Pagina 1 di 2

Col cacchio che si creeranno 200.000 posti di lavoro!

MessaggioInviato: 26/06/2013, 16:44
da ranvit
Le solite iniziative coglione!
Se le imprese non hanno un cazzo da produrre non assumono neanche gratis! :roll:

Perchè poi la cosa è ristretta ai giovani "senza lavoro deve essere privo di impiego da almeno 5 mesi e di un diploma di scuola media superiore o professionale, deve vivere da solo con una o più persone a carico"? Perchè sempre queste arzigogolature? ma che significa? La cosa piu' logica sarebbe che chi già lavora a tempo determinato, ben conosciuto dal datore di lavoro diventa a tempo indeterminato e se necessario lascia spazio ad un nuovo giovane precedentemente senza lavoro...o no?
Ma perchè in Italia le cose devono essere sempre cosi' complicate? :roll:

Comunque è un'altra legge che non serve a una mazza (occuperà si e no un migliao di persone)!


http://www.lastampa.it/2013/06/26/itali ... agina.html

Politica

26/06/2013- Via libera dal Cdm al dl occupazione


Lavoro, arriva il bonus assunzioni
Letta: creiamo 200 mila nuovi posti
L’aumento dell’Iva scatterà da ottobre


Arriva il pacchetto lavoro del Governo. Il Consiglio dei Ministri ha varato una serie di misure per incentivare l’occupazione per uno stanziamento complessivo di 1,5 miliardi di euro. Confermato anche, per tre mesi, lo stop dell’aumento dell’Iva, che dal prossimo 1 luglio sarebbe dovuta passare al 22% anche se in sede di conversione del decreto, non è escluso un ulteriore rinvio a dicembre. «Deciderà il Parlamento», spiega Enrico Letta.



LE AGEVOLAZIONI

Le coperture, ha garantito il Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, non comporteranno aggravi per i cittadini. Nel dettaglio, il ventaglio di misure comprende agevolazioni per chi assume giovani tra i 18 e i 29 anni nonché un fondo di 2 milioni per la formazione dei disoccupati oltre i 50 anni di età.



TETTO DI 650 EURO AL MESE

L’incentivo per chi assume un dipendente a tempo indeterminato ha un tetto di 650 euro mensili, e corrisponde al 33% della retribuzione mensile lorda per un periodo di 18 mesi. In questo modo, ha spiegato il premier, si punta ad «aiutare l’assunzione di 200 mila giovani italiani con una intensità maggiore nel centro-sud ma con un intervento che riguarda l’intero Paese». Per poter usufruire dell’incentivo, il giovane senza lavoro deve essere privo di impiego da almeno 5 mesi e di un diploma di scuola media superiore o professionale, deve vivere da solo con una o più persone a carico. Non solo, ma in via sperimentale è previsto anche l’arrivo della carta per l’inclusione sociale che nell’obiettivo dell’esecutivo, servirà a combattere la povertà estrema.



UNA CARTA CONTRO LA POVERTA’ PER IL MEZZOGIORNO

Gli sgravi prevedono che i soggetti siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, e vivano soli con una o più persone a carico . Le risorse andranno soprattutto al Sud. I fondi per gli incentivi per nuove assunzioni ammontano infatti per il Mezzogiorno a 100 milioni per il 2013, 150 per il 2014, 150 per il 2015, 100 per il 2016. Per le altre Regioni 48 per il 2013, 98 per il 2014, 98 per il 2015, 50 per il 2016. Il pacchetto lavoro prevede anche incentivi per quegli imprenditori che assumono lavoratori disoccupati in Aspi. L’incentivo alle imprese sarà finanziato con la quota parte dell’Aspi non utilizzato dal lavoratore assunto a tempo indeterminato. Nasce anche la carta per l’inclusione sociale. È un intervento, spiega ancora Letta, dedicato alla lotta contro la povertà estrema, sperimentale, da estendere a tutte le regioni del Mezzogiorno. In arrivo anche provvedimenti per i disabili . «In passato sono stati ridotti i fondi per incentivare l’assunzione di lavoratori disabili. Abbiamo deciso di investire e portare a 22 milioni di euro la cifra di intervento specifico», ha spiegato Letta.



