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indagine della guardia di finanza
Intascavano la pensione dei parenti
defunti: 300 casi scoperti nel Lecchese
Emblematico il caso di un nipote che continuava a riscuotere la pensione del nonno morto da sette anniindagine della guardia di finanza

Intascavano la pensione dei parenti
defunti: 300 casi scoperti nel Lecchese

Emblematico il caso di un nipote che continuava a riscuotere la pensione del nonno morto da sette anni

Percepivano indebitamente la pensione dei parenti defunti: sono addirittura 300 i casi scoperti dai Finanzieri del Comando Provinciale di Lecco. I militari, dopo aver passato al setaccio oltre 10mila posizioni di pensionati, hanno accertato moltissimi casi di soggetti che per l'anagrafe comunale erano deceduti, ma per l'Inps erano ancora vivi. Emblematico - spiegano i finanzieri lecchesi - il caso di un nipote che riscuoteva la pensione (complessivamente ben 90 mensilità), del nonno morto da sette anni. L'intervento dei Finanzieri ha permesso l'immediata sospensione delle prestazioni pensionistiche non dovute mentre sono in corso le procedure per il recupero delle somme.

Redazione Milano online
8 giugno 2013 | 10:17

Nell'era telematica informatica automatica cibernetica, viene da sorridere se non ci fosse da piangere.
Se è così facile imbrogliare lo stato, ci meravigliamo che esista un crimine organizzato?
Se una persona muore verrà pure riportato da qualche parte.
Da quella segnalazione, tutto dovrebbe correre lungo i cavi fino agli uffici interessati.
300 casi su 10.000 controlli vuol dire che fregare lo stato è una regola e non una eccezione (evidentemente, Lecco pullula di teruni così come gli uffici dell'INPS).
Vogliamo combattere la macchina da guerra dell'evasione fiscale con queste armi che fanno cilecca in casi così elementari?
Ci raccontano veramente delle favole.