Oggi a Roma due manifestazioni

MA RIFONDAZIONE E PDCI LITIGANO SULLE LISTE COMUNI ALLE ELEZIONI EUROPEE
Idv e sinistra raccolgono firme contro
il Lodo Alfano. Il guardasigilli: legge giusta
Di Pietro a Piazza Navona. Prc, Pdci, Sd e Verdi sfilano contro la politica economica del governo
ROMA - Doppia manifestazione sabato a Roma. A piazza Navona l'Italia dei valori di Antonio Di Pietro ha iniziato ufficialmente la raccolta delle firme per il referendum abrogativo del cosiddetto Lodo Alfano (la legge che per sospende i processi a presidente della Repubblica, presidenti di Camera e Senato e primo ministro durante i loro mandati). La sinistra radicale ha dato vita a un corteo («Siamo in 300 mila», hanno detto gli organizzatori) contro la politica economica del governo.
ALFANO - Di Pietro ha annunciato in occasione della «Prima giornata nazionale della legalità» anche una sfida al ministro della Giustizia: otto disegni di legge per velocizzare il processo penale e migliorare l'efficienza degli uffici giudiziari. «Il referendum è un esercizio di democrazia, che noi apprezziamo e stimiamo, ma difenderemo in piazza la legge perché pensiamo che sia giusta nell'interesse del Paese», ha replicato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. «Interverremo sulle notifiche in modo che il sistema diventi più efficiente e snello senza comprimere le garanzie dei cittadini e il diritto alla difesa»., ha aggiunto il Guardasigilli.
SINISTRA - A Roma alle 14 è partita anche la manifestazione della sinistra radicale (Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Verdi e Sinistra democratica) contro le politiche economiche del governo Berlusconi e di Confindustria. Ma il clima è teso tra Rifondazione e Pdci per il veto posto dei bertinottiani-vendoliani a liste comuni per le elezioni europee della prossima primavera che ha fatto addirittura dire a Marco Rizzo (Pdci) che «Vendola e gli anticomunisti come lui, Migliore e Bertinotti, se ne vadano da Rifondazione altrimenti non saremo mai alternativi al Pd e ai padroni». «La manifestazione è importante perché ridà voce alla sinistra, dimostra che ci siamo in questo deserto dei tempi», ha detto l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti. «La soddisfazione più grande è vedere tantissime bandiere nostre e di Rifondazione mischiate per una prova di legittima resistenza contro governo e Confindustria e per dire loro basta con queste misure antipopolari: ridateci la scuola pubblica, ridateci la scala mobile e tutti quei diritti che ci state togliendo pezzo dopo pezzo», ha aggiunto il segretario del Pdci Oliviero Diliberto. «La manifestazione di oggi segna la fine della ritirata dopo mesi di conflitti e congressi. Qui c'è l'opposizione di sinistra al governo Berlusconi», secondo il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero. «Bisogna evitare una prospettiva di nuovo centrosinistra, che subordini la sinistra alle politiche antipopolari di Prodi, che hanno spianato la strada a Berlusconi», è stato il commento del leader del Partito comunista dei lavoratori Marco Ferrando. «Siamo qui perché occorre tornare a fare opposizione politica e sociale nel Paese. E questo non con carezze, ma con il rigore della propria battaglia», ha affermato Claudio Fava, coordinatore della Sinistra democratica. «Vogliamo rilanciare le battaglie contro il nucleare, per l'energia rinnovabile e per la difesa dei beni comuni, come l'acqua», è la posizione della coordinatrice dei Verdi, Grazia Francescato. «Siamo qui anche per difendere le basi della democrazia, che oggi sono in pericolo e per scuotere un po' la coscienza di un Paese che appare "rimberlusconito"».
Corriere.it 11 ottobre 2008
Idv e sinistra raccolgono firme contro
il Lodo Alfano. Il guardasigilli: legge giusta
Di Pietro a Piazza Navona. Prc, Pdci, Sd e Verdi sfilano contro la politica economica del governo
ROMA - Doppia manifestazione sabato a Roma. A piazza Navona l'Italia dei valori di Antonio Di Pietro ha iniziato ufficialmente la raccolta delle firme per il referendum abrogativo del cosiddetto Lodo Alfano (la legge che per sospende i processi a presidente della Repubblica, presidenti di Camera e Senato e primo ministro durante i loro mandati). La sinistra radicale ha dato vita a un corteo («Siamo in 300 mila», hanno detto gli organizzatori) contro la politica economica del governo.
ALFANO - Di Pietro ha annunciato in occasione della «Prima giornata nazionale della legalità» anche una sfida al ministro della Giustizia: otto disegni di legge per velocizzare il processo penale e migliorare l'efficienza degli uffici giudiziari. «Il referendum è un esercizio di democrazia, che noi apprezziamo e stimiamo, ma difenderemo in piazza la legge perché pensiamo che sia giusta nell'interesse del Paese», ha replicato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. «Interverremo sulle notifiche in modo che il sistema diventi più efficiente e snello senza comprimere le garanzie dei cittadini e il diritto alla difesa»., ha aggiunto il Guardasigilli.
SINISTRA - A Roma alle 14 è partita anche la manifestazione della sinistra radicale (Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Verdi e Sinistra democratica) contro le politiche economiche del governo Berlusconi e di Confindustria. Ma il clima è teso tra Rifondazione e Pdci per il veto posto dei bertinottiani-vendoliani a liste comuni per le elezioni europee della prossima primavera che ha fatto addirittura dire a Marco Rizzo (Pdci) che «Vendola e gli anticomunisti come lui, Migliore e Bertinotti, se ne vadano da Rifondazione altrimenti non saremo mai alternativi al Pd e ai padroni». «La manifestazione è importante perché ridà voce alla sinistra, dimostra che ci siamo in questo deserto dei tempi», ha detto l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti. «La soddisfazione più grande è vedere tantissime bandiere nostre e di Rifondazione mischiate per una prova di legittima resistenza contro governo e Confindustria e per dire loro basta con queste misure antipopolari: ridateci la scuola pubblica, ridateci la scala mobile e tutti quei diritti che ci state togliendo pezzo dopo pezzo», ha aggiunto il segretario del Pdci Oliviero Diliberto. «La manifestazione di oggi segna la fine della ritirata dopo mesi di conflitti e congressi. Qui c'è l'opposizione di sinistra al governo Berlusconi», secondo il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero. «Bisogna evitare una prospettiva di nuovo centrosinistra, che subordini la sinistra alle politiche antipopolari di Prodi, che hanno spianato la strada a Berlusconi», è stato il commento del leader del Partito comunista dei lavoratori Marco Ferrando. «Siamo qui perché occorre tornare a fare opposizione politica e sociale nel Paese. E questo non con carezze, ma con il rigore della propria battaglia», ha affermato Claudio Fava, coordinatore della Sinistra democratica. «Vogliamo rilanciare le battaglie contro il nucleare, per l'energia rinnovabile e per la difesa dei beni comuni, come l'acqua», è la posizione della coordinatrice dei Verdi, Grazia Francescato. «Siamo qui anche per difendere le basi della democrazia, che oggi sono in pericolo e per scuotere un po' la coscienza di un Paese che appare "rimberlusconito"».
Corriere.it 11 ottobre 2008