L’IVA SLITTA DI 3 MESI: «SI VALUTERA’ ULTERIORE RINVIO»

Slitta di tre mesi l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, che era previsto dal primo luglio e salta invece ad ottobre. Il provvedimento, ha detto Letta, «credo che dimostri la volontà del governo di aiutare l’economia con la dovuta prudenza. Ma in questo momento non è il caso di fare scelte che diano l’impressione di «sfasciare i conti pubblici». Ciononostante, «in Parlamento si verificherà insieme alle commissioni parlamentari la possibilità di un ulteriore differimento dell’aumento dell’Iva». Angelino Alfano ha espresso forte soddisfazione. «Altri due gol segnati dal governo su tasse e lavoro». E sull’Iva il segretario Pdl frena i “falchi” del partito: «Il fatto è che il 1 luglio doveva aumentare una tassa e questa tassa non aumenterà più. L’obiezione sarà, solo per tre mesi. Ma il Parlamento può aumentare questo termine». Ma Renato Brunetta, capogruppo alla Camera del partito guidato dal vicepremier, la vede in modo del tutto diverso e avverte che «quando un governo trova soluzioni così deboli rischia di cadere». «Vogliamo vedere le coperture relative ai provvedimenti».



LETTA: DOPO IL GP DI MONTAGNA ARRIVERA’ LA DISCESA

Letta è ottimista. «Adesso siamo nella fase più complicata, una sorta di Gran Premio della montagna, perché i conti sono quelli di quest’anno», ma alla fine del 2013, e grazie anche all’uscita dell’Italia dalla procedura di deficit eccessivo, «ci sarà la pianura e l’anno prossimo la discesa quando imposteremo la legge di Stabilità del 2014». L’accordo con Berlusconi arrivato ieri è stato tradotto in atti concreti dal Consiglio dei ministri di oggi, anche se il dossier Iva continua a essere fonte di tensione nella maggioranza e, specialmente, nel Pdl. Ad ogni modo, prosegue senza sostanziali intoppi la marcia di avvicinamento di Enrico Letta verso un Consiglio Ue nel quale, a quanto si direbbe dai toni usati anche ieri alla Camera, se non «batterà i pugni» sul tavolo, come molti gli chiedono da tempo, davvero poco manca. «Puntiamo a dare un colpo duro alla piaga della disoccupazione giovanile», garantisce il presidente del Consiglio aggredendo così un’emergenza nazionale ma anche il tema sul quale per primo ha chiesto all’Europa di schierarsi e di passare dalle parole ai fatti.



I SINDACATI PLAUDONO

Certo Letta non si nasconde che «in giorni così complicati, la crisi internazionale è ancora lì e ci obbliga alla prudenza. A volte - raccomanda - serve il coraggio della prudenza e non solo quello dell’azione». Ed è Guglielmo Epifani a dire a Silvio Berlusconi che «bisogna far le cose per dare una mano al Paese ancora dentro al tunnel» della crisi, non invece perché «ci sono altre questioni attinenti ai problemi dei processi di Berlusconi». E dunque quelle di Berlusconi a Letta sulla tenuta del governo «non possono essere rassicurazioni di un giorno, perché c’è bisogno di una stabilità di almeno un paio d’anni». Intanto arrtiva il plauso dei sindacati. Per Susanna Camusso, segretario generale della Cgil«È positivo che il provvedimento degli incentivi si rivolga ad assunzioni a tempo indeterminato, a trasformazioni di contratti precari in contratti a tempo indeterminato, quindi questo è sicuramente un segnale positivo». Inoltre «aumentare l’Iva sarebbe un errore perché in un Paese che ha bisogno di aumentare i consumi e di rilanciare la domanda, non si possono fare interventi che contrastino questa opportunità». Anche il numero uno della Uil Angeletti plaudeo: «Il decreto sul lavoro è un primo passo». Anche Raffaele Bonanni (Cisl) parla di «primo segnale positivo».

Re: Col cacchio che si creeranno 200.000 posti di lavoro!

MessaggioInviato: 26/06/2013, 17:32
da ranvit
Vedo che non sono l'unico... :D


E quanto dice Huffington Post, non cambia molto le cose!


http://www.huffingtonpost.it/2013/06/26 ... _ref=italy


Decreto lavoro, Beppe Grillo attacca Enrico Letta: "Facce Tarzan". Ma confonde il decreto


L'Huffington Post | Pubblicato: 26/06/2013 17:09 CEST |
Non passano neanche un paio d'ore dal semaforo vedere del consiglio del ministri al pacchetto di misure per l'occupazione che Beppe Grillo sul suo blog va all'attacco del decreto varato dal governo Letta. "Le movenze di Capitan Findus Letta, un po' legnose, e il naso affilato in crescita telegiornale dopo telegiornale, ne rivelano la vera essenza collodiana, pinocchiesca", scrive il leader 5 stelle. "Il suo eloquio è meno effervescente di quello dello psiconano, ma la sostanza è sempre quella della balla in prima serata".

