Pagina 1 di 1

Il nuovo malato d'Europa: l'Unione Europea

MessaggioInviato: 18/05/2013, 8:35
da franz

Re: Il nuovo malato d'Europa: l'Unione Europea

MessaggioInviato: 18/05/2013, 9:38
da ranvit
Traduzione ignobile!!!

E comunque....nulla che già non si sapeva...: l'Europa come comunità è sul punto di sfasciarsi! I tedeschi stanno riuscendo a scassare l'Europa per la terza volta in un secolo! La loro testardaggine, quando sono convinti di una cosa, vuoi militare che economica, è a dir poco demenziale! Era meglio quando erano divisi....aveva ragione De Gaulle! 8-)

Re: Il nuovo malato d'Europa: l'Unione Europea

MessaggioInviato: 18/05/2013, 9:40
da franz
Anche gli italiani non scherzano quanto a testardaggine, direi.
Solo che mentre i tedeschi sono soddisfatti (75%) della loro posizione economica e delle loro prosopettive, noi no.
Loro fanno bene ad essere testardi. Hanno costruito (e ricostruito) il paese e lo hanno riunificato.
In Italia cosa abbiamo fatto?
La vera considerazione pero' che emerge dal sondaggio (la pessima traduzione è di google) è che la maggioranza vuole rigore per ridurre il debito (anche in Francia ed in Italia) e pochissimi sostengono che si debba spendere di piu' per stimolare l'economia.

Re: Il nuovo malato d'Europa: l'Unione Europea

MessaggioInviato: 18/05/2013, 10:35
da ranvit
Italiani testardi? E di che? Su cosa? Semmai indolenti! E comunque, l'Italia non ha (ancora) mai sfasciato l'Europa! Potrebbe farlo ora :D

e pochissimi sostengono che si debba spendere di piu' per stimolare l'economia.

Questa è una tua interpretazione, molto riduttiva!

L'ignobile traduzione (che era ovvio fosse di Google) dice:
Se premuto per scegliere tra la riduzione della spesa pubblica e più spesa, la maggior parte delle opinioni pubbliche scelgono la prima, anche in Spagna (67%) e Italia (59%), nonostante il fatto che le persone ci hanno già sperimentato tagli alla spesa pubblica, la contrazione economica e di registrazione alto tasso di disoccupazione. In tutta Europa una mediana del 59% ritiene che la riduzione del debito pubblico è il modo migliore per risolvere i problemi economici del loro paese. Ma una mediana di solo il 17% pensa che la riduzione del debito dovrebbe essere la priorità numero uno economica del loro governo.

Quindi, le opinioni pubbliche pressate a scegliere preferirebbero una diminuzione della spesa pubblica (e figuriamoci se non sono d'accordo anch'io)! Ma questo non significa che se non si riesce a farlo (come in Italia) non si voglia spendere per stimolare la spesa pubblica! Il ragionamento del resto è ovvio: ridurre la spesa pubblica per avere da spendere per stimolare l'economia. E solo in un secondo momento per ridurre il debito pubblico (solo il 17% pensa che la riduzione del debito dovrebbe essere la priorità numero uno economica del loro governo)!

Re: Il nuovo malato d'Europa: l'Unione Europea

MessaggioInviato: 18/05/2013, 12:15
da franz
ranvit ha scritto:Italiani testardi? E di che? Su cosa? Semmai indolenti! E comunque, l'Italia non ha (ancora) mai sfasciato l'Europa! Potrebbe farlo ora :D

e pochissimi sostengono che si debba spendere di piu' per stimolare l'economia.

Questa è una tua interpretazione, molto riduttiva!

Testardi nell'indoleza e nel difenderla, direi. ;)
Quanto alla traduzione, pur pessima, i numeri della tabella parlano chiaro:

Immagine

Francia (in testa) e Germania sono per il rigore. E la Germania lo ha già fatto nel decennio scorso, quindi parlano per esperienza. Ovvio che altri paesi come la Grecia dove prevale l'idea che esistano pasti gratis sono in maggioranza per spendere di piu' per stimolare l'economia. Tanto sanno che non sono loro a spendere. L'Italia appare perfettamente allineata con la media europea. Media a cui manca pero' un 12% di risposte non elencate; saranno i "non so, non rispondo, non me ne frega una beata mazza"?

Re: Il nuovo malato d'Europa: l'Unione Europea

MessaggioInviato: 18/05/2013, 12:32
da ranvit
I numeri come sempre nei sondaggi vanno interpretati sulla base di come e cosa è stato chiesto!

