MI pare che si stiano confondendo aspetti diversi, tutti raccolti sotto la definizione generica di paradiso fiscale (termine che poi è solo un indicatore del fatto che hi ha tradotto Tax Haven non conosce nemmeno l'inglese).
1) Lavanderie, o paesi dediti al riciclaggio di denaro sporco. Questi centri servono a chi ha denaro sporco o non dichiarato (malavita, evasori) e normalmente basano la loro possibilità di essere centri di riciclaggio per una notevole blandezza della legislazione civilistica (obblighi di bilancio, per esempio). In pratica in questi paesi puoi fare operazioni contabili non permesse altrove e senza che venga chiesta dalle autorità la documentazione necessaria e senza la possibilità di rogatorie. Sono solo questi ad essere definiti "paradisi fiscali non collaborativi".
2) Paesi a bassa tassazione. Sono paesi che avendo meno spesa pubblica possono avere una pressione fiscale piu' bassa e possono anche prevedere aliquote particolari per tipologie particolari di società (ad esempio le holding). La caccia alle holding è prassi costante perché si possono tassare poco queste società (per esempio 8%) ottenendo un grande gettito, dato il gran volume di utili corrisposti alla holding. l'Irlanda è molto attiva in questo genere di attività, cosi' come il Lussembrugo e gli altri paesi europei paesi citati. Si puo' armonizzare l'europa ma stante la globalizzazione finanziaria sarebbe una cosa assolutamente inutile, perché sarebbe solo un immenso favore ad altri stati extra UE che hanno anche loro una bassa fiscalità.
3) Segreto bancario. Oggi in europa non esiste piu' un segreto bancario impenetrabile. Si puo' bucare con una rogatoria, anche su temi fiscali ed anche per la svizzera, che fornisce assistenza giudiziaria per frode (da sempre) ed evasione fiscale (dal 2009 circa). Naturalmente qui si' che è un problema di armonizzazione tra le leggi. Di norma non si puo' fornire assistenza giudiziaria se il reato rogato non ha corrispondenza nella legislazione interna. Per esempio se l'Italia ricevesse una rogatoria dal Kwait per conoscere il conti bancari di un cittadino arabo colpevole di aver commerciato carne di maiale, la risposta sarebbe negativa, in quanto in Italia non è reato commerciare salumi. A livello europeo tuttavia ci sono 27 codici penali. Non mi sembra pero' questo il problema: in USA ce ne sono 50. Se qualcuno ha commesso un reato tenderà a depositare i soldi in un paese in cui quello che ha fatto non è reato. Credo che i reati piu' gravi siano sicuramente perseguiti ovunque. Il problema nasce con reati di entità minore, che in alcuni paesi sono depenalizzati e trasformati in semplici sanzioni amministrative. Il caso classico è l'evasione fiscale, che è reato in alcuni paesi e sanzionabile amministrativamente in altri (e tra l'altro con multe molto piu' forti ed una rapidità esecutiva piu' elevata rispetto a chi segue la lunga strada della sanzione penale).
4) Stabilità e sicurezza dei capitali depositati. I capitali tendono a fuggire dai paesi instabili, sia politicamente sia per quanto riguarda la valuta e l'inflazione. Naturalmente tendono a dirigersi, indipendentemente dal fatto che i capitali siano stati prodotti legalmente oppure no) dove la tassazione è bassa, l'inflazione (perdita di valore della moneta) è bassa, i governi sono stabili, il sistema bancario è serio ed efficente, soprattutto nel private banking e le leggi non cambiano ogni 5 minuti.
Tutti e 4 questi punti corrispondono in modi diversi al comune concetto di haven, inteso come porto, ancoraggio, rifugio, santuario. Vari paesi europei si sono specializzati in alcuni o tutti e 4 gli aspetti e consentivano che piccole enclave al loro interno si occupassero del primo punto, che è il piu' grave. E che è quello su cui sono stati fatti importanti progressi. Tanto che la lista nera, che ad essi si riferisce, è praticamente vuota. Naturalmente questo significa che sono stati trovati altri sistemi per il riciclaggio, per esempio i casinò o meglio ancora i giochi d'azzardo elettronici. Sul punto due credo che non si possa fare nulla: è sana concorrenza fiscale. È giusto che ci sia. Se non ci fosse le tasse degli inferni fiscali salirebbero senza limiti. Molto si è fatto sul punto 3 ma sul 4 l'Italia corre verso il baratro ed è comprensibile che non solo scapppino i capitali (legalmente per quelli puliti) ma anche intere famiglie, come nei primi anni 70.
Ora avete capito dove sta il problema sottointeso dalle cifre di questi articoli?
http://www.corriere.it/tecnologia/econo ... 9bcf.shtml http://www.uglcasedagioco.it/it/notizie.php?id=2603