In particolare sotto la lente di ingrandimento di Grillo ci sono i requisiti che il Dl fissa per potere accedere agli sgravi fiscali previsti per rilanciare l'occupazione. Il leader portavoce però fa un po' di confusione nell'interpretazione del decreto. Scrive Grillo:

"Un ragazzo per dire addio alla piaga della disoccupazione e dare questo "colpo duro" deve: - essere privo di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi - essere privo di un diploma di scuola media superiore o professionale - vivere da solo con una o più persone a carico. Quindi per accedere devi essere un disoccupato cronico (se sei a casa da cinque mesi non vale), essere un semianalfabeta (se hai studiato sono cazzi tuoi), non vivere con i genitori ma da solo (infatti un giovane senza reddito esce sempre di casa) e avere a carico la vecchia nonna o moglie e figli. Chi, in nome di Dio, possiede questi requisiti in Italia?
Nel caso il disoccupato cronico, semianalfabeta, con famiglia a carico acceda "all'intervento significativo" di Letta, questo, come si legge nel decreto, verrà corrisposto all'azienda "per un periodo di 12 mesi ed entro i limiti di 650 euro mensili per lavoratore nel caso di trasformazione a tempo indeterminato". Letta, adesso facce anche Tarzan...

In realtà, il decreto dice altro. L'articolo 1 comma 2, quello che si riferisce proprio ai requisiti necessari per gli incentivi per le nuove assunzioni recita:

L’assunzione di cui al comma 1 deve riguardare lavoratori, di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, che rientrino in una delle seguenti condizioni: a) siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; b) siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale; c) vivano soli con una o più persone a carico

I requisiti non devono quindi essere soddisfatti simultaneamente, ma sono invece alternativi. Non si tratta perciò, come dice Grillo, di un provvedimento destinato a un ipotetico "disoccupato cronico, semianalfabeta, con famiglia a carico".

Una svista che viene rilevata dagli stessi sostenitori m5s, che nei commenti redarguiscono il proprio leader: "Ma Beppe li rilegge i post che vengono messi sul suo blog?", scrive Alessandro. "Mi sta venendo un dubbio. Prima l'autogol con i giornalisti e ora questo. Sarebbe bene specificare chi è l'autore del post in modo da potergli far notare che è inesatto. La legge fa schifo - prosegue ancora Alessandro - è chiaro ma qui si sta perdendo colpi.visto che in tv beppe non ci va,che i giornalisti sono tagliati fuori e che la radio ci vomita contro porcherie di ogni genere,ci resta solo questo blog.cerchiamo di averne cura. continuiamo a dare il fianco a critiche di ogni genere. Almeno informiamo correttamente i frequentatori di questo sito. I requisiti sono tra loro alternativi".

Re: Col cacchio che si creeranno 200.000 posti di lavoro!

MessaggioInviato: 26/06/2013, 17:36
da ranvit
E ancora...(dello stesso Huffington Post che da con una mano dice una cosa e chon l'altra il contrario! :lol: )


http://www.huffingtonpost.it/alfonso-gi ... _ref=italy


Il governo Letta scopre le carte: ma è solo un bluff

Pubblicato: 26/06/2013 14:25

Dopo tanto parlare di disoccupazione giovanile e della questione dell'aumento dell'Iva, il governo scopre finalmente le carte. Ma è un puro bluff. Stando alle notizie di agenzia la destinazione per favorire l'occupazione giovanile sarebbe di soli 1,5 mld di euro. Potrebbe perciò riguardare al massimo 200 mila persone la cui assunzione a tempo indeterminato verrebbe premiata con un incentivo di 650 euro al mese per dodici mesi.

Una goccia nel mare della disoccupazione che cresce a ritmi frenetici nel nostro paese. Siamo infatti su una cifra di 3,1 milioni di disoccupati, cui però vanno aggiunti i cassaintegrati senza speranza di ritorno al lavoro e coloro, gli scoraggiati, che hanno perso persino la voglia di cercare il lavoro. E superiamo così i 4 milioni di persone. Poi ci sono i Neet, un acronimo inglese che indica la condizione dei giovani che non sono a scuola, né al lavoro, né dentro un precorso formativo. Si tratta di 1,2 milioni di giovani. Una generazione perduta che , nel migliore dei casi, ha solo la prospettiva di emigrare. Ma anche nel complesso dell'Europa, a parte la Germania, l'aumento della disoccupazione ha portato i senza lavoro a oltre 26,6 milioni , di cui 19,4 nell'Eurozona, di cui 7,5 giovani fra i 15 e i 24 anni. La concorrenza per un posto di lavoro è forte anche valicate le Alpi.

