello stesso Berlusconi che, nel pieno delle proteste contro la riforma della scuola, aveva paventato un calo di consensi nei confronti del ministro addebitandolo tuttavia a "una vasta azione di disinformazione".

(13 novembre 2008)
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