Ripeto quindi la seconda parte del mio post....che hai "dimenticato":
----------------------------------------------
Se premuto per scegliere tra la riduzione della spesa pubblica e più spesa, la maggior parte delle opinioni pubbliche scelgono la prima, anche in Spagna (67%) e Italia (59%), nonostante il fatto che le persone ci hanno già sperimentato tagli alla spesa pubblica, la contrazione economica e di registrazione alto tasso di disoccupazione. In tutta Europa una mediana del 59% ritiene che la riduzione del debito pubblico è il modo migliore per risolvere i problemi economici del loro paese. Ma una mediana di solo il 17% pensa che la riduzione del debito dovrebbe essere la priorità numero uno economica del loro governo.
Quindi, le opinioni pubbliche pressate a scegliere preferirebbero una diminuzione della spesa pubblica (e figuriamoci se non sono d'accordo anch'io)! Ma questo non significa che se non si riesce a farlo (come in Italia) non si voglia spendere per stimolare la spesa pubblica! Il ragionamento del resto è ovvio: ridurre la spesa pubblica per avere da spendere per stimolare l'economia. E solo in un secondo momento per ridurre il debito pubblico (solo il 17% pensa che la riduzione del debito dovrebbe essere la priorità numero uno economica del loro governo)!
--------------------------------------------

Re: Il nuovo malato d'Europa: l'Unione Europea

MessaggioInviato: 18/05/2013, 15:17
da trilogy
Gli effetti di una politica di bilancio sono differenti a seconda della fase del ciclo in cui vengono applicati. I moltiplicatori cambiano. Il problema reale è che gli Stati adottano le stesse politiche senza tenere conto delle fasi del ciclo economico, anzi tengono comportamenti pro-ciclici. L'economia va bene? Ci sono più entrate, si spende di più. L'economia va male? Ci sono meno entrate, si spende di meno. La conseguenza di questi comportamenti è che abbiamo debiti pubblici crescenti. Ma non c'è la politica di bilancio corretta in assoluto , questa dipende dalla situazione congiunturale.



[..]«Non disponiamo di una buona misura degli effetti della politica fiscale in recessione perché i metodi di stima ignorano quasi interamente lo stato dell’economia e stimano il moltiplicatore della politica fiscale, che è presumibilmente una media ponderata di ciò che interessa - il moltiplicatore in recessione - e ciò che interessa meno - il moltiplicatore in una fase espansiva»

Un lavoro recente del Fondo monetario affronta direttamente lo questione, distinguendo tra moltiplicatori in fasi recessive e in fasi espansive. Si basa su dati trimestrali, a partire dagli anni ‘70, per sei paesi del G-7 (l’escluso è
l’Italia).I risultati confermano l’intuizione secondo cui in fasi recessive è più debole, dato che nell’economia vi è capacità in eccesso, il tradizionale argomento per cui una spesa pubblica più elevata spiazza la spesa privata. In generale i moltiplicatori in fasi recessive sono molto maggiori di quelli in fasi espansive del ciclo. Viene confermato anche il risultato standard per cui i moltiplicatori di breve periodo della spesa sono significativamente maggiori di quelle delle imposte.
Ad esempio, il moltiplicatore associato a un incremento della spesa pubblica è 1,22 con un output gap positivo e a 0,72 con un output gap negativo; il moltiplicatore di una riduzione di spesa è -1,34 in fasi recessive e -0,78 in fasi espansive. E ancora, il moltiplicatore di un incremento delle imposte è -0,40 in fasi recessive e 0,03 in fasi espansive; un taglio di imposte ha un moltiplicatore 0,35 in fasi recessive e -0,04 in fasi espansive. Risultati come questi sui moltiplicatori di breve periodo non dovrebbero essere utilizzati per trarre conclusioni sulla desiderabilità di un consolidamento fiscale.
Gran parte della letteratura è concorde nel valutare che effetti di stimolo della politica fiscale diminuiscono se lo stimolo diventa «troppo persistente» e, anzi, un aumento permanente della spesa diretta porta nel lungo periodo a una riduzione dell’output. Si tratta allora di distinguere attentamente, tenere fermo l’obiettivo dell’aggiustamento dei conti nel lungo periodo ma senza eccessi di zelo nel breve periodo. Inutile ribadire che regole fiscali permanenti troppo rigide non aiutano ad operare questa distinzione.[..]
fonte: http://www.fondazionebrunovisentini.eu/ ... CERADI.pdf

Re: Il nuovo malato d'Europa: l'Unione Europea

MessaggioInviato: 18/05/2013, 18:19
da franz
Ma una mediana di solo il 17% pensa che la riduzione del debito dovrebbe essere la priorità numero uno economica del loro governo

Questo andarebbe valutato a seconda dei casi.
Se il paese non ha un livello elevato di indebitamento, ma è nella norma, è naturale che la riduzione del debito non sia la prioprità numero uno. Magari si pensa che la priorità numero uno è l'ambiente, la sicurezza, la sanità, la ricerca.
Paesi molto indebitati d'altronde hanno anche grossi problemi sociali, quindi danno priorità al lavoro, alla disoccupazione.
Quindi è difficile che nel bene o nel male la riduzione del debito sia vista come una priorità.