Eppure Letta e Alfano parlano di due goal del governo e i sindacati si dichiarano soddisfatti. Letta dice che le misure del governo assicureranno 200mila nuovi posti di lavoro, ex novo. Non solo è poco ma a guardar bene non sarà neppure così. Come ci insegna l'esperienza - visto che la storia degli incentivi è assai lunga e deludente nel nostro paese - verranno trasformati a tempo indeterminato rapporti di lavoro che avrebbero probabilmente avuto lo stesso esito anche senza oliare la macchina perché comunque utili se non indispensabili alle imprese. Oppure saranno assunti giovani a bassissimi livelli di qualificazione per lavori comunque necessari. Quindi qualche goccia sul bagnato. Intanto gli altri resteranno esclusi o al massimo faranno un contratto a termine dietro l'altro visto che il governo, su input della Confindustria, vuole eliminare ogni causale per giustificare l'assunzione a tempo determinato piuttosto che quella a tempo indeterminato e l'intervallo di tempo tra un contratto e l'altro. Una vita di contratti a termine, quindi. La produttività generale del sistema, il grave problema italiano, non sortirà alcun vantaggio.

Di misure serie, quali potrebbero essere l'introduzione, come ci chiede da due anni lo stesso parlamento europeo, di forme di reddito garantito per evitare il ricatto della precarietà e aiutare i giovani a trovare un lavoro decente, neanche l'ombra. Per non parlare di un vero e proprio piano del lavoro collegato alle esigenze, per esempio, di manutenzione del territorio. Ma si sa per questo ci vogliono ben altre poste di bilancio e queste sono inibite dal fiscal compact, dal two pack, dalla costituzionalizzazione del pareggio di bilancio, tutte cose che legano le mani alla spesa pubblica e che nessuno nella maggioranza delle larghe intese intende minimamente modificare. Ovvero il rigore e l'austerità contro la speranza e il diritto di un lavoro.

Quanto all'altro goal segnato dal governo secondo Letta e Alfano, scappa quasi da ridere. Una tassa lava l'altra, ma non la leva. Infatti L'incremento dell'Iva, che porterebbe immediatamente a una riduzione dei consumi già miseri - e quindi a una diminuzione delle entrate fiscali dello Stato per circa 3,5 miliardi di euro - non è altro che un autogol. Ma non è da meno la misura assunta nel Consiglio dei ministri di stamane, dal momento che per rimandare l'incremento dell'Iva si aumenta l'anticipo dell'Irpef per le persone al 100% (peggiorando quello che aveva fatto il precedente governo Monti) e al 101% per le imprese. Un capolavoro di ingegneria contabile!

Re: Col cacchio che si creeranno 200.000 posti di lavoro!

MessaggioInviato: 26/06/2013, 17:44
da ranvit
La Camusso non ha capito un tubo! :lol:
Ma questi "soloni" le leggono le cose o si fermano ai titoli dei giornali? :oops:

(riporto solo la parte interessata)
http://www.corriere.it/economia/13_giug ... 4868.shtml


CAMUSSO - «È sicuramente un segnale positivo - il commento di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil - che il provvedimento degli incentivi si rivolga ad assunzioni a tempo indeterminato, a trasformazioni di contratti precari in contratti a tempo indeterminato».

Re: Col cacchio che si creeranno 200.000 posti di lavoro!

MessaggioInviato: 26/06/2013, 18:05
da lodes
Questo è il governo del non decidere...altro che fare! E quando decide fa dei danni. Il problema principale è mettere in tasca dei soldi ai cittadini. Le aziende non sanno a chi vendere i propri prodotti, perchè dovrebbero assumere?
Governare vuol dire scegliere. Cioè scegliere dove mettere/investire dei soldi e dove tagliare, che vuol dire scontentare qualcuno. Ma come detto, questo è il governo del non decidere.

Re: Col cacchio che si creeranno 200.000 posti di lavoro!

MessaggioInviato: 26/06/2013, 18:35
da trilogy
I 200.000 posti di lavoro non lo so, ma sicuramente avremo un forte incremento di giovani che vivono da soli nella seconda casa dello zio, con la nonna ultraottantenne a carico :oops:

Re: Col cacchio che si creeranno 200.000 posti di lavoro!

MessaggioInviato: 26/06/2013, 19:01
da trilogy
[..]Lo sgravio, sottoforma di decontribuzione, ha però un tetto massimo: 650 euro mensili. Spetterà anche per la trasformazioni dei contratti a termine in rapporti a tempo indeterminato, ma in questo caso il posto che si ”libera” del contratto a tempo deve essere subito rioccupato. Insomma a conti fatti l’organico dei dipendenti (a termine o fissi) deve avere un’unità in più.

Per spingere le aziende a ”pescare” dalle liste di chi usufruisce di un ammortizzatore sociale, chi assume un disoccupato che percepisce l’Aspi godrà di un bonus pari al 50% della dote residua (i mesi non fruiti).[..]

In pratica con queste regolette hanno tagliato fuori da ogni possibilità di stabilizzazione tutti i contratti quelli che hanno contratti di co.co.pro. Se è così è semplicemente indecente.

Re: Col cacchio che si creeranno 200.000 posti di lavoro!

MessaggioInviato: 26/06/2013, 22:08
da franz
lodes ha scritto:Il problema principale è mettere in tasca dei soldi ai cittadini. Le aziende non sanno a chi vendere i propri prodotti, perchè dovrebbero assumere? .... Ma come detto, questo è il governo del non decidere.

D'accordo sul governo che non decide e tergiversa ma non credo affatto che il problema economico dell'Italia sia di liquidità. Magari lo fosse. È di produttività. Se io - azienda italiana - per bassa produttività ed alte tasse vendo un prodotto a 120 mentre il resto del mondo lo vende tra 80 e 95, è chiaro che non saprò a chi vendere i miei prodotti. Come ho già spiegato a suo tempo, ho trovato un sito che compara i prezzi un po' ovunque e per quanto riguarda l'euro i tedeschi (come i francesi) hanno un enorme vantaggio per quanto riguarda il potere di acquisto, superiore al nostro di circa il 45-50% nei beni di largo consumo. Non solo perché guadagnano il 30% in piu' di piu' ma anche perchè i loro prezzi, in euro, sono piu' bassi. Soprattuto nel campo alimentare e dei beni di lago consumo. I nostri salari sono bassi ed i prezzi troppo alti. In questa condizione è difficile non chiudere battenti. Non è liquidità. È stupidità del sitema politico e delle regole che si sono accumulate in 40-50 anni.

Dl lavoro, Boeri: ''Enorme spreco di denaro, poche assunzion

MessaggioInviato: 26/06/2013, 23:07
da franz
Dl lavoro, Boeri: ''Enorme spreco di denaro, poche assunzioni''

Quando ci sono pochi fondi spesi molto rapidamente, si buttano via soldi senza incentivare nuove assunzioni". E ancora: "Si è puntato sul contratto di apprendistato che non funziona. Bisognava creare un nuovo percorso con un contratto a tutele progressive". Perché le misure per l'occupazione del governo Letta non convincono l'economista Tito Boeri (intervista di Giulia Santerini)

Intervista
http://video.repubblica.it/dossier/arti ... ef=HREC1-1

Re: Col cacchio che si creeranno 200.000 posti di lavoro!

MessaggioInviato: 27/06/2013, 11:19
da lodes
Franz hai ragione a ricordare che il problema dei problemi è la produttività. E',anche, noto che in Italia abbiamo salari (la parte che va in tasca al lavoratore) più bassi e prezzi più alti rispetto al resto dell'Europa. C'è però un dato a cui dobbiamo prestare attenzione. Si tratta della contrazione dei consumi. Di ieri i dati che dicono che si sono contratti i consumi anche su prodotti alimentari come pane e pasta. Più in generale è noto che la crisi colpisce chi produce per il mercato interno, infatti le esportazioni tutto sommato tengono abbastanza. Siamo in altre parole di fronte ad un cane che si morde la coda. Cioè la produttività bassa uguale a prezzi alti, bassi salari e perdita costante del potere di acquisto uguale uguale a minor consumi e minor produzione per le aziende che si guarderanno bene da assumere altri lavoratori. Il tema dunque è spezzare questo circolo vizioso. A mio avviso però il livello di vita di una grande fetta di cittadini è a livello ormai di povertà (o quasi) e se è ovvio che bisognerebbe intervenire per liberare il paese dai vincoli che bloccano la produttività sarebbe necessario rimettere soldi per accrescere i consumi. Perchè mentre aspettiamo che la produttività cresca, ci sono quelli che pagano duramente. Dunque ridurre le spese improduttive del bilancio deve servire a dare fiato anche ai consumi. Ma questo lo può fare un governo che fa delle scelte: non certo il governo